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INDICE. Commemorazione del professor Francesco Be- guinot: ... Io chiedo all' onorevole Presidente di inviare ...... tutto il carro con tutto quello che c'era dentro,.
Atti

Parlamentari

Senato

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detta

DISCUSSIONI

1948-53 - CMXLVIII SEDUTA

Repubhlieu

5 MARZO 1953

CMXLVTII SEDUTA

GIOTEDÌ 5 MARZO 1953

Presidenza del Presidente PARATORE INDI

del Vice Presidente BERTONE

INDICE Commemorazione del professor Francesco Beguinot: MENGHI

Commissione parlamentare composizione)

Pag. 39102

(Variazione

9103

PERSICO, relatore Pag. 39108 ANDREOTTI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio 39108

39102

(Risultato della votazione a scrutinio segreto) 39127

nella

Congedi

Consiglio d'Europa (Votazione per la nomina di un membro supplente dell'Assemblea consultiva) 39107 (Risultato di votazione)

39120

Disegni e proposte di legge: (Approvazione da parte di Commissioni permanenti) 39103 (Presentazione) 39121 (Trasmissione) 39102 Disegno di legge: « Modifiche al testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1948, n. 26» (2782-Urgenza) (Sui lavori conclusivi della l a Commissione) : TERRACINI PRESIDENTE TUPINI SANNA RANDACCIO

Interrogazioni (Annunzio)

Proposta di legge costituzionale: « Norme integrative della Costituzione concernenti la Corte costituzionale» [2472-bis) (Di iniziativa dei deputati Leone ed altri) (Approvata dalla Camera dei deputati) (Approvazione in seconda deliberazione) :

Proposta di legge: « Concessione di miglioramenti alle pensioni delle vedove, degli orfani, genitori, collaterali ed assimilati dei Caduti in guerra ed alle pensioni degli invalidi di guerra dalla seconda alla ottava categoria» (2803) (Di iniziativa dei senatori Bertone, Tome ed altri) (Discussione): ,v 39110

MONTAGNANI

MERLIN Angelina CARELLI

Relazioni (Presentazione)

39104 39105 39105 39105

39129

• • .

39121 . 39127

39102, 39128

La seduta è aperta alle ore 16. CERMENATI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che è approvato. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200)

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Congedi. PRESIDENTE. Hanno chiesto congedo i senatori: Mastino per giorni 20 e Ziino per giorni 8. Se non vi sono osservazioni, questi congedi si intendono concessi. Per la morte del professor Francesco Beguinot.

MENGHI. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MENGHI. È deceduto a Napoli lo scienziato e poliglotta professor Francesco Beguinot, nato nel Lazio, ma napoletano di elezione. Aveva insegnato lingue e letteratura berbera ed araba nell'Istituto Orientale di Napoli, di cui era stato anche preside e di cui ora, per limiti di età, era divenuto professore emerito. Egli aveva partecipato come studioso a varie missioni africane (ad una era presente anche chi vi parla) studiando le lingue perfino nei remoti villaggi del Fezzan, i per cui presto ascese a fama mondiale. | Il professor Beguinot, tramite l'Istituto 0- I rientale, ha reso al nostro Paese segnalati ser- | vizi, rendendo possibile, con la conoscenza del- | le lingue, ai nostri funzionari e ai nostri pionieri di avvicinare quelle genti africane, che oggi amano l'Italia più che qualsiasi altra ' Nazione europea e che intendono mantenere con noi amichevoli rapporti culturali ed eco- | nomici. I Io chiedo all'onorevole Presidente di inviare le condoglianze alla desolatissima famiglia. (Approvazioni). PRESIDENTE. La Presidenza provvedere.

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« Trasformazione in aumento dell'assegno perequativo o dell'indennità di funzione dell'assegno personale previsto dai commi secondo e terzo dell'articolo 1 della legge 8 aprile 1952, n. 212, recante revisione del trattamento economico dei dipendenti statali » (2848), d'iniziativa del deputato Cappugi; « Norme interpretative della legge 5 giugno 1951, n. 376, sui ruoli speciali transitori nelle amministrazioni dello Stato » (2849), d'iniziativa del deputato Molinaroli; «Regolazione di oneri derivanti dalla gestione di ammasso e di distribuzione di prodotti agricoli destinati all'approvvigionamento alimentare del Paese (campagna 1950-51) » (2850); « Regolazione di oneri derivanti dalle gestioni di ammasso e di distribuzione di prodotti agricoli destinati all'approvvigionamento alimentare del Paese (campagna 1951-52) » (2851); « Concessione di una indennità ai sottufficiali, guardie scelte e guardie di pubblica sicurezza richiamati o trattenuti, collocati in. congedo senza diritto a trattamento di quiescenza » (2852) ; « Estensione agli ufficiali, sottufficiali e guardie del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza delle disposizioni del decreto legislativo 7 maggio 1948, n. 1472 » (2853). Questi disegni e queste proposte di legge saranno stampati, distribuiti ed assegnati alle Commissioni competenti.

Presentazione di relazioni. Trasmissione di disegni e di proposte di legge, j

PRESIDENTE. Comunico che il senatore PRESIDENTE. Comunico al Senato che il Merzagora ha presentato, a nome della 3 a ComPresidente della Camera dei deputati ha tra- missione permanente (Affari esteri e colonie), smesso i seguenti disegni e le seguenti propo- la relazione sul disegno di legge: ste di legge: ' « Approvazione ed esecuzione dello scambio « Facoltà ai comuni di Gorizia e di Livigno di note fra l'Italia e gli Stati Uniti d'America di riscuotere imposte di consumo su generi che relativo all'Accordo di cooperazione economica fruiscono di particolari facilitazioni fiscali » del 28 giugno 1948, effettuato a Washington (2847); il 7 febbraio 1950 » (1573).

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Comunico altresì che il senatore Merlin Umberto ha presentato, a nome della Commissione speciale per l'esame dei provvedimenti a favore delle zone e delle popolazioni colpite dalle alluvioni, la relazione sul disegno di legge : « Anticipazione, per l'ammontare di lire 1 miliardo, agli Istituti di credito agrario per la concessione di prestiti di esercizio a favore delle aziende agricole danneggiate dalle alluvioni e mareggiate dell'estate ed autunno 1951» (2801). Queste relazioni saranno stampate e distribuite ed i relativi disegni di legge saranno iscritti all'ordine del giorno di una delle prossime sedute.

« Aumento del fondo di riserva per le spese impreviste dell'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato» (2800);

Approvazione di disegni e di proposte di legge da parte di Commissioni permanenti.

8a Commissione permanente alimentazione) :

PRESIDENTE. Comunico che nelle riunioni di stamane delle Commissioni sono stati esaminati ed approvati i seguenti disegni e le seguenti proposte di legge:

« Autorizzazione di spesa per la concessione di contributi in conto capitale per opere di miglioramento fondiario (esercizio finanziario 1952-53)» (2825);

5a Commissione permanente soro) :

« Autorizzazione di spesa per l'esecuzione di opere pubbliche di bonifica e per la concessione di contributi in conto capitale per opere di miglioramento fondiario (esercizio finanziario 1953-54) » (2826) ;

(Finanze e te-

« Aumento del limite massimo dei finanziamenti per costituire riserve di prodotti alimentari e di materie prime, nonché per acquisti di attrezzature di proprietà dello Stato » (2345) (Approvato dalla Camera dei deputati) ; « Disposizioni per l'utilizzo delle disponibilità di bilancio destinate alla copertura di oneri derivanti da provvedimenti legislativi di contenuto particolare » (2843) (Approvato dalla Camera dei deputati) ;

« Autorizzazione a provvedere per la sopraelevazione dell'edificio in piazza Dante in Roma, adibito a sede dell'Amministrazione centrale delle Casse postali di risparmio, con impiego di parte del fondo di riserva della gestione delle Casse stesse » (2808) (Approvato dalla Camera dei deputati) ; « Autorizzazione al Ministero della marina mercantile a bandire un concorso straordinario per titoli per il conferimento dei posti di grado iniziale nel ruolo tecnico di gruppo A » (2819) (Approvato dalla Camera dei deputati) ;

10u Commissione permanente grazione e previdenza sociale) :

(Agricoltura e

(Lavoro, emi-

« Proroga delle disposizioni concernenti i termini e le modalità di versamento dei contributi unificati dell'agricoltura » (2837), d'iniziativa del deputato Chiarini ed altri (Approvata dalla Camera dei deputati).

6a Commissione perunanente (Istruzione pubblica e belle arti) :

Variazione nella composizione di Commissione parlamentare.

« Modificazioni alla legge 7 febbraio 1951, n. 82, concernente la istituzione del Centro nazionale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche » (2840), d'iniziativa del senatore Parri ;

PRESIDENTE. Comunico che ho chiamato il senatore Ottani a far parte della Commissione parlamentare costituita a norma dell'articolo 7 della legge 27 dicembre 1952, n. 3596, concernente la delega al Governo dell'esercizio dplla funzione legislativa per l'emanazione di nuove norme sulle imposte sul bollo e sulla pubblicità, in sostituzione del senatore, Ziino, dimissionario.

7a Commissione permanente (Lavori pubblici, trasporti, poste e telecomunicazioni e marina mercantile) :

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Sui lavori conclusivi della l a Commissione per l'esame del disegno di legge recante modifiche alla legge elettorale. TERRACINI. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. TERRACINI. Illustre Presidente, da molte settimane non avevo più la possibilità di assolvere al dovere di essere presente, fin dall'inizio, alle sedute dell'Assemblea, perchè impegnato nella prima Commissione permanente legislativa, la quale aveva l'incarico di esaminare e portare a relazione la legge elettorale presentata dal Ministro dell'interno. Probabilmente ella stessa, e con lei gli onorevoli colleglli, nel constatare la presenza mia e di quasi tutti gli altri membri della prima Commissione permanente in Aula, quest'oggi, fin dall'inizio della seduta, avrà pensato che i lavori desila Commissione si sono conclusi. E se ne sarà compiaciuto come un segno della buona attività che sarebbe stato da noi dato. Il fatto si è, onorevole Presidente, che io e i miei colleghi siamo in Aula non come messaggeri di questa buona novella, ma, con nostro grande rammarico, per presentare una formale denuncia a lei e al Senato tutto, e per chiederle di voler provvedere a che il fatto che noi lamentiamo trovi immediatamente riparazione. La seduta di questa mattina, secondo Ile intese prese ieri sera in Commissione, o meglio secondo le stesse comunicazioni ieri dateci dal Presidente della prima Commissione, senatore Tupini, avrebbe dovuto essere dedicata alla votazione degli emendamenti che, nel corso di molte e lunghe sedute, erano stati presentati e svolti da un gran numero di componenti di quella Commissione. Ma questa mattina, allorquando la seduta ebbe inizio, con nostra somma sorpresa, il Presidente ci comunicò che noi eravamo stati convocati non già per procedere alla votazione degli emendamenti, ma per procedere all'approvazione della relazione che il relatore di maggioranza ci aveva ieri brevemente esposto nei suoi punti sommari. Nacque naturalmente una discussione immediata, cortese ma accesa, a questo proposito. Ma, nonostante le nostre argomentazioni più che valide, poiché costituite dalla semplice let-

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tura del Regolamento, il Presidente della prima Commissione ritenne di vietare e rifiutare ai presentatori degli emendamenti ili compimento dell'atto elementare, semplice ed inevitabile, della votazione degli emendamenti medesimi, mettendo così in non cale e nel nulla il lavoro che si era svolto nel corso di alcune settimane. Noi avremmo forse rinunciato a portare dinanzi al Senato questa denuncia di una pure così grave violazione del Regolamento dell'Assemblea, se la notizia di ciò fosse stata data obiettivamente all'esterno. Ma, avendo constatato come nella radio-trasmissione, evidentemente sulla base di autorevole informazione, l'episodio sia stato completamente taciuto e si sia parlato della conclusione dei lavori della Commissione come se si fosse verificata nella piena osservanza di tutte le norme regolamentari, la necessità di questa pubblica denuncia si è fatta risolutamente sentire. Che la seduta di stamani della prima Commissione dovesse essere destinata alla votazione degli emendamenti, risulta anche dalle notizie dei giornali governativi di questa mattina. Mi limito a leggere le brevi righe che « Il Quotidiano » poneva in te'sta alle sue notizie parlamentari : « Al Senato si svolgerà oggi una lunga seduta della Commissione interni per chiudere sulla legge elettorale. Tupini ha avvertito ieri che la seduta odierna non finirà finché non^ saranno esaurite tutte le votazioni sugli emendamenti dell'opposizione ». Sta di fatto che invece il Presidente della a l Commissione cominciò e finì la seduta rifiutando formalmente la votazione degli emendamenti e ponendo in votazione, dinanzi ai soli Commissari di maggioranza governativa rimasti nell'Aula, il testo schematico della relazione verbale che l'onorevole Sanma Randaccio aveva ieri sera esposto. Noi inficiamo fin da questo momento la validità delle conclusioni della l a Commissione permanente legislativa, in quanto frutto di una aperta, palese e deliberata violazione del Regolamento. E, riserbandoci di riportare la questione dinanzi all'Assemblea non appena avrà inizio la discussione della legge sulla base di questa relazione di cui contestiamo la legittimità, ci rivolgiamo a lei, signor Presidente perchè, il tempo ancora consentendolo, voglia provvedere

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a rimediare all'offesa che è stata compiuta sia nei confronti della l a Commissione, sia nei confronti dei diritti delle minoranze, sia nei confronti di tutto il Senato. Se noi ci adagiassimo a subirla, sarebbero poi possibili altre ancora più audaci, in sede più autorevole che non quella della Commissione. Il che, signor Presidente, ella certamente non vuole. Ma la prova precisa della sua recisa opposizione può essere data soltanto da un suo intervento regolamentare. (Applausi dalla sinistra). PRESIDENTE. Onorevole Terracini, come ella sa, secondo il Regolamento, la direzione dei lavori delle Commissioni spetta esclusivamente ai Presidenti delle Commissioni stesse. Il Presidente del Senato non può intervenire, ma può solo far opera di conciliazione e di chiarificazione. TERRACINI. Non per discutere le sue parole autorevoli, signor Presidente, ma per inchinarmi alla sua autorità, mi permetto di dire che a parer mio il Presidente del Senato rappresenta di per sé la istanza d'appello contro l'operato di qualunque organo interno e subordinato del Senato. Altrimenti, i senatori e le Commissioni sono abbandonati alla mercè dei Presidenti di queste che verrebbero a costituire una oligarchia che, né la Costituzione, né il Regolamento, né la tradizione parlamentare né, infine, il buon senso, ammettono. (Applausi dalla sinistra). PRESIDENTE. Ripeto che il Presidente del Senato non può far altro, in materia, che svolgere opera di conciliazione e di chiarificazione, senza interferire nei poteri il cui esercizio è attribuito alla responsabilità dei Presidenti delle Commissioni. D'altra parte, l'Assemblea potrà evidentemente esaminare la questione quando verrà in discussione il disegno di legge elettorale. TUPINI. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. TUPINI. Onorevoli colleghi, debbo riferire al Senato che quanto ha comunicato l'onorevole Terracini non è una completa esposizione di quello che è stato l'oggetto preciso della discussione e della deliberazione di questa mattina alla#l a Commissione. È esatto che ieri sera ci siamo lasciati, dopo che il senatore Sanna Randaccio aveva pronunziato le conclusioni, con l'intesa che oggi avrem-

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mo iniziato la votazione sugli emendamenti I presentati dall'opposizione in numero di 259 in ordine al disegno di legge governativo in maI teria elettorale. Senonchè, quando stamane un senatore della maggioranza, l'onorevole Riccio, ' ha domandato che la Commissione esprimesse il voto sulla relazione dell'onorevole Sanna Randaccio ed il senatore Sanna Randaccio ha consentito che questo voto si facesse, anche per mettere egli stesso in condizioni di poter riferire al Senato sul voto della Commissione, su quello che sarebbe stato il pensiero della Com! missione in ordine agli emendamenti presentati e svolti dall'opposizione, il Presidente della l a Commissione non poteva non sottoporre al voto della Commissione stessa la proposta del senatore Riccio avallata, col suo consentimento, dall'onorevole Sanna Randaccio. Vero è che l'onorevole Terracini, allorquando il senatore Riccio domandò che la Commissione addivenisse al voto sulle conclusioni del relatore, secondo le quali il relatore avrebbe dovuto riferire al Senato che la legge dovesse venire approvata dopo il nostro esame nei termini e nel testo presentato dalla Camera dei deputati, vero è, dunque, che l'onorevole Terracini ha opposto che, se questo si fosse fatto, evidentemente si sarebbe preclusa la possibilità di votare sugli emendamenti; ma il Presidente della l a Commissione non poteva sottrarsi al dovere di sottoporre al voto della Commissione qualunque proposta che fosse venuta dall'opposizione la quale, al contrario, non ne ha fatta alcuna. Per concludere, ciò che la Commissione ha fatto è regolare e rispondente al Regolamento e di questo tengo ad assicurare il Senato. La nostra Assemblea, quindi, dopo i lunghissimi elaborati ed approfonditi dibattiti della l a Commissione è ormai messa in condizione di conoscere i risultati ai quali questa è pervenuta e di avere così un orientamento preciso circa l'inizio e lo svolgimento dei lavori sulle riforme alla legge elettorale. (Applausi dal centro e dalla destra. Vivaci proteste dalla sinistra). TERRACINI. Resta confermato che gli emendamenti non sono stati votati. Ne terremo conto quando inficieremo la validità della relazione. SANNA RANDACCIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà,

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1948-53 - CMXLVIII SEDUTA TERRACINI. Senatore Sanna Randaccio, si metta una mano sulla coscienza. SANNA RANDACCIO. Senatore Terracini, stamattina le raccomandai di non mettersi le mani nei capelli : adesso lei non raccomandi a me di mettermi la mano sulla coscienza. TERRACINI. Pensavo che lei 1 avesse la coscienza, sebbene io non abbia i capelli. (Ilarità e applausi dalla sinistra). SANNA RANDACCIO. La differenza in verità è questa : che lei non ha i capelli, ma io ho la coscienza. (Clamori dalla sinistra). Onorevoli colleghi, è inutile fare dello spirito. (Interruzione del senatore Fedeli). Non è il caso. (Proteste, e rumori dalla sinistra). Voce dalla sinistra. La sua relazione non vale niente! SANNA RANDACCIO. Ma perchè in Commissione vi siete riscaldati a freddo e qui fate finta di riscaldarvi a caldo? (Vivissime proteste e rumori dalla sinistra). Mi volete sentire o no? Volete permettermi di parlare o volete già incominciare ad impedirlo? (Proteste e rumori dalla sinistra). Purtroppo debbo alzare il tono della voce e non per colpa mia. Ho l'abitudine di non voler rimanere sopraffatto. (Interruzioni e proteste dalla sinistra). Voce dalla sinistra. Prepotenti! (Proteste dal centro e dalla destra). SANNA RANDACCIO. Onorevole Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio dire pochissime cose : ripetere qui, all'Assemblea, le parole che stamattina sono state dette in Commissione, perchè intendo renderne conto sia all'Assemblea, sia alla pubblica opinione. Si deve sapere questo: l'articolo 32 del Regolamento fissa un termine; ma è stato, a mio giudizio, erroneamente ritenuto dalla opposizione che questo termine debba essere sufficiente solamente per presentare gli emendamenti. Ma no, è logico che il termine debba essere comprensivo non solo del termine per la presentazione degli emendamenti, ma anche della discussione, della votazione e della presentazione della relazione. Il contrasto è sorto su questa diversa impostazione. Noi affermavamo che, avendo la Presidenza del Senato fissato il giorno 5, a voler esser larghi, per la presentazione della relazione, naturalmente entro il 5 bisognava trovar modo di votare gli emendamenti. (Interruzione del senatore Terracini). Onorevole Terracini, con lei abbiamo avuto dei così

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interessanti dialoghi in Commissione che non ci tengo proprio a portare la discussione su questo piano esasperato. Noi avevamo il diritto di sostenere che entro il giorno 5 potesse essere presentata la relazione, e, per presentare la relazione, fosse esaurita la discussione. Voce dalla sinistra. Ci avete rubato il voto. (Proteste e rumori dal centro e dalla destra). SANNA RANDACCIO. Se noi avessimo accolto la vostra richiesta di proroga del termine ... (interruzioni dalla sinistra) ; ma la maggioranza della Commissione nel suo pieno e legittimo diritto ha riconosciuto con una votazione avvenuta avanti ieri... Voce dalla sinistra. Sconfessando il Presidente ! SANNA RANDACCIO. Credo che il Presidente non abbia bisogno di difensori. Io adesso rievoco i fatti e voglio informare l'Assemblea che ha diritto di saperlo che la genesi degli avvenimenti è stata questa. Voi avete continuato a presentare emendamenti, dei quali chiedevate sempre la risposta, senza darci mai la possibilità di darvela. Ad un certo momento, e precisamente il 26 febbraio, io come relatore ho pregato il Presidente di fissare un termine per la presentazione degli emendamenti, dichiarando che avevo il diritto di vedere ed esaminare questi emendamenti ed esaurire la mia relazione. Questo termine non è stato fissato. Senonchè arrivati al giorno 3 marzo, due giorni prima della scadenza del termine fissato dalla Presidenza del Senato, naturalmente si è dovuto nuovamente affrontare il problema. L'opposizione ha chiesta la proroga del termine dei lavori, la Commissione ha respinto tale proposta e perchè? Perchè tutti gli emendamenti presentati, a rigore, potevano essere presentati in precedenza, perchè in buona parte sono emendamenti ripresi da quelli presentati alla Camera e per altra parte sono emendamenti che non possono essere rampollati dal vostro cervello proprio alla vigilia della scadenza del termine. Potevate pensarci il 20, 21, 22, 23, 24, 25 febbraio! (Interruzioni e proteste dalla sinistra). Voce dalla sinistra. Presentare emendamenti è nostro diritto. SANNA RANDACCIO. Ma è anche nostro diritto affermare che voi avevate lo scopo di arrivare al termine senza lasciar presentare la...

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Voce dalla sinistra. Il vostro scopo è quello di truffare il popolo italiano. (Vivaci proteste dal centro e dalla destra). Anzi, qui si tratta di rapina, non di truffa! SANNA RANDACCIO. Alla vigilia della scadenza del termine noi abbiamo chiesto di potervi dare quella risposta che avete ripetutamente chiesto e ve la abbiamo data, onestamente, secondo le nostre capacità, naturalmente chiarendo che per risposta soddisfacente non si può intendere solamente quella affermativa, perchè sarebbe una troppo grande pretesa e quando dopo aver dato questa risposta, poche ore prima della scadenza del termine, abbiamo voluto che si sancisse il diritto di presentare una relazione di maggioranza nel termine stabilito, crediamo di non aver fatto alcun atto di sopraffazione, ma di aver esercitato il nostro legittimo diritto. (Applausi dal centro e dalla destra. Proteste e clamori dalla sinistra). Votazione per la nomina di un membro supplente dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa. PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione per la nomina di un membro supplente dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa. Estraggo a sorte i nomi dei senatori che procederanno allo scrutinio delle schede di votazione. (Risultano estratti i nomi dei senatori: Tignino, Focaccia, Montagnana Rita, Zugaro De Matteis e Ottani). Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). Prendono parte alla votazione i senatori: Anfossi, Angelini Cesare, Angelini Nicola, Asquini, Azara, Baracco, Bastianetto, Bellora, Beltrand, Benedetti Luigi, Bergamini, Bertone, Bisori, Bocconi, Boggiano Pico, Borromeo, Bosco, Bosco Lucarelli, Braccesi, Braitenberg, Braschi, Bruna, Bubbio, Buizza, Cadorna, Caminiti, Canaletti Gaudenti, Canevari, Canonica, Cappa, Carbonari, Carboni, Carelli, Caristia, Carmagnola, Caron, Carrara, Casardi, Casati, Caso, Cemmi, Cerica, Cerulli Irelli, Ceschi, Ciampitti, Ciasca, Cingolani, Conci, Conti, Corbellini, Cornaggia Medici,

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D'Aragona, De Bosio, De Gasperis, De Luca, De Pietro, Di Giovanni, Di Rocco, Donati, Fantoni, Farioli, Ferrabino, Filippini, Fo^ caccia, Franza, Frassati, Fusco, Galletto, Gasparotto, Gava, Gelmetti, Genco, Germi, Gortani, Grava, Guarienti, Guglielmone, Jannuzzi, Lamberti, Lanzara, Lavia, Lazzaro, Lepore, Lodato, Lorenzi, Lovera, Lucifero, Macrelli, Magliano, Malintoppi, Marchini Gamia, Martini, Mazzoni, Medici, Menghi, Mentasti, Merlin Umberto, Miceli Picardi, Momigliano, Monaldi, Mott, Origlia, Ottani, Page, Pallastrelli, Panetti, Parri, Pasquini, Pazzagli, Persico, Pezzini, Pezzullo, Piemonte, Pieraccini, Pietra, Piscitelli, Pontremoli, Raffeiner, Raja, Ranaldi, Restagno, Ricci, Riccio, Rizzo Giambattista, Romano Antonio, Romano Domenico, Romita, Russo, Saggioro, Salomone, Salvi, Sanna Randaccio, Santoro, Santonastaso, Schiavone, Silvestrini, Spallacci, Tafuri, Tartufoli, Tessitori, Tissi, Tornasi della Torretta, Tome, Tommasini, Tonello, Tosarti, Toselli, Tupini, Vaccaro, Valmarana, Vanoni, Varaldo, Varriale, Venditti, Vigiani, Vischiia, Zanardi, Zane, Zanotti Bianco, Zoli, Zotta e Zugaro De Matteis. Chiusura di votazione. PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione. Invito i senatori scrutatori a procedere allo spoglio delle schede di votazione. (/ senatori scrutatori procedono alla numerazione dei voti). Approvazione, in seconda deliberazione, della proposta di legge costituzionale d'iniziativa dei deputati Leone ed altri: « Norme integrative della Costituzione concernenti la Corte costituzionale » (2412-bis) (Approvata dalia Camera dei deputati). PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la seconda deliberazione sulla proposta di legge costituzionale, di iniziativa dei deputati Leone ed altri : « Norme integrative della Costituzio-

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ne concernenti la Corte costituzionale », già approvata dalla Camera dei deputati e approvata dal Senato, in prima deliberazione, nella seduta del 2 ottobre 1952. Dichiaro aperta la discussione generale. Nessuno chiedendo di parlare, la dichiaro chiusa. Ha facoltà di parlare il relatore, senatore Persico. PERSICO, relatore. Brevissime parole, onorevoli colleghi. Il Senato sa di aver votato, il 2 ottobre scorso, la legge costituzionale Leone integrativa della legge ordinaria sulla Corte costituzionale. Siccome sono decorsi i tre mesi previsti dall'articolo 138 della Costituzione, il Senato è invitato a rinnovare la sua votazione. La Commissione è stata riconvocata per sapere se vi erano difficoltà; tutti i membri della 2 a Commissione di giustizia, unanimi, hanno dichiarato di rinnovare il loro primo voto, favorevole alla legge stessa. Quindi invito il Senato a voler ripetere la votazione, come ha fatto l'altra volta, rendendo così effettiva ed operante questa legge, la quale con l'altra che sta dinanzi alla Camera e che è in corso di approvazione, sia pure con qualche modifica, che sarà poi esaminata dal Senato, renderà possibile entro questo mese la promulgazione della legge sulla Corte costituzionale, com'è nel desiderio di tutti i colleghi. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per il Governo, l'onorevole Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio. ANDREOTTI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio. Il Governo non ha niente da aggiungere alle conclusioni dell'onorevole relatore. PRESIDENTE. Passiamo alla discussione degli articoli. Se ne dia lettura. CERMENATI, Segretario : Art. 1. La Corte costituzionale esercita le sue funzioni nelle forme, nei limiti ed alle condizioni di cui alla Carta costituzionale, alla legge costituzionale 9 febbraio 1948, n. 1, ed alla legge ordinaria emanata per la primia attuazione delle predette norme costituzionali. (È approvato).

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Art. 2. Spetta alla Corte costituzionale giudicare I se le richieste di referendum abrogativo presentate a norma dell'articolo 75 della Costituzione siano ammissibili ai sensi del secondo comma dell'articolo stesso. Le modalità di tale giudizio saranno stabilite dalla legge che disciplinerà lo svolgimento del referendum popolare. (È approvato). Art. 3. La Corte costituzionale giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e dei cittadini eletti dal Parlamento ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo 135 della Costituzione, deliberando a maggioranza assoluta dei suoi componenti. (È approvato). Art. 4. I giudici della Corte restano in carica dodici anni. I I giudici che sono nominati alla scadenza dei dodici anni dalla prima formazione della Corte si rinnovano, decorsi nove anni, mediante sorteggio di due giudici tra quelli nominati dal Presidente della Repubblica, di due tra quelli nominati dal Parlamento e di due tra quelli nominati dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrativa. II sorteggio dei giudici è fatto dalla Corte tre mesi prima della scadenza del predetto termine di nove anni. Decorsi gli altri tre anni, si rinnovano i giudici che non sono stati rinnovati. Successivamente si rinnovano ogni nove anni i giudici rimasti in carica dodici anni. In caso di vacanza dovuta alla scadenza del termine di dodici anni o ad altra causa la sostituzione avviene entro un mese dalla vacanza stessa. (È approvato).

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Art. 5. I giudici della Corte costituzionale non sono sindacabili, né possono essere perseguiti per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.

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elenco di persone tra le quali sono sorteggiati, in caso di necessità, i giudici aggregati che devono partecipare ai giudizi di accusa contro il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri. (È approvato).

(È approvato). Art. 6.

Art. 11.

I giudici della Corte costituzionale hanno una retribuzione mensile che non può essere inferiore a quella del più alto magistrato della giurisdizione ordinaria ed è determinata con legge.

Le disposizioni degli articoli 5 e 6 si applicano anche ai cittadini eletti dal Parlamento ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo 135 della Costituzione, limitatamente al periodo in cui esercitano le loro funzioni presso la Corte.

(È approvato).

(È approvato). Art. 7. I giudici della Corte costituzionale possono essere rimossi o sospesi dal loro ufficio a norma dell'articolo 2 della legge costituzionale 9 febbraio 1948, n. 1, solo in seguito a deliberazione della Corte presa a maggioranza di due terzi dei componenti che partecipano all'adunanza. (È approvato). Art. 8. II giudice della Corte costituzionale che per sei mesi non eserciti le sue funzioni decade dalla carica. (È approvato).

Art. 12. La messa in istato di accusa del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri è deliberata dal Parlamento in seduta comune su relazione di una Commissione, costituita di dieci deputati e di dieci senatori, eletti da ciascuna delle due Camere, ogni volta che si rinnova, con deliberazione adottata a maggioranza, in conformità del proprio regolamento. In caso di parità prevale il voto del Presidente. Il Presidente è eletto dalla Commissione nel proprio seno. (È approvato).

Art. 9. Il Presidente della Corte, quando lo ritenga necessario, può con provvedimento motivato ridurre fino alla metà i termini dei procedimenti. (È approvato). Art. 10. Il Parlamento, con le stesse modalità stabilite per la nomina dei giudici della Corte costituzionale, compila ogni dodici anni un

Art. 13. Il Parlamento in seduta comune, nel porre in istato di accusa il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri o i Ministri, elegge, anche tra i suoi componenti, uno o più commissari per sostenere l'accusa. I commissari esercitano davanti alla Corte le funzioni di pubblico ministero e hanno la facoltà di assistere a tutti gli atti istruttori. (È approvato).

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Art. 14. L'atto di accusa contro il Presidente del Consiglio dei Ministri o i Ministri implica di pieno diritto la sospensione dalla carica. (È approvato). Art. 15. Per i reati di attentato alla Costituzione e di alto tradimento commessi dal Presidente della Repubblica la Corte costituzionale, nel pro­ nunciare sentenza di condanna, determina le sanzioni penali nei limiti del massimo di pena previsto dalle leggi vigenti al momento del fatto, nonché le sanzioni costituzionali, am­ ministrative e civili adeguate al fatto. Le norme contenute nelle leggi penali rela­ tive alla sussistenza del reato, alla punibilità ed alla perseguibilità sono applicabili nei giu­ dizi di accusa nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri, ma la Corte può aumentare la pena fino ad un terzo anche oltre la misura stabilita, in caso di cir­ costanze che rivelino l'eccezionale gravità del reato. La Corte può infliggere, altresì, le san­ zioni costituzionali e amministrative adeguate al fatto. (È approvato). DISPOSIZIONE TRANSITORIA.

La prima elezione della Commissione pre­ veduta dall'articolo 12 avrà luogo entro due mesi dall'entrata in vigore della presente legge. (È approvata).

Votazione a scr utinio segr eto.

PRESIDENTE. Si procederà ora alla vota­ zione della proposta di legge nel suo complesso. Avverto che, allo scopo di accertare se sia­ no raggiunte le maggioranze qualificate previ­ ste dall'articolo 138 della Costituzione e dal­ l'articolo 91 del Regolamento, la votazione avrà luogo a scrutinio segreto.

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Indico, pertanto, la votazione a scrutinio segreto sul complesso della proposta di legge. (Segue la votazione). Le urne rimangono aperte. Discussione della pr oposta di legge d'iniziativa dei senator i Ber tone, Tome ed altr i: « Con­ cessione di miglior amenti alle pensioni delle vedpve, degli or fani, genitor i, collater ali ed assimilati dei Caduti in guer r a ed alle pensioni degli invalidi di guer r a dalla seconda alla ot­ tava categor ia » ( 2 8 0 3 ) .

PRESIDENTE. Procediamo intanto alla di­ scussione della proposta di legge, di iniziativa del senatore Bertone ed altri : « Concessione di miglioramenti alle pensioni delle vedove e degli orfani, genitori, collaterali ed assimi­ lati, dei Caduti in guerra ed alle pensioni de­ gli invalidi di guerra dalla seconda alla ottava categoria ». Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il senatore Montagnani. Ne ha facoltà. MONTAGNANI. Signor Presidente, onore­ voli colleghi : finalmente ci è dato di affrontare la discussione di questa proposta di legge per la concessione di miglioramenti alle pensioni delle vedove e degli orfani, genitori, collate­ rali ed assimilati, dei Caduti in guerra e alle pensioni degli invalidi di guerra dalla seconda alla ottava categoria. Il mio « finalmente » si riferisce non tanto ai ritardi di questo pomeriggio e non tanto alla duplice inversione dell'ordine del giorno che si è avuta nella riunione di ieri, quanto e so­ prattutto agli anni decorsi, anni di promesse fatte e di impegni dimenticati, di delusioni, anni di nostre pressioni perchè un provvedi­ mento del genere fosse finalmente presentato all'Assemblea; si riferisce anche alle vicende piuttosto tormentate svoltesi nella Coinmis­ sione finanze e tesoro, ed anche si rife­ risce alle manifestazioni cui nel Paese, nelle piazze e nelle vie d'Italia sono stati costretti i mutilati, i quali sono scesi appunto a mani­ festare il loro sdegno, la loro apprensione per questi ingiustificati ritardi; e le loro manife­ stazioni hanno avuto il conforto del consenso generale della popolazione italiana.

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Dopo tanto ritardo noi pensavamo di poter partecipare alla discussione di un progetto veramente serio, cioè pensavamo di trovarci difronte ad un pargolo, sia pure macilento, ma vivo e vitale ; invece siamo di fronte ad un piccolo mostriciattolo informe ed anche inumano, e veramente siamo preoccupati del modo come poter intervenire nella discussione, poiché ci appare veramente una fatica improba questa, in quanto, nell'esaminare la proposta di legge, noi non sentiamo sentimenti di approvazione o di pazienza, ma piuttosto rancore ed indignazione. Eppure, onorevoli colleghi, la questione in esame di fronte alla nostra Assemblea è così umana e patetica che veramente si doveva affrontarla con meno gretta avarizia, e se i colleghi della maggioranza della Commissione finanze e tesoro e soprattutto il collega che ha steso la relazione di maggioranza me lo permettono, vorrei dire che questo tema così impregnato di umanità, di solidarietà umana doveva essere anche presentato con un maggiore decoro concettuale. Mi riferisco, onorevoli colleghi, ad alcuni accenni della relazione di maggioranza, e precisamente al passo nel quale il relatore afferma : « Dall'opposizione si griderà contro la esiguità dei moglioramenti proposti e ci si ripeteranno le note argomentazioni contro l'impostazione della spesa statale che limita le possibilità di trattamento a favore di coloro che pagarono di persona nella guerra ». Vorrei dire che il relatore, nella seconda parte di questo concetto, è stato facile profeta, perchè noi in verità diremo alcune cose su questa responsabilità ; ma non è stato gentile, quando ha affermato che noi grideremo contro l'esiguità dei miglioramenti: noi non usiamo gridare, ma usiamo ragionare pacatamente con argomenti solidi; e pacatamente e serenamente ragioneremo ancora oggi su questa materia così arroventata.

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mente danno al loro sacrificio ». Questa mi sembra piuttosto retorica deteriore che una proposizione concettuale seria, e noi, invece che parlare, solo in termini di retorica, di riconoscimento di sacrifici — cosa che troppe volte abbiamo sentito dire — vogliamo parlare anche di cifre che testimoniano dell'insopportabile situazione degli interessati, che non sono una piccola schiera, ma un milione circa di cittadini italiani. Le cifre le desumiamo dalla relazione assai seria che introduce il progetto di legge dei colleghi Bastianetto, Carelli, Oggiano e Palermo, cioè in sostanza il progetto di legge elaborato, studiato e presentato tramite questi nostri colleghi dell'Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra. Dice la relazione a pagina 2 : « Si pensi — si riferisce alle pensioni dirette — ad esempio che un mutilato di seconda categoria, ' amputato del braccio destro o di una coscia, e inabile a proficuo lavoro per l'80 per cento, riceve mensilmente solo lire 11.414; un mutilato con perdita della mano sinistra, assegnato alla quarta categoria ed inabile a profìcuo lavoro per il 70 per cento, percepisce in tutto lire 5.563 mensili, mentre un invalido di ottava categoria, con anchilosi completa della mano sinistra, inabile al lavoro per il 30 per cento, percepisce solo lire 1.517 mensili. Si aggiunga che queste somme, evidentemente irrisorie, non sono in giusto rapporto proporzionale né nei confronti della prima categoria, né tra di loro ». Per quanto attiene alle pensioni indirette, a pagina 7 della stessa relazione si osserva: « L'attuale misura delle pensioni di guerra indirette impone per ragioni morali oltre che giuridiche l'attento esame del problema ai fini di risolverlo con criteri di giustizia. Basterà riportarsi ad alcune cifre per ricordare come l'attuale trattamento sia assolutamente inadeguato. La vedova del caduto in guerra del priMa quello che ci duole, quello che ci pare non mo raggruppamento percepisce oggi lire 4.037 giusto nei confronti dei mutilati ed invalidi è mensili; se inabile oppure settantenne lire ciò che segue nella relazione, e precisamente : 5.113; se ha a carico orfani minorenni, da un loro stringata logica e servono a suffragare la tesi e l'impostazione del mio intervento. Riaffermiamo dunque questo concetto: che la politica del riarmo sta proprio determinando l'aggravamento della tendenza all'impoverimento assoluto e relativo della maggioranza della popolazione italiana. Vede, onorevole Presidente, che tale argomento è assolutamente pertinente, perchè, esso dimostra che c'è questo impoverimento progressivo della popolazione italiana, e di questa popolazione fanno parte anche i pensionati, ed anzi essi sono i più disgraziati nel senso che non hanno nessun mezzo di difesa, perchè il piccolo esercente, il piccolo industriale, il professionista, non vivono in condizioni brillanti, lo sappiamo, ma una qualche piccola e modesta rivalsa la possono sempre trovare, il pensionato no, se non riducendo i propri consumi; ma questi sono già ridotti ad un limite non più sopportabile. Ecco che noi constatiamo dall'analisi delle cifre che riguardano l'andamento della occupazione dei lavoratori, una successiva diminuzione dal 1948 al 1950 della occupazione operaia nei settori dell'industria strumentale, cioè nel settore vitale della nostra industria ed economia. Questa occupazione è diminuita del 14 per cento; ma, mentre è diminuita del 2 per cento nell'Italia settentrionale, nell'Italia meridionale la diminuzione è del 21 per cento. È pertinente, o non è pertinente, onorevole Presidente, questa mia osservazione? Il pensionato, il mutilato, non è cosa a sé stante, ma fa parte di una unità familiare. Orbene, se nella unità familiare c'era un operaio che per questa politica folle della Democrazia cristiana è cacciato sul lastrico e nella disoccupazione, ecco che anche la misera pensione del pensionato, della vedova e dell'orfano deve contribuire al bilancio familiare. Si riducono quindi

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sempre di più le possibilità di vita di questi nostri fratelli. Questa situazione che io ho denunciato con queste cifre è venuta aggravandosi dal 1950 in poi. Nell'agricoltura si verifica questo fenomeno : nel 1951 le giornate di occupazione media mensile di tutti i salariati avventizi furono 11 giornate e mezza per gli uomini e 6 giornate per le donne; nell'Italia meridionale rispettivamente 9 e mezza e 7 e mezza. Che cosa significa questo squilibrio? Significa che ci troviamo di fronte ad un impoverimento sempre più i accentuato nelle aree di consumo laddove la depressione è già cronica, laddove una misera e modesta pensione può rappresentare la salvezza del bilancio familiare. Siamo di fronte all'approfondirsi della differenziazione, della disintegrazione del mercato nazionale. È un fenomeno preoccupante anche quello della retribuzione. C'è stato negli ultimi anni un deprezzamento reale e notevole delle retribuzioni di alcune categorie, soprattutto delle categorie non coperte dalla scala mobile (e qui rientrano le categorie dei pensionati diretti ed indiretti) e perchè c'è stato questo deprezzamento? Perchè il costo della vita ha registrato un forte aumento dal 1950 in poi, proprio sotto la spinta del riarmo internazionale, al quale il nostro Paese si è associato senza necessità e senza bisogno. L'indice nazionale del costo della vita, calcolato non da noi ma dall'Istituto centrale di statistica, mostra un'incremento del 10 per cento per il 1951 nel costo della vita ed un incremento del 16 per cento fino al settembre del 1952 nei confronti del 1950. Su chi si è riversato, onorevoli colleghi, questo rialzo così notevole del costo generale della vita? Indubbiamente sulle categorie dei lavoratori in generale, ma soprattutto su coloro che, ripeto, non sono protetti dalla scala mobile, sugli impiegati dello Stato, sugli impiegati parastatali, sugli impiegati degli enti locali e, in maniera insopportabile proprio per l'eseguita delle loro pensioni, sui pensionati e sulle vittime della guerra. Di conseguenza è necessario, è urgente, è indispensabile accogliere le legittime richieste dei mutilati, degli invalidi e dei congiunti dei Caduti circa il miglioramento delle pensioni, e

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noi insistiamo perchè si prenda nella dovuta considerazione il progetto Cerruti-Orlando Q quello Bastianetto, Palermo ed altri; ma in line,? del tutto subordinata e del tutto provvisoria raccomandiamo almeno che si prendano nella debita considerazione i nostri modesti emendamenti. Insieme a questa necessità, onorevoli colleghi, ve ne è una primaria e primordiale : quella di non creare nuovi mutilati, di non creare nuove vedove e nuovi orfani. Vi è poi una seconda necessità: quella di imprimere un crescente vigore ed una crescente ampiezza ad una azione che possa dare all'economia italiana una prospettiva sicura, e tale prospettiva certo non la rintracciamo nell'attuale politica governativa, ma soltanto in una politica di un pacifico sviluppo economico. Pace e produzione: ecco di che cosa ha bisogno il nostro Paese! La prospettiva della pace e dello sviluppo economico, con tutte le sue conseguenze, è la sola, onorevoli colleghi, per cui si possa e si debba operare; l'altra strada, quella della continuazione nella politica di riarmo, deve essere recisamente rifiutata, come ormai è rifiutata dalla maggioranza degli italiani, da quegli italiani che hanno il senso della responsabilità, da quegli italiani che hanno compresa l'esperienza di questi ultimi anni. La seconda strada condurrà fatalmente ad un aumento ulteriore e forse irreparabile del costo della vita, ad un'ulteriore contrazione del mercato dei consumi, ad un aggravamento della differenza che esiste tra l'Italia settentrionale e meridionale. Essa porterà ad un intollerabile più grave disavanzo del bilancio statale. Onorevoli colleghi, credo sia giunta ormai l'ora di attuare una politica veramente conforme agli interessi nazionali ; è giunta soprattutto l'ora di far fronte ai propri impegni, gli impegni d'onore, secondo l'espressione dell'onorevole Zotta, che nel 1950 — e spero non vorrà rinnegare questo suo impegno d'onore — ebbe ad affermare che si doveva « pagare il debito della Nazione verso coloro che, invasi da spirito di abnegazione, hanno versato il sangue per la difesa della collettività ». Ma io affermo, onorevoli colleghi, che i debiti non si pagano con parole altisonanti, i debiti non si pagano con insultanti e misere somme quali voi proponete. La vita umana

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è sacra, o almeno così dovrebbe essere; la vita umana non ha prezzo, è impagabile e questo è vero. Ma tuttavia il danno materiale che si è subito per le mutilazioni, o il danno indiretto che si è subito per la perdita dei propri cari deve essere risarcito; e a giusta ragione lo chiedono gli interessati e noi con loro e per loro lo chiediamo a voi, signori della maggioranza, a lei, signor Ministro, perchè così vuole il prestigio della nostra stessa Assemblea che solennemente si è impegnata in questo, che solennemente ha promesso e doverosamente deve mantenere; e lo chiediamo perchè così vuole il popolo italiano, perchè così esige la solidarietà nazionale. (Vivi applausi dalla sinistra; congratulazioni). Risultato di votazione. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per la nomina di un membro supplente dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa : votanti

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Hanno avuto voti : Gerini Ciasca Merlin Umberto Lodato Schede bianche 11.

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Dichiaro eletto il senatore Gerini. Chiusura di votazione.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione a scrutinio segreto per la seconda deliberazione sul complesso della proposta di legge costituzionale : « Norme integrative della Costituzione concernenti la Corte costituzionale ». Invito i Senatori Segretari a procedere allo spoglio delle urne. (/ Senatori Segretari procedono alla numerazione dei voti). Hanno preso parte alla votazione i senatori : Adinolfi, Alberti Giuseppe, Allegato, Anfossi, Angelini Cesare, Armato, Asquini, Azara,

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Banfi, Baracco, Barbareschi, Bastianetto, vone, Scoccimarro, Sereni, Silvestrini, SinfoBei Adele, Bellora, Benedetti Luigi, Berga- riani, Spallicci, Spallino, Spezzano, mini, Berlinguer, Bertone, Bisori, Bitossi, Bo, Tafuri, Tambarin, Tamburrano, Tartufoli, Boccassi, Bocconi, Boggiano Pico, Bolognesi, Tessitori, Tignino, Tornasi della Torretta, ToBorromeo, Bosco, Bosco Lucarelli, Bosi, Brac- me, Tommasini, Tosatti, Toselli, Troiano, cesi, Braitenberg, Braschi, Bruna, Bubbio, Vaccaro, Valmarana, Vanoni, Varaldo, VarBuizza, riale, Venditti, Vigiani, Vischia, Voccoli, Cadorna, Caldera, Cammiti, Canevari, CaZanardi, Zane, Zannerini, Zanotti Bianco, nonica, Cappa, Carbonari, Carboni, Carelli, Zanuccoli, Zoli, Zugaro De Matteis. Caristia, Carmagnola, Caron, Carrara, Casadei, Casardi, Casati, Caso, Cassitta, Castagno, Presentazione di disegno di legge. Cemmi, Cerica, Cermenati, Cerruti, Gemili Irelli, Ceschi, Ciampitti, Ciasca, Cingolani, PELLA, Ministro del bilancio e ad interim Conci, Conti, Corbellini, Cornaggia Medici, del tesoro. Domando di parlare. Cortese, Cosattini, PRESIDENTE. Ne ha facoltà. D'Aragona, De Bosio, De Gaspens, Della PELLA, Ministro del bilancio e ad interim Seta, De Luca, De Pietro, Di Giovanni, Di del tesoro. A nome del Ministro dell'industria Rocco, Donati, e del commercio, ho l'onore di presentare al Elia, Fabbri, Fantoni, Fantuzzi, Farioli, Fedeli, Senato il disegno di legge : Ferrabino, Filippini, Flecchia, Focaccia, For« Abrogazione dell'articolo 3 del decretotunati, Franza, Fusco, legge 8 gennaio 1951, n. 1, convertito nella Galletto, Gasparotto, Genco, Gervasi, Ghi- legge 9 marzo 1951, n. 105, relativo alla ridetti, Giacometti, Giua, Gortani, Gramegna, chiesta di dati sulla giacenza di alcune merci e sul potenziale produttivo di alcuni settori Grava, Grieco, Grisolia, Guarienti, industriali » (2854). Jannuzzi, Labriola, Lamberti, Lanzara, Lanzetta, LazPRESIDENTE. Do atto all'onorevole Minizarmo, Lazzaro, Leone, Lepore, Li Causi, Lostro del bilancio della presentazione, a nome dato, Lorenzi, Lovera, Lucifero, Lussu, del Ministro dell'industria e del commercio, Macrelli, Magri, Malintoppi, Mantica, Madel predetto disegno di legge, che sarà stamrani, Marchini Camia, Mariotti, Martini, Mazpato, distribuito e assegnato alla Commissione zoni, Medici, Menotti, Mentasti, Merlin Angecompetente. lina, Merlin Umberto, Merzagora, Milillo, Minio, Mole Salvatore, Momigliano, Monaldi, Montagnana Rita, Montagnani, Mott, MusoPresidenza del Vice Presidente BERTONE lino, Negarville, Nobili, Ripresa della discussione. Origlia, Ottani, Palermo, Pallastrelli, Palumbo Giuseppina, PRESIDENTE. Riprendiamo la discussioPanetti, Parri, Pasquini, Pastore, Pazzagli, ne sulla proposta di legge concernente miglioPennisi di Fioristella, Persico, Pertini, Pezzini, Pezzullo, Picchiotti, Piemonte, Pieraccini, ramenti alle pensioni di guerra. È iscritta a Pietra, Piscitelli, Platone, Pontremoli, Proli, parlare l'onorevole Merlin Angelina. Ne ha faRaffeiner, Raja, Ranaldi, Ravagnan, Reale coltà. MERLIN ANGELINA. Signor Presidente, Eugenio, Restagno, Ricci, Riccio, Ristori, Rizzo Domenico, Rizzo Giambattista, Rolfi, Ro- onorevole Ministro, onorevole Sottosegretario, mano Antonio, Romano Domenico, Romita, Ro- onorevoli colleghi presenti e assenti; soprattutto agli assenti mi rivolgo per i quali vorrei veda, Rubinacci, Ruggeri, Russo, Saggioro, Salomone, Salvagiani, Salvi, Sa- che la mia voce fosse più acuta e penetrasse mek Lodovici, Sanmartino, Sanna Randaccio, al di là dei muri, o più specialmente nell'inSantero, Santonastaso, Sapori, Sartori, Schia- terno delle loro anime... patriottiche. Tra poco

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si compirà l'ottavo anno dalla fine del secondo conflitto mondiale e le pensioni di guerra costituiscono la nota martellante della dolorosa sinfonia che si innalza dalla tragedia della vita italiana. Delle pensioni di guerra si è parlato poco nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama; avrei desiderato che se ne fosse parlato ancora meno, ma si fosse risolto questo annoso e doloroso problema. Invece nel Paese se ne parla tanto. Quando noi ci rechiamo nelle città e nei villaggi a parlare nella nostra qualità di senatori, e così penso facciano anche i colleghi dell'altra Camera nella loro qualità di deputati, ci accorgiamo come, in mezzo al pubblico che ci ascolta, vi sia sempre una piccola schiera di donne vestite di nero che sperano di udire una nostra parola a loro favore. Non sono socialiste, né comuniste, né democratiche cristiane, o appartengono a tutti ì partiti, ma vanno a sentire i parlamentari d'ogni colore, perchè credono che da essi verrà loro la certezza che si interesseranno alla loro situazione, ed otterranno ciò cui hanno diritto. Lettere ne riceviamo ogni giorno da tutte le parti; rappresentanti degli invalidi, dei mutilati, delle vedove, degli orfani e delle madri vengono anche qui, a Palazzo Madama, e chiedono che si acceleri questa benedetta legge, che deve finalmente rendere loro giustizia. E tutte le volte che li intendo ripenso ad un episodio della mia giovinezza lontana e mi faccio una domanda che vi dirò dopo. Era il tempo della prima guerra mondiale, anzi al principio della prima guerra mondiale. L'angoscia mia e dei miei era grande, perchè i miei fratelli erano partiti per compiere quello che si diceva essere il loro dovere. Io insistetti, volendo trovarmi vicina al luogo dove la loro vita era in pericolo, per andare in villeggiatura in uno dei paesi prossimi al vecchio confine, oltrepassato dal nostro esercito il 24 maggio. Un giorno, nel piccolo albergo dove mi trovavo, dinanzi al comandante delle salmerie del 57° e del 58° Fanteria, che pure vi era ospitato, si presentò un sergente per denunziare un grave incidente capitatogli durante un suo viaggio per la montagna. Fu invitato a mettere il suo resoconto per iscritto. 11 sergente era un meridionale, un po' romantico, ma con quel profondo spirito di umanità, comune ai meridionali, eredi di una

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grande civiltà. L'incidente capitatogli era questo: mentre percorreva uno stretto sentiero, uno dei suoi carri e il mulo che lo trascinava, urtati da un camion, erano precipitati nel sottostante burrone. Il conducente era morto, il mulo spirato, il carro, con tutto quello che c'era dentro, era stato sfasciato. Il sergente aveva dato un certo ordine logico all'enunciazione dei danni e così aveva parlato prima dell'uomo, poi del mulo, infine del carro. L'ufficiale, non certo per incomprensione, ma probabilmente perchè così vogliono le regole militari, gli disse : La sua denunzia ha sapore letterario, faccia il piacere, segua l'ordine secondo l'entità del costo, metta cioè prima di tutto il carro con tutto quello che c'era dentro, poi il mulo ed infine l'uomo. Ed allora mi sono fatta quella tal domanda che vi ho annunciato e mi è rimasta qui, conficcata nel cuore, per tutta la vita, specialmente quando in casa mia abbiamo pianto i nostri eroi morti. « Quanto costa un uomo? ». Ed è la domanda che io mi ripeto ancora, tutte le volte che una sposa lacrima per il suo sposo, tutte le volte che vedo un orfano che soffre, tutte le volte che vedo un mutilato, un invalido che ha perduto per sempre la sua efficenza fisica e forse ha anche lasciato brandelli di anima e di cuore sui campi della guerra. Quanto costa un uomo? Certo non è la pensione che può pagare la vita di una creatura. Ora consideriamo un po' la questione delle pensioni. Per me, vi è, anche se non è contemplato dalla legge che dobbiamo votare, un particolare aspetto nella questione delle pensioni di guerra: il ritardo con il quale esse vengono concesse. È un ritardo enorme, che esaspera tutti coloro che attendono e deve rivoltare le nostre coscienze. Il collega che mi ha preceduto, l'onorevole Montagnani, ha fatto una breve casistica. Permettete anche a me di esporvi dei casi tipici, quello per esempio di una povera donna di Fratta Polesine. La pensione arriva al marito, che l'attendeva da anni, cinque giorni dopo la sua morte. La vedova ha ' dovuto attendere ancora oltre due anni prima di ottenere la riversibilità di pensione. L'ho fatta venire a Roma, ed è arrivata qui, un giorno che al Senato c'era l'onorevole Chiaramello. Allora ho preso per un braccio il Sot-

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tosegretario e gli ho detto : « Ecco questa povera donna, badate che viene da un tubercolosario dove era ricoverata a causa della malattia che le aveva portato a casa il marito; una sua bimba è pure al sanatorio, un'altra al cimitero, per conseguenza della guerra ». Solo allora si è accelerata la pratica, e la donna ha potuto avere la pensione. Un altro caso : Giovanni Osnaghi da Milano. Egli viene a casa mia, sale faticosamente le scale, arriva fino al terzo piano dove è il mio modesto appartamento. Aveva tutti e due i polmoni lacerati dalla tubercolosi. Eravamo nel 1950 e attendeva la pensione dal 1943, quando, in Grecia, aveva contratto il male. Non mi vergogno a dirlo, ho dovuto fare una scenata al Ministero, affinchè questo povero diavolo ottenesse la prima pensione di guerra con assegni di super-invalidità. Un altro caso che è in corso di risoluzione è quello del Petrosini, la cui moglie è la fruttivendola di via Catalani, a Milano. Vive nel retrobottega con i due bambini e aspetta da anni il responso della Commissione medica, responso che non viene mai, per quanto sollecitato numerose volte. E qui ho portato la documentazione di altri casi significativi. Badi, onorevole Sottosegretario, che non sono casi lontani, sono casi vicini, denunciatimi tra ieri e oggi. Quelli della settimana passata sono già in mano della mia segretaria, che tra poco le scaraventerà sul tavolo altre richieste. Devo convenire, ad onor del vero che lei, onorevole Tessitori, ha fatto più degli altri Sottosegretari, però, non è mai abbastanza in confronto dei bisogni, anzi delle necessità urgenti. Vediamo questa lettera che viene da Concordia Sagittaria : « Sono la mamma di Francesco Serra, quella che è venuta a Padova l'anno passato per parlarvi riguardo alla pensione di mio figlio,.che da tanti anni aspetto, dal principio della guerra, dal 1940. La ringrazio di tutto quello che ha fatto e che sta facendo per noi, vi giunga la mia benedizione, il Signore vi saprà ricompensare di tanta bontà e per il bene che fate a noi povera gente ». Onorevole Sottosegretario, la benedizione del Signore gliela mando a lei per quando avrà concesso la pensione.

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Questa la lettera dell'onorevole Sottosegretario a me, riguarda un certo Gambalonga Giovanni, padre del militare Romeo, a cui è stata concessa la pensione di guerra con decorrenza dal 1949. Però la pensione non è mai stata liquidata. Una risposta simile è la quarta volta che arriva. Infine ecco un'altra lettera, sempre del Ministero del tesoro firmata da lei, onorevole Sottosegretario. Ella scrive : « La informo che per la pratica della pensione del signor Giorio Vittorio si sta raccogliendo la documentazione ecc. ecc. In particolare è stata interessata la Commissione medica superiore ; le assicuro che appena raccolti gli indispensabili elementi di giudizio verrà spedita a chi di competenza». E poi c'è una nota in cui si dice che sarebbe opportuno il mio personale intervento presso la Commissione medica superiore. Ma c'è bisogno di deputati e di senatori per sollecitare la Commissione? Non può essere lo stesso Sottosegretario a sollecitare? Fate pur parte dello stesso settore. Un'altra lettera ancora del signor Rigato Mario da Treazzo : « Mi sento il dovere di ringraziarla ecc. ecc. per la pensione. Sono stato sottoposto alla visita collegiale dalla commissione di Padova il 14 marzo 1951. Vorrei sapere dove ora si trova la mia pratica ». E siamo nel 1953. Ed ecco Bertarelli Vincenzo, invalido, da Comacchio il quale chiede se ci si può interessare di lui e di tutti i cittadini di Comacchio messi nelle stesse condizioni. Egli fu invitato al Comune per firmare una domanda collettiva di pensione fin dall'agosto 1945, e siamo nel 1953. Infine il Sottosegretario di Stato per le pensioni di guerra, in data 26 novembre 1952, riferisce di aver chiesto al distretto militare e ai carabinieri di Padova il nulla-osta per i documenti comprovanti l'invalidità contratta per prigionia di certo Mizzo Natale da Padova. Fino al 2 marzo 1953 i carabinieri affermano di non aver ricevuto nessuna richiesta riguardante il Mizzo, che prega siano fatte pressioni al Ministero affinchè siano richiesti agli enti militari i documenti necessari per dar corso alla pratica di pensione. Io penso che lei debba essere oberato da domande di sollecitazione da parte di parla-

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mentari, nonché di parroci e di perpetue, che si incaricano di seguire queste pratiche. Ma non dovrebbe perdere tempo per rispondere a tanta gente, non dovrebbe impiegare del personale per le risposte, dovrebbe bensì svolgere una azione seria e sollecita. Quando Mussolini conquistò violentemente il potere, emanò una norma per cui tutte le cose dovevano an-' dare lisce, senza interferenze e pertanto i deputati di allora non dovevano fare raccomandazioni per le pratiche di pensione. Però c'erano dei deputati, avvocati di mestiere, e le pratiche di pensione le facevano lo stesso, naturalmente previo pagamento. Potrei riferire nomi e cognomi, ma non sto qui a fare il processo al fascismo, ho ricordato questi fatti per ammonirla a che non si ripetano. Deve perciò fare attenzione ai trafficanti, perchè molti pensionando specialmente quando devono ricevere grosse somme di arretrati, vedono presentarsi degli individui che si offrono di fare avere presto il denaro, dietro versamento del 25 per cento e intanto chiedono un anticipo. In tal senso ho presentato denunce e sono state fatte inchieste. Ma le inchieste debbono essere condotte con garbo. Quando a un povero diavolo malato o a una povera donna, si presentano i carabinieri che, con la loro divisa incutono timore, quei disgraziati finiscono per confondersi, ed allora li accusate di simulazione. Non dovevate accentrare tutto a Roma, che vive sull'apporto dei buoni provinciali venuti da ogni parte d'Italia e spendono soldi per dormire, per mangiare e per le bustarelle. Se i servizi fossero stati decentrati, le pensioni sarebbero arrivate in tempo a quanti ne hanno diritto. E vengo all'altro aspetto del problema : l'insufficienza delle pensioni di guerra. Ne ha già parlato il collega Montagnani; basta confrontare le proposte della maggioranza con quelle della minoranza per constatare l'enorme differenza tra l'una e l'altra: Mi limito all'articolo 1 : la maggioranza propone che alla vedova del militare morto per causa di guerra o attinente alla guerra, sia concesso un assegno supplementare di 24 mila lire annue. La minoranza invece propone la concessione di un assegno di conguaglio di lire 162.728 per sottufficiali e truppa, di lire 212.282 per ufficiali inferiori, di lire 285.866 per ufficiali superiori

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e di lire 392.734 per ufficiali generali. Di fronte ad una così grande differenza bisogna pensare, o che vi siete tenuti molto bassi, o che la minoranza vuole scherzare. Ma io so che i miei compagni ed amici non scherzano, perchè essi, come me, vivono al contatto del popolo che soffre. Quando voi, della maggioranza, andate alla base, vi vedo circondati da gente che non ha fame, che ha dei capitali, piccoli o grandi, e che non si trova alle prese con la miseria nera. (Proteste dal centro). Protestate, ma le cose stanno così. (Interruzione dal centro). Allora vuol dire che non comprendete la miseria come la comprendiamo noi o non ne siete commossi; vuol dire che passate indifferenti davanti alla sventura. Voi siete di quelli che spiegano tutti i fenomeni sociali con degli slogans : I poveri ci sono sempre stati e ci saranno sempre; la guerra c'è sempre stata e sempre ci sarà. E con questa filosofia vorreste fare andare avanti la Nazione. DE BOSIO. Queste sono cose da comizio. MERLIN ANGELINA. È una denuncia che io faccio. E la faccio anche fuori, certo, e poi porto la voce di fuori qui dentro. Potrei, è vero, parlarvi in termini scientifici ma se parlassi in termini scientifici non mi ascoltereste o non mi capireste. (Interruzione del senatore De Bosio). E così potrei citarvi anche altre tabelle, che ad ogni modo avete sottomano e che quindi potete controllare. Nella relazione si portano delle ragioni: le ragioni del bilancio. Io non ho qui gli elementi, ma se li avessi non li ripeterei, perchè sono stati abbondantemente segnalati dal collega Montagnani: essi dimostrano che alle deficienze del nostro bilancio, con un'altra politica economica e finanziaria, potrebbe essere rimediato. Io so perfettamente che vi è un articolo della nostra Costituzione, l'articolo 81, ultimo comma, che stabilisce che per ogni legge comportante una spesa, deve 'corrispondere «una copertura finanziaria, E presto si farebbe ad indicare la maggiore spesa occorrente da noi richiesta, od una che vi si avvicini il più possibile, e indicarne la copertura. Sarebbe una questione formale; ma, occorrono sostanzialmente i fondi. Anche sulla questione dei fondi vi ha parlato il collega Montagnani, e del come si potrebbero reperire. Sono problemi di alta finanza. Egli vi ha parlato di monopoli e di

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tante altre cose. Io, invece, non per ripetere qui quello che, secondo voi, è materia da comizio, credo di dovervi ricordare ciò che questo Governo avrebbe potuto e dovuto fare. Anche quando parlo alle folle, ho una parola di comprensione per la situazione nella quale si trova l'attuale Governo, il quale ha voluto assumersi una grave responsabilità, quella di guidare da solo un Paese che è uscito squassato dal fascismo e dalla guerra. Esso però non ha denunciato le cause della rovina, che, se l'avesse fatto, avrebbe dovuto implicitamente fare un processo a chi queste cause ha provocato e colpire coloro stessi che lo sostengono, vale a dire la borghesia italiana, questa borghesia quanto mai cieca, egoista e cinica nella sua azione politica. Avrebbe dovuto, per concedere alle vittime della guerra quanto è nel loro diritto e nel loro bisogno, colpire — e forse sarebbe ancora in tempo — coloro che dalla guerra hanno tratto favolosi guadagni ; avrebbe dovuto fare in modo (anche la Magistratura, ad un certo punto, segue la politica) che i membri della Casa reale, ognuno dei quali è rimasto miliardario, avessero pagato per la loro parte di responsabilità nella corsa verso l'abisso in cui l'Italia è caduta. Avrebbe dovuto far pagare i gerarchi fascisti, che da miserevoli pezzenti e in poco tempo erano diventati milionari e poi miliardari, ed hanno salvato i loro capitali all'estero o li hanno ben impiegati in Italia, come lo dimostra l'esibizione della loro ricchezza, che fa veramente spavento (e dovrei usare una parola più grave). Non crediate che voglia esprimere un rancore personale per ciò che ho sofferto dal fascismo, oh no! non nutro rancori contro alcuno. Ma questi rilievi sono necessari, perchè la parte più povera della Nazione è stata danneggiata da quella gente che non ha pagato, nonostante fosse responsabile di tante sventure. Cercate quindi di reperire i fondi là dove essi sono. E impedite le evasioni fiscali. Non ripeterò le cifre citate con tanta eloquenza dal senatore Montagnani, ma pensate alla sola tassa di famiglia e al modo per sfuggirvi, da me già denunciato in quest'Aula. L4interessato è il Comune, e sapete bene come è danneggiato dar gli evasori. Ma sistemi uguali si seguono anche per le altre tasse. Coloro che hanno un determinato reddito in un Comune vanno ad abitare

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in un altro e riescono a nascondere il loro cespite. Così avviene che la mia portinaia paghi parecchie migliaia di lire all'anno di tassa e l'industriale, che abita nello stesso palazzo, paghi 1.000 lire, perchè la sua azienda è a Sesto San Giovanni e lui abita a Milano. Così avviene che, nei piccoli centri, paghino il barbiere, il calzolaio, il piccolo conduttore di terra, che non possono abitare fuori paese, mentre il grosso agrario va a risiedere nel paese vicino, nella città vicina ed elude il pagamento delle tasse. Ecco come si impoverisce il bilancio del Comune e alla stessa maniera si impoverisce il bilancio dello Stato. Né dimenticate tutti quelli che imboscano i loro capitali, onorevole Ministro e onorevole Segretario, e credo che ciò non sia una novità per voi. Si mandano clandestinamente perfino oggetti d'arte all'estero : anche ieri, in questa Aula, l'onorevole Mazzoni ha accennato ai nostri capolavori venduti in America, mentre i milioni, che se ne ricavano, restano in quelle banche. Questo povero Paese è diventato un biberon che tutti succhiano. Vorrei, alla conclusione dell'onorevole relatore, fare un rilievo e poi avanzare una proposta : perchè l'onorevole Tome e gli altri senatori che si scandalizzano e ci trattano da comizianti quando veniamo a dire delle verità, non provano, almeno per una settimana, a vivere, essi e le loro famiglie, col reddito di un povero pensionato di guerra, di una povera vedova che ha a suo carico degli orfani, col reddito di una povera mamma, di un povero papà che sono rimasti senza quelle braccia valide che avrebbero dovuto sostenerli nella vecchiaia? Perchè si fa presto, dai cinici, a tirare fuori un vecchio proverbio « un padre fa per cento figli e cento figli non fanno per un padre ». Sono casi particolari che il proverbio considera, ma i genitori amano i figli ed i figli amano i genitori e li sorreggono. Se talora avviene che li trattino male, è perchè non possono mantenerli, perchè la società li mette nella condizione di dover contare anche le briciole di pane date al vecchio padre e alla vecchia madre che non possono più lavorare. Provate a mettervi in quelle condizioni, ed allora chissà che le solite frasi, i soliti slogans coi quali ogni uomo cerca di nascon-

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dere la propria incomprensione e la propria crudeltà, non si dicano più. Nella relazione di maggioranza è indicata anche la cifra di coloro che vivono esclusivamente con la pensione : « il 17 per cento dei pensionati », ma poi il relatore si corregge : « Tale percentuale sale di un'ulteriore [aliquota per coloro che hanno superato l'età di poter lavorare ; ma restiamo sempre in dimensioni tragiche ». Le statistiche, i numeri, sono una bella cosa, specialmente le statistiche, secondo le quali se io mangio un pollo e l'onorevole Ruggeri non mangia niente, noi mangiamo mezzo pollo a testa! La tragica realtà risalta invece dalla visione delle cose : troppi vecchi papà e mamme non possono lavorare. Dalla fatica a cui sono stati costretti per tutta la vita, perchè appartengono alle categorie più povere, sono logorati più presto : se uno di noi a 50, 60 anni è ancora valido, chi ha lavorato lunghi anni la terla, chi ha lavorato nelle fabbriche, chi ha penato fin dall'infanzia diviene impotente al lavoro molto tempo prima. L'onorevole Tome conclude così nella sua considerazione finale : « Dalla opposizione si griderà contro la esiguità dei miglioramenti » ; (lo immaginava, erano tanto esigui, che non poteva gabellarli per sufficienti !) « e ci si ripeteranno le note argomentazioni contro la impostazione della spesa statale che limita le possibilità di trattamento a favore di coloro che pagarono di persona nella guerra. Noi però riteniamo (come idealisti, senatore Tome), che la nobiltà del sacrificio di questi nostri fratelli non possa essere ridotta ad una questione di cifre. Innanzi tutto e soprattutto conta, deve contare, la consapevolezza del dovere compiuto e la certezza del riconoscimento che la società e lo Stato moralmente danno al loro sacrificio ». Onorevole Tome, domani mattina si metta accanto ad un mutilato di guerra che ha la famiglia da mantenere, accanto ad un padre, a una madre, a una vedova, a un orfano, e con essi vada a fare la spesa quotidiana; poi, siccome siamo ai primi del mese, vada a pagare l'affitto di casa e veda se si può pagare con la consapevolezza del dovere compiuto. Il che è una bellissima cosa, ma perchè non la va predicando a tutto il resto d'Italia, a quello che ha trafficato sulla guerra e a quello che continua

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a fomentare segretamente le condizioni per poterne fare un'altra? Lei lo sa che la guerra, ad un certo punto, in tutte le società, anche nella società antica, è un'industria redditizia per tutti coloro che vi speculano e accumulano capitali, mentre ci sono altri che danno il loro sangue e la loro vita! Poi naturalmente si sbandierano gli ideali, sempre gli ideali! Trento e Trieste erano l'ideale per cui la gente della mia generazione, e anche della vostra, ha dato, con candido pensiero d'offerta, il sangue alla Patria, e poi è stata ben gabellata. Si diceva ai poveri diavoli che non possono ragionare in termini ideali, ma in termini pratici : « La Patria vi sarà riconoscente, avrete la terra, avrete la compartecipazione nelle industrie e tanti altri vantaggi. Lei lo sa, è inutile che lo ripeta, che cosa abbiamo avuto tutti, perchè deve convenire che tutti qui abbiamo sofferto, o poco o molto, o anni di galera, o anni di umiliazione; tutti abbiamo pagato di persona e c'è chi ha pagato più degli altri : con la vita. Che hanno ricevuto? Perfino Mussolini prometteva il posto al sole, quando volle partecipare alla seconda guerra mondiale, e lei vede che posto al sole abbiamo! E adesso, che cosa prometterete in occasione di un'altra guerra? Dovremmo accontentarci del dovere compiuto? Lo vada un po' a predicare a chi è chiamato a dare la propria pelle. Comprendiamolo noi, legislatori, il nostro dovere : facciamo delle leggi giuste, perchè tutti abbiano quanto è dovuto. E ripeto la domanda che m'assilla: « Quanto costa un uomo? ». No, anche se deste alle madri, ai padri, agli orfani, alle vedove, ai mutilati, agli invalidi quello che noi chiediamo, più di quello che noi chiediamo, non ripaghereste mai un figlio, uno sposo, un fratello ; non ripaghereste mai gli occhi al cieco, gli arti al povero mutilato, i polmoni a colui che li ha intaccati dalla tubercolosi per causa di guerra. Un uomo costa molto di più, perchè non è solo un fattore dell'economia nazionale, ma è un grande fattore della civiltà, e della vita dell'umanità. Voi non lo pagherete mai, un uomo, perchè il suo valore trascende la materia, e la Patria che non riconoscesse questo, dimostrerebbe dell'ingratitudine e del cinismo. Io amo troppo l'Italia, amo troppo il mio Paese per poter consentire che essa compia la suprema ingiustizia,

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che attraverso i suoi parlamentari si approvi la vostra legge, ma esorto a combattere, perchè prevalgano le nostre proposte. (Vivissimi applausi dalla sinistra. Molte congratulazioni), Risultato di votazione. PRESIDENTE. Proclamo l'esito della votazione a scrutinio segreto per la seconda deliberazione sul complesso della proposta di legge costituzionale dei deputati Leone ed altri (numero 2472-òis): Senatori votanti 236 Maggioranza assoluta . . . . 166 Maggioranza di due terzi . . . 220 Voti favorevoli 226 Voti contrari 10 Dichiaro agli effetti dell'articolo 138, terzo comma, della Costituzione, approvata la proposta di legge costituzionale con la maggioranza di due terzi. Ripresa della discussione. PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione sulla proposta di legge concernente miglioramenti alle pensioni di guerra. È iscritto a parlare il senatore Carelli, il quale, nel corso del suo intervento, svolgerà anche i due ordini del giorno da lui presentati. Se ne dia lettura. CERMENATI, Segretario : « Il Senato della Repubblica riconfermando il voto espresso nell'ordine del giorno presentato dai senatori Gava, D'Incà, Conci, Carbonari, Cerica, Tommasini e Carelli in sede di discussione della legge 10 agosto 1950, n. 648; invita il Governo a predisporre, sulla .scorta della proposta Bastianetto ed altri e nel più breve tempo possibile, un disegno di legge per la giusta rivalutazione di tutte le pensioni di guerra ». « Il Senato della Repubblica, considerato che l'attuale misura delle pensioni di guerra indirette impone, per ragioni giuridiche e morali, l'attento esame del problema ai fini di risolverlo con criteri di giustizia;

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invita il Governo a presentare, nell'esercizio finanziario futuro, un disegno di legge inteso alla conveniente rivalutazione delle pensioni stesse ». PRESIDENTE. Il senatore Carelli ha facoltà di parlare. * CARELLI. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, nell'approvare la legge sulla rivalutazione delle pensioni di guerra, il Senato votò un ordine del giorno per il riesame dello spinoso problema e per la rivalutazione delle pensioni dirette ed indirette. Voi ricorderete quest'ordine del giorno, firmato dai senatori Gava, Conci, Carbonari, Cerica, Tommasini e Carelli. L'ordine del giorno invitava il Governo a predisporre quanto necessario acche nel più breve tempo possibile, e comunque nel termine di due anni, si realizzasse la giusta rivalutazione delle pensioni di guerra per tutti gli aventi diritto. In sostituzione di due progetti di legge, quello del senatore Cerniti ed altri e quello del senatore Bastianetto ed altri, la maggioranza della Commissione finanze e tesoro presenta alla approvazione dell'Assemblea un suo progetto di legge, con il quale propone la concessione temporanea, in aggiunta alla pensione di guerra, di un assegno supplementare di duemila lire mensili a favore delle vedove del militare morto per cause di servizio o del civile morto per fatto di guerra; lo stesso assegno aggiuntivo compete agli orfani di guerra; per i genitori e collaterali l'assegno invece è fissato a 700 lire mensili. Agli invalidi, dalla categoria II alla Vili, l'aumento mensile è rispettivamente di 2.221 lire per la II, di 1.641 lire per la III, 1.125 per la IV, di 750 per la V categoria, di lire 583 per la VI categoria, di lire 441 per la VII, di 358 lire per l'VIII. Pur riconoscendo l'encomiabile desiderio della Commissione, o del gruppo dei senatori della 5a Commissione presentatori del nuovo progetto di legge, di voler mantenere in un certo senso in vita l'impegno assunto dal Parlamento, contenendolo però nei limiti delle possibilità di bilancio, non si può non rilevare l'esiguità degli aumenti in rapporto alle necessità presenti dell'umana esistenza. Sarebbe facile, come del resto hanno fatto i colleglli di altri settori, elevare una voce di protesta e usare argomenti cosiddetti dema-

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gogici. Non so poi perchè si debba sempre attribuire carattere demagogico alla difesa degli interessi dei meno favoriti dalla fortuna. Non intendo comunque addentrarmi in una questione ormai ben nota, che riguarda il riconoscimento dei diritti di coloro che sono stati danneggiati dalla guerra, e l'impossibilità di far fronte alle esigenze presenti delle categorie interessate per gli eccessivi oneri che gravano sul Tesoro. Inutile dire, perchè lo stesso relatore l'afferma, che l'aumento è un principio di rivalutazione che troverà il suo completamento nei prossimi esercizi finanziari. Quindi il principio di aumento, proposto da questo gruppo di senatori, è accettato dalla 5a Commissione ed è accettato dal Governo. Rivalutazione graduale nel tempo ! La dichiarazione ci conforta, ma non ci soddisfa completamente. C'è un settore che va considerato con particolare benevolenza, onorevole Ministro ed onorevole Sottosegretario, e con doveroso omaggio: coloro che hanno perduto*il sostegno della famiglia : il padre, il marito, il tìglio. Per queste categorie, per il loro sacrificio, il riconoscimento assume il nobile aspetto della umana solidarietà. Ed allora, pur insistendo — e mi riservo di farlo in propizia occasione — sulle proposte del progetto Bastianetto, firmato anche da me, che sono poi proposte dell'Associazione dei mutilati, poiché vedo la imiti1 ita della nostra insistenza su un progetto che è stato dichiarato inammissibile dalla 5a Commissione e dal Governo, io propongo però alcune linee di ripiegamento, nella speranza che il progetto Bastianetto venga integralmente accettato, onorevole Ministro, nei successivi esercizi. Io propongo, perciò, che l'intero progetto Bastianetto, venga per lo meno esaminato, e che le sue proposte possano essere accettate in due o tre esercizi finanziari. PALERMO. Siamo d'accordo di dilazionare nel tempo le proposte del progetto Bastianetto. CARELLI. È una proposta che faccio all'onorevole Ministro e all'onorevole Sottosegretario, e questo per venire incontro ai bisogni veramente notevoli di tutti coloro che hanno subito danni di guerra, specialmente ripeto (e qui vorrei che la mia voce fosse convincente) per le vedove, per le quali mi associo a quanto ha detto la senatrice Merlin. Non dobbiamo fare qui dell'alta finanza; capisco che possono op-

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porsi le disponibilità del bilancio, ma mi domando molto spesso, onorevole Ministro, se la nostra politica economica oggi si addica alle necessità della Nazione, o se le nostre scarpe economiche non siano un po' troppo strette di fronte al corpo della Nazione che è di 50 milioni di abitanti. Credo che le nostre scarpe siano strettissime, onorevole Ministro, non riusciamo infatti a camminare. (Commenti dalla sinistra). Ed allora io mi auguro che l'onorevole Ministro voglia prendere benevolmente in esame la proposta da me fatta e gli emendamenti da me presentati, nonché i due ordini del giorno, dei quali il secondo è naturalmente in linea sui bordimata. È con questa speranza, onorevole Ministro, che la prego di voler aderire alla mia proposta, che non ha soltanto una portata finanziaria, ma anche un valore morale e politico nell'interesse di coloro che hanno bisogno di essere assistiti. È meglio non dirle queste cose : noi non possiamo turbare lo spirito di queste categorie sofferenti, incontro alle quali dobbiamo assolutamente andare anche con sacrificio, anche riconoscendo che il cammino è irto di ostacoli, nella consapevolezza che esse hanno bisogno di amore e di giustizia. (Applausi dal centro; r congratulazioni). PRESIDENTE. Il seguito della discussione è rinviato alla seduta pomeridiana di domani. Presentazione di relazioni. PRESIDENTE. Comunico che il senatore Sanna Randaccio ha presentato, a nome della maggioranza della l a Commissione permanente (Affari della Presidenza del Consiglio e dell'interno), la relazione sul disegno : « Modifiche al testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1948, n. 26 » (2782Urgenza). Avverto inoltre che su tale disegno di legge il senatore Franza ha presentato una relazione di minoranza. Queste relazioni saranno stampate e distribuite ed il relativo disegno di legge sarà iscritto [all'ordine del giorno della seduta che sarà tenuta nel pomeriggio di sabato 7 corrente.

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Annunzio di interrogazioni.

PRESIDENTE. Si dia lettura delle interrogazioni pervenute alla Presidenza. CERMENATI, Segretario : Ai Ministri di grazia e giustizia e del tesoro, per sapere quali sono le associazioni o gli enti che gestiscono servizi di qualunque genere per conto dello Stato o della pubblica Amministrazione o ai quali lo Stato contribuisce in via ordinaria, direttamente o indirettamente. Quanto sopra, ai fini di una chiara e tempestiva interpretazione ed applicazione degli articoli 2 e 7 della legge sulle incompatibilità parlamentari (2216-Urgenza).

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Al Presidente del Comitato dei ministri per la Cassa del Mezzogiorno ed al Ministro dei lavori pubblici, per sapere se sono a conoscenza dei periodici straripamenti del fiume Temo (in provincia di Nuoro), e particolarmente di quelli dell'alluvione dell'ottobre 1951, e di altro recentissimo, per effetto dei quali la città di Bosa è stata e viene ad essere gravemente allagata, posta in serio pericolo la stabilità dei fabbricati e la stessa vita dei cittadini, e per sapere se e quale esito hanno avuto, e quale inizio di esecuzione, i progetti annunziati come assolutamente indispensabili ed urgenti per tenere a freno e regolare il deflusso delle acque e salvare da danni e distruzioni anche le campagne che sono intensamente coltivate (2684). MASTINO, OGGIANO.

MERZAGORA.

Interrogazioni con richiesta di risposta scritta. Al Ministro della pubblica istruzione, per sapere se ravvisa la necessità di estendere il beneficio del trasferimento nelle scuole elementari maschili delle maestre che si trovano nello stesso ruolo per effetto di concorso (2682). SANTONASTASO.

Al Ministro dei lavori pubblici, per sapere a quale punto sono giunte — specialmente per i centri di Gairo e Osini (in provincia di Nuoro), Muravera, Villaputzu e San Vito (in provincia di Cagliari) — le opere di ricostruzione e di riparazione a seguito dell'alluvione che colpì la Sardegna nell'ottobre 1951; per sapere se e quali provvedimenti sono stati adottati a seguito delle piogge quasi alluvionali che, sempre in Sardegna, si sono avute in questi ultimi mesi; per sapere infine se il Governo si è proposto, e come ha inteso o intenda risolvere il problema del credito da concedere ai danneggiati, che, ammessi alle ricostruzioni o riparazioni col contributo dello Stato, mancano dei mezzi finanziari indispensabili all'inizio e compimento delle opere (2683). MASTINO, OGGIANO.

Al Ministro dei trasporti, per conoscere quali notizie ha sull'incidente avvenuto il 28 gennaio 1952 ad un passaggio a livello sulla linea ferroviaria statale sarda, e per il quale si sono avuti un morto e molti feriti, tra cui alcuni assai gravi; se e quali sicuri accertamenti si sono fatti in ordine allo scontro ed alle responsabilità; e per sapere se e quali disposizioni sono state adottate per regolare il servizio dei passaggi a livello in Sardegna (anche per le linee in concessione), lo stato e le condizioni in cui attualmente si trovano, in modo da evitare il ripetersi di tragici incidenti ed allontanare i gravissimi pericoli che permanentemente presentano alcuni di tali passaggi, come, ad esempio, quello posto all'ingresso di Olbia (2685). MASTINO, OGGIANO.

Al Ministro dei trasporti, per sapere se e quale esecuzione ha avuto in Sardegna la legge sull'ammodernamento e potenziamento delle linee ferroviarie in concessione; e per sapere se — a parte l'applicazione' di tale legge — si sono fatti studi e progetti per il passaggio alla rete statale dei tronchi secondari Nuoro-Macomer e Sassari-Alghero e particolarmente per il primo, che trovasi nelle ben note condizioni sempre denunziate, e che ha bisogno di essere sistemato di urgenza (2686). MASTINO, OGGIANO,

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Al Ministro della pubblica istruzione, per conoscere se non ritenga rispondente a giustizia provvedere, prima del termine di questa legislatura, alla riammissione in servizio degli insegnanti di educazione fisica estromessi in periodo fascista, in conformità del parere favorevolmente espresso da parecchi anni dal Consiglio superiore di codesto Ministero, ed ai molti affidamenti dati, anche di recente, in sede parlamentare (2687). LAMBERTI.

Al Ministro della pubblica istruzione, per conoscere perchè i ruoli transitori compilati per le scuole elementari sono riconosciuti fino ad esaurimento, e perchè eguale trattamento non si usa per i ruoli transitori delle scuole medie, di avviamento, ecc. Infatti ciò darebbe agio di assorbire il personale a percentuali annue e sarebbe una equiparazione di giustizia (2688). ADINOLFI.

PRESIDENTE. Il Senato si riunirà nuovamente domani, venerdì 6 marzo, in due sedute pubbliche, la prima alle ore 10 e la seconda alle ore 16, con i seguenti ordini del giorno : ALLE ORE

10.

il genitore e questi viene privato del diritto all'assistenza medico-farmaceutica da parte dell'I.N.A.M. se la pensione supera le 7.000 mensili; e) che diecine di migliaia di vecchi lavoratori per colpa dei datori di lavoro e dell'insufficiente azione di controllo di uffici statali versano nella più squallida miseria, privi come sono di ogni e qualsiasi pensione; invita il Governo a predisporre, con carattere d'urgenza, i provvedimenti necessari perchè venga modificata la legge 15 febbraio 1952, n. 80, riguardante i massimali che privano il lavoratore attivo degli assegni familiari per il genitore a carico e perchè i vecchi senza pensione possano fruire d'un assegno mensile continuativo (67). IL Discussione dei seguenti disegni di legge: 1. Delega legislativa al Governo per Tattribuzione di funzioni statali d'interesse esclusivamente locale alle Provincie, ai Comuni e ad altri Enti locali e per l'attuazione del decentramento amministrativo (2533) (Approvato dalla Camera dei deputati). 2. Pagamento dell'indennità per i terreni espropriati e altre disposizioni finanziarie per l'applicazione delle leggi 12 maggio 1950, n. 230, e 21 ottobre 1950, n. 841 (2738) (Approvato dalla Camera dei deputati).

I. Seguito della discussione della mozione: FIORE (BITOSSI, BERLINGUER, BOCCASSI, FABBRI, MOLINELLI, LAZZARINO, MEACCI, GHIDETTI, GLUA, MARANI, MANTICA, FERRARI). —

Il Senato considerato: a) che con la legge 4 aprile 1952, n. 218, il legislatore ha inteso migliorare le condizioni di miseria di tutti i pensionati della Previdenza sociale e non peggiorarle; b) che centinaia di migliaia di pensionati della Previdenza sociale, i quali hanno, in base alla citata legge, ricevuto dei modestissimi aumenti tali da percepire, ora, qualche centinaio di lire in più di 7.000 mensili, sono stati immediatamente defraudati di una somma di gran lunga superiore agli aumenti ottenuti, essendosi applicata nei loro confronti la legge 15 febbraio 1952, n. 80, secondo la quale il lavoratore attivo che ha a suo carico il genitore pensionato viene privato del diritto agli assegni familiari per

ALLE ORE 16.

I. Seguito della discussione della proposta di legge : BERTONE ed altri. — Concessione di miglioramenti alle pensioni delle vedove e degli orfani, genitori, collaterali ed assimilati, dei Caduti in guerra ed alle pensioni degli invalidi di guerra dalla seconda all'ottava categoria (2803).

II. Discussione dei seguenti disegni di legge e delle seguenti proposte di legge : 1. Tutela delle denominazioni di origine e di provenienza dei vini (1875). 2. BERLINGUER ed altri. — Miglioramento del sussidio post-sanatoriale a favore dei tubercolotici assistiti dai Consorzi antitubercolari (2512),

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3. Deputati DAL CANTON Maria Pia, BIANCHI Bianca ed altri. — Modificazioni alle norme dell'ordinamento dello stato civile relative ai figli illegittimi (2560) (Approvata dalla Camera dei deputati). 4. Ratifica ed esecuzione della Convenzione sullo Statuto dell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, dei rappresentanti nazionali e del personale internazionale, firmata ad Ottawa il 20 settembre 1951 (2589). 5. Modificazioni alla legge 22 giugno 1950, n. 445, concernente la costituzione di Istituti regionali per il finanziamento alle medie e piccole industrie (2541). 6. Modifiche alla legge 8 marzo 1951, n. 122, contenente norme per l'elezione dei Consigli provinciali (2283) (Approvato dalla Camera dei deputati). 7. Deputati CAMPOSARCUNO ed altri. — Proroga del termine di cui alla XI delle « Disposizioni transitorie e finali » della Costituzione (2632) (Approvata dalla Camera dei deputati). 8. SILVESTRINI ed altri. — Costituzione del Ministero dell'igiene e della sanità pubblica (2087). 9. SCOCCIMARRO ed altri. — Norme per la riparazione degli errori giudiziari, in attuazione dell'articolo 24, ultimo comma, della Costituzione della Repubblica italiana (686). 10. TERRACINI ed altri. — Concessione della pensione invalidità e morte ai perseguitati politici antifascisti e ai loro familiari superstiti (2133). III. Seguito della discussione dei seguenti disegni di legge e delle seguenti proposte di legge : 1. Provvidenze per i mutilati ed invalidi e per i congiunti dei Caduti che apparten-

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MARZO

1953

nero alle Forze armate della sedicente repubblica sociale italiana (2097). 2. Regolazioni finanziarie connesse con le integrazioni del prezzo di prodotti industriali accordate sul bilancio dello Stato (1638). 3. Delegazione al Governo della emanazione di norme di attuazione dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 (2276). / 4. Disposizioni sul collocamento a riposo l dei dipendenti statali (1869). ; 5. MICELI PICARDI. — Elevazione del li) mite di età per il collocamento a riposo dei gli impiegati statali con funzioni direttive \ (1703). 6. MACRELLI ed altri. — Rivendica degli immobili trasferiti ad organizzazioni fasciste od a privati e già appartenenti ad aziende sociali, cooperative, associazioni politiche o sindacali, durante il periodo fascista (35). IV. Discussione del disegno di legge: Disposizioni per la protezione della popolazione civile in caso di guerra o di calamità (Difesa civile) (1790) (Approvato dalla Camera dei deputati). V. Seguito della discussione del disegno di legge : Ratifica, con modificazioni, del decreto legislativo 7 maggio 1948, n. 1235, sull'ordinamento dei Consorzi agrari e della Federazione italiana dei Consorzi agrari (953) (Approvato dalla Camera dei deputati). La seduta è tolta (ore 19,50). Dott. MARIO ISGRÒ

Direttore dell'Ufficio Resoconti