ELENCO DEI MANOSCRITTI - Biblioteca Cathariniana

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1-46 il codice tramanda una redazione del testo almeno fino alla revisione ..... al De animalibus di Aristotele contenuto nel manoscritto 11-8. .... De Purgatorio.
ELENCO DEI MANOSCRITTI DELLA BIBLIOTECA CATHARINIANA

Nota bene: il primo numero corrisponde a quello del Catalogo Vitelli (= studi ital. Di filologia classica 1900 p.321). Il secondo numero, ora è in caratteri romani ed è il numero progressivo dei manoscritti cartacei; ora è in caratteri arabi ed è il numero progressivo dei manoscritti membranacei.

1 Titolo: Constitutiones civitatis pisanae annorum 1242, 1248, 1259, 1271, 1281, 1307. Descrizione: Codice membranaceo del XIV sec., mm. 418x290, cc. 48 num., scrittura gotica, a pag. piena, titoli e iniziali in rosso, numerose e notevoli scolii marginali in rosso sincroni. Coll.:

Armadio nuovo palchetto III

Notizie: Alle cc. 1-46 il codice tramanda una redazione del testo almeno fino alla revisione del 1281, e formule finali di pubblicazione in forma compendiata, dal 1241 al 1281; contiene inoltre la Interpretatio super capitulo costituti ‘De iuramento columpnie’. Alla c. 47 è invece riportato il Consilium super materia calumpniandi ampuntanda del 1307. Bibliografia: 1) Luzzatto M., Le più antiche glosse ai Costituti Pisani, in «Archivi. Archivi d’Italia e Rassegna internazionale degli archivi», XXI/1954, pp. 244-277. 2) Statuti inediti della città della città di Pisa dal XII al XIV secolo, II, Bonaini F. (ed.), Firenze, 1870. 3) Tamburini G., s.v. Pisa: Biblioteca Universitaria e Biblioteca Cateriniana del Seminario, in «Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d’Italia», Mazzatini G.-Sorbelli A. (ed.), Firenze, Olschki, 1916.

4) Tronca F.P., I Costituti pisani: studio sul manoscritto N°1 della Biblioteca Cathariniana di Pisa, tesi di laurea, Facoltà di Giurisprudenza, a.a. 1974-1975, rel. Cortese E. 5) Vignoli P., Catalogo dei manoscritti e frammenti di manoscritti dei “Costituta legis et usus”, in «Bollettino storico Pisano», LXXIII/2004, pp. 145-213.

2- 1 Titolo: Iohannis Damasceni traditio certa ortodoxe fidei. Liber a Burgundione iudice cive pisano de greco in latino traslatus. Descrizione: Codice membranaceo del XIV sec., mm. 387x254, cc. 54 n. num., scrittura gotica a 2 coll. di 39 linee, iniziale miniata a capolettera, titoli e iniziali colorate, numerosi scolii in interlinea e marginali sincroni. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: Burgundio Pisano (Burgundio da Pisa) (Pisa, 1110 – 1193) è stato un giurista e traduttore italiano. Sono attribuite a Burgundio le traduzioni dal greco del Digesto di Giustiniano, la Expositio fidei orthodoxae, e dal latino, la Fonte sapientiae di Giovanni Damasceno, il Liber de vindemiis (noto anche come Incipit liber Vendemiae) della Geoponica, il De complexionibus di Galeno, l'Homiliae ad Evangelium Iohannis e l'Homiliae ad Evangelium Matthaei di Giovanni Crisostomo. È stato un importante esponente italiano dell'arte della traduzione. Secondo il calendario pisano è morto il 30 ottobre 1194, in età molto avanzata.

3 Miscellanea: Testamento dal codicillo di Bonifazio Novello conte di Donoratico; copie da vari statuti pisani, e carte legali diverse. Descrizione: Codice membranaceo-cartaceo, sec. XIV-XVII. Questo mscr. manca nella catalogazione di Camillo Vitelli ed è invece presente in quella di Mazzatinti. Coll.: Armadio nuovo palchetto III (controllare)

Notizie: Bonifacio Novello della Gherardesca, conte di Donoratico fu personaggio politico e mecenate attivo a Pisa nel XIV secolo. A lui sono attribuite numerose fondazioni: in primo luogo è ricordato per aver edificato nel 1331 un monastero per religiose francescane della regola di santa Chiara, inoltre attese all’edificazione dell’università di Pisa tra il 1329 e 1342, anno in cui morì all’età di 43 anni. Bibliografia: Cavalca Domenico, Lo specchio della croce. Testo originale e versione in Italiano, Centi T.S.(ed.), Bologna, 1992.

4- 2; 5- 3; 6- 4 Titolo: Rainerius a Rivalto, Pantheologia (A-H); (H-O); (P-Z) Descrizione: Codici membranacei del XV sec., rispettivamente mm. 372x258, 375x274, 370x266, cc. 317, 180, 244 n. num., scrittura gotica a 2 coll. di 60 linee; alcune iniziali miniate, le altre colorate; la capolettera dei tre tomi presenta un fregio colorato, sono presenti inoltre scolii marginali sincroni. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: Ranieri da Rivalto di Pisa, domenicano, teologo e letterato insigne, nipote del B. Giordano, fu autore della Pantheologia, opera valutata di grande utilità e chiarezza da Muratori che nel 1486 ne propose un commentario. Inoltre grazie alla Cronica e agli Annales del S. Caterina di Pisa sappiamo che operò all’interno di questo convento. Come documenta la Cronica morì nel 1348 colpito da peste. Bibliografia:Angelo Fabroni, Memorie istoriche di più uomini illustri pisani, IV, 1790-1792, pp. 137-158. 7- 5 (digitalizzato) Miscellanea: 1r-32r - Cronica fratris Martini. 33r-37v - Liber provincialis. 38r-79vEbbulkasen. Taccuinum sanitatis in medici. Descrizione: Codice membranaceo del XIV sec., mm. 357x255, cc. 79 num. rec., bianche le cc. 31v e 32 v, titoli e iniziali in rosso, sono state riscontrate due mani di scrittura. Coll.: Armadio a destra palchetto I

Notizie: Martino Polono (Opava, ... – Bologna, 1278) fu un cronista medievale, originario della Boemia. Il domenicano Martino, conosciuto come Martino Boemo o Martinus Oppaviensis dalla sua città natale, o Martinus Polonus, per essere stato arcivescovo di Gniezno in Polonia, fu cappellano di papa Alessandro IV e dei suoi successori Urbano IV, Clemente IV, Gregorio X, Innocenzo V, Adriano V e Giovanni XXI. Nominato il 22 giugno 1278 arcivescovo di Gniezno da Nicola III, morì a Bologna mentre era in viaggio per raggiungere la sua sede di destinazione e fu sepolto nella chiesa di San Domenico. La sua notorietà gli deriva soprattutto per essere l’autore del Chronicon pontificum et imperatorum, che si arresta al papato di Niccolò III, una cronaca molto diffusa ai suoi tempi, nel quale tratta anche della leggenda della papessa Giovanna. Scrisse anche i Margarita Decreti e gli sono attribuiti i Sermones de tempore et de sanctis e il Promptuarium exemplorum. Notizie: Sotto il nome di "Tacuina sanitatis in medicina" vengono classificati tutti quei manuali di scienza medica scritti e miniati soprattutto in Italia settentrionale (con qualche eccezione in Spagna e nell'area fiorentina), dalla seconda metà del XIV secolo al 1450 circa, che descrivevano, sotto forma di brevi precetti, le proprietà mediche di ortaggi, alberi da frutta, spezie e cibi, ma anche stagioni, eventi naturali, moti dell'animo, riportandone i loro effetti sul corpo umano ed il modo di correggerli o favorirli. Queste opere basavano il loro contenuto principalmente su un testo originale del medico arabo Ibn Butlan attivo a Baghdad intorno alla metà del XI secolo e ivi morto nel 1052 o 1063. La traduzione in lingua latina del trattato dovette avvenire probabilmente nel XIII secolo alla corte di re Manfredi di Sicilia, e da allora in poi i Tacuina sanitatis conobbero una rapida e vasta diffusione. Bibliografia: 1) Martino Polono, Martini Oppaviensis Chronicon pontificum et imperatorum, XXII, in MGH Scriptores, Hannover 1872, pp. 443-475. 2) Ikas W. V., Martinus Polonus' Chronicle of the Popes and Emperors. A Medieval Best-seller and its Neglected Influence on English Medieval Chroniclers, in «The English Historical Review» 116, 2001.

3) Carbonelli G. –Ravasini R., Commenti sopra alcune miniature e pitture italiane a soggetto medico specialmente nell’arte di illustrare il “Tacuinum sanitatis” nei sec. XIV e XV colle referenze ad alcune pitture murali, Roma, 1918. 4) Wickersheimer E., Les Tacuina Sanitatis et leur traduction allemande par Michel Herr, in «Bibliothèque

d'Humanisme et Renaissance», 12/1950, pp. 85-97.

5) Witthoft B., The Tacuinum Sanitatis: A Lombard Panorama, Gesta 17.1/1978, pp. 49-60.

8- 6 (digitalizzato)

Titolo: 1r-180r: Hugo de S. Charo. Postillae super Isaiam. 180 v: Cuerricus ordine dei predicatori. Postillae super Ezechiel. Descrizione: Codice membranaceo del XIV sec., mm. 352x251, cc. 180 num. rec., titoli e iniziali colorate. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: Ugo di San Caro (fr. Hugues de Saint-Cher). - Esegeta domenicano (n. SaintCher, Vienne, fine sec. 12º - m. Orvieto 1263). Compiuti gli studî a Parigi, fu per molti anni provinciale del suo ordine in Francia, poi venne creato cardinale (1244); a Liegi nel 1252 appoggiò la celebrazione della festa del Corpus Domini da poco istituita. La sua opera principale è la Sacra Biblia recognita et emendata id est a scriptorum vitiis expurgata, revisione testuale della Vulgata che ebbe larga diffusione. È autore anche di Postillae in universa Biblia, di un commento alle Sentenze e di Quaestiones disputatae. Notizie: Il Cuerricus qui indicato come autore della postilla su Ezechiele è forse da identificarsi con il monaco Guerrico nato a Tournai, una cittadina sul fiume Schelda nell'attuale Belgio, in cui fioriva una scuola resa celebre da Oddone di Cambrai. Guerrico, dopo aver avuto una solida formazione cristiana, divenne magister scolarum Tornacensium, ossia “la carica delle scuole in tutta la città e su tutto il territorio che dipende dal Capitolo". Negli stessi anni Guerrico condusse anche una vita privata riservata e ritirata, ma l'incontro con una delle più forti personalità dell'epoca mutò radicalmente la sua vita. Guerrico conobbe infatti Bernardo, abate fondatore di

Chiaravalle, la cui fama già echeggiava fuori dalle mura del suo monastero. E fu così che da magister Guerrico divenne discepolo di questo uomo più giovane di lui e prese i voti in Chiaravalle. Ma la sua età matura e la sua esperienza lo portano ad essere scelto dai monaci di Igny come abate. Qui intorno alla metà del XII secolo, strettamente legati al compito di predicare ai propri monaci, che l'abate cistercense aveva durante particolari festività, nascono i suoi Sermoni, presto divenuti famosi e trascritti mentre era ancora in vita. Bibliografia: 1)Aubert R., Hugues de Saint-Cher, in «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie Ecclésiastique», XXV, fasc. 144-145, col. 287, Paris, 1994. 2) Kæppeli T., Scriptores ordinis fratres prædicatorum Medii Ævi, II, Roma, 1975, p. 269-281. 3) Guerrico d’Igny, Sermoni, Testoni O. (ed.), Bose-Magnano, 2001. 9- I Titolo: Ius patronatus. Descrizione: Codice cartaceo del XVII sec., mm. 350x234, cc. 141 num. rec., titoli e iniziali colorate. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: Il Ius patronatus era un diritto concesso su un altare di una chiesa ad una famiglia, in genere, nobile e potente. Tecnicamente era il diritto di proteggere e mantenere: il Ius patronatus veniva concesso a chi si faceva carico di dotare l'altare, cioè donargli soldi e beni immobili dal quale l'altare e chi lo gestiva traeva rendite. Il Ius patronatus ebbe origine già nell'alto medioevo come manifestazione della gratitudine della Chiesa verso i suoi benefattori. L'elemento caratteristico, che peraltro mancava nei primi tempi, è quello della «presentazione», il diritto, cioè, di una o più persone, di presentare un sacerdote all'autorità affinché questa, attraverso la institutio, lo nomini all'ufficio. Bibliografia: 1) s.v. Giuspatronato, Enciclopedia del diritto, XIX, pp. 524 ss. 2) Catholic Encyclopedia: http//www.newadvent.org/cathen/11560c.htm

10- 7(digitalizzato) Titolo: 1r - 30r : Hugo de S. Charo. Postillae super Marcum. 30v – 141v : Hugo de S. Charo. Postillae super Johannem. Descrizione: Codice membranaceo del XIII sec., mm. 352x240, cc. 141. num. rec., titoli e iniziali colorate. Coll.: Armadio a destra palchetto I

11- 8 (digitalizzato) Titolo: 2r – 35 v : Aristotele- Metaphysica. Commento di Averroe. 38r - 133r : Aristotele- De animalibus. Commento di Michele Scoto. Descrizione: Codice membranaceo del XIII sec., mm. 339x253, cc. 133 num. rec., bianche 1 r e 133v, titoli e iniziali colorate. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: Averroè nacque in una famiglia di famosi giuristi della scuola malikita; sia il nonno paterno che il padre erano autorità locali incaricate di amministrare la giustizia nella Cordova almohade. Divenne medico, giurista e filosofo e fu qadi di Siviglia e di Cordova. Scrisse numerosi commenti su Aristotele, alcune opere filosofiche originali e una enciclopedia di medicina. Storicamente, Averroè fu importantissimo per le sue traduzioni e commenti alle opere di Aristotele, le quali in Occidente erano state quasi completamente dimenticate, in quanto prima del 1150 solo pochissime opere aristoteliche erano accessibili nell'Europa latina. Il recupero della traduzione aristotelica in Europa deve moltissimo alla traduzione in latino iniziata nel XII secolo da lui. Inoltre l’importanza dell’opera di Averroè in tal senso è evidenziata anche dal giudizio di Tommaso d'Aquino: secondo il filosofo cristiano Averroè era "il Commentatore", così come Aristotele "il Filosofo". Notizie: Michele Scoto nacque in Scozia nel 1175. Conseguì la sua formazione tra Oxford e Parigi, approfondendo in seguito i propri studi a Toledo, allora centro della cultura ispanico-moresca, dove apprese l’arabo. Grazie a questa sua conoscenza ebbe l’occasione

di tradurre numerose opere di Averroè; in tal modo Michele Scoto apportò anche un importante contributo alla diffusione e conoscenza delle opere di Aristotele in Europa. In qualità di abile traduttore ma anche di astrologo, filosofo e matematico entrò alla corte dell’imperatore Federico II di Hohestaufen. Proprio all’imperatore è dedicato il commento al De animalibus di Aristotele contenuto nel manoscritto 11-8. In questo msc sono stati affiancati i commenti di due personaggi operanti tra il XII e il XIII sec. e che furono di fondamentale importanza per il recupero delle opere aristoteliche e dell’identità europea. (controllare-approfondire). Bibliografia: 1) Averroè, Commentario al XII libro della Metafisica di Aristotele, Bompiani, 2005. (curatori?) 2) Parolin B., L’influenza del Libro delle lettere e del commento al De interpretatione di AlFārābi

sulle

epitomi

della

Metafisica

e

del

De

interpretatione

di

Averroè,

http://www.gral.unipi.it/uploads/Beatrice.Parolin_Relazione.pdf 3) Mondin B., Storia della Metafisica, II, Roma, 1998, pp. 383 ss.

12- 9(digitalizzato) Titolo: Alberto Magno. 137r- 141r: De nutrimento et nutrito. 141r -165r: De sensu et sensato. 165r -170v: De memoria et riminescentia. 170r -176r: De intellectu et intelligibili. 176r - 186v: De motu animalium. 186v -195v: De spiritu et respiratione. 195v -199r: De iuventute et senectute. 199v -220v: De sompno et vigilia. Descrizione: Codice membranaceo del XIV sec., mm. 328x240, cc. 1 v - 4v + 137-225 num., bianca c. 225 v, cc. 1v - 4v contengono note metriche e grammaticali e l’indice ripetuto anche a fine volume, c. 225 r presenta note d’astronomia. Dal punto di vista paleografico è possibile rilevare un tipo di scrittura gotica. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: Alberto Magno di Bollstädt detto Doctor Universalis (conosciuto anche come Alberto il Grande, Alberto di Colonia; 1206 – 15 novembre 1280), è stato un vescovo

cattolico, filosofo e scienziato tedesco. È considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo sia per la sua grande erudizione che per il suo impegno a livello logico-filosofico nel conciliare fede e ragione, applicando la filosofia aristotelica al pensiero cristiano. Fu, inoltre il maestro di san Tommaso d'Aquino. La Chiesa cattolica lo venera come santo protettore degli scienziati e Dottore della Chiesa. È interessante notare come questo frate medioevale - nonostante i suoi molti doveri di religioso, di provinciale del suo ordine, di vescovo e legato pontificio, di predicatore di una crociata, pur effettuando molti faticosi viaggi tra Colonia, Parigi e Roma e frequenti escursioni in varie parti della Germania - abbia composto una vera e propria enciclopedia, contenente trattati scientifici su ogni argomento dello scibile umano. Dimostrò una conoscenza della natura e della teologia che sorprese i suoi contemporanei, e ancora suscita l'ammirazione dei dotti dei nostri tempi: fu realmente un Doctor Universalis. Bibliografia: 1) Padre Girolamo Wilms, Sant'Alberto Magno. Scienziato, filosofo e santo, Bologna, 1992. 2) Giuseppe Saitta, Alberto Magno, in AA.VV., Enciclopedia Biografica Universale, Roma, 2006, pp. 254-258.

13- II; 14- III; 15- IV Titolo: Rainerius a Rivalto, Pantheologia (A-H); (H-O); (P-Z) Descrizione: Codici membranacei del XV sec., rispettivamente mm. 342x233, 342x237, 338x236, cc. 333, 276, 332 num., titoli e iniziali colorate. Nei codd. 14 e 15 al f. 1 r

è

presente l’intestazione “Conventus sanctae Chatherinae de pisis ex XIIII° banco ex parte orientali”. Coll.: Armadio a destra palchetto I

16- 10 (digitalizzato) Titolo: Dominus ugo cardinalis ordinis predicatorum super apocalipsi

Descrizione: Codice membranaceo del XIV sec., mm. 333x234, titoli e lettere iniziali colorate. Al f. 1r è presente l’intestazione “Hic liber est conventus s. Katherinae de pisis ex banco 5° e parte orientis” Coll.: Armadio a destra palchetto I

17- 11 (digitalizzato) Titolo: 1r-116r: Thomae de aquino ordinis fratrum predicatorum super methaphisicam. 116r -117r: Propter quandam rationem que ab aliquibus demostracio esse creditur eius. Descrizione: Codice membranaceo del XIV sec., mm. 334-236, cc. 117 num. rec., bianca c. 117v, titoli e iniziali colorate. Le cc. 116r -117r presentano una mano di scrittura differente rispetto alla prima parte. Coll.: Armadio a destra palchetto I

18- 12(digitalizzato) Titolo: 2r-10r : Thomae A. in librum de causis expositio. 10 r -27r : Supra librum de sensu. 27r -33v : De memoria et reminiscentia. 34 r -79v : Commentaria in tres libros Aristotelis de anima. 80r -82v: Averrois de substantia orbis. Descrizione: Codice membranaceo del XIV sec., mm. 322x216, cc.82 num. rec., bianche 1 r e 31r. Nell’1v è contenuto l’indice. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: Alle carte 10r e 79v sono presenti rispettivamente due titoletti nei quali Tommaso d’Aquino è definito come «Frater». Dal momento che la beatificazione è avvenuta nel 1320, è possibile assumere questa data come terminus antequem. Quindi si potrebbe supporre che il manoscritto fosse contemporaneo a Tommaso e forse ascrivibile al periodo in cui insegnò presso il Semonario di Santa Caterina d’Alessandria a Pisa. È infatti stata riscontata la presenza di alcuni scolii (cc...) in cui si legge :«Lectiones 8» ; «Lectiones XIX». Si potrebbe forse ipotizzare che il manoscritto sia stato composto ricopiando insieme le lezioni di Tommaso d’Aquino a cura di uno zelante scolaro.

19- V Titolo: Expositio libri phisicorum per B.um. Thomam de A. Descrizione: Codice cartaceo del XV sec., mm. 340x232, cc. 77 num. rec., a due coll., bianche le cc. 74 v-77, titoli e iniziali in rosso. Mazzatinti informa che inizialmente fu creduto un autografo di Tommaso d’Aquino; successivamente padre Denifle dimostrò che, anche se dell’epoca dell’Aquinate, il codice non era attribuibile alla sua mano. Coll.: Armadio a destra palchetto I

20- 13 (digitalizzato) Titolo: 1r- 52 r: Flavii Josephi historiae antiquitatis iudaicae. 52r -69v : Liber Egisippi. Descrizione: Codice membranaceo del XIII sec., mm. 326x227, cc. 69 num. rec., titoli e lettere iniziali colorate. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: Giuseppe Flavio fu un valente scrittore, storico politico e militare romano. Nato nel 37 d.C. da una famiglia della nobiltà sacerdotale ebraica a Gerusalemme, fu educato secondo la tradizione ebraica. In gioventù assunse posizioni vicine al movimento dei farisei e fu molto osservante della Torah. Durante la prima guerra giudaica, nel 66, fu governatore militare della Galilea per le forze ribelli. Quando i ribelli della Galilea si resero conto di non essere in grado di vincere le forze superiori dei romani, decisero di suicidarsi in massa. Giuseppe con uno stratagemma, riguardante l'ordine delle successive morti, fece poi in modo di rimanere l'ultima persona viva del suo gruppo di combattenti e, invece di uccidersi, si consegnò ai romani. Durante l'incontro con il comandante militare romano Tito Flavio Vespasiano, Giuseppe gli predisse che sarebbe diventato imperatore, e Vespasiano gli accordò il suo favore. Alla famiglia di Vespasiano Giuseppe rimase in seguito legato.Giuseppe venne usato dai romani a fini propagandistici, per convincere i ribelli ad arrendersi. Trascorse il resto della sua vita a Roma, scrivendo opere che avevano un carattere filo-romano, ma che spiegavano ai lettori anche la storia e le credenze degli ebrei. I suoi scritti sono estremamente importanti dal punto di vista storico, poiché sono la principale fonte di informazioni che

abbiamo sulla Giudea del I secolo. Nel ms. 20 è conservata una copia della "Antichità Giudaica": Flavio Giuseppe racconta la storia del popolo ebraico dalle origini fino all'epoca immediatamente precedente la guerra giudaica del 66-70, riportando preziose notizie relative ai movimenti religiosi del giudaismo del I secolo come gli Esseni, i Farisei e gli Zeloti. Vi è anche il cosiddetto "Testimonium flavianum", ovvero un breve passo che menziona la predicazione e la morte di Gesù, confermando sostanzialmente il resoconto dei Vangeli. Benché questo passo sia ora considerato da alcuni storici, in tutto o in parte, un'interpolazione cristiana, esso garantì la conservazione del testo greco di Giuseppe da parte della Chiesa cristiana. Notizie: Egesippo è considerato il primo autore post-apostolico, originario della Palestina e conoscitore del greco, dell'ebraico e del siriaco. Delle sue opere la tradizione diretta non ha tramandato nulla. Restano solo numerosi frammenti citati da Eusebio di Cesarea nella sua "Storia Ecclesiastica". Sulla scorta di Eusebio sappiamo che Egesippo scrisse «Hypomnemata (Memorie) in cinque libri, in uno stile semplicissimo sulla tradizione della predicazione Apostolica» (IV 2). Il testo contenuto nel ms. 20, anche se contrassegnato in margine con lo scolio "liber egesippi", è da identificarsi con lo pseudoEgesippo rifacimento latino del Bellum Iudaicum che è possibile collocare, con un buon margine di certezza, al IV sec.

21- 14 (digitalizzato) Titolo: 1r-156 v : Sermones Odonis episcopi Tusculani. 157r -157v: postilla Descrizione: Codice membranaceo del XIII sec., mm. 327x205, cc. 164 num. rec., a due coll., titoli e iniziali in rosso. La postilla è stata miniata da una mano differente da quella presente nel resto del testo. In fine f. 3r è presente l’intestazione : ‘Ex comuni Libraria Convenctus sanctae Chaterinae de Pisis’. Coll.: Armadio a destra palchetto I Notizie: «Sermones Odonis episcopi Tusculani quos composuit apud Viterbum». Cfr. : http://hal.archives-ouvertes.fr/docs/00/39/06/20/PDF/Louvain.pdf

22- VI Titolo: Apparatus ad historiam ecclesiasticam ubi brevissime de nativitate, genealogia et morte J.C. Domini nostri disseritur Descrizione: Codice cartaceo del XVIII sec., mm. 300x212, pp. 1354 num., adesp. Coll.: Armadio a destra palchetto I

23- VII Titolo: De incarnatione. De Purgatorio. De sacramentis ecclesiae. De confirmatio. De Eucharistia vel sacrificium vel sacramentum. Descrizione: Codice cartaceo, sec. XVIII; mm. 195x210; cc. 285 num. rec. adesp. Coll.: Armadio a destra palchetto II

24- VIII (digitalizzato) Titolo: Legendae sanctorum: 1) Raimundus de Capua. Legenda beatae Catherine admirabilis virginis de Senis; 2) Scalza Iacobus. Compendiosa legenda beate virginis Vanne seu Johanne de urbeveteri; 3) Compendio et valde abbreviata legenda beate Margherite de civitate Castelli, [adesp.]; 4) Raimundus de Capua. Legenda beatae Agnetis virginis de monte policiano; 5) Fr. Thomas da Lentino. Legenda sancti Petri martiris; 6) Ambrosius. Passio beate Agnetis; 7) Legenda beate Agate; sancte Lucie; sancti Iohannis Crisostomi, [adesp.]; 8) [Orationes Varie]; 9) Passio sancti Laurentii; sancti Sixti; sancti Yppoliti, [adesp.]; 10) Passio sanctorum donati et ylarianis martirum [adesp.]; 11) Maximus (S.) Sermo sancti Laurenti. In festo B. Thome ordinis predicatorum missa etc. Descrizione: Codice cartaceo, sec. XV; mm. 330x234; cc. 144. Il Manoscritto presenta una rilegatura del XX sec. in legno con cerniere metalliche. Anche le 3 guardie iniziali e 3 finali sono recenti: in filigrana è possibile leggere MADE IN ITALY. Il testo è semplice presenta solo alcune capolettere in rosso o blu.

Coll.: Armadio a destra palchetto II.

25- IX (digitalizzato) Titolo: Epistolae Bernardi abbatis Claravallis. 1r-2r: Iniziano i capitoli o le rubriche delle missive del beato Bernardo abbate di Chiaravalle; 2 v -108r: si ha il testo delle missive secondo l’ordine indicato nell’indice; la prima è indirizzata a «Robertum monachum, nepotem suum affettuosissima exhortatoria ad revertendum ad ordinem suum»; la seconda è scritta a «Thomae dilecto filio». Descrizione: Codice cartaceo, sec. XIV; mm. 310x133; cc. 109 num. rec. La coperta è in cartone rivestitto di pergamena e carta marmorizzata. Sono presenti 2 fibbie in metallo. La rilegatura è di restauro XVIII sec. Il codex presenta tre cc. di guardia iniziale e tre di guardia finale. Il testo è redatto con una grafia veloce ma leggibile con un unico tipo di inchiostro; sono presenti numerosi scoli, concellature con correzioni in interlinea o nei margini, segni di richiamo. Da questi elementi si deduce come si trattasse di una copia di studio. Coll.: Armadio a destra palchetto II Notizie: A piè di pagina del foglio 3 r è presente una subscriptio: «Iste liber epistolarum beati bernardi est fratris sancte lemosini ordinis fratrum predicatorum quem emit rome ad executoribus domini petri de stagnis sancte romane ecclesie cardinalis et episcopus ostiensis in anno domini MCCCLXXVIII secunda die ianuarii». A questa subscriptio una mano differente ha aggiunto: «post modum fuerunt largite a venerabile patre […] dominico de pecciolli tote lacerate et ego tractavi et ligavi ut patet».

26-X Titolo: pp. 1-360 si hanno «Johannis Pagni commentaria in Cenotaphia pisana Lucii et C. Caesarum». Una mano differente ha redatto le successive 28 cc.: alla c.1 ci sono «Memorie riguardanti il presente libro del dottore Gio. Pagni Pisano esistente nella biblioteca magliabechiana di Firenze segnato D. XXVI Classe XXXVIII»; cc. 1-18 «Copia di lettera scritta da Tunisi in Barbaria dal Signor Dottor Giovanni Pagni al Signor

Fabbrizio Cecini Segretario del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana. 1667.»; cc.1819: «Copia dell’altra lettera de medesimo Signor Dottor Pagni scritta similmente di Tunisi all’Istesso signor Cecini il dì 3 di settembre 1667». Descrizione: Codice cartaceo; sec. XVIII ; mm. 290x220 ; pp. 360 + cc. 28 ; sono vuote le cc. 2 e 20-28. Il codex presenta una guardi iniziale e una finale. La coperta è in cartone rivestita con una carta decorata con strie rosse e pallini blue e rossi. Il testo è scritto in una grafia elegante, ma si presenta nel complesso semplice : sono assenti varietà cromatiche o capilettere degni di nota. Coll.: Armadio a destra palchetto II Notizie: Le cc. 1-18, contenenti le copie delle due missive inviate da Tunisi dal Dott. Ioannis Pagni, sono redatte da una differente rispetto al testo precedente. Questa mano può essere identificata poichè alla fine delle due lettere è possibile leggere l’ekfrasis: «Io Gio. Batta Dei Antiquario di S.A. Reale ho copiato le soprascritte due lettere del Sig. Dottor Giovanni Pagni da altra copia simile inserita in un codice segnato da Numero 1346 de Manoscritti della Celebre Libreria Strozziana e concorda in ogni sua parte salvo….Ed in fede soscrivo di propria mano questo di 18 ottobre 1783.»

27- 15 (digitalizzato) Titolo: cc. 1r - 28r: «Boetius in arithmeticam» e «Anni a costitutione mundi secundum chaldeos, grecos, saracenos, ebreos». 29 r - 45r «Bedae de ratione computi». 46 r - 46v Exercerpta SS. Patrum Pontificum et Episcoporum. 47 r - 51r «Cronica Ysidori». 51r - 52r «Argumentum ad indictionem per tempora regum inviendam [adesp.]. 52 v – 54v : «Cronica romanorum praesulum». Descrizione: Codice membranaceo, sec. XII ; mm. 293x197 ; cc. 54. La coperta è in pergamena con un unica guardia iniziale e una finale. La rilegatura è di restauro XVIII sec. Il testo presenta tre mani differenti la prima ha miniato l’opera di Boezio cc. 1r - 28r; la seconda mano si incontra alle cc. 29 r - 45r ; la terza e ultima mano va dalla c. 51 r alla c. 54v.

1) Nella parte di testo dedicata a Boezio incontriamo disegni geometrici accurati con didascalie. Il colore rosso è adoperato per evidenziare porzioni di testo o tabelle numeriche o parti di disegni. I capilettera sono in rosso e blue. 2) Nella parte di testo dedicata all’opera di Beda incontriamo capilettera semplici in rosso con riempimenti in verde e giallo. Il colore rosso è adoeprato anche per mettere in evidenza parti di testo e schemi di sistemi alfanumerici. 3) L’ultima parte presenta solo piccoli capilettera rossi. Coll.: Armadio a destra palchetto II

28- 16 (digitalizzato) Titolo: Frater Holgot supra librum sapientiae. Descrizione: Codice membranaceo; sec. XV; mm. 290x217 ; cc. 115 num.. La coperta è in cartone ricoperto da pergamena ; è presente una guardia iniziale e una finale. Il testo presenta una mano minuta. I capilettera sono generalmente semplici in rosso o in blue. Notevole appare il capolettera a c. 1r dove si ha un decoro con bianco girari in rosso e in blue. Coll.: Armadio a destra palchetto II Notizie: controllare «Frate Holgot».

29- 17 (digitalizzato) Titolo: 2r - 19v : «De septem horis canonicis». 19v – 23r : «Tractatus de discretione anime spiritus et mentis» [adesp.]. 24r – 37v: «Concordantiae super psalterium» [adesp.]. 38 r: «Epitaphium metricum Petri Comestoris». Descrizione: Codice membranaceo ; sec. XIII; mm. 299x200 ; cc. 38. La coperta è in cartone rivestita con pergamena ; si ha una guardia iniziale e una finale in pergamena. La c. 1r contiene una sottile colonna di scrittura in alto con piccolissimi caratteri leggiamo «de morte symonis...». Alla destra della colonna si anno in verticale le lettere «OM ∙8∙» . Alla c. 1v si ha un index del volume. I capilettera dei capitoli sono semplici in rosso e in blue.

Coll.: Armadio a destra palchetto II

30- 18 (digitalizzato) Titolo: Bartholomaeus Anglicus de Glavilla. Liber proprietatum rerum omnium. Descrizione: Codice membranaceo; mm. 286x221; sec. XIV; cc. 179. La coperta di cartone è rivestita da una carta marmorizzata marrone. Si ha una guardia iniziale e una finale. La rilegatura è di restauro XVIII-XIX. I capilettera dei capitoli sono in blue e rosso con decorazioni fitomorfe. I capoversi sono indicati con piccoli segni a forma di doppia «c» alternativamente blue e rossi. Coll.: Armadio a destra palchetto II

31- Manca: non è presente nel catalogo di Vitelli nè in quello del Mazzatinti.

32- XI Titolo: Can. Leonardi Leonard. Quaresimale. Settimana III e Parte IV. Descrizione: Codice cartaceo; mm. 290x221; sec. XVII; pag. num. 603. La coperta è di pergamena come i lacci che chidono il mscr. Si hanno tre guardie iniziali e tre finali in carta da attribuire al restauro. La rilegatura di restauro è del XX sec. La scrittura corsiva è semplice ed elegante e non sono presenti caratteristiche rilevanti. È da notare che l’inchiostro ha scambiato le pagine successive e i riquadri di lettura sono diventati marrone scuro. Coll.: Armadio a destra II palchetto.

33- XII Titolo: Gesù crocifisso. Sonetti. Centuria III. Descrizione: Codice cartaceo; mm. 300x208; sec. XVII; cc. 107 num. rec. La coperta è in cartone marmorizzato rosso e dorato. La rilegatura necessita di restauro. Non sono presenti guardie iniziali e finali; le cc. 106-107 sono vuote. La scrittura è semplice ed

elegante e sembra essere somigliante a quella del msc. 32. Inoltre l’inchiostro presenta la medesima scoloritura. Coll.: Armadio a destra II palchetto.

34- XIII Titolo: Historiae pisanae del Tronci e Roncioni Descrizione: Codice cartaceo; mm. 296x204; sec. XVII; cc. 152 num. rec. La coperta in cartone è ricoperta da pergamena. La rilegatura è di restauro. Si ha una guardia iniziale e una finale. Su quella iniziale si ha una nota di possesso: «Di Dom.co Alessandro Ciccis». La scrittura corsiva semplice ed elegante; l’amanuense ha tracciato, con lo stesso inchiostro adoperato per il testo, cornici per ogni pagina. Coll.: Armadio a destra II palchetto.

35- XIV Titolo: 5r-7v: «Index»; 9r- 62v: «Decreta et costitutiones editae in Sancta sinodo Diocesana metropolitanae Pisanae civitatis codunata de mandato Ill. mi et Rev.mi Pisani Archiepiscopi Domini Matthei Rinuccini hoc presenti anno 1582 stilo»; 69 r-71r: «Index»; 73r-130v: «Statuta universitatis pisanae»; 133r-145v: «Decreta Pisanae Synodus». Descrizione: Codice cartaceo; mm. 292x214; sec. XVI; cc. 157 num.. La coperta è di cartariso. Una ricevuta del 2009 del Laboratorio di Restauro della ditta Simone Martini di Firenze permette di datare a quell’anno il restauro e la rilegatura. È presente una guardia iniziale e una finale di restauro. La scrittura corsiva è frettolosa e non sono presenti elementi notevoli; è possibile osservare solo alla c. 73 r un capolettera ornato fitomorfo. Sono lasciate in bianco le cc. 1-4, 8, 63-68, 71-72, 131-132, 146 r, 147v, 148-157. Nella c. 1r è scritto «Agostini»: quasi certamente nota di possesso. Coll.: Armadio a destra II palchetto.

36- XV

Titolo: Trattati di diverse materie di Ius Canonicum. Descrizione: Codice cartaceo; mm. 273x200; sec. XVIII; cc. 182 num. La coperta è di cartone rivestita di pergamena. La rilegatura di restauro è datrabile al XIX sec. È presente una guardia iniziale e una finale. La scrittura corsiva è frettolosa e sono assenti capilettera. Quasi sicuramente si tratta di una copia adoperata per studio in quanto sono presenti sottolineature e scoli in margine. Coll.: Armadio a destra II palchetto. 37- XVI (digitalizzato) Titolo: 2br-8br: Leonardi Aretini praefactio in ysagogium ad galeoctum. 1r-5v: Philosophorum epistulae, ut legitur in indice: Chylon, Peryander, Pytachus, Cleobulus, Anacarsis, Architus, Artaxerxes, Petus, Histanes, Hypocrates, Perycles (Pherecydes ?), Anaximenes, Plato, Trasilus, Epimenides, Tales, Philistratos, Solon. 5v-8v: Exilium Ciceronis per Iohannem Aurispam translatum de greco in latino. 9 r-16v: Ad humanissimum virum Dominum Francischum patavinum Lapi Chastelliunculi prohemium in Theophrasti librum de impressionibus animi incipit. 16 v-23r: Ad integerrimum Virum Dominum Gregorium apostolice sedis prothonotarium Lapi Castelliunculi prohemium in Luciani libellos incipit. 23 v-25r: Otatio Heschinis quam in consilio et Senatu Atheniensium habuit e greco in latinum traducta per Aretinum. 25 r26r: Dicta in oratione Caroli Poetae Aretini in prima pubblicazione corone. 26 r-36r: Incipit liber ovidi in ybin. 41v- 47v: Incipit Isocratis oratio e greco in latinum per eundem lapum conversa. 47v-53v: Ad religiosissimum virum dominum prosperum Columnam Romane Ecclesie cardinalem. Statueram humanissime pater ysocratis orationem ad demonicum familiarem suum scriptam. 53v-58r: Socratis Oratio de regno per Lapum eundem in latinum conversa. 58r-62v: Leodrisii Cribelli de ornatissimo triumphalique in urbem mediolanensem ingressu illustrissimi et excellentissimi Francisci Sfortie vicecomitis ducis mediolani. [Sono andate perdute le cc. 63-68 che contenevano l’Oratio Leonardi Iustiniani veneti in funere Caroli zeni, di cui si è conservata solo la fine a c. 69 r]. 69r-70r: Epistula Guarini de laude suprascripte orationis. 70 v-71v: Epistula Leonardi Aretini ad Marrasium Siculum. 71v-76r: Petri Donati Archiepyscopi cretensis oratio in funere

Domini Francisci Zabarelle cardinalis Florentini. 76 v-79r: Poggii oratio in laude legum. 79r-84v: Epistula Poggii de praeferendo Scipione C. Iulio. 85 r: Guarinus Veronensis illustrissimo domino Leonello estensi. 85 r-101v: Epistula Guarini contra Poggium de preferendo Cesare Scipioni. 101v-122r: Poggius plurimam S.D. Equiti insigni Leonello Extensi. 123r-140v: Pieri Pauli Vergerii Iustanopolitani ad generosum adolescentem ubertinum de carraria de ingenuis moribus et liberalibus studiis adolescentiae liber incipit feliciter. 141r-190v: Poggi in Laurentium Vallam invectivae. Descrizione: Codice cartaceo; 291x218 mm.; XV sec.; ff. 1b-10b e cc. 1-190 di cui mancano 63-69; la numerazione ha un salto: la medesima carta è infatti riporta sul recto il num. 36 e sul verso il num. 41. La coperta è in legno con costola ricoperta di cuoio e fibbie metalliche. La rilegatura di restauro è databile forse al XIX sec. Sono presenti 3 guardie iniziali cartacee di restauro e 3 finali. La scrittura corsiva ha un andamento regolare. I titoli sono in rosso. Coll.: Armadio a destra II palchetto

38- XVII Titolo: Segneri. Delle Opinioni Probabili. Descrizione: Codice Cartaceo; 300x210mm; XVIII sec.; cc. 78 num. rec. Coperta di carta ormai quasi del tutto corrosa dall’uminità; necessita di restauro e rilegatura. Nella parte inferiore è presente un’ampia macchia di umidità che a tratti impedisce la lettura. Non sono presenti colori. Sono assenti le guardie. Sul piatto superiore con penna a sfera blu è stato segnato il titolo «Segneri. Delle Opinioni Probabili». Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: Questo msc non compare nel catalogo del Vitelli, ma solo in quello del Mazzatinti. Il testo è formato da vari trattati di argomento morale in forma epistolare. Solo l’ultima epistola è firmata «Massimo degli Afflitti, 1693». Bibliografia: P. SEGNERI, Opere complete, Milano 1853-1855. G. MARZOT, Un classico della controriforma : Paolo Segneri, Palermo 1950.

R. PATERNOSTRO, A. FEDI (a cura di), Paolo Segneri : un classico della tradizione cristiana : atti del convegno internazionale di studi su Paolo Segneri nel 300° anniversario della morte (16941994), Nettuno, 9 dicembre 1994, 18-21 maggio 1995, «Filibrary», 15, Forum Italicum 1999.

39- XVIII Titolo: P. Caroli Antognoli ex Clericis Regularibus Scholarum Piarum Publici Professoris in

Pisana

Academia

meritissimi

Institutiones

Metaphysicae

in

domesticis

exercitationibus susceptae Anno Sal. 1773 et 74. Descrizione: Codice cartaceo; 304x216mm.; XVIII sec.; cc.29 num. rec. Coperta di cartone con decorazioni floreali. Rilegatura forse originaria. Sono presenti 4 guardie iniziali e 4 guardi finali. Non sono presenti colori. Coll.: Armadio a destra II palchetto

40- XIX Titolo: Tractatus brevis conceptionis B. Mariae V. Reverendissimi patris generalis Ord. Praed. Fratris Thomae Turci. Ex ord. Innocentii X P. M. Descrizione: Codice cartaceo; 282x215 mm.; MDCLXXXIII in c. 31 r; cc. 32 num. rec.. Coperta in pergamena. Rilegatura di restauro. È presente una guardia iniziale e una finale. Sono assenti colori o particolarità grafiche. Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: Alla c. 31r si legge la subscriptio: «Frater Iohannes Baptista Castrucius scripsit pro bibliothece S. Chaterine Pisarum Ord. Pred. anno Domini MDCLXXXIII»

41- Manca

42- XX (digitalizzato) Titolo: Annales conventus S. Catharinae de Pisis. O.p. Descrizione: Vitelli e Mazzatinti sostengono entrambi che il codice sia membranaceo, ma cadono in errore. Il testo è infatti palesemente cartaceo. 266x212mm.; XVI sec. ; cc. 273

num. di cui vuote 127-188 e 243-273. Coperta di cartone marmorizzata. Rilegatura di restauro. una guardia iniziale e una finale. I titoli e i capolettara sono in rosso. Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: All’interno del ms è presente una copia di una lettera da parte di Francesco Redi a Carlo Batri. Il Redi invia a Batri il passo degli Annales riguardante l’invenzione degli occhiali da naso («Frater Alexander de Spina Pisanus...») L’epistola è data «Firenze, 8 novembre 1673». Probabilmente l’epistola è una copia (controlla !!!!) Bibliografia : 1) Chronica antiqua conventus Sanctae Catharinae de Pisis (Cronaca del convento di Santa Caterina dell’ordine dei Predicatori di Pisa), «Archivio storico italiano», tomo VI, parte II, Firenze 1845, pp. 397-593. 2) Excerpta annalium conventus Sanctae Catharinae de Pisis, ordinis Praedicatorum, ex autographo bibliothecae Seminarii archiepiscopalis Pisarum (Estratti dagli Annali del conventi di Santa Caterina di Pisa), «Archivio storico italiano», tomo VI, parte II, Firenze 1845, pp. 593-636.

43- 19 = XXX Gradi de la celestiale schala di Sancto Geronimo. Capitula de doctrina salutis animae. Sermones Maurici episcopi. Sec XIV-f 103 mem. (digitalizzato)

44- 20(digitalizzato) Titolo:

Opus super senctentiam secundum fratrem Ell’m (o «Gll’m» che sta

probabilmente per Guillelm ) petri o.p. magistrum in theologia. Descrizione: Codice membranaceo; 263x194mm.; XIV-XV sec.; cc. 125 num. rec.. Coperta membranacea. Rilegatura di restauro. Una guardia iniziale

ed una finale entrambe

membranacee. Titoli e capolettera in rosso. Sono presenti anche segnalatori in blu. Alla c. 1 il capolettera ha decorazioni fitomorfe in blu e rosso. Coll.: Armadio a destra II palchetto.

45- 21

Titolo: 1ra-60vb: BERNARDO DI TRILIA O.P., Quodlibet I-III e Quaestiones de cognitione animae coniunctae corpori V – 61ra-96va: GIOVANNI QUIDORT O. P., Correctorium corruptorii minorum super primam secunde sancti thome de Aquino ordinis predichatorum conpilatum per fratrem Iohannem parisiensem eiusdem ordinis et magistri in theologia. Descrizione: Codice membranaceo; 273x200mm; XIV sec.; cc. 96 num. rec., a 2 col. Iniziali colorate. Rare correzioni marginali. Annotazioni marginali del copista, con riferimento all’originale. Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: Bernardo di Trilia (Bernard de la Treille) (Nîmes 1240 circa - Avignone 1292) fu filosofo, domenicano, maestro di teologia a Parigi (1284-1287), provinciale di Provenza (carica che gli fu tolta per aver difeso il generale dell'Ordine Munio, deposto da Nicolò IV); si ritirò allora nel convento di Avignone. Fu uno dei primi seguaci di Tommaso d'Aquino: autore di Quodlibeta e di alcune Quaestiones (de spiritualibus creaturis, de potentia Dei, de anima coniuncta, de anima separata). Giovanni (Jean) Quidort (Parigi 1260 ca Bordeaux 1306) fu giurista e filosofo francese appartenente all’ordine dei domenicani. All’interno della pubblicistica francese che, all’inizio del XIV secolo, negava ogni sottomissione del sovrano all’imperatore e al potere temporale del papa, costituì il pensatore più acuto. Insegnante di teologia, fu sospeso dall’insegnamento dopo una condanna papale. La sua opera più importante è il De potestate regia et papali (1302-1303). Bibliografia: Sul manoscritto: 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 350. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 75. 3) F. PELSTER, Die Bibliothek von Santa Caterina zu Pisa. Eine Büchersammlung aus der Zeiten des hl. Thomas von Aquin, estr. da «Xenia Thomistica», III, Romae, Vatikanische Druckerei 1925, pp. 26-27. 4) MÜLLER, Le Correctorium, pp. IX-X. Su Giovanni Quidort: 5) V. O'DANIEL, voce «John of Paris», in The Catholic Encyclopedia, VIII, 1910. ( vd. sito dell’enciclopedia ) 46- 22 (digitalizzato) Titolo: BARTOLOMEO DA SAN CONCORDIO, Summa de casibus conscientiae. Descrizione: Codice membranaceo; 260x189 mm; XIV sec.; cc. II + 217 num. rec., a 2 col.. Guardie cartacee. A c. 1r iniziale «Q» decorata con motivi vegetali di vario colore e bolli d’oro, con code che incorniciano la carta ai margini interno, inferiore e superiore con drôleries. Iniziali filigranate in rosso, blu e violetto. Alle cc. 216 v-217r lettera di S. Tommaso d’Aquino: “In Christo sibi fratri Jacobo viterbiensi lectori florentino frater Thomas de Aquino salutem”. Legature restaurata del sec. XVII in vitellino spruzzato su supporto cartonato, con rifacimento della cucitura, nuova copertura del dorso ed aggiunta delle risguardie e delle carte di guardia; a c. II r frontespizio aggiunto del sec. XVIII. A c. 217v

annotazioni attribuibili a fra’ Domenico da Peccioli. Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: Bartolomeo da San Concordio (San Concordio, 1262 – 1347), conosciuto come Bartolomeo Pisano, è stato scrittore e frate domenicano, discendente dalla nobile famiglia de' Granchi. Entrò all'età di quindici anni nel convento domenicano di S. Caterina a Pisa. Studiò diritto e teologia a Bologna e poi a Parigi. Dal 1312 restò stabilmente nel convento di cui diresse lo studium. Scrisse varie opere, tra cui anche una Summa de casibus conscientiae, fortunatissimo manuale per i confessori. Bibliografia: Sul manoscritto: 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 350-351. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 75. 3) F. PELSTER, Die Bibliothek von Santa Caterina zu Pisa. Eine Büchersammlung aus der Zeiten des hl. Thomas von Aquin, estr. da «Xenia Thomistica», III, Romae, Vatikanische Druckerei 1925, pp. 275 n. 2. 4) T. KAEPPELI, Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi, I, Romae, 1970, p. 163. Su Bartolomeo da San Concordio: 5) J. VOLZ, voce «Bartholomew of San Concordio.», in The Catholic Encyclopedia. II, 1907 (vd. sito dell’enciclopedia ). 47- XXI Titolo: LEONARDI LEONARD, Physico-theologica Disceptatio De Aqua Sacrosanti Missae Sacrificii et eius conversione in vinum. Descrizione: Codice membranaceo; 230x172 mm; XVII sec.; cc. 141 num. rec. Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 351. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 75. 48 – 23 Titolo: Sermones sacri. 1r: In festo purificationis Beatae Mariae - 1 r: In purificatione beate marie - 4r: In sanctio blasio sermo – 6v: In festo beate agathe .. ed altri fino a 137v Descrizione: Codice membranaceo; 239 x 175 mm; XIV sec.; cc. 138. Titoli e lettere iniziali colorate. Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: / Bibliografia:

Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 351. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 75. 49 – 24 Titolo: Silloge normativa canonicale con capitoli estratti dalla regola di Aquisgrana, da S. Isodoro, Rabano Mauro e con un Martirologio attribuito a Beda. 1 r-3v: prologo – 6r-15v: De una dei ecclesia catholica ed altri estratti – 15v-16r: Martyrologium – 16v-17r: tavole pertinenti a calendari - 18v-121r: ISIDORUS, De una dei ecclesia catholica (kapitulus 1) Descrizione: Codice membranaceo; 262x162 mm; XII sec. (Vitelli IX sec.); cc. II cart. + 121 + I’ cart. num. mod. a matita; testo mutilo in fine. Iniziali, titoli e indicazioni dei capitoli in rosso; incipit ed explicit rubricati. Legatura settecentesca in pergamena rigida; sul risguardo del piatto anteriore ex libris inciso della Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Pisa; a c. IIr frontespizio aggiunto del XVIII sec. A c. 1 r, nel margine superiore, un’annotazione del XIV° sec.: «Strabus discipulus Rabbani abbatis tempore infrascripti imperatoris sic de hoc libro compilavit», la nota di possesso del sec. XVI-XVII: «Bibliotecae Sanctae Catharinae Pisarum» e la scritta, parzialmente erasa, di altra mano del XIV sec.: «Liber Rabbani abbatis. Liber Ysidori». Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: Rabano Mauro e Beda furono autori di martirologi nel IX secolo. Beda il Venerabile (672 ca. – 25 maggio 735) fu un monaco, storico e santo inglese, vissuto nel monastero benedettino di San Pietro e San Paolo a Wearmouth (oggi parte del Sunderland), in Inghilterra, e a Jarrow, in Northumberland. Rabano Mauro Magnenzio (Magonza 780/784 – Magonza 4 febbraio 856) è stato un erudito carolingio, abate di Fulda, arcivescovo di Magonza; è venerato come santo. La sua fama è legata alla vastissima produzione letteraria come teologo, commentatore delle Scritture, poeta, enciclopedista. Le sue opere per lo più sono compilazioni tradizionali, che attingono abbondantemente alla letteratura patristica – da Agostino d'Ippona a Beda e Isidoro di Siviglia – o agli autori classici. Isidoro di Siviglia (Cartagena, 560 circa – Siviglia, 4 aprile 636) fu vescovo della città spagnola durante il dominio dei Visigoti e prominente esponente del mondo culturale suo contemporaneo. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che lo considera Dottore della Chiesa. Bibliografia: Sul manoscritto: 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 351-352. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 75. Su Beda il Venerabile: 3) H. THURSTON, voce «The Venerable Bede», in The Catholic Encyclopedia, II, 1907 (vd. anche sito web dell’enciclopedia ).

4) G. MUSCA, Il venerabile Beda storico dell'alto Medioevo, Bari 1973. Su Rabano Mauro: 5) H.-C. Picker, Pastor doctus. Klerikerbild und karolingische Reformen bei Hrabanus Maurus, Mainz 2001. 6) M. de Jong, The empire as ecclesia: Hrabanus Maurus and biblical historia for rulers, in The Uses of the Past in the Early Middle Ages a cura di Y. Hen e M. Innes, Cambridge 2000. 7) Martyrologium. Liber de computo, ed. J. McCulloh, W. Stevens, Turnhout : Brepols, 1979. Su Sant’Isodoro: 8) A. CAFFARO – G. FALANGA, Isidoro di Siviglia. Arte e tecnica nelle Etimologie, Salerno 2009. 50 –25 Titolo: Tractatus theologycus. Tractatus de rhetorica. Descrizione: Codice membranaceo; 244x177 mm; 99 cc. num.; XV (?) sec.. Adespoto. Anepigrafo. Mutilo. Titoli e lettere iniziali tracciate con inchiostro colorato. Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 353. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 76. 51 – inesistente. Corrisponde nel V. (n. 51) e nel M. (n.12) al n. 151 dell’elenco della Bibl. Cath. 52- 25 Titolo: GARIOPONTUS, Passionarius. Nel ms si legge «liber passionarius Galieni», ma si tratta di un errore: il codice era stato attribuito a Galeno. Descrizione: Codice membranaceo; 248x158 mm; 152 cc. numerate con numeratore meccanico (numerazione irregolare a matita); XII sec. A c. 1 v iniziale «C» filigranata in rosso e blu, capiverso in rosso, rubriche. Legatura moderna con assi in legno; all’interno del risguardo anteriore è applicato l’ex libris inciso della Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Pisa. Coll.: Armadio a destra II palchetto Notizie: Garioponto (Guarimpot, Guarimpotus, Guaripotus, Raimpotus, Warimbod, Warnipontus). Certamente fu salernitano di origine longobarda (non greca come credettero alcuni studiosi ancora fino alla metà dell'Ottocento). La sua esistenza e la sua attività possono essere verosimilmente collocate tra l'ultimo quarto del X sec. e la prima metà dell'XI. Maestro della scuola medica salernitana, è il primo di cui sia rimasta traccia. Non è facile individuare la produzione letteraria realmente riconducibile a Garioponto, poiché, trattandosi in massima parte di opere a carattere compilatorio e spesso conservate adespote nei manoscritti e nelle stampe cinquecentesche, molti autori non ne hanno

riconosciuto la paternità. La principale (e l'unica attribuitagli con certezza anche dai manoscritti) è il Passionarius, seu Pratica morborum Galeni, Theodori Prisciani, Alexandri et Pauli, quem Gariopontus quidam Salernitanus eiusque socii, una cum Albicio emendavit, ab erroribus vindicavit et in hunc ordinem redegit, un testo in cinque libri che si trova anche sotto il titolo di Passionarius de aegritudinibus a capite usque ad pedes, citato come sua opera già dalla fine del secolo XI. Il trattato fu edito diverse volte nella prima metà del secolo XVI, sebbene attribuito a Galeno e non a Garioponto. La sua fu principalmente un'opera di compilazione, soprattutto dalle opere degli autori greci, che nasceva dall'esigenza, tipica del suo tempo, di avere a disposizione nuove sinossi che raccogliessero le conoscenze mediche degli antichi. Garioponto fu soprattutto continuatore della grande medicina greca e latina dell'età tardo-imperiale. [info tratte dalla Treccani] Bibliografia: Sul manoscritto: 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 354-356. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 76. Su Garioponto: vd. bibliografia della Treccani () 53- 27 Titolo: UGO DI SAN VITTORE, Sententiae. Descrizione: Codice membranaceo; 238x160 mm; 60 cc.; XII sec. Titoli e iniziali in rosso. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Ugo di San Vittore (Sassonia, 1096 circa – Parigi, 11 febbraio 1141) fu una delle principali personalità della filosofia scolastica agostiniana. Bibliografia: Su Ugo di San Vittore: 1) A. M. PIAZZONI, Ugo di San Vittore "auctor" delle "Sententiae de divinitate", in «Studi Medievali», 23 (1982). 2) D. POIREL, Ugo di San Vittore: storia, scienza, contemplazione, Milano 1997. Sul manoscritto : 3) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 356. 4) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 76. 54 –28 Titolo: VINCENZO DI BEAUVAIS O. P., Speculum doctrinale IV e V (incompl.). Inoltre estratti da OVIDIUS, Ars Amatoria (c. 67ra-b) e CICERO, De amicitia (c. 70va-b). Descrizione: Codice membranaceo; 240x165 mm; II + 105 + I cc.; num. rec. nel marg. inf. con numeratore meccanico; XIII sec. Il terzo fascicolo del codice (senione, 25-36 cc) è, come avvertono alcune note menoscritte coeve (vd. cc. 24v e 25r), superfluo: il testo del fascicolo ripete in effetti quello del senione successivo.

Descrizione di Mazzatinti discordante: 240x270 mm; 104 cc. n. num.; XV sec. Acefalo e mutilo in fine. Scrittura gotica a 2 colonne di varia lineatura. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Vincenzo di Beauvais, chiamato anche Vincentius Bellovacensis (1190 circa – Royaumont, 1264), è stato un letterato e un frate domenicano francese, autore dell'enciclopedia Speculum Maius. L’enciclopedia, in ottanta libri, circolò manoscritta per due secoli, fino a essere stampata nel 1476. È divisa in tre parti: nei 32 libri dello Speculum naturale Vincenzo espone nozioni di scienze naturali, nei 17 libri dello Speculum doctrinale, sostenendo la necessità che l’uomo si elevi mediante la conoscenza, dà una raccolta di notizie su arti e dottrine, mentre nello Speculum historiale, in 31 libri, fa la storia dell’umanità da Adamo ai suoi tempi. Bibliografia: Sul manoscritto: 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 76. 2) F. PELSTER, Die Bibliothek von Santa Caterina zu Pisa. Eine Büchersammlung aus der Zeiten des hl. Thomas von Aquin, estr. da «Xenia Thomistica», III, Romae, Vatikanische Druckerei 1925, pp. 14-15. Su Vincenzo di Beauvais : 3) M. PAULMIER-FOUCART,Vincent de Beauvais et le Grand miroir du monde, Turnhout 2004. 55- 29 Titolo: HUGO DE FOLIETO, 1r-3v: De bestiis et aliis rebus. Frammenti dei capp. “De bubone”, “De graculo XXVI”, ecc. – 3v-6r: Prologus in librum “Rota religiosae vitae”. – 6r-8v: Prologus in librum “Rota simulationis”. – 8v-10v: Capp. I-III dal “De nuptiis”… ecc. Descrizione: Codice membranaceo; 237x151 mm; 64 cc.; XIV sec. Titoli e lettere iniziali colorati. Il codice è stato scritto da tre mani diverse (la prima cc. 1 r-56r, la seconda 56r-56v, la terza 57r-64v). Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Ugo di Fouilloy (XII secolo), canonico francese nato a Fouilloy, fu priore di St.-Nicholas-deRegny (1132) and St.-Laurent-au-Bois (1152). Autore delle opere: De medicina animae, De nuptiis, De avibus, De claustro animae, De rota verae et falsae religionis, De pastoribus et ovibus. Bibliografia: Su Ugo di Fouilloy: 1) Roman d'Amat, voce «Fouilloy (Hugues de)», in Dictionnaire de Biographie Française, vol. 14, Paris, 1979. Sul manoscritto : 2) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 356-359. 3) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 76. 56 –30

Titolo: IVARIA (?), Tractatus medicinae: De alopitia (1r-18v cc.); De morbis faciei (19r-75v cc.); De passionibus nascentibus in epate (76v-102v cc.); De coitus paucitate (102v-115v cc.). Descrizione: Codice membranaceo; 230x150 mm; 115 cc.; XIII sec. Titoli e lettere iniziali colorate in rosso. Mutilo all’inizio. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie:/ Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 359-360. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 76. 57 – XXII Titolo: Officia nocturna nativitatis D. N. I. Christi V. VI ac sabbati maioris hebdomadae nec non dominicae resurrectionis ad usum chori modulata ecc. Descrizione: Codice cartaceo; 230x177 mm; 59 cc.; XVIII sec. Nel rivestimento interno su legge «Del Canonico Valentino Montanelli 1837». Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 360. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 76. 58 – 31 Titolo: TOMMASO D’AQUINO O. P., Quaestio de spiritualibus creaturis, De aeternitate mundi (1r-31v cc.) – EGIDIO ROMANO O.E.S.A., De medio in demonstratione (31v-35r cc.) – GIOVANNI DI FAENZA O. P., Tractatus de unitate formarum (35r-69r cc.). Descrizione: Codice membranaceo; 247x172 mm; 69, I cc.; num. rec. a lapis; XIV sec. Titoli e lettere iniziali colorate. Mazzatinti e Vitelli: 238x164 mm. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Egidio Romano (in latino: Ægidius Romanus; Roma, ca. 1243 – 1316) è stato un religioso, teologo e filosofo italiano, generale dell'Ordine di Sant'Agostino. Dopo la sua morte, gli furono tributati i titoli onorifici di Doctor fundatissimus e Theologorum princeps. Fu discepolo di San Tommaso d'Aquino all'Università di Parigi, dove più tardi insegnò, prima di diventare generale degli agostiniani e arcivescovo di Bourges (1295). Fu inoltre il precettore di Filippo il Bello per il quale scrisse il trattato De regimine principum, sostenendo l'efficacia della monarchia come organizzazione governativa. Le notizie sul canonista Giovanni di Faenza, attivo intorno alla seconda metà del secolo XII, sono scarse.

La sua principale opera è la Summa Decreti, scritta intorno al 1171. Abbiamo inoltre numerose Glossae ad Decretum, successive alla Summa, alla quale fanno riferimento. Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 360-361. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, pp. 76-77. 3) F. PELSTER, Die Bibliothek von Santa Caterina zu Pisa. Eine Büchersammlung aus der Zeiten des hl. Thomas von Aquin, estr. da «Xenia Thomistica», III, Romae, Vatikanische Druckerei 1925, pp. 23-25. Su Tommaso d’Aquino: 4) JAMES WEISHEIPL, Tommaso d'Aquino. Vita, pensiero, opere, Milano 2003. Su Egidio Romano: 5) F. DEL PUNTA – S. DONATI – C. LUNA, voce «Egidio Romano», in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 1993, S. 319–341. (vd. anche ) Su Giovanni di Faenza: vd. per un elenco della bibliografia 59 – 32 Titolo: ANSELMUS LUCENSIS, Collectio canonum, Libri XIII. Preceduta e seguita da estratti di argomento canonico. Precedono: GREGORIUS MAGNUS, Epistulae ex diversis libris excerptae – Decreta ex Concilio papae Bonifaci – PETRUS DAMIANUS episc. et cardin., Tractatus ecclesiasticus – Quaedam decreta pontificum variorum – Tabula regum qui regnaverunt post Christi nativitatem. Descrizione: Codice membranaceo; 228x152(160?) mm; II cart. + 163 + 17 bis + I cart. cc.; numerazione moderna a matita tranne la c. 17 bis, di formato più piccolo, num. mod. a penna; XII sec. (seconda metà). La maggior parte dei fascicoli è costituita da carte già rigate in senso perpendicolare all’attuale rigatura. Iniziali decorate con motivi fitomorfi, zoomorfi, antropomorfi (c. 80r) e con il corpo in rosso e giallo. Legatura settecentesca in pergamena rigida. Sul risguardo del piatto anteriore ex libris inciso della Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Pisa. Frontespizio aggiunto del XVIII secolo a.C. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Anselmo da Baggio o Anselmo II di Lucca (Milano, ca. 1035 – Mantova, 18 marzo 1086) è stato un cardinale e vescovo italiano, nipote di papa Alessandro II. A partire dal 1081, curò la redazione della Collectio canonum, una raccolta in tredici libri di fonti del diritto canonico (attinte soprattutto dal Decretum di Burcardo di Worms): ha lasciato anche una difesa di Gregorio VII. Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et

Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 361-362. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 77. Su Anselmo II di Lucca: 3) Bardone, Vita di Anselmo, Mantova 2009. 60 – XXIII Titolo: Liber ordinarius omnium divinorum Officiorum secundum Ordinem fratrum predicatorum Descrizione: Codice cartaceo; 237x159 mm; 177 cc.; XV sec. Titoli e iniziali in rosso. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 363. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 77. 61 –33 Titolo: ALBERTUS MAGNUS, Postilla super totum psalterium. Descrizione: Codice membranaceo; 235x175 mm; 251 cc.; XIV sec. secondo Vitelli. Per A. Mancini il codice è del XIII secolo: informazione ricavata dal possessore, che sarebbe Albertus Pulta O. P., priore del convento di Santa Caterina nel 1272. Explicit del XV secolo. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Alberto Magno di Bollstädt, O.P., detto Doctor Universalis, conosciuto anche come Alberto il Grande o Alberto di Colonia (Lauingen, 1206 – Colonia, 15 novembre 1280), fu un religioso domenicano tedesco. È considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo sia per la sua grande erudizione che per il suo impegno a livello logico-filosofico nel conciliare fede e ragione, applicando la filosofia aristotelica al pensiero cristiano. Fu, inoltre, il maestro di Tommaso d'Aquino. La Chiesa cattolica lo venera come santo protettore degli scienziati e Dottore della Chiesa. Bibliografia: 1) Girolamo Wilms, Sant'Alberto Magno. Scienziato, filosofo e santo, Bologna 1992. Sul manoscritto : 2) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 363. 3) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 77. 62 –34 Titolo: Tractatus super passionem Domini. Descrizione: Codice membranaceo; 238x163 mm; 174 cc.; XIII sec. Titoli e iniziali colorate.

Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 363. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 77. 63 – Esiste solo nel Vitelli Titolo: BOETIUS (o JOHANNES DE SACROBOSCO), Algorismus. (1r-8r) – JOHANNES DE SACROBOSCO, Tractatus de sphaera. (9r-22r) – (Adespoto), Commentum super eundem tractatum. (23 r37v) – JOHANNES DE SACROBOSCO, Computus lunaris. (39r-67v) – BONUS DE LUCA, Computus lunaris super lunae progressum. (70 r-75v) – (Adespoto), De erectionibus sive exaltationibus et depressionibus planetarum in signis et domibus. (76r-77v) Descrizione: Codice membranaceo; 241x71 mm.; 78 cc.; XV sec. (per Vitelli XIV). Coll.: mancante dal 1909, ma descritto da Vitelli (n. 63) e da Mazzatinti (n. 60) Notizie: Giovanni Sacrobosco, detto anche Johannes de Sacrobosco, Sacrobosco, o John of Holywood (Holywood, ca. 1195 – Parigi, 1256), è stato un matematico e astronomo inglese, sebbene la sua reale origine sia dibattuta, che insegnò all'Università di Parigi. Attorno al 1230, venne pubblicato il suo lavoro più noto, il Tractatus de Sphaera. In questo libro, Sacrobosco trattava della Terra e del suo posto nell'universo. Il libro divenne una lettura obbligatoria per gli studenti di tutte le università occidentali nei quattro secoli successivi e contribuì alla prima diffusione europea del sistema tolemaico. Citando direttamente Claudio Tolomeo e al-Farghânî, Sacrobosco affidò al trattato l'esposizione dei moti planetari secondo la teoria degli epicicli e dei deferenti. Per la semplicità, l'opera rimase in auge fino a metà Seicento, come dimostrano le sue molte edizioni a stampa, traduzioni e commenti. Sacrobosco fu un forte sostenitore dei metodi arabi nella matematica: il suo trattato Algorismus, che si ritiene la sua prima opera, fu uno dei primi testi sui numeri arabi adottato come manuale nelle università europee. In questo testo Sacrobosco tratta le quattro operazioni, la media aritmetica, e l'estrazione di radici quadrate e cubiche. Nell'opera Computus (1235) trattò in maniera sistematica i calendari e la misura del tempo. Definì il giorno, le sua suddivisione in ore, e probabilmente fu il primo autore occidentale ad introdurre le frazioni sessagesimali (minuti e secondi). Definì l'anno solare e l'anno lunare. Bibliografia: 1) O. PEDERSEN, In quest of Sacrobosco, in Journal for the History of Astronomy 16 (1985), pp. 175-221. 2) W. KNORR, Sacrobosco's Quadrans: Date and Sources, in Journal for the History of Astronomy 28 (1983), pp.187-222. Sul manoscritto : 3) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 363-365.

4) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 77. 64- 36 Titolo: IACOBUS DE VORAGINE, Sermones de festis sanctorum. Descrizione: Codice membranaceo; 241x71 mm; 239 cc.; XV sec. Titoli e iniziali colorate. All’inizio della prima p. si legge: «Ex Comuni libraria Conventus sancte Catherine de Pisis». Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Jacopo da Varazze Fazio, chiamato anche Jacopo o Giacomo da Voragine (Varazze, 1228 – Genova, 13 luglio (o 16 luglio) 1298), fu un frate domenicano, arcivescovo di Genova e agiografo; è stato proclamato beato della Chiesa cattolica. La sua fama si deve ad una raccolta di vite di santi, dal titolo Legenda aurea (Legenda sanctorum), scritta a partire dagli anni sessanta del XIII secolo e rielaborata fino al 1298, anno della sua morte. L'opera, che fu scritta in latino e in seguito diffusa in versione volgarizzante, ottenne molta influenza sulla successiva letteratura religiosa e servì come importante fonte iconografica per numerosi artisti. Tuttora sopravvivono più di 1400 manoscritti a testimonianza della grande importanza e dell'enorme diffusione che ebbe l'opera. Sempre in latino compilò una Cronaca genovese (Chronicon Ianuense) che tratta della storia di Genova dalle origini al 1297. Bibliografia: 1) G. BERTINI (a cura di), Jacopo Da Varagine, Cronaca della città di Genova dalle origini al 1297, ECIG 1995. 2) JACOBUS DE VORAGINE, Legenda aurea (a cura di Alessandro e Lucetta Vitale Brovarone), Torino 2007. 3) JACOBUS DE VORAGINE, Sermones Quadragesimales (edizione critica a cura di Giovanni Paolo Maggioni), Firenze 2005. Sul manoscritto : 4) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 365-366. 5) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 77. 65 – Manca. 66- 37 (digitalizzato) Titolo: BONUS DE LUCA, Summa in grammatica. Descrizione: Codice membranaceo; 233x155 mm; 61 cc.; XIV sec. Titoli e iniziali colorate. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 366.

2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 77. 67- 38 (digitalizzato) Titolo: SENECA, Libri de clementia ad Neronem (2 r-7v), Epistulae ad Lucillum (7v-90v), De brevitate vitae (90v-99r). Descrizione: Codice membranaceo; 230x167 mm; 1b-3b + 102 cc.; XIV sec. Titoli e iniziali colorate di rosso. Il codice è stato scritto da tre mani diverse (la prima cc. 2b-3b r, la seconda cc. 1r-99r, la terza c. 102v). Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: vd. Bibliografia Bibliografia: Per una guida esaustiva della bibliografia senecana, si rimanda semplicemente alla recente e ricca rassegna (6006 titoli) contenuta in: E. MALASPINA (a cura di), Bibliografia senecana del XX secolo, Bologna 2005. Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 366-367. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 78. 68 – 39 (manca) Titolo: Tabula super totam Summam fratris Thomae de Aquino. Descrizione: Codice membranaceo; 220x154 mm; 67 cc.; XIV sec. Titoli e iniziali colorate. Coll.: mancante, ma presente nell’elenco della Bibl. Cath. Notizie: La Summa Theologiae è la più famosa delle opere di Tommaso d'Aquino. Fu scritta negli anni 1265–1274, negli ultimi anni di vita dell'autore. La terza e ultima parte rimase incompiuta. Bibliografia: 1) G. BARZAGHI, La Somma Teologica di San Tommaso d'Aquino in compendio, ESD-Edizioni Studio Domenicano, 2009. Sul manoscritto : 2) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 367. 3) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 78. 69 - Manca Titolo: Tabulae astronomicae (adespoto) – MAGISTER CAMPANUS, Equatio planetarum – PTOLOMAEUS, Tabulae de equatione planetarum – PROFACIUS, Tractatus quadrationis – Tabulae astonomicae et quaedam astronomica et chronologica (adespoto) – Tractatus de eclisationes solis et lunae (adespoto) – Canones astronomiae (adespoto) – IOHANNES CREMONENSIS, Theorica planetarum – Due tabulae astronomicae et quaedam adnotationes

ad eas peretinentes. Descrizione: Codice membranaceo; 221x160 mm; paginaz. varia; XIV sec. Titoli e iniziali colorate. Coll.: mancante dal 1909, ma descritto da Vitelli (n. 69) e da Mazzatinti (n. 65) Notizie: Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 367-368. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 78. 70 – 40 Titolo: HUGO DE S. CHARO, Prologus supra Lucam. Descrizione: Codice membranaceo; 219x159 mm; 141 cc.; XIV sec. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Hugo de S. Charo (St-Cher) (ca 1200 - 1263) fu un domenicano francese, cardinale e commentatore della Bibbia. Bibliografia: 1) F. GIGOT, voce «Hugh of St-Cher.», in The Catholic Encyclopedia,Vol. 7, New York 1910. (vd. anche il sito web dell’enciclopedia ). Sul manoscritto : 2) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 368-369. 3) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 78. 71 – XXIV Titolo: Quaresimale. Descrizione: Codice cartaceo; 220x156 mm; 294 cc. num.; XVII sec. Adespoto. Anepigrafe. Mutilo in fine. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 78. 72 – Manca 73- 41 Titolo: Parabolae Salomonis (1r-57r) – Praefatio ad Commentarium S. Hieronymi in Ecclesiastem (57r) – Ecclesiastes (58r-84v). Descrizione: Codice membranaceo; 223x167 mm; 84 cc.; XIII sec. Coll.: Armadio a destra III palchetto

Notizie: Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 369. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 78. 74 – 42 (digitalizzato) Titolo: Commenti a testi biblici, precetti per la vita dei monaci, decisioni conciliari e papali. Estratti da S. Gregorio Magno e S. Girolamo. Descrizione: Codice membranaceo; 216x133 mm; I+40+I’ cc.; num. rec. a matita; XII sec. Mutilo in fine. Iniziali e titoli dei singoli testi in rosso. A c. 1 r e 19r iniziali in rosso con piccole code decorative. Legatura settecentesca in pergamena rigida. All’interno del risguardo anteriore è applicato l’ex libris inciso della Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Pisa. A c. 1r nota di possesso del XV secolo: «Conventus Sanctae Chaterinae de Pisis ex banco VIII° ex parte orientis». Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 369-371. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 78. 75 –43 Titolo: SENECA, Senecae ad Paulum et Pauli ad Senecam epistulae (1 r-2r) – Epistulae ad Lucilium (2v-128v) Descrizione: Codice membranaceo; 222x167 mm; 128 cc. num.; XIII sec. Titoli e iniziali in rosso. All’interno del rivestimento si trova il testo (XV secolo): «Hic liber est Conventus s. Catherine de Pisis ordinis fratrum Predicatorum. In medio voluminis iacet Tullius de amicitia». Da ciò si capisce che, in precedenza, il rivestimento fosse di un altro codice. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Bibliografia: Per una guida esaustiva della bibliografia senecana, si rimanda semplicemente alla recente e ricca rassegna (6006 titoli) contenuta in: E. MALASPINA (a cura di), Bibliografia senecana del XX secolo, Bologna 2005. Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 371-372. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle

biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 79. 76 – XXV Titolo: Tractatus de confessione (1r-163v) – Miracula de male ablatis (163v-169v) Descrizione: Codice cartaceo; 216x147 mm; 170 cc. num.; XV sec. Titoli e iniziali in rosso. Adespoto. Anepigrafe. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 372. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 79. 77- Manca. 78 – 44 (digitalizzato) Titolo: Cronica conventus antiqua Sanctae Katharinae de Pisis Ordinis Praedicatorum (redatta da fra’ Domenico da Peccioli e da fra’ Simone da Cascina). Descrizione: Codice membranaceo; 219x156 mm; (I) cart. + 40 + (I’) cart. cc.; seconda metà XIV-prima metà XV sec. Cartulazione coeva. Lettera iniziale di Frater, appellativo che precede sempre il nome dei biografi, di modulo più grande. A c. 39 r iniziale ripassata in rosso. Testo mutilo in fine. Legatura dell’inizio del sec. XIX in pelle marmorizzata. Contiene 275 biografie di frati del convento di S. Caterina. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 372. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 79. 3) F. PELSTER, Die Bibliothek von Santa Caterina zu Pisa. Eine Büchersammlung aus der Zeiten des hl. Thomas von Aquin, estr. da «Xenia Thomistica», III, Romae, Vatikanische Druckerei 1925, p. 253 e sgg. 4) R. BARSOTTI, I manoscritti della Cronica e degli Annales del Convento Domenicano di S. Caterina in Pisa, in «Memorie Domenicane» 45 (1928), pp. 211-219, 284-296, 368-374. 5) L. STURLESE E M.R. PAGNONI (a cura di), Pisa. Biblioteca del Seminario Arcivescovile S. Caterina, in Catalogo di manoscritti filosofici nelle biblioteche italiane, vol. I, Firenze, 1980, p. 15 n.1. 6) E. PANELLA, La cronaca di Santa Caterina di Pisa usa lo stile pisano?, in «Memorie Domenicane», n.s., 16 (1985), pp. 325-334.

7) O. BANTI, Aspetti della vita di un comune rurale all’inizio del Trecento. Note in margine agli atti del Comune di Treggiaia (Pisa), in «Bollettino storico pisano», 55 (1986), pp. 173-187. 8) P. RAFFAELLI, I manoscritti liturgico-musicali della biblioteca Cateriniana e del fondo Seminario Santa Caterina dell’Archivio Arcivercovile di Pisa. Storia e catalogo, Lucca 1993, pp.1-2, 6, 7981. 9) Chronica antiqua Conventus Sanctae Catharinae de Pisis, in «Archivio storico italiano», 6 (1845), pp. 399-593. 79 – 44 Titolo: SENECA, Proverbia (1r-9r) – Abstractiones de vita et moribus philosophorum Senecae (10r-21v) – JOHANNES DE SAYCO, Expositio declamationum Senecae (22v-75v). Descrizione: Codice membranaceo; 226x154 mm; 1b + 75 cc. num.; XIV sec. Titoli e lettere iniziali colorate. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Per una guida esaustiva della bibliografia senecana, si rimanda semplicemente alla recente e ricca rassegna (6006 titoli) contenuta in: E. MALASPINA (a cura di), Bibliografia senecana del XX secolo, Bologna 2005. Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 372-373. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 79. 80 – 46 (digitalizzato) Titolo: BERENGARIUS EPISC., Epistula (1r-22v), Index rubricarum (23r-38v), Collectio excommunicationum. Descrizione: Codice membranaceo; 223x160 mm; 103 cc.; XIV sec. Lettere iniziali in rosso. Sul dorso del rivestimento è scritto: «Collectio Excommunicationum index ... Berengarii». Mutilo in fine. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 373. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 79. 81 – Manca 82 – XXVI Titolo: Tractatus grammaticalis Descrizione: Codice cartaceo; 212x143 mm, 136 cc. num. rec.; XV sec. Adespoto.

Anepigrafe. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 374. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 79. 83 – XXVII Titolo: GREGORIUS I (papa), Dialoghi – (Adespoto), Delle virtù – GIROLAMO SAVONAROLA, Predica sopra il salmo di David «Dixit insipiens in corde suo: non est deus» - BERNARDUS CLARAEVALLENSIS, De conscentia Descrizione: Codice cartaceo; 210x145 mm; I + 161 + I’ cc., XV-XVI sec. (post 1494). Numerazione recente a matita che corregge antica numerazione con salti e lacune. Strappate le ultime due carte. Testo in volgare con alcune lacune. Iniziali di modulo maggiore in evidenza con inchiostro bruno. Capilettera e letterine nel testo con tocchi di colore giallo, rubriche, manine sparse. Le cc. 1 r, 49r, 161r presentano ai margini interno e inferiore decorazione a penna di tipo vegetale con inchiostro bruno. A c. 119 v, termine dei Dialoghi di S. Gregorio, sottoscrizione del copista «Qui scripsit scribat semper cum Domino vivat. Vivat in celis Bartolommeus in nomine felix. Amen». Legatura settecentesca in carta con dorso e angoli in pergamena. A c. 161 v indicazione di possesso cancellata con inchiostro; compare, più in basso, altra indicazione: «Di me Vincentio di Danielli di Luca di Giovanni di Luca Ser Filippo Car(…)ti» (secc. XVI-XVII). Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: I Dialoghi di papa Gregorio I (Roma, 540 circa – Roma, 12 marzo 604) sono divisi in 4 libri: il primo e il terzo su santi italiani a lui coevi, il secondo monografico su san Benedetto da Norcia e il quarto riguarda in particolare il destino dell'anima dopo la morte e narra di alcune profezie. Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 – Firenze, 23 maggio 1498) è stato un religioso e politico italiano. Appartenente all'ordine dei frati domenicani, nel 1497 fu scomunicato da papa Alessandro VI, l'anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come «eretico, scismatico e per aver predicato cose nuove». L'opera più importante del predicatore domenicano Gerolamo Savonarola, è senza dubbio Le Prediche, in cui la Chiesa viene pesantemente accusata e denunciata per i suoi comportamenti mondani ed immorali. Bernardo di Chiaravalle, in latino Bernardus Claravallensis, in francese Bernard de Clairvaux (Fontainelès-Dijon, 1090 – Ville-sous-la-Ferté, 20 agosto 1153), fu un monaco e abate francese, fondatore della celebre abbazia di Clairvaux e di altri monasteri (ad esempio, in Italia, l'Abbazia di Chiaravalle). Bibliografia: Sul manoscritto : 1) C. VITELLI, Codices italici qui Pisis in bybliotheca Conventus Sanctae Catherinae adservantur,

«Rivista delle Biblioteche e degli Archivi», 13, 1902, p. 142. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 79. Sull’opera di Gregorio I: 3) Gregorio Magno (san), Dialoghi [vol_4], Roma 2001. Sull’opera di G. Savonarola: 4) Prediche sopra i Salmi, a cura di V. Romano, 2 volumi, 1969-1974. Su Bernardo Chiaravalle: 5) Guglielmo di Saint-Thierry, Vita di san Bernardo - Opere (vol.2) , Città Nuova, 1997. 6) Leclercq Jean, San Bernardo e lo spirito cistercense, Qiqajon Edizioni, 1998. 7) Chabannes Jacques, Bernardo di Chiaravalle mistico e politico, Città Nuova, 2001. 8) Lia Pierluigi, L'estetica teologica di Bernardo di Chiaravalle, Impruneta, Firenze 2007. 84 – XXVIII Titolo: Relazioni varie: Relazione dello stato del Granduca di Toscana fatta da un ambasciatore veneziano al Doge suo; Relazione della Repubblica di Lucca fatta l’anno 1583; Relazioni del Governo della Repubblica di Genova del 1583; Relazione di Girol. Lippomano, ambasciatore di Venezia al duca di Savoia; Relazione della Repubblica di Venezia e Stati suoi. Descrizione: Codice cartaceo; 214x155 mm; 107 cc.; XVII sec. Numerazione recente. Adespoti, tranne la relazione di Girol. Lippomano. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Girolamo Lippomano fu il terzogenito del patrizio Giovanni di Girolamo e di Chiara Gussoni di Andrea; nacque a Venezia il 13 apr. 1538. Dopo il fallimento del banco dell'omonimo nonno del L., la famiglia aveva appoggiato la sua fortuna sulle carriere ecclesiastiche dei propri esponenti. Poiché sin da giovanetto manifestò vivacità d'ingegno, fu destinato alla politica e affidato alle cure dell'umanista Giovan Battista Amalteo; quindi, con qualche mese di anticipo sull'età consentita, nel 1562 entrò a far parte del Senato. Le nomine non tardarono: fu savio agli Ordini per il secondo semestre del 1563 e 1564 e poi ancora per il periodo 1° ott. 1565 - 31 marzo 1566 e 1° ott. 1566 - 31 marzo 1567; nel corso di tali mandati ebbe modo di segnalarsi per il tratto accattivante, l'eloquenza e l'abilità nel trattare con gli uomini, e mancò per poco, il 16 nov. 1565, la nomina ad ambasciatore, prima a Ferrara, poi a Firenze; inoltre, durante il carnevale del 1567, fu incaricato di organizzare il soggiorno a Venezia dell'inviato turco, Ibrahim Bey. Quasi contemporaneamente gli venne affidata la prima missione diplomatica e il 22 marzo dello stesso anno fu eletto ambasciatore presso l'arciduca Carlo d'Asburgo, fratello dell'imperatore Massimiliano II, che stava visitando le giurisdizioni isontine; l'incontro avvenne a Gorizia il 15 apr. 1567 e i colloqui si protrassero per quattro giorni, nell'intento di risolvere la spinosa questione degli Uscocchi, a sua volta innestatasi sul colpo di mano effettuato dai Veneti a Marano, venticinque anni prima: eventi che avevano dato motivo a pesanti recriminazioni da una parte e dall'altra. Del tutto positivo il ritratto che egli fece dell'arciduca, personaggio "magis religiosus quam bellicosus", che "ragiona con dispiacere" dei suoi Stati "tanto infettati di diverse heresie"; quanto all'indole personale, Carlo è "talmente continente, che per comune opinione è adhuc virgo". […] Il 14 apr. 1570

viene eletto a un incarico prestigioso: ambasciatore presso Emanuele Filiberto, duca di Savoia. Un mese prima, i Turchi avevano inviato un ultimatum alla Repubblica, chiedendo la cessione di Cipro, sicché per Venezia diveniva essenziale ottenere l'aiuto pontificio, e questo forse può spiegare l'apertura di credito accordata al Lippomano. Questi, infatti, giunse a Torino il 26 sett. 1570, proprio quando l'attenzione della Cristianità era rivolta alla realizzazione di una lega in grado di opporsi alla flotta ottomana; il problema era costituito soprattutto dalla reciproca diffidenza tra Spagna e Venezia, per cui la figura del duca sabaudo, che riscuoteva credito e simpatie presso le principali corti italiane ed europee, costituiva una pedina importante del gioco diplomatico. L'ambasceria si protrasse per tre anni, durante i quali il Lippomano riuscì abilmente a guadagnarsi la benevolenza del duca, come testimoniano alcune lettere intercorse fra i due anche diverso tempo dopo il rimpatrio del veneziano. etc. [informazioni tratte dal Dizionario Biografico Treccani ] Bibliografia: Sul manoscritto: 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, pp. 79-80. Su Girolamo Lippomano: 2) G. GULLINO, voce «Girolamo Lippomano», in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma (vd. anche ). 85 – XXIX Titolo: Numero e nomi delle campane del Duomo di Pisa e regola di sonarle. Adespoto. Descrizione: Codice cartaceo; 203x140 mm; I + 18 cc.; XVII sec. Numerazione moderna a matita. Legatura coeva in pergamena con legacci (tracce). A c. 1 r le seguenti date: «a dì 27 luglio 1627 pisano» e, di mano diversa, «a dì primo settembre 1663 pisano». Titolo a c. 2 r. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: / Bibliografia: / Sul manoscritto: 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 80. 86 – XXX Titolo: Ordini nuovi sopra la Grascia di Pisa. Bando ordinato secondo la riforma fatta dai riformatori della Grascia, stampato nel 1560. Legge generale dell’abbondanza, stampato nell’anno 1697. Descrizione: Codice cartaceo; 200x142 mm; 65 cc. numerate + moltissime bianche; XVIXVII secc. 2 opuscoli a stampa. Coll.: Armadio a destra III palchetto Notizie: Fin dall'epoca repubblicana l'Abbondanza e la Grascia erano le principali magistrature annonaria, per regolamentare la produzione e la circolazione dei grani

all'interno dell'ambito cittadino. Cosimo III si occupò del riassetto definitivo del corpo di leggi concernenti il settore annonario con la promulgazione della famosa Legge Generale dell'Abbondanza del 1697 (30 luglio). Questa legge, che volle presentarsi come la prima e compiuta silloge della normativa esistente in materia, rappresentò, invece, qualcosa di più di una semplice "raccolta". Essa infatti, più che riconfermare le vecchie disposizioni, valse a rafforzare ancor più la posizione della magistratura dell'Abbondanza, dal momento che "annullando, revocando e cessando tutte le leggi e bandi finora fatti, riguardanti il Tribunale dell'Abbondanza, eccettuando però quelli che in appresso si dirà veniva comandato dai Provveditori dell'Abbondanza (che avevano promulgato la legge a nome del granduca) che in avvenire si attenda solamente ed inviolabilmente si osservi la presente legge, non ostante che per i bandi passati fosse diversamente disposto". Bibliografia: Sul manoscritto: 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 80. Sulla “legge generale dell’Abbondanza” e in generale sulle due magistrature: 2) A. M. PULT QUAGLIA, Per provvedere ai popoli. Il sistema annonario della Toscana dei Medici, Firenze, Olschki, 1981. 87 – XXXI Titolo: LEONARDI LEONARD, Sermoni per la novena del Natale e altri sulla Madonna. Descrizione: Codice cartaceo; 200x140 mm; 264 cc.; XVII sec. Numerazione recente. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: Sul manoscritto: 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 80. 88 – Manca. 89 – Manca 90 – Manca 91 – 47 Titolo: NICCOLÒ DA OSIMO, Quadriga spirituale. Opera morale divisa in quattro parti nelle quali in distinti trattati ragionasi del Simbolo, dei Peccati, dei Comandamenti di Dio, delle Virtù, dei doni del divino Spirito, della Confessione e dell’Orazione. Descrizione: Codice membranaceo; 202x150 mm; 97 cc. num., tagliate via le cc. 29-33; XV sec. Mutilo in fine d’una c. d’indice. Scritt. a 2 colonne di 42 linee. Iniziali rozzamente miniate. Titoli e lettere colorate. Alcune postille margin. sincrone e poster. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Niccolò da Osimo fu teologo e canonista francescano (m. Roma dopo il 1453); studiò legge a Bologna; cooperò con s. Bernardino nella sua opera di riforma dell'Ordine e nei suoi tentativi per ottenere la piena autonomia degli osservanti. Scrisse un commento

alla regola (dell'Osservanza), un supplemento alla Summa casuum conscientiae di Bartolomeo da Pisa (1473), la Quadriga spirituale (1475) e altri opuscoli. Bibliografia: Sul manoscritto: 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 80. 92 – 48 Titolo: UGO DI SAN VITTORE, Liber de claustro animae e altri. Descrizione: Codice membranaceo; 215x49 mm; 60 cc. num.; XIV sec. Titoli e iniziali in rosso. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Ugo di San Vittore (Sassonia, 1096 circa – Parigi, 11 febbraio 1141) fu una delle principali personalità della filosofia scolastica agostiniana. Bibliografia: Su Ugo di San Vittore: 1) A. M. PIAZZONI, Ugo di San Vittore "auctor" delle "Sententiae de divinitate", in «Studi Medievali», 23 (1982). 2) D. POIREL, Ugo di San Vittore: storia, scienza, contemplazione, Milano 1997. Sul manoscritto: 3) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 374. 4) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 80. 93 – XXXII Titolo: GUIDO DE MONTE ROCHERIUS, Manipulus curatorum (1r-136v) – JOHANNES ANDREAS, Casus confessi et prohibiti tempore generalis interdicti multum utiles et necessarii omnibus religiosis tam clericis quam regularibus (138r-149v) Descrizione: Codice cartaceo; 212x143 mm; 149 cc. num.; XV sec. Titoli e lettere iniziali colorate. Alla p. 137v, di seguito all’indice del primo manoscritto, si legge una nota del 1462. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Il Manipulus curatorum, composto nel 1333, è un trattato specifico sull’officio dei sacerdoti. Vengono descritti dettagliatamente il modo adeguato di amministrare i sette sacramenti, i termini per l’annullamento di un matrimonio, le disposizioni per la preghiera, gli impedimenti ai sacramenti, la vestizione per la messa etc. Bibliografia: Sul manoscritto: 3) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 374-375. 4) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 80.

94 – XXXIII Titolo: SERAFINO RAZZI, La vita, morte e miracoli del R. P. F. Geronimo Savonarola da Ferrara. Descrizione: Codice cartaceo; 205x145 mm; 170 cc. num.; XVII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Serafino Razzi (1531-1611) fu uno dei più illustri rappresentanti dell’Ordine Domenicano del suo tempo: la fama di studioso, insegnante teologo, storico, poeta, biografo perdurò per tutto il XVII secolo. Come molti che godettero di straordinaria fama in vita , sul finire del 1600 il ricordo di lui andò lentamente scemando, relegandolo al ruolo generico di compositore di Laudi Spirituali. Serafino Razzi scrisse la prima versione della sua Vita di Girolamo Savonarola nel 1590. Bibliografia: cfr. con manoscritto conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana, vd. < http://manus.iccu.sbn.it/opac_SchedaScheda.php?ID=105647> Sul manoscritto: 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 80. 95 – Manca 96 – Manca 97 – XXXIV Titolo: LEONARDIS (DE) LEONARD, Sermoni e prediche – P. FULGENZIO ARMINIO DA AVELLINO, Gli spettacoli meravigliosi a Dio agl’Angeli agl’Uomini. Panegirico sacro in lode di S. Teresa Vergine detto in Fiorenza il dì 14 ottobre 1657. Descrizione: Codice cartaceo; 205x160 mm; cc. non numerate; XVII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Fulgenzio Arminio Manforte, Nato ad Avellino, da nobile famiglia, intorno al 1620, fu agostiniano e, nella sua giovinezza, allievo del confratello Celestino Bruni (cfr. M. Giustiniani, Lettere memorabili, III, Roma 1675, pp. 57 s). Nel 1649 fu presente in Roma al capitolo generale dell'Ordine, e il 5 maggio predicò nella chiesa di S. Agostino: già baccelliere, nel 1652 divenne maestro in teologia. Bibliografia: Sul manoscritto: 1) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. Su Fulgenzio Arminio: 2) N. DE BLASI, voce «Fulgenzio Arminio Monforte», in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma (vd. anche ). 98 – Manca 99 – XXXV Titolo: Antiquae Boiorum Gloriae Sepulchrum et recentis ignominiae Theatrum: sive

Bellum biennale Boio-Suevicum Maximiliani Emanuelis Ducis Bavariae: animo sincero et candido sed atramento nigro eleganti methodo sed stilo pungenti descriptum. A quodam Victicis Aquilae Pullo. Anno 1705. Descrizione: Codice cartaceo; 197x145 mm; 50 cc., XVIII sec. Adespoto. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Massimiliano II, anche conosciuto come Max Emanuel o Maximilian Emanuel (Monaco di Baviera, 11 luglio 1662 – Monaco di Baviera, 26 febbraio 1726), principe elettore di Baviera, fu duca della Baviera superiore ed inferiore e del Palatinato superiore e dal 1692 al 1706 governatore dei Paesi Bassi spagnoli. Bibliografia: Sul manoscritto: 3) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, p. 375. 4) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 100 – 49 Miscellanea: 1r-28r: CLARUS SEXTIUS, Summa de casibus (Summa fratris clari = titolo aggiunto più recentemente) – 28r-28v: (Adespoto), Notula quaedam de divitibus et pauperibus – 28v-39r: (Adespoto), Contractus quidam restitutionum – 39 r-42v: GREGORIUS IX, De blasphemantibus dominum vel Sanctos – 42v-45v RAIMUNDUS (DE PENIAFORT?), Casus – CLARUS SEXTIUS, Casus – 67r-72v: (Adespoto), De divisione rerum liber Descrizione: Codice membranaceo; 195x135 mm; 72 cc; XV sec. Titoli e lettere iniziali colorate. Alla fine della p. 1r si legge: «Conventus S. Chaterinae de pisis ordinis pred. ex 4° bancho parte meridionis». Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Gregorio IX, nato Ugolino di Anagni[1] (Anagni, 1170 circa[2] – Roma, 22 agosto 1241), fu il 178º papa della Chiesa cattolica dal 19 marzo 1227 alla sua morte. Bibliografia: Sul manoscritto: 3) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 375-377. 4) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 101 – Manca 102 – Manca 103 – XXXVI Titolo: Relazioni e istruzioni di Corti: ZENO RINIERO, Relazione della corte di Roma nel pontificato di Urbano VIII – MOROSINI, Relazione di Francia (1653) – COVIERO ANGELO, relazione di Roma (1660) – Instruzione del Bali di Valenzé ambasciatore del re cristianissimo in Roma (1653), lasciata alla sua partenza al successore – TARTAGLINI GIO. BATT., Relazione della pace seguita tra il re di Polonia e il granduca di Moscovia (1635) –

MASSORI DIONISIO, Relazione dell’arrivo di Mons. Rinuccini nunzio in Ibernia l’anno 1645. Descrizione: Codice cartaceo; 282x203 mm; 238 cc. num. rec.; XVII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 104 – Manca 105 – XXXVII Titolo: LEONARDI LEONARD, Centuria questiuncularum de onoere celebrandi quotidie etc. Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 106 – XXXVIII Titolo: LEONARDI LEONARD, Casistica Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 107 – XXXIX Titolo: LEONARDI LEONARD, De poenitentia Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 108 – XL Titolo: LEONARDI LEONARD, De chericis Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle

biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 109 – XLI Titolo: LEONARDI LEONARD, Casi di Diritto Canonico Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 110 – XLII Titolo: LEONARDI LEONARD, Sacra Scrittura Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 111 – XLIII Titolo: LEONARDI LEONARD, Filosofia morale Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 112 – XLIV Titolo: LEONARDI LEONARD, Lo studio delle materie morali e l’ignoranza Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 113 – XLV Titolo: LEONARDI LEONARD, De peccatis. De iustitia. Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: /

Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 114 – XLVI Titolo: LEONARDI LEONARD, Diritto Canonico Descrizione: Codice cartaceo ; 278x202 mm ; XVIII sec. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 81. 115 – XLVII Titolo: ARMANDO DI BELVÉZER O. P., Commento al De ente et essentia di Tommaso d’Aquino (4r-27v) – TOMMASO D’AQUINO O. P., De ente et essentia (28r-32r), De principiis naturae (32v-34v) – Anon., Quaestio utrum omnia futura de necessitate eveniant (35r-38r) – PAOLO NICOLETTI O.E.S.A., Quaestio de universalibus (43r-60v) – GRAZIADIO D’ASCOLI O. P., Logica (incompl. 63r123v) – ALBERTO MAGNO O. P., De praedicabilis (incompl. 134r-192r), De predicamentis (incompl. 194r-220v) Descrizione: Codice cartaceo; 286x206 mm; VII + 217 + IV cc.; num. rec. a lapis; XV sec. Due sezioni: la prima (1-34 cc.) 220x160 mm, di ll. 37/41; la seconda (35-220 cc.) 202x138 mm, rigatura a penna e piombo nelle colonne laterali, due colonne di 202x63 mm, di ll. 45. Tracce di antica foliazione, inferiore di due unità all’attuale, fino a f. 34. La foliazione moderna numera 1-3 i fogli di guardia V-VII, omette la cifra 72, salta un foglio tra le cifre 202 e 203, ed è in più punti corretta. 3 quinioni con richiamo, 1 foglio, 1 quaternione, 18 quinioni (l’ultimo dei quali con gli ultimi 2 ff. caduti) con richiamo. In rosso titoli, alcune iniziali e segni di paragrafo ; rari notabilia in margine, coevi. Legatura moderna in mezza pelle su tavole con fermagli. Il f. 115 è lacerato; nel complesso lo stato di conservazione è buono. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: Armando di Belviso (lat. de Bellovisu; provenz. de Belvezer). - Teologo domenicano provenzale (m. dopo il 1333); maestro a Montpellier (1326), poi del Sacro Palazzo ad Avignone, cadde in disgrazia del papa Giovanni XXII per la sua opinione sulla visione beatifica e cercò (nel 1333 circa) di giustificare Durando di S. Porciano. Scrisse il più antico commento al De ente et essentia di S. Tommaso e, sotto l'influenza di Durando, la Declaratio difficilium dictorum et dictionum in theologia et philosophia e anche sull'Immacolata Concezione di Maria Vergine. Paolo Nicoletti Veneto (Udine 1369 – Padova 1429) fu il più importante pensatore italiano della fine del Medioevo; tenne in considerazione le posizioni più qualificanti del tradizionale realismo moderato proprio di Alberto Magno, Tommaso d’Aquino ed Egidio Romano, autori i cui scritti conosce e utilizza ampiamente. Nei suoi numerosi commenti ad Aristotele si dimostra seguace dell'averroismo di Sigieri di Brabante e di Giovanni di Jandun; d'ispirazione occamistica i

suoi trattati di logica, tra i quali di particolare importanza la Logica magna, adottata come testo d'insegnamento nell'univiversità di Padova. Graziadio da Ascoli visse nella prima metà del sec. XIV; il suo luogo di provenienza è concordemente individuato in Ascoli Piceno. Fu filosofo e docente e appartenne all'Ordine domenicano. Su di lui vd. : < http://www.treccani.it/enciclopedia/graziadio-da-ascoli_(Dizionario-Biografico)/>. Notizie su Alberto Magno : vd. ms. 61. Bibliografia: Sul manoscritto: 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 377-378. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, pp. 81-82. 116 – Manca 117 – Manca 118 – Manca 119 – Manca 120 – Manca 121 – XLVIII Titolo: LEONARDI LEONARD, De sacramentis in genere et in specie Descrizione: Codice cartaceo; sec. XVIII; 300x220 mm; cc. non num. Coll.: Armadio a destra IV palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 82. 122 – Manca 123 – IL Titolo: LEONARDI LEONARD, Prediche Descrizione: Codice cartaceo; sec. XVIII; 300x220 mm; cc. non num. Coll.: Armadio centrale I palchetto Notizie: / Bibliografia: G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 82. 124 – 50 = Aristotelis liber ethicorum, veteris loyce, topicorum, posteriorum. Platonis, Thimeus. Boetius. Aristotelis, de animalibus. Sec XIV-f ; 215 mem. (digitalizzato) Titolo: Tavole su ARISTOTELE, Ethica Nicomachea (1r-10r), Logica (11r-40v), De animalibus (58r-82v), Physica, De generatione et corruptione, Metheora, De caelo, De anima, Parva naturalia, De plantis, Metaphysica (83r-215v). Nel mezzo tavole su Boezio, Platone, Porfirio, Porretano.

Descrizione: Codice membranaceo; sec. XIII ex. (Vitelli e Mazzatinti XIV); IV, 215, IV cc.; num. rec. a lapis; 266x173 mm; 193/205x120 mm; rigatura a piombo, ll. 47/53; scritto su due colonne di 193/200x55/60 mm alle cc. 1r, 19r-20v, 41r-43v, 83r-215v. Bianca la c. 168v. Foliazione antica: 93-312 cc; alla cifra 110 segue la cifra 115, manca la cifra 228 per caduta successiva di un foglio. Titoli correnti per tutto il manoscritto e, da c. 1 a c. 10, numerazione delle colonne (356-377). Quinione, 2 duerni, settenione col primo f. mancante, 2 senioni, bifolio, 2 senioni+foglio aggiunto, 3 senioni, settenione, duernio, settenione, novenione, 4 senioni (il secondo dei quali manca dell’ultimo foglio), con richiamo. I fascicoli, con numerazione interna, sono contrassegnati alla fine con numeri d’ordine a piombo (da II a XIX). Sono esclusi da questa numerazione il secondo ed il terzo fascicolo. Lettere iniziali, titoli correnti, segni di paragrafo alternativamente in rosso e in blu. Titoli in rosso fino a c. 83r. Correzioni in margine e notabilia di mano del copista. Sottolineature. I titoli generali delle varie sezioni e le sottoscrizioni sono aggiunti da una mano coeva e con inchiostro giallastro, talora sbiadito. Ex libris della biblioteca di S. Caterina applicato sul verso del piatto anteriore. Legatura moderna in mezza pelle su tavole con fermagli. Coll.: Armadio centrale I palchetto Notizie: Bibliografia: Sul manoscritto: 1) C. VITELLI, Index codicum Latinorum qui Pisis in bybliothecis Conventus S. Catherinae et Universitatis adservantur, «Studi italiani di filologia classica», VIII, 1900, pp. 378-379. 2) G. TAMBURINI, Pisa. Biblioteca Cateriniana del Seminario, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia (di G. Mazzatinti), XXIV, 1916, p. 82. 3) F. PELSTER, Die Bibliothek von Santa Caterina zu Pisa. Eine Büchersammlung aus der Zeiten des hl. Thomas von Aquin, estr. da «Xenia Thomistica», III, Romae, Vatikanische Druckerei 1925, p. 33. 4) M. GRABMANN, Mittelalterliches Geistesleben. Abhandlungen zur Geschichte der Scholastick und Mystik, II, München, Max Hueber Verlag, p. 487, nota 85. 125 – 51 = Epistulae Pauli (Gilbertus Belga) Sec XIII-f ; 128 mem. 126 – L = Etica. Cc. 127 – LI = Hyacinthi Gentilis, De flagellatione Jesu Christi. Sec XVII-p ; 209 cc. 128 – LII = Panegirici del Lionardi. Cc. 129 – LIII = Summa definitionum Teologico moralium. Sec XVII-p ; 625 cc. 130 – LIV = De iustitia et iure. Sec XVII-f ; cc 131 – LV = Gherardi. Notabilia manuscripta. Cc. 132 – LVI = Severini Boethi – De consolatione philosophiae. Sec XV-f ; 60 cc. (digitalizzato) 133 – LVII = De rebus ecclesiae. Cc. 134 – 52 = Circa provincias etc. (regole monastiche). Sec XIV mem. (digitalizzato)

135 – LVIII = Epitome Historiae Congregationum de Auxiliis Divinae Gratiae, autore Le Blanc. Sec XVIII-f ; 184 cc. 136 – LIX = Guilichini Spoletani, Liber Alexandri.Augustini excerptum. Petrarcae De vita solitaria. Sermones varii. Dicta Macrobii. Guarini Veronense ad…Epistula Leonardi Aretini. Aristotelis aeconomicorum liber. Comes Philelphi super libro M. Tulli Ciceronis de officiis etc. Sec XV-f ; 10 cc. 137 – LX = Iuris Canonici institutiones di Iohannes Maria Lampredi. Sec XVIII p 120 cc. 138 – LXI = Breve ristretto delle deliberazioni e determinazioni fatte dagli Arcivescovi e dai Vescovi della Toscana nelle Assemblee, 1787. Sec XVIII-f ; 36 cc. 139 – 53 = Liber Ugonis de sancto victore de septem verbis, quae dixit in crucem. B. Bernardi de septem horis canonicis. De amore dei, etc. Sec XIV-f ; 150 mem. 140 – 54 = Isidori Etymologiarum libri XX. Sec XIII-f ; 151 mem. (digitalizzato) 141 – LXII = Trattato del giubbileo di Lionardo Lionardi. Sec XVII-p; 228 cc. 142 – LXIII = Modo di vestir le monache. Cc. 143 – 55 = Adnotationes super sententias. Sec XIII-f ; 140 mem. (digitalizzato) 144 – Manca 145 – LXIV = Fallaciae, Sancti Thomae. Consequentiae, Rodulphi Strodi. De sensu composito et diviso per Baptistam de Fabriano, etc. Sec XV cc. 146 – 56 = Tractatum Iordani Ruffi de mascalcia equorum. Liber herodei ad Bassum de curatione equorm . Liber paladini de agricolturis, etc. Sec XIV-f ; 179 mem. 147 – 57 = Iacobi de Voragine sermones. Sec XIV-f ; 354 mem. 148 – Manca. Moretum, Eclogae, Georgica, Virgilio. (descritto da V. n.148 e da M. n. 125) 149 – LXV = Il buon ritiro. Si descrive il modo con cui un giovane nobile si convertì a Dio. 226 cc. 150 – LXVI = Satire, sonetti e dialoghi fra Pasquino e Martorio, anonimo. F90 cc. 151 – LXVII = Dominicus Cyllenus Graecus. De libera hominis voluntate. Sec XVI-f ; 7 cc. (nel Vitelli=51) 152 – LXVIII = Fra Giovanni Morelli, Lucifero evangelico. Sec XVIII-p 454 cc. 153 – Manca

154 – Manca 155 – 58 = Expositio fratris Nicholai Trevech o.p. super libros declamationum L. Ann. Senecae. Sec XIV-f ; 213 mem. 156 – LXIX = Prisciani gramatici partisiones (sic) versuum XII Aeneydos principalium. Regulae extractae de maiori volutine prisciani. Sec XV-f ; 125 cc. 157 – Manca 158 – 59 = Summa super sententias de articulis fidei. Sec XIII-f ; 144 mem. (digitalizzato) 159 – LXX = Tractatus de distrinctionibus archiepiscopi armacani, etc. Sec XV-f ; 292 cc. 170 (141) = Hugo de S. Caro. Correctores super Biblia. Membr., sec. XIV, mm 200x 137, cc. 133. (digitalizzato) 173 (143) = Voragine. (Iacobus de). 1.Sermones quadragesimales ; 2. Summula de articulis fidei, adesp. Membr., sec. XIV, mm. 191 x 137, cc. 281 num. titoli e iniziali in rosso. (digitalizzato) 176 – CILIV(digitalizzato) Titolo: Biblia Sacra. 1r-16r: Isaias ; 16v-35v: Ieremias ; 35v-37r : Baruch ; 37r-53r : Ezechiel ; 53r-58v : Daniel ; 58v-60v : Osee ; 60v-61v : Ioel ; 61v-63v : Amos ; 63v-64r : Abdias ; 64r-64v : Ionas ; 64v-65v : Micheas ; 65v-66v : Nahum ; 66v-67r : Habacuc ; 67r-68r : Sophonias ; 68r68v : Aggeaus ; 68v-71r : Zacharias ; 71r-72 r : Malachias ; 72r -81r : Iob ; 81r-84v : Tobias ; 84v92r : Parabolae Salomonis ; 92v-95r : Ecclesiastes ; 95r-96v : Canticum Canticorum ; 96v101r : Liber Sapientiae ; 101r-116v : Ecclesiasticus ; 117r-120 v : Iudith; 120v-124 r : Esther; 125r-138r : Evangelium Secundum Mattheum; 138r-146r : Evangelium Secundum Marcum; 146r-159r : Evangelium Secundum Lucam; 159r-169r : Evangelium Secundum Ioannem; 169r-173r : Pauli epistola ad Romanos; 173 v-177v : Ad Corinthios ; 177v-181r :Ad Corinthios II ; 181r-182r : Ad Galatas ; 182v-184r : Ad Ephesios ; 184r-185r : Ad Philippenses ; 185r-186r : Ad Colossenses ; 186r-187r : Ad Thessalonicenses I; 187r-187v : Ad Thessalonicenses II ; 187v-189r : Ad Timotheum I ; 189r -190r : Ad Timotheum II ; 190r190v : Ad Titum ; 190v : Ad Philemonem; 190v-194r : Ad Hebreos ; 194r-205v : Acta Apostolorum ; 206r-207r : Iacobi Epistola ; 207r-208r : Petri Epistola I ; 208r-209r : Petri

Epistola II; 209r-210r : Iohannis epistola I ; 210r-210v : Iohannis Epistola II ; 210v : Iohannis Epistola III ; 210v-216r : Apocalypsis. Descrizione: Codice membranaceo del XIII sec., mm. 166x115, cc. 218, vuota è la c. 124 v. Le cc. 216v-217r contengono indici con rimandi a preghiere scritti con una mano corsiva e veloce rispetto alla corpo del testo che invece è minutamente miniato. Le cc. 217 v-218r contengono invece uno spartito di musica sacra nel cui canto è ripetuto «Kyrie e leyson». Infine la c. 218v, alquanto rovinata dalle macchie di umidità, contiene una notazione che sembra essere stata redatta dalla medesima mano degli indici : qui si attesta che la presente bibbia, di proprietà del Convento di Santa Catharina, è concessa ad ususm del frater Filippo Carpa in anno domini MCCCCLXXXV. Il Manoscritto presenta una guardia iniziale e una finale entrambe in carta. La coperta è di cartone con una fantasia marmorizzata. La rilegatura è di restauro forse databile al XVIII-XIX sec. Sono frequenti capolettere con bianco giarari, fitomorfi o zoomorfi dai colori cangianti tra viola, verde, rosso e blu. Frequenti anche capolettere più minuti e semplici in rosso e in blu. Coll. : Armadio centrale palchetto II