I passi della storia 1 - Dai Regni romano-barbarici alla ... - Scuolabook

154 downloads 285 Views 6MB Size Report
Maometto, profeta dell'unico Dio 29 • La predicazione a La Mecca 29 • L'ègira 30. • Il ritorno a La Mecca 30 • La predicazione e il Corano 31. I luoghi della storia ...
0050.indice.qxd

7-01-2009

13:58

Pagina VI

■ Approfondimento ■ Il personaggio ■ Le fonti

Indice

unità

1 L’Alto Medioevo

2

1

4

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino

1 I Regni romano-barbarici

■ Visigoti e Vandali saccheggiano Roma ■ Teodorico, re saggio o tiranno? ■ La peste in Italia

5

Le popolazioni germaniche e l’Impero romano 5 • La fine dell’Impero romano d’Occidente 5 • La nascita dei Regni romano-barbarici 6 • Il Regno degli Ostrogoti in Italia 7 • Teodorico e la coesistenza tra Goti e Romani 7 • Il fallimento del progetto di Teodorico 8

Giustiniano, l’ultimo grande imperatore romano 9 • La devastante guerra gotico-bizantina 10 • Gli effetti della guerra 11 • Il ruolo della Chiesa e la fioritura di Ravenna 11 • Lo sviluppo dell’Impero d’Oriente 12 • La crisi dell’Occidente 12 • L’unificazione giuridica e religiosa 13 • La fine dell’ultimo progetto di riunificare l’impero 13

3 I Longobardi e l’Italia

14

4 L’economia curtense

17

6 7 10

L’editto di Rotari: contro 16 la vendetta privata L’economia curtense 18

9

––––––––––––– L’ippodromo di ZOOM Costantinopoli ––––––––––––––

––––

2 L’Impero bizantino e il tentativo di riconquista

––––

parte

12

L’invasione dell’Italia settentrionale da parte dei Longobardi 14 • L’Italia tra Longobardi e Bizantini 14 • La monarchia longobarda e il ruolo del re 15 • Il regno di Agilulfo e Teodolinda 15 • Rotari e il primo codice di leggi scritte 15 L’esodo nelle campagne e la paura delle razzie 17 • L’organizzazione della curtis 17 • Un’economia “chiusa” 18 • Da contadini liberi a servi della gleba 19

Ripassiamo 20

L’Islam: una religione, un impero

26

1 L’Arabia prima di Maometto

27

2 La nascita di una nuova religione

29

■ I “cinque pilastri”

La penisola arabica: deserto e oasi 27 • Le tribù del deserto 27 • La religione degli Arabi e la Kaaba 28



Maometto, profeta dell’unico Dio 29 • La predicazione a La Mecca 29 • L’ègira 30 • Il ritorno a La Mecca 30 • La predicazione e il Corano 31

I luoghi della storia • La moschea

3 L’espansione dell’Islam

32

34

La nascita di un grande impero musulmano 34 • La diffusione della religione islamica 35 • Un elemento importante: la cultura 37 • Invenzioni e scoperte degli Arabi 37

Ripassiamo 38

Verifiche 40

Laboratorio di storia 42

dell’Islam La jihad: un “impegno” per il bene I conquistatori arabi e i vinti

––––––––––––– Le religioni ZOOM e la guerra ––––––––––––––

––––

2

Laboratorio di storia 24

––––

unità

Verifiche 22

31 34 35 36

unità

3

7-01-2009

13:58

Pagina VII

La Chiesa, i Franchi e il Sacro Romano Impero

1 Le trasformazioni della Chiesa

44

■ La consacrazione dei re ■ La regola

45

Un ruolo più importante per la Chiesa 45 • La supremazia del vescovo di Roma 45 • Un grande papa: Gregorio Magno 46 • Il monachesimo orientale 46 • Il monachesimo occidentale e Benedetto da Norcia 47 • Le abbazie: centri economici e culturali 49

benedettina I figli di Clodoveo L’incoronazione di Carlo Magno

50

2 I Franchi e l’alleanza con la Chiesa

52

3 Carlo Magno e il Sacro Romano Impero

56

4 L’organizzazione dell’Impero carolingio

59

La dinastia dei Merovingi 52 • I re fannulloni 52 • I maestri di palazzo 53 • La dinastia carolingia 53 • Roma minacciata dai Longobardi 53 • L’alleanza tra i Franchi e la Chiesa 54 • La sconfitta dei Longobardi e i nuovi territori della Chiesa 55

47 52 58

––––––––––––– Il monachesimo ZOOM oggi 48 ––––––––––––––––––––––Le origini dell’Unione ––––– ZOOM Europea 57 ––––––––––––––

–––– ––––

I luoghi della storia • L’abbazia nel Medioevo

54

–––– ––––

0050.indice.qxd

La fragile alleanza tra Carlo e Desiderio 56 • Il Regno dei Franchi, nuova grande potenza 56 • La nascita del Sacro Romano Impero 58 Una rete di rapporti personali: il vassallaggio 59 • Conti e marchesi 59 • I missi dominici e i capitolari 60 • La ripresa dell’economia 60 • Un rinnovato slancio culturale 61 • La nascita di nuove scuole 61

Ripassiamo 62

4

Laboratorio di storia 66

L’Europa del feudalesimo

68

■ L’anello, il pastorale e la mitra ■ La Costituzione sui feudi

69

2 Il sistema feudale

72 ––––––––––––– Invasioni e OM migrazioni Z–O ––––––––––

L’Impero dopo Carlo Magno 69 • Carlo il Calvo e il capitolare di Kierzy 70 • Le invasioni dei Saraceni 70 • Le invasioni dei Vichinghi 71 • Le invasioni degli Ungari 71 Carlo il grosso, l’ultimo imperatore carolingio 72 • La “polverizzazione” del potere 72 • La paura delle invasioni: l’incastellamento 73

I luoghi della storia • L’assalto al castello

3 I nuovi regni europei

–––

––––

1 La disgregazione dell’Impero

––––

unità

Verifiche 64

78 79

76

74

77

Ugo Capeto e Ottone di Sassonia 77 • Ottone I e il Sacro Romano Impero Germanico 77 • I vescovi-conti 78 • L’investitura dei vescovi 78 • I successori di Ottone I e la Costituzione sui feudi 79 • I Normanni in Gran Bretagna 80 • I Normanni nell’Italia meridionale 80 • Un grande sovrano: Ruggero II d’Altavilla 81

Ripassiamo 82

Verifiche 84

Oltre l’Europa L’Alto Medioevo

Laboratorio di storia 86

88

0050.indice.qxd

Pagina VIII

2 Il Basso Medioevo

90

5

92

La rinascita economica dell’anno Mille 93

2 La ripresa dei commerci e le città marinare

97

■ Viaggiatori medievali Le preziose spezie ■ Marco Polo, un grande viaggiatore veneziano ■ Vi concediamo di

In attesa della fine del mondo 93 • Le innovazioni in campo agricolo 94 • I dissodamenti e le bonifiche 94 • La diffusione dei mulini 95 • La rotazione triennale 96

I luoghi della storia • Il porto delle città anseatiche

Ripassiamo 108

unità

6

Verifiche 110

106

bonificare la terra! Le Tavole amalfitane

114

■ Le cause profonde dello scisma ■ Roberto il Guiscardo ■ Il peccato di simonia

115

La crisi della Chiesa 115 • Il movimento di riforma cluniacense 116 • Lo scisma d’Oriente 117

I luoghi della storia • Le cattedrali medievali

2 La lotta per le investiture

118

––––

7

Laboratorio di storia 130

Le Crociate

121 122

132

1 L’apertura verso nuovi confini

■ I cavalieri Templari ■ Salah ad-Din, il Saladino ■ Il codice cavalleresco

133

L’espansione dell’Occidente 133 • La rinascita religiosa e i pellegrinaggi 133 • Le mete dei pellegrini 134 • I figli cadetti e la cavalleria 135

I luoghi della storia • Le giostre dei cavalieri

2 Le spedizioni in Palestina

136

3 Il fragile dominio cristiano

143

Gli Stati latini d’Oriente 143 • La rivincita dei Turchi e la seconda Crociata 143 • Le altre Crociate 144 • La fine delle Crociate 145

Verifiche 148

“È Dio che lo vuole!” La conquista di Gerusalemme

138

La crisi dell’Impero arabo 138 • La Reconquista della penisola iberica 138 • L’arrivo dei Turchi Selgiuchidi 138 • L’appello di papa Urbano II 139 • Un’impresa chiamata “Crociata” 140 • La “Crociata dei pezzenti” 140 • La prima Crociata 141

Ripassiamo 146

115 120

––––––––––––– Il rapporto tra Chiesa ZOOM e Stato 124 ––––––––––––––

Laboratorio di storia 150

––––––––––––– Gerusalemme, ZOOM capitale millenaria ––––––––––––––

––––

unità

Verifiche 128

117 123

Il Dictatus Papae Lo scontro tra Enrico e Gregorio L’incontro di Canossa

120

Niccolò II e il Concilio lateranense 120 • Gregorio VII e il Dictatus Papae 120 • La scomunica di Enrico IV 121 • Enrico IV a Canossa 122 • Lo scontro finale 123 • Il concordato di Worms 125

Ripassiamo 126

95 100

Laboratorio di storia 112

Lo scontro tra la Chiesa e l’Impero

1 Crisi e rinnovamento della Chiesa

104

––––––––––––– L’eredità delle ZOOM –––––––––––––––––––––repubbliche marinare 101 Venezia, unica al –––––– O––M Z–O 103 – – – ––––––– – mondo

–––– ––––

La rinascita dell’economia 97 • I traffici marittimi 98 • Nuove tecniche di navigazione 98 • La nascita delle banche 99 • Le lettere di cambio 99 • Amalfi 100 • Pisa 101 • Genova 102 • Venezia 103 • Venezia e i commerci con l’Oriente 104 • Lo sviluppo del commercio nel Nord Europa 105

97 102

–––– ––––

1 Lo sviluppo dell’agricoltura

––––

unità

13:58

––––

parte

7-01-2009

144 143 135 139 141 142

0050.indice.qxd

unità

8

9-01-2009

13:39

Pagina IX

I Comuni e lo scontro con l’Impero

1 La nascita dei Comuni

152

■ Le corporazioni ■ Un podestà

153

La forza d’attrazione delle città 153 • La crisi del sistema feudale 153 • Le associazioni di cittadini 154 • La formazione del Comune 154 • Lo sviluppo dei Comuni in Italia 155

2 L’organizzazione comunale

156

per Firenze

159

tra nobiltà e borghesia 158 • Il governo del podestà 159 • L’ascesa della borghesia: il capitano del popolo 160 • La nascita delle Università 161

3 Lo scontro con l’Impero

–––

––––

––––

––– I lavoratori 156 ––––––––––M O O Z La struttura sociale dei Comuni 156 • Il governo dei nobili: i consoli 158 • Le lotte –––––––––––si associano

157

162

Il progetto di Federico I 162 • La discesa del Barbarossa in Italia 162 • La Lega lombarda e la vittoria dei Comuni 163

Ripassiamo 164

La crisi dei poteri universali

1 La Chiesa tra eresie e nuovi ordini religiosi

170

■ Guelfi contro

171

La nascita di nuove eresie 171 • I valdesi 171 • I càtari 171 • La Crociata contro gli albigesi 172 • Lo sterminio dei càtari 172 • Il Tribunale dell’Inquisizione 173 • La pratica della tortura 173 • A sostegno del primato della Chiesa 174 • La nascita di nuovi oridini religiosi 175 • L’ordine dei Frati minori 175 • Uno strumento pacifico contro le eresie 176 • L’ordine dei Frati predicatori 177 • I domenicani: teologi e inquisitori 177

2 L’Impero e l’Italia



178

L’italia meridionale nell’Impero 178 • Il disegno papale e l’avvento di Federico II 179 • Federico II e il mondo musulmano 179 • Uno Stato forte e centralizzato 180 • Lo scontro con i Comuni e con il Papato 181 • Federico II, stupor mundi 182

3 Due mondi in crisi

183

Gli eredi della corona di Sicilia 183 • La fine della dinastia sveva 183 • Gli Angioini e i Vespri siciliani 184 • La crisi dell’Impero 185 • Il grande progetto di Bonifacio VIII 185 • Bonifacio VIII e i nuovi Stati 186 • La politica di Filippo IV il Bello 186 • Lo scontro tra Bonifacio e Filippo 187 • L’oltraggio ad Anagni 187 • La cattività avignonese 188 • La crisi dello Stato pontificio 188 • Lo scisma d’Occidente 189

Ripassiamo 190

Verifiche 192

Oltre l’Europa Il Basso Medioevo

Ghibellini Un castello davvero singolare Il Giubileo ebraico e il Giubileo cristiano “Dio riconoscerà i suoi” Un ritratto di san Domenico Una preghiera semplice Come la luna riceve la sua luce dal sole… I Vespri siciliani L’oltraggio di Anagni

––––––––––––– La tortura ZOOM nel tempo –––––––––––––––––––La Crociata –––––––– ZOOM di Federico II ––––––––––––––

–––– ––––

9

Laboratorio di storia 168

–––– ––––

unità

Verifiche 166

178 180 186 172 175 176 179 184 187

174 181

Laboratorio di storia 194

196

0050.indice.qxd

13:58

Pagina X

3 La fine del Medioevo La crisi del Trecento e l’Italia delle Signorie

1 La crisi del Trecento

200

201 ––––––––––––– La “spagnola” O––M Z–O ––––––––––Compagnie – – – – – – – – – – –––– ZOOM ––––di ventura

La fine dell’espansione demografica 201 • Il flagello della peste 201 • Gli effetti della peste 202 • Le rivolte contadine e urbane 203 • Verso una nuova crescita economica e demografica 203

2 Lo sviluppo degli Stati regionali in Italia

204

–––– ––––

10

unità

198

–––– ––––

parte

7-01-2009

202

–––––––––– e condottieri

205

Dal Comune alla Signoria 204 • Dalla Signoria al Principato 204 • La nascita degli Stati regionali 204 • Mercenari al servizio dei signori 205 • La Signoria di Milano 206 • La ricchezza del Ducato di Milano 206 • Firenze, città guelfa 207 • La Firenze dei Medici 207 • Lorenzo il Magnifico 207 • L’espansione della Repubblica di Venezia 208 • Lo Stato della Chiesa 208 • L’Italia meridionale tra Angioini e Aragonesi 208 • La pace di Lodi e la politica dell’equilibrio 209 • Un equilibrio fecondo ma fragile 209

Ripassiamo 210

Laboratorio di storia 214

Gli Stati nazionali e la fine del Medioevo

216

1 La nascita degli Stati nazionali

217

2 Gli Stati europei

220

■ La “pulzella d’Orléans” Guglielmo Tell ■ All’origine della

La crisi dei due poteri universali 217 • Stato e nazione 217 • Una nuova organizzazione del potere 218 • Potere centrale e burocrazia 218 • I re e le classi dominanti 219

3 Due imperi

––––––––––––– La Turchia ZOOM ––––––––––––––

––––

L’Inghilterra e la Magna Charta 220 • Il Parlamento inglese 220 • Il regno di Francia: dai Capetingi ai Valois 221 • La guerra dei Cent’anni 221 • La riscossa della Francia 222 • Il Ducato di Savoia e la Svizzera 223 • I Regni di Portogallo e di Spagna 224 • La fine di una pacifica convivenza 224 •Il Principato di Mosca 225 • Ivan il Terribile e il Regno di Russia 226

democrazia La crisi della cavalleria

––––

11

unità

Verifiche 212

222 223 220 221

229

227

Un impero più “germanico” e meno “sacro” 227 • L’impero ottomano e la caduta di Costantinopoli 228

Ripassiamo 230

Verifiche 232

Laboratorio di storia 234

Oltre l’Europa La fine del Medioevo

4 La nascita dell’Età moderna L’Umanesimo e il Rinascimento

1 La rinascita culturale dell’Europa

240

■ Gli umanisti

241

La ripresa dell’Europa 241 • Un atteggiamento più ottimistico e operoso 241 • Lo studio dell’antichità classica: il latino 242 • Lo studio dell’antichità classica: il greco antico 243 • L’uomo al centro dell’Universo 243 • La cultura e l’arte in Italia 244 • I protagonisti del Rinascimento: architetti e pittori 245 • I protagonisti del Rinascimento: scrittori e poeti 247 • Il Rinascimento fuori d’Italia 247

2 Scoperte e invenzioni dell’Età rinascimentale

248

L’invenzione della stampa a caratteri mobili 248 • Un nuovo metodo per le scienze 249 • La Terra non è al centro dell’Universo 249 • Le conseguenze della “rivoluzione copernicana” 250 • Le armi da fuoco e il “mestiere delle armi” 250 • Un nuovo modo di misurare il tempo 251

Ripassiamo 252

Verifiche 254

Laboratorio di storia 256

e il Medioevo La ricerca nell’arte Leonardo da Vinci

242 245 244

■ ■ La vita attiva e la felicità 241 “Né celeste né terreno” 243

––––––––––––– Le sfide ZOOM dell’architettura ––––––––––––––

––––

12

unità

238

––––

parte

236

246

0050.indice_R.qxd

11:40

Pagina XI

Verso un nuovo mondo

258

1 L’Europa al centro dei traffici commerciali

259

2 I viaggi degli esploratori

261

3 La spartizione delle nuove terre

266

I traffici con l’Oriente 259 • La ricerca di vie alternative 260

■ Le carte nautiche

■ ■ Semidei coperti di ferro

Oltre lo stretto di Gibilterra 261 • L’esplorazione portoghese 261 • L’ardito progetto di Cristoforo Colombo 262 • La scoperta dell’America 263 • Le altre grandi esplorazioni per mare 264 • Il giro del mondo 265

I luoghi della storia • Le città di pietra

che sparano fuoco

271

––––––––––––– I diritti degli Indios 270 ZOOM ––––––––––––––

––––

La spartizione del globo 266 • I primi imperi coloniali 266 • I conquistadores e i nativi americani 267 • La distruzione delle civiltà precolombiane 267

261

La decisione di Isabella 262 Nuovi alimenti, nuove 272 abitudini Tamerlano 260

––––

13

unità

23-04-2009

268

• L’impero coloniale portoghese 271 • Gli effetti delle scoperte geografiche sulla Spagna 272 • Gli effetti delle scoperte geografiche sui Paesi Bassi e sull’Italia 273

Ripassiamo 274

Laboratorio di storia 278

Riforma e Controriforma

280

1 La Riforma di Martin Lutero

■ Riprende la caccia 296 alle streghe ■ Erasmo da Rotterdam 281 Ignazio di Loyola 292 ■ La rinuncia al “mondo” 283

281

Il mancato rinnovamento della Chiesa 281 • La vendita delle indulgenze 282 • La reazione di Martin Lutero 282 • Necessità della fede per la salvezza dell’anima 283 • I sostenitori di Lutero 283 • La libera interpretazione della Bibbia 284 • La spaccatura della Chiesa 284 • L’intervento dell’imperatore Carlo V 286 • La dieta di Worms 286 • La sovrapposizione di religione e politica 287 • Carlo V “difensore della fede” 287 • La pace di Augusta 288

2 La diffusione della Riforma in Europa

Il rigore morale calvinista L’azione dei gesuiti

289

3 La Controriforma (o Riforma cattolica)

290 293

––––––––––––– Nasce la mentalità ZOOM laica ––––––––––––––

––––

Cattolici e protestanti 289 • La nascita della Chiesa anglicana 289 • Lo scontro tra cattolici e anglicani: il caso di Thomas More 289 • Il calvinismo e la dottrina della predestinazione 290 • Risvolti politici del calvinismo 291

––––

14

unità

Verifiche 276

285

292

La reazione della Chiesa cattolica 292 • La Compagnia di Gesù 292 • Il Concilio di Trento 293

I luoghi della storia • La basilica di San Pietro e l’arte della Controriforma 294 • I libri proibiti e l’Inquisizione 293 • Un nuovo rigore per la Chiesa e i suoi membri 297 • L’opera di san Carlo Borromeo 297

Ripassiamo 298

Laboratorio di storia 302

Le guerre della prima metà del Cinquecento

1 Le guerre d’Italia

305

2 Il pericolo ottomano e l’abdicazione di Carlo V

313

304

■ Sull’Impero di Carlo V

La debolezza dell’Italia 305 • La discesa di Carlo VIII in Italia 305 • La sconfitta di Carlo VIII 306 • La Repubblica fiorentina di Girolamo Savonarola 306 • L’Italia contesa tra Francesi e Spagnoli 307 • L’intervento di papa Giulio II 308 • Le guerre tra Francesco I e Carlo V 309 • Il sacco di Roma 310 • Uno scontro tra due epoche 311



L’espansione dell’Impero ottomano 313 • I Turchi alle porte di Vienna 313 • L’alleanza tra Francesco I e i Turchi 314 • L’abdicazione di Carlo V 315 • Emanuele Filiberto e l’ascesa dei Savoia 315 • La fine delle guerre franco-spagnole e la pace di Cateau-Cambrésis 317 • La potenza turca sui mari 317

Verifiche 320

Laboratorio di storia 322

––––––––––––– Gli oltraggi a Roma: ZOOM due diverse barbarie 310 ––––––––––––––––––––La fine della libertà ––––––– ZOOM italiana 312 ––––––––––––––

–––– ––––

Ripassiamo 318



non tramonta mai il sole 309 Non solo guerre, Costantinopoli, 314 “città gloriosa” L’armatura: difendersi 316 e farsi guardare Cesare Borgia, 307 il Valentino Il corsaro Barbarossa 313 Erasmo da Rotterdam e Giulio II, il “papa guerriero” 308

–––– ––––

15

unità

Verifiche 300

Oltre l’Europa La nascita dell’Età moderna

324

Indice del glossario

326

0060.apertura_1_002

7-01-2009

Nel vasto deserto sabbioso della penisola arabica viveva una miriade di tribù nomadi politeiste, divise e spesso in lotta fra loro. Nel VII secolo d.C., però, un mercante di nome Maometto diede vita a una nuova religione basata sulla fede in un unico Dio, Allah. Combattendo in suo

14:00

Pagina 2

Il re ostrogoto Teodorico, un barbaro educato a Costantinopoli, cercò di far convivere in Italia due popoli e due culture, quella germanica e quella romana, con le loro diverse leggi e usanze. Dopo la sua morte, il suo popolo combatté contro l’esercito dell’Impero romano d’Oriente, che

nome, Maometto riuscì a dare unità alle tribù arabe, che abbracciarono la nuova fede, rinunciando alle loro divinità: nacque così l’Islam, la religione attualmente più diffusa sul pianeta insieme con quella cristiana, e una nuova, grande civiltà si affacciò da protagonista sulla scena della storia.

Carlo Magno fu il più grande sovrano dell’Alto Medioevo. Sulle spoglie dei Regni romanobarbarici costruì un nuovo impero, che comprendeva la Francia, la Germania e l’Italia centro-settentrionale. Fu chiamato “sacro”, perché fondato sul Cristianesimo e sostenuto dalla Chiesa, e “romano” perché volle raccogliere l’eredità

dell’impero che, più di trecento anni prima, era caduto in rovina. Rifacendosi alla tradizione militare del suo popolo, lo organizzò in base a un sistema di potere piramidale, basato su rapporti di fedeltà personale, il vassallaggio. Era uno Stato fragile, destinato a frantumarsi, ma fu la base della futura Europa.

0060.apertura_1_002

7-01-2009

riconquistò per breve tempo la penisola, fino a quando i Longobardi non la invasero, conquistando numerosi territori. A loro volta, i Longobardi dovettero affrontare i Franchi, che imposero anche in Italia il loro potere, intrecciandolo con quello della Chiesa. Un’epoca nuova era iniziata.

14:00

Pagina 3

L’Alto Medioevo parte

1

Le invasioni barbariche provocano la fine dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.): nascono i Regni romanobarbarici e inizia l’Alto Medioevo. Nel tentativo di ricostruire l’antica unità imperiale, l’imperatore d’Oriente Giustiniano riconquista l’Italia, ma poi è costretto a spartirla con i Longobardi [{ unità 1]. Nella penisola arabica nasce la religione musulmana e gli Arabi, prima divisi, trovano un’unità religiosa e politica che li porta a conquistare un vasto impero [{ unità 2]. Grazie anche al sostegno della Chiesa, Carlo Magno, re dei Franchi, crea il Sacro Romano Impero [{ unità 3], organizzato secondo il sistema del vassallaggio [{ unità 4].

0070.unita_1_005

unità

8-01-2009

1

10:09

Pagina 4

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino CHE COSA IMPARERAI stabilì un nuovo regno, con capitale Pavia.

“Regni romano-barbarici”, tra cui quello del re goto Teodorico in Italia, e come l’imperatore d’Oriente Giustiniano cercò di ricostruire l’unità perduta.

• Partendo dalla fine dell’Impero romano d’Occidente studierai l’arrivo di popolazioni germaniche guerriere, che invasero, saccheggiarono e conquistarono gli ex territori dell’Impero d’Occidente.

• Avrai modo di capire, infine, come questi lunghi anni di invasioni e razzie determinarono una profonda crisi economica e sociale che segnò l’inizio del Medioevo e la nascita del sistema curtense.

• Conoscerai il popolo longobardo che, guidato da re e duchi, invase i territori italiani e vi

• Scoprirai come dallo scontro tra Romani e barbari nacquero i

Danimarca

Regno Paesi Unito Bassi

La carta è formata da due elementi: oltre alle indicazioni dei confini e dei nomi degli Stati che occupano oggi l’Europa e il Nord Africa abbiamo infatti evidenziato l’area interessata dalla divisione dell’Impero romano. In colore giallo sono indicati i territori occupati dai Regni romano-barbarici; in colore verde sono indicati i territori occupati dall’Impero romano d’Oriente. Osservando la carta, quindi, potrai scoprire quali Stati occupano oggi i territori protagonisti della storia che stai per conoscere.

400

Belgio

Francia

Russia

Germania

Polonia Ucraina

Svizzera

Austria

Romania Serbia Bulgaria

Italia Portogallo

Spagna Grecia

Siria

Tunisia

Marocco

Libano Israele

Algeria

Giordania

Libia

500

410 I Visigoti saccheggiano Roma 455 I Vandali saccheggiano Roma 476 Viene deposto Romolo Augustolo, ultimo imperatore romano d’Occidente

600

568 Inizia la dominazione dei Longobardi in Italia

535 Codice di Giustiniano

Turchia

Egitto

700

Arabia Saudita

800

774 Termina la dominazione dei Longobardi in Italia

0070.unita_1_005

8-01-2009

10:09

Pagina 5

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

5

1 I Regni romano-barbarici Le popolazioni germaniche e l’Impero romano

Le invasioni barbariche Mare del Nord

Impero romano d’Occidente

Impero romano d’Oriente Nell’ultima fase della sua storia, l’ImpeBritannia ro romano si era diviso in due Stati semFranchi Oceano Unni Svevi pre più indipendenti l’uno dall’altro: Atlantico Burgundi l’Impero romano d’Oriente, con capiAlamanni Vandali Ostrogoti tale Costantinopoli (Bisanzio), e l’ImpeGallia ro romano d’Occidente, con capitale Danu Visigoti bio Ravenna Mar Nero Roma e, dal 404, Ravenna. Spagna Nel frattempo, la pressione sui confini Costantinopoli Roma dell’impero delle popolazioni nomadi Tig ri germaniche – i barbari, per i Romani – Grecia Siria Eufra si era fatta sempre più forte e minacciote Africa Mare Mediterraneo sa, specialmente a occidente, lungo la liPalestina nea del fiume Reno (che oggi divide per Egitto lunghi tratti la Francia dalla Germania). I Romani, per contrastare questa formiI popoli germanici A spingedabile spinta aggressiva dei barbari, re le popolazioni germaniche verso i territori dell’impero fuusarono principalmente tre metodi diversi: combatterli; assumerli nell’eserrono gli Unni, un popolo di stircito a seconda delle necessità; concedere loro di stanziarsi in territori delimipe mongolica proveniente daltati all’interno dei confini, a patto che rinunciassero a combattere. le steppe dell’Asia centrale. A

Angli Sassoni

Nilo

Reno

Questo equilibrio era però molto precario e non durò a lungo, così che l’Impero d’Occidente si trovò a fronteggiare invasioni sempre più violente. Persino l’Italia, al suo centro, venne devastata più volte dai Visigoti, che presero Roma nel 410 e la saccheggiarono, poi dagli Unni e infine dai Vandali, che nel 455 raggiunsero una seconda volta la città (leggi l’approfondimento a pagina seguente). Gli imperatori che in quegli anni si succedettero al comando erano ormai senza potere, compreso l’ultimo, Romolo Augustolo, che venne deposto da Odoacre, re degli Eruli, nel 476. Sconfitte le truppe imperiali nei pressi di Pavia, Odoacre non volle proclamarsi imperatore né nominare un successore di Romolo Augustolo, ma inviò le insegne imperiali a Zenone, imperatore d’Oriente, decretando formalmente la fine dell’Impero romano d’Occidente.



Un cavaliere vandalo.

© RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano

La fine dell’Impero romano d’Occidente

differenza dell’Impero d’Occidente, quello d’Oriente fu però in grado di assorbirne l’urto.

0070.unita_1_005

8-01-2009

6

parte

1

10:09

Pagina 6

L’Alto Medioevo

La nascita dei Regni romano-barbarici

Impero romano d’Oriente nel 476 Regni romano-barbarici

ANGLI E SASSONI

Oceano Atlantico

Reno

Per questo, anche se il crollo della potenza di Roma era già avvenuto da qualche decennio, il 476 è considerato la data che separa due grandi epoche storiche e due mondi: quello romano e quello barbarico, per meglio dire, romano-barbarico (o romano-germanico). Dopo questa data, infatti, l’Europa occidentale fu occupata dai “barbari”, che vi fondarono regni indipendenti, detti appunto Regni romano-barbarici. Alcuni di essi, come quello degli Ostrogoti o dei Visigoti, erano destinati a durare pochi decenni; altri invece, come quello dei Franchi, avrebbero giocato un ruolo decisivo nella storia del continente per diversi secoli.

I Regni romano-barbarici Mare del Nord

Regno dei Franchi

ALAMANNI

Regno dei Burgundi

Regno degli Svevi

Regno dei V isigoti

LONGOBARDI

Regno

Ravenna

ubio

degli

Roma

Dan

Mar Nero

Costantinopoli

Ostrogoti Tig r

i

Euf

R e g n o d e i Va n d a l i

rate

Mare Mediterraneo

lo

Ni

I nuovi regni dei barbari Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, l’Europa occidentale fu invasa dalle popolazioni germaniche e perse la sua unità politica. Nel volgere di pochi decenni la mappa dell’Occidente cambierà più volte.

” Una collana di fattura ostrogota.

ento

Visigoti e Vandali saccheggiano Roma La fine ufficiale dell’Impero romano d’Occidente è datata 476, quando venne deposto il suo ultimo imperatore. Ma il disordine e il caos regnarono sostanzialmente per tutto il secolo, al punto che per molti contemporanei furono altri gli eventi che segnarono la morte dell’impero. Primo tra tutti il sacco di Roma dei Visigoti guidati da Alarico, i quali, al terzo assalto, il 24 agosto 410, occuparono la città. Il tragico evento ebbe una immediata ed enorme risonanza in tutto l’impero, al punto che venne visto da molti come segno della prossima fine del mondo o, da molti cristiani, come una punizione inflitta da Dio alla città per la sua corruzione e dissolutezza. Gli assedianti bloccarono per cinque mesi tutte le vie di comunicazione con l’esterno, costringendo la cittadinanza affamata a cibarsi di gatti, topi, cani e persino di cadaveri umani. Le malattie infettive fecero molte vittime, colpendo soprattutto le fasce più povere della popolazione; finché gli assediati, stremati dalla fame e dalle malattie, decisero di aprire la Porta Salaria, attraver-

Approfondim

so la quale entrarono come un fiume in piena i Visigoti. Eppure, per il rispetto che Roma ancora incuteva persino alle orde barbariche, Alarico diede l’ordine di non uccidere nessuno (se non in caso di scontri) e di risparmiare i luoghi di culto. A compiere scempi, saccheggi e razzie non furono solo i Visigoti, ma anche, per vendetta contro i loro padroni, molti schiavi da poco liberati. Alarico catturò come ostaggio Galla Placidia, sorella dell’imperatore Onorio, per darla in sposa a suo cognato Ataulfo. Qualche decennio dopo, i Vandali di Genserico salparono da Cartagine, sulla costa nord-africana, e piombarono su Roma nel 455. Su richiesta di papa Leone I, accettarono anch’essi di non uccidere gli abitanti e di non distruggere la città, ma solo di razziare oro e oggetti preziosi. L’imperatore Petronio Massimo fuggì vilmente per non affrontare gli invasori e venne ucciso dalla folla dei Romani poco fuori le mura. Anche Genserico, come Alarico, prese degli ostaggi, tra cui la vedova del precedente imperatore Valentiniano III e le sue figlie.

0070.unita_1_005

8-01-2009

10:09

Pagina 7

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

7

Il Regno degli Ostrogoti in Italia

Tig r

i

ate

Odoacre stabilì la sua corte a Ravenna. Egli, pur non avendo assunto il titolo d’imperatore d’Occidente (vedi pag. 5), governava autonomamente parte della penisola. Le sue vittorie contro i Vandali, che sconfisse in Sicilia, e la conquista di nuovi territori in Dalmazia cominciarono a costituire una minaccia per l’Impero d’Oriente. Nel frattempo, anche gli Ostrogoti di Teodorico premevano ai confini dell’impero. Così l’imperatore orientale Zenone, con una politica astuta e spregiudicata, persuase Teodorico a spostare la sua aggressività verso l’Italia. Dopo pochi anni Teodorico sconfisse Odoacre, espugnò Ravenna e nel 493 proclamò la nascita del Regno degli Ostrogoti, che comprendeva tutta la penisola italiana e buona parte dei territori posti lungo l’altra sponda del mare Adriatico. La capitale rimase Ravenna.

Teodorico e la coesistenza tra Goti e Romani Teodorico trovò una situazione amministrativa, giuridica e linguistica ancora profondamente romanizzata. Egli stesso, essendo stato educato a Costantinopoli, aveva una cultura classica e parlava perfettamente il latino e il greco. Inoltre si era convertito al Cristianesimo, nella versione ariana. Anche per questo organizzò il suo regno tentando di favorire la coesistenza tra Goti e Romani: ai primi affidò il comando dell’esercito e le cariche militari; ai secondi, più esperti e meglio formati, assegnò le cariche civili. Sul piano giuridico adottò due sistemi di leggi: per i Romani continuavano a valere le loro, per i Goti restavano in uso le consuetudini germaniche. Teodorico, inoltre, riattivò in parte le strade andate in rovina durante i secoli della decadenza e cercò di far rifiorire l’agricoltura e i commerci. In politica estera strinse alleanze con altri popoli germanici, in modo da attenuare i conflitti che rischiavano di indebolire i regni appena sorti.

Teodorico, re saggio o tiranno? Teodorico, per la tradizione germanica, è il conquistatore straniero più nobile, saggio e generoso che l’Italia abbia mai conosciuto. Per la tradizione latina, invece, è un tiranno sanguinario. Le leggende germaniche lo descrivono come un eroe senza macchia; in quelle latine si narra che “la sua anima è fatta precipitare dalle sue vittime nel cratere di un vulcano, una delle porte dell’inferno”. Incontreremo altri personaggi storici giudicati diversamente a seconda della cultura, della religione e della nazionalità di chi esprime il giudizio. Nel caso di Teodorico, la valutazione positiva del suo lungo governo è oscurata dalle vicende degli ultimi anni di regno. Egli, come sappiamo, aveva indotto il suo popolo a convertirsi al Cristianesimo ariano, che però era stato definito eretico dalla Chiesa nel 325. Nel 523 l’imperatore di Costantinopoli, Giustino, zio di Giustiniano

[ Il Mausoleo di Teodorico a Ravenna.

Arianesimo Concezione cristiana della trinità formulata da un sacerdote di Alessandria d’Egitto, Ario, il quale riteneva che Cristo non fosse divino, ma totalmente umano. Accettata in un primo tempo, fu giudicata eretica nel 325 dal Concilio di Nicea, ma continuò a prosperare per diversi secoli, specialmente tra i popoli germanici.

Il personaggio (vedi pag. 9), iniziò a perseguitare gli ariani, ordinando che le loro chiese fossero distrutte o restituite al culto cattolico. Teodorico, che pur essendo ariano aveva sempre rispettato il culto cattolico, si convinse che Roma e Costantinopoli stessero tramando alle sue spalle. Così il più autorevole e colto dei senatori, Severino Boezio, fu per suo ordine chiuso in carcere e condannato a una morte crudele. Gli venne negata, tra l’altro, la possibilità di difendersi. Dopo Boezio, venne ucciso anche suo suocero, Simmaco, e persino il papa Giovanni I fu perseguitato e morì in carcere. Il regno illuminato di Teodorico finì dunque con un ritorno alla barbarie e la fama del sovrano ne resterà macchiata per sempre. ” Un medaglione d’oro con il ritratto di Teodorico.

0070.unita_1_005_R

8

23-04-2009

parte

1

11:43

Pagina 8

L’Alto Medioevo

Il fallimento del progetto di Teodorico La politica del re ostrogoto, per quanto saggia e prudente, andò incontro al fallimento. Anzitutto, la coesistenza tra i due gruppi etnici, il germanico e il romano, non ebbe il successo sperato per il sorgere di continui attriti. In secondo luogo, i suoi progetti furono ostacolati dall’imperatore d’Oriente, il quale temeva che si ricostituisse l’Impero romano d’Occidente. Alla morte di Teodorico, la lotta tra Romani e Goti si inasprì e il regno precipitò nel disordine. Ne approfittò il nuovo imperatore d’Oriente, Giustiniano, che si propose il grandioso e anacronistico compito di riunificare l’impero e di portare tutto il Mediterraneo sotto il dominio di Costantinopoli.

[ Il palazzo di Teodorico in un mosaico conservato nella chiesa di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna.

Anacronistico Termine che indica un atteggiamento o un’azione in contrasto con il proprio tempo e quindi destinati all’insuccesso perché non ci sono più le condizioni adatte o perché non ci sono ancora.

a Mettiti alla prov 1 Nell’ultima fase della sua storia, l’Impero romano si divise in due Stati sempre più indipendenti l’uno dall’altro: Impero romano d’Oriente con capitale ...........................................................

4 Quale regno venne fondato da Teodorico nel 493?

.................

..............................................................................................................................

.

Quale città fu scelta come capitale? …......................………

Impero romano d’……..............................…… con capitale Roma e, dal 404, ................................................... .

2 Sottolinea nel testo il nome dell’ultimo imperatore romano d’Occidente e la data in cui fu deposto: questo avvenimento decretò la ........................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................

3 L’Europa occidentale fu occupata da popolazioni di origine germanica che fondarono i Regni ………………… ….............................................................................................................…… .

.

5 Teodorico organizzò nel suo regno la coesistenza tra Goti e Romani: sottolinea nel testo, con un colore, di che cosa si occupavano e quali leggi seguivano i Romani; e con un altro colore di che cosa si occupavano e quali leggi seguivano i Goti. Ora rifletti: Romani e Goti si fusero in un solo popolo o mantennero ciascuno le proprie tradizioni? 6 La politica di Teodorico ebbe successo? ….........………….… Sottolinea nel testo le ragioni della tua risposta.

0070.unita_1_005_R

23-04-2009

11:43

Pagina 9

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

9

2 L’Impero bizantino e il tentativo di riconquista Giustiniano, l’ultimo grande imperatore romano Mentre l’Impero d’Occidente era devastato dalle razzie dei barbari, i territori di quello d’Oriente continuavano a godere di una relativa prosperità. La capitale, Costantinopoli (o Bisanzio, da cui il nome di Impero bizantino), era una città fiorente, al centro di traffici commerciali, crocevia della cultura romana e greca. Abbellita da splendidi palazzi, raggiungeva quasi il milione di abitanti. Nel 527, un anno dopo la morte di Teodorico, a Bisanzio veniva incoronato imperatore Giustiniano, che governò per quasi quarant’anni (fino al 565). È considerato l’ultimo grande imperatore romano. Aveva un potere immenso, non solo politico e militare, ma anche religioso. Infatti, i vescovi e il patriarca di Costantinopoli (cioè il vescovo più importante della Chiesa d’Oriente) prendevano ordini da lui. Giustiniano si adoperò per realizzare un ambizioso progetto: ricostruire l’unità dell’Impero romano. Sapendo di non essere in grado di riconquistare tutti i territori un tempo sottomessi a Roma, mirò a impossessarsi della penisola italiana e delle zone costiere dell’Africa e della Spagna, in modo da avere il pieno controllo del Mediterraneo. Per raggiungere il suo obiettivo, organizzò un possente esercito, comandato dal generale Belisario. [ L’imperatore Giustiniano: particolare di un grande mosaico conservato nella chiesa di San Vitale a Ravenna.

Mare del Nord

Regno anglosassone

Oceano Atlantico Regno dei Franchi

Regno dei Visigoti

Dan

ubio

Mar Nero

Ravenna

Costantinopoli

Roma Cordova

Antiochia

Atene

M a re M e d i t e rr a n e o Leptis Magna Alessandria

Egitto

Impero Romano d’Oriente prima di Giustiniano

Ni

conquiste di Giustiniano

lo

L’impero di Giustiniano

La riconquista di Giustiniano La carta mostra i territori riconquistati da Giustiniano e, insieme, la nuova mappa politica dell’Occidente, che a distanza di nemmeno un secolo si è notevolmente semplificata (vedi carta di pag. 6): sono sopravvissuti solo i regni dei Visigoti (Spagna), dei Franchi (Francia e Germania), degli Angli e dei Sassoni (Gran Bretagna).

0070.unita_1_005

10

8-01-2009

parte

1

10:09

Pagina 10

L’Alto Medioevo

La devastante guerra gotico-bizantina La riconquista delle coste africane, occupate dai Vandali, si concluse nel giro Esarca Parola di origine greca che significa “comandante”. di poco tempo, tra il 533 e il 534. Più lunga e devastante fu la guerra in Italia, chiamata guerra gotico-bizantina, che si protrasse per ben diciotto anni, dal 535 al 553. Alla fine la resistenza degli Ostrogoti fu vinta e Giustiniano organizzò l’Italia come una provincia del suo impero, con capitale Ravenna, dove insediò un funzionario bizantino detto esarca (per questo il territorio ravennate fu detto Esarcato). La guerra gotico-bizantina fu aspra e sanguinosa, non solo per i solIl miracolo di Castel Sant’Angelo dati, ma soprattutto per la popolazione, che venne decimata da razzie, Nel 590 una terribile pestilenza sta devastando Roma. Una lunga processione fame e malattie, in particolare da una tremenda epidemia di peste. imbocca il ponte sul Tevere di fronte all’imponente sepolcro che l’imperatore Adriano ha fatto erigere per sé tre secoli prima. Alcuni, colpiti dal contagio, si trascinano a fatica, altri stramazzano a terra. Ma ecco che si grida al miracolo: sulla sommità della Mole Adriana qualcuno ha visto apparire l’arcangelo Michele che rimette nel fodero una spada fiammeggiante: la peste è finita. La visione entra nella leggenda. L’antico Mausoleo di Adriano, trasformato in fortezza, prenderà il nome di Castel Sant’Angelo. Ancora oggi sulla sommità della fortezza si può ammirare la statua di san Michele che rinfodera la spada, realizzata nel 1752 dopo che numerose altre statue erano andate distrutte.

Le fonti

La peste in Italia Dopo le devastazioni delle guerre, l’Occidente fu tormentato dalle epidemie. Lo storico Paolo Diacono (720799), nella Storia dei Longobardi, descrive le conseguenze del contagio del 561 nell’Italia settentrionale. Dovunque vi erano lutto e lacrime. Poiché il popolo credeva che fuggendo avrebbe potuto evitare la morte, le case furono abbandonate e vi rimasero solo i cani; le greggi venivano lasciate nei campi incustodite, non guardate da alcun pastore. Un giorno i villaggi e i borghi erano pieni di uomini, il giorno dopo, essendo tutti fuggiti, regnava un profondo silenzio. I figli scappavano lasciando insepolti i cadaveri dei genitori; i genitori se ne andavano di corsa senza preoccuparsi dei figli già colti dal contagio. Se qualcuno si impietosiva e dava sepoltura al prossimo, rimaneva poi egli stesso insepolto, dopo essersi a sua volta ammalato […]. Il mondo appariva tornato al silenzio dei tempi della creazione. Nessuna voce

nei campi, nessun fischio di pastori, nessuna insidia di animali feroci contro le greggi, nessun furto di pollame. Trascorso il tempo del raccolto, le messi attendevano intatte il mietitore; le vigne, perse le foglie che decorano l’uva, restavano senza vendemmia […]. Nessun passante per le strade, nessun predone: ovunque però cadaveri a perdita d’occhio. I pascoli si trasformavano in cimiteri e le case in tane di belve. La pestilenza si estese a tutta l’Italia, dalle terre romane fino alla regione degli Alamanni e dei Bavari.

Rispondi alle domande 1. Quali furono gli effetti della peste sulle campagne dell’Italia settentrionale? 2. Quali sentimenti prendevano il sopravvento tra le popolazioni colpite dalla peste? 3. Che cosa ti ha colpito di più di questo racconto? Perché?

0070.unita_1_005

8-01-2009

10:09

Pagina 11

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

11

Gli effetti della guerra Molte città italiane, depredate e distrutte, si svuotarono, la popolazione venne decimata o dispersa nelle campagne, i traffici furono seriamente danneggiati e le strade invase dalle sterpaglie. Della vecchia struttura amministrativa romana restò ben poco, la giustizia e la legge non esistevano quasi più. La crisi che ne seguì – economica, sociale, culturale – fu di eccezionale gravità. Dopo l’Italia, Giustiniano conquistò la Spagna meridionale. Fuori dal dominio bizantino restarono soltanto il Regno dei Franchi e il resto della Spagna, ancora in possesso dei Visigoti.

Il ruolo della Chiesa e la fioritura di Ravenna In questo quadro di abbandono e desolazione, la Chiesa – soprattutto con i centri vescovili, che avevano sede in quel che restava delle città, e i monasteri – si trovò a riempire il vuoto di potere e di autorità rimasto dopo il crollo dell’Impero d’Occidente e pesantemente aggravato dalla guerra. L’unica città italiana che fiorì anziché decadere fu Ravenna, grazie all’osservanza del suo ruolo politico e commerciale. La città venne arricchita di nuovi e splendidi edifici, tra cui alcuni capolavori architettonici e artistici che possiamo ammirare ancora oggi: le chiese di San Vitale, di Sant’Apollinare Nuovo e di Sant’Apollinare in Classe, straordinarie testimonianze dell’arte bizantina del mosaico.

“ Il battesimo di Cristo nella cupola del Battistero degli Ariani.

[ Particolare di un mosaico conservato nella chiesa di San Vitale.

“ Cristo rappresentato come il Buon pastore nel Mausoleo di Galla Placidia.

[ Cristo benedicente in trono nella basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

0070.unita_1_005

12

8-01-2009

parte

1

10:09

Pagina 12

L’Alto Medioevo

Lo sviluppo dell’Impero d’Oriente Dopo le conquiste militari, Giustiniano si dedicò all’agricoltura, all’artigianato e ai commerci del suo impero. In particolare venne sviluppata la lavorazione dei metalli, dell’avorio e della ceramica. Grande impulso ebbero soprattutto l’industria e il commercio della seta, grazie all’importazione dalla Cina del baco da seta e alla successiva diffusione nei territori imperiali della bachicoltura. Il volume degli scambi divenne così imponente da indurre il governo imperiale a coniare una moneta d’oro, il bisante (da “Bisanzio”), che divenne lo strumento più importante per regolare i flussi di denaro negli scambi tra l’Europa e l’Oriente.

La crisi dell’Occidente Mentre l’Oriente prosperava, la crisi dell’Occidente, e specialmente della penisola italiana, sembrava senza via d’uscita. Inoltre, la ripresa economica fu frenata da una pesante tassazione, necessaria per sostenere le enormi spese della guerra e mantenere il gran numero di funzionari dell’amministrazione imperiale.

––––

––––

––––––––––––– O––M Z–O ––––––– ––––

[

L’imperatore Giustiniano a cavallo.

L’ippodromo di Costantinopoli Le origini lontane della violenza sportiva

La violenza sportiva spesso intrecciata con quella politica nacque nell’ippodromo di Costantinopoli, dove si tenevano le corse delle bighe e furoreggiava il tifo per due fazioni rivali, gli Azzurri e i Verdi. Dall’ippodromo questo tifo si diffondeva per tutta la città, con bastonature, sequestri, persino omicidi. Le autorità e lo stesso imperatore ricorrevano alla forza solo in casi estremi e con grande prudenza. Azzurri e Verdi erano anche partiti politici organizzati e nell’ippodromo di Costantinopoli si esprimeva liberamente la volontà popolare come nel foro della Roma repubblicana. Nei primi anni del regno di Giustiniano, un’ondata di malcontento portò le due fazioni a far lega in vista di una rivolta. L’imperatore, atterrito, stava per

per le scene di violenza che si svolgono all’interno e fuori degli stadi. Certo, le motivazioni dei trasgressori sono profondamente mutate, ma lo sport continua a suscitare forme inaccettabili di disordine e di aggressività.

L’ippodromo di Costantinopoli in una miniatura.

fuggire. L’imperatrice Teodora, sua moglie, chiamò Belisario, allora giovane generale, e gli diede l’incarico di ristabilire l’ordine. Belisario riunì le truppe che aveva a disposizione, bloccò gli ingressi dell’ippodromo, dove erano riuniti trentamila ribelli, e ordinò di attaccare. Una strage pose termine all’insurrezione. Sono passati quasi quindici secoli e abbiamo ancora motivo di allarmarci

Discutiamone Abbiamo sotto gli occhi, ogni giorno, molti esempi di questa turbolenza. Vuoi indicarne qualcuno? Perché, secondo te, lo sport suscita queste forme di aggressività? Perché si è guastata, e in qualche caso addirittura perduta, l’innocenza di Olimpia? A quali ideali dovrebbe richiamarsi uno sport degno di questo nome?

0070.unita_1_005

8-01-2009

10:09

Pagina 13

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

13

L’unificazione giuridica e religiosa Per dare maggiore compattezza e solidità all’impero, Giustiniano incaricò un gruppo di studiosi, sotto la guida di Triboniano, di riorganizzare il grande e non sempre coerente patrimonio di leggi accumulatosi durante i secoli dell’Impero romano. Nel 535 venne così emanato il Codice di Giustiniano (detto anche, in latino, Corpus Iuris Civilis). Era un ricco sistema di leggi valido in tutti i territori sui quali si estendeva l’autorità dell’imperatore. Giustiniano perseguì anche l’arduo progetto dell’unificazione religiosa. Impose a tutti i suoi sudditi di convertirsi al Cristianesimo, combattendo le eresie e i culti legati all’antica religione pagana, ancora presenti soprattutto tra le popolazioni delle campagne.

La fine dell’ultimo progetto di riunificare l’impero Con la morte di Giustiniano terminò l’ultimo, ambizioso e anacronistico tentativo di riunificare l’impero. Bisanzio, infatti, non aveva i mezzi sufficienti per garantire il controllo di territori così vasti. Inoltre, a partire dall’inizio del VII secolo, i Bizantini furono costretti a concentrare le loro forze a Oriente, per difendersi dalle minacce dei Persiani e di altri popoli.

[ Pagina di un testo che riproduce il Codice di Giustiniano.

a Mettiti alla prov 1 L’imperatore d’Oriente Giustiniano conquistò l’Italia dopo la guerra ……………………………….. e la organizzò come una ……………………………. del suo impero, con capitale …………………………., dove insediò un funzionario bizantino detto ………………………………………… . 2 Sottolinea nel testo le conseguenze negative causate sul territorio italiano dalla guerra greco-bizantina. 3 Durante il regno di Giustiniano l’Impero …………………… ………………… visse un grande sviluppo, mentre quello …………………………………………., e in particolare la penisola italiana, attraversò una grave crisi. 4 Nell’Impero d’Oriente si svilupparono la lavorazione dei metalli, dell’avorio e della ceramica; la coltura del baco da seta e il commercio della seta. Inserisci ognuna di queste attività nell’apposito riquadro della tabella che segue.

Artigianato

Agricoltura

Commercio

.......................................

.......................................

.........................................

.......................................

.......................................

.........................................

.......................................

.......................................

.........................................

.......................................

.......................................

.........................................

5 Sottolinea nel testo che cos’era e quando fu emanato il Codice di Giustiniano. 6 Che cosa significa: “Giustiniano perseguì anche l’arduo progetto dell’unificazione religiosa?” .................... .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

A quale religione l’imperatore volle convertire i suoi sudditi? .........................................................................

0070.unita_1_005

14

8-01-2009

parte

1

10:09

Pagina 14

L’Alto Medioevo

3 I Longobardi e l’Italia L’invasione dell’Italia settentrionale da parte dei Longobardi Mentre l’Italia versava nelle condizioni che abbiamo descritto, un altro popolo nomade germanico marciava verso occidente: i Longobardi. Il popolo longobardo, costituito da decine di migliaia di persone (non solo guerrieri a cavallo, ma anche donne, vecchi e bambini), era organizzato in tribù, ognuna delle quali veniva guidata da un duca. Solo in caso di guerra si eleggeva un re, cui affidare il comando dell’esercito. Spostandosi dalle pianure dell’attuale Ungheria, i Longobardi giunsero in Italia nel 568 attraverso il Friuli e, senza praticamente incontrare resistenza da parte dei soldati bizantini, misero a ferro e fuoco le principali città del Nord, tra cui Aquileia, Milano e Pavia. In quest’ultima città il loro re, Alboino, stabilì la sua residenza ufficiale. Solo più tardi dilagarono in gran parte della penisola, conquistando vasti territori.

[ Una piccola croce in oro di fattura longobarda.

L’Italia tra Longobardi e Bizantini Dopo l’invasione dei Longobardi, i Bizantini mantennero il controllo solo su una parte dell’Italia, che si trovò così divisa in due parti: la Longobardia (da cui deriva il nome della regione odierna) e la Romània (da cui deriva il nome dell’odierna Romagna). I Bizantini definivano se stessi “Romani”. L’Italia, per molti secoli, perse la sua unità. L’avrebbe ritrovata soltanto nel 1861, con le lotte del Risorgimento: circa tredici secoli più tardi!

Trento Cividale Aquileia Bergamo Milano Treviso Trieste Torino Brescia Verona Pavia Asti Ravenna Ancona

M Spoleto Ducato di Spoleto Roma

ar

e

Ad

ri

at

ic

Ducato Benevento di Napoli Benevento

o Bari

Salerno

M a re Ti rre n o

Longobardi e Bizantini in Italia domini longobardi domini bizantini sedi dei duchi longobardi

” Bassorilievo che raffigura un gruppo di soldati longobardi.

Mar

Palermo

Ionio

Catania

L’Italia nel VI secolo Dopo l’invasione dei Longobardi, l’Italia si trovò divisa in due parti: la Longobardia e la Romània. La prima comprendeva il Piemonte, la Lombardia, la Toscana e una parte dell’Italia meridionale; la seconda comprendeva la Romagna, l’Umbria, una parte delle Marche e alcune regioni dell’Italia meridionale.

0070.unita_1_005

8-01-2009

10:09

Pagina 15

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

15

La monarchia longobarda e il ruolo del re I Longobardi fondarono un regno, con capitale Pavia. Il ruolo del re acquisì maggiore importanza e la sua autorità cominciò a farsi riconoscere non più soltanto in occasione delle campagne militari, ma anche in tempo di pace. Dopo la morte di Alboino, tuttavia, ripresero il sopravvento i singoli duchi, in alcuni casi dando vita a potenti ducati, come quelli di Benevento e di Spoleto, staccati anche territorialmente dalla parte settentrionale, che faceva capo a Pavia.

Il regno di Agilulfo e Teodolinda Questo periodo durò fino a quando, nel 590, fu eletto re il duca di Torino, Agilulfo, che riuscì a limitare fortemente l’autonomia dei duchi e a consolidare le conquiste longobarde. Anche sua moglie, la regina Teodolinda, ebbe un ruolo importante nella storia d’Italia: soprattutto grazie a lei, e a papa Gregorio Magno (vedi pag. 46), i Longobardi – che erano pagani o ariani – si convertirono al cattolicesimo. Il potere esercitato dai duchi e le lotte che talvolta li videro opposti gli uni agli altri impedirono al regno longobardo di consolidarsi: anche nella sua stagione più felice, esso rimase sostanzialmente debole e poco organizzato.

Rotari e il primo codice di leggi scritte Inizialmente rozzi e incolti, nel giro di pochi decenni i Longobardi si lasciarono influenzare positivamente dalle tradizioni culturali dei territori che avevano conquistato, specialmente quelle giuridiche. Un grande sovrano longobardo, Rotari, emanò infatti il primo codice di leggi scritte in longobardo: nel 643 rese pubbliche le 388 leggi divenute note con il nome di editto di Rotari, che costituiva un esempio dello sforzo compiuto dai re longobardi per conciliare le tradizioni germaniche con alcuni importanti princìpi delle leggi romane. In particolare, Rotari cercò di mettere un freno alle faide, ossia le vendette private familiari, sostituendole con ammende in denaro o con punizioni, comunque decretate dall’autorità pubblica e non dai capifamiglia e dai parenti delle vittime.

{ La Corona ferrea, usata fin dall’Alto Medioevo per incoronare i re d’Italia. Al suo interno vi è una lamina di ferro che la tradizione vuole sia stata forgiata con uno dei chiodi che servirono alla crocifissione di Cristo.

[ La regina Teodolinda riceve gli ambasciatori longobardi.

0070.unita_1_005

16

8-01-2009

parte

1

10:09

Pagina 16

L’Alto Medioevo

Le fonti

L’editto di Rotari: contro la vendetta privata Con l’editto di Rotari per la prima volta nella storia del popolo longobardo si poteva ricorrere con certezza a quanto stabilito dalla legge. Prima di Rotari, infatti, le leggi erano tramandate solo oralmente, usanza che spesso dava luogo a interpretazioni personali riguardo alle pene prescritte. L’editto, scritto in latino, prevedeva in modo dettagliato quale risarcimento spettava alle vittime, o quale pagamento era dovuto per atti contro la legge: è importante notare come le pene fossero legate al livello sociale del danneggiato o del colpevole. Nei riguardi di tutte le ferite fatte da uomini liberi, abbiamo stabilito un indennizzo maggiore rispetto a quanto fecero i nostri predecessori; e ciò perché la faida venga abbandonata, dopo che si è accettato il prescritto indennizzo.

Se qualcuno stacca il pollice della mano di un uomo libero, gli paghi una composizione pari alla sesta parte del valore di costui, cioè di quanto quell’uomo sarebbe valutato se lo avesse ucciso. Se qualcuno stacca il pollice della mano a un servo rustico [che lavora nelle campagne] altrui, paghi una composizione di 4 solidi. Se qualcuno uccide un uomo semilibero, paghi una composizione di 60 solidi. Se qualcuno uccide un servo ministeriale altrui, paghi una composizione di 50 solidi. Se qualcuno uccide un bovaro, paghi una composizione di 20 solidi. Se qualcuno uccide un servo rustico altrui […], paghi una composizione di 16 solidi.

[

Una pagina dell’editto di Rotari.

Se un uomo libero ha la presunzione di suscitare un tumulto nella città dove risiede il re [… ] attua i suoi propositi e colpisce, sia condannato a pagare 24 solidi1 al palazzo del re. Se un servo incita un tumulto nella città dove risiede il re [… ] attua i suoi propositi e colpisce, sia condannato a pagare 12 solidi al palazzo del re.

1 Moneta d’oro emessa dagli antichi Romani; introdotta da Costantino, rimase in uso in tutto l’Impero bizantino.

Rispondi alle domande 1. Rileggi il testo dedicato all’editto di Rotari e rifletti sul contenuto degli articoli riportati. In che modo Rotari cercava di evitare il ricorso alla vendetta privata? 2. Che cosa puoi dedurre dal fatto che la legge prevedeva pene diverse per la stessa colpa a seconda delle persone che l’avevano commessa?

a Mettiti alla prov 1 I Longobardi giunsero in Italia guidati dal re …........ ............…………. nel …..........… e fondarono un regno con capitale …….........................…… . 2 Sottolinea nel testo le caratteristiche del popolo dei Longobardi all’arrivo in Italia.

4 Nella tradizione longobarda la giustizia si basava sulle ………......….., cioè sulle ……...............………...........…….…… . Nel 643 il re ……...........................…… emanò il primo codice di leggi scritte, chiamato ………………………………., in cui le …………………. venivano sostituite con multe in denaro o con punizioni decretate dall’autorità pubblica.

3 Per quale motivo Teodolinda, moglie del re longobardo Agilulfo, ebbe un ruolo importante nella storia d’Italia?

5 Perché il grande potere e l’autonomia dei duchi contribuirono alla debolezza del regno longobardo? Cerca la risposta nel testo e sottolineala.

0070.unita_1_005

8-01-2009

10:09

Pagina 17

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

17

4 L’economia curtense L’esodo nelle campagne e la paura delle razzie Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, non solo l’Italia, ma anche il resto d’Europa furono attraversati da una crisi destinata a durare secoli. Le città vennero spesso depredate e caddero in rovina, e gran parte dei loro abitanti si trasferì nelle campagne: sia per trovare scampo dai saccheggi, sia a causa del declino dell’artigianato e dei piccoli commerci urbani. Ma anche nelle campagne la vita era dura. I contadini che possedevano piccoli appezzamenti di terreno erano minacciati dalle continue incursioni e razzie degli eserciti invasori, contro le quali non potevano difendersi. Così, molti di loro offrirono le proprie terre ai signori della guerra in cambio di protezione. Le grandi proprietà terriere dell’epoca romana (i latifondi) crebbero sempre di più, fino a raggiungere dimensioni enormi. Per sfruttare al meglio le risorse del suolo e il lavoro dei contadini, i grandi latifondi furono suddivisi in unità più piccole, chiamate curtes (termine latino che significa “corti”, al singolare curtis), organizzate secondo il modello dell’antica villa romana. Da questo tipo di “cellula” territoriale ed economica deriva l’espressione economia curtense, usata per indicare un sistema produttivo che, iniziato nell’ultima fase dell’impero, durò vari secoli.

[ Un contadino al lavoro in una vigna.

L’organizzazione della curtis Ogni curtis era suddivisa in due parti: la pars dominica (“parte del signore”) e la pars massaricia (“parte dei massari”, cioè dei contadini). La pars dominica era una specie di grande azienda agricola: comprendeva, oltre alle terre migliori e più fertili, la residenza del signore, stalle, granai, laboratori artigianali, frantoi per la spremitura delle olive ecc. Vi lavoravano uomini di fiducia del signore e servi che vivevano in un regime di seLa curtis milibertà. Quest’area comprendeva solitamente anche vaste distese di pascolo e di foresta (dove si praticava la caccia, si raccoglievano frutti spontanei e ci si procurava il legname, fondamentale nell’econoPars dominica mia medievale), che potevano essere utilizParte della proprietà che il signore amministra direttamente, zate anche dai contadini liberi. grazie ai suoi uomini di fiducia e al lavoro dei servi Non va dimenticato che, per il diminuire della popolazione dovuto a guerre e carestie, nell’Europa altomedievale molti terreni agricoli vennero abbandonati e furono a poco a poco ricoperti da boschi e foreste. La pars massaricia era divisa in mansi, appezzamenti di terreno nei quali lavoravano contadini liberi (spesso gli stessi che avevano ceduto le loro terre al signore) oppure servi. Porzioni di bosco erano comprese anche in quella parte di terreno.

Mansi Appezzamenti di terreno del signore, lavorati da contadini liberi o da servi (insieme alle rispettive famiglie)

0070.unita_1_005

18

8-01-2009

parte

10:09

1

Pagina 18

L’Alto Medioevo

Un’economia “chiusa” Le curtes erano organizzate in modo da soddisfare tutte le esigenze di coloro che vi abitavano: non soltanto la produzione di cibo, ma anche la lavorazione di utensili e di tutto quanto poteva servire alla vita di una comunità, spesso composta da alcune centinaia di persone. Erano, insomma, strutture economiche “chiuse”, autosufficienti. Soltanto pochissime cose, per lo più attrezzi in metallo, venivano acquistate, da venditori itineranti che garantivano la sopravvivenza di un’attività commerciale ridotta all’osso. { Alcuni contadini impegnati in diverse attività agricole.

L’ECONOMIA CURTENSE CAUSE

CONSEGUENZE

CARATTERISTICHE

Decadenza dell’Impero romano

Vie di comunicazione in rovina

Economia chiusa

Invasioni barbariche

Fine dei traffici commerciali

Scompare la moneta

Fuga dalle città verso la campagna

Le curtes producono ciò che serve per la sopravvivenza dei loro abitanti

Si torna al baratto

Le fonti

L’economia curtense I contadini liberi cui venivano affidati i mansi erano tenuti a cedere al proprietario una parte dei loro prodotti. Anche le abbazie erano proprietarie di curtes e accadeva piuttosto spesso che molti contadini dovessero offrire all’abate i frutti del loro lavoro. La storica inglese E. Power ricostruisce quali erano i doveri del contadino franco Bodo, vissuto nel IX secolo, nei confronti di un’abbazia situata nei pressi di Parigi, Saint-Germain-des-Prés. Bodo, colono, e sua moglie Ermenetrude, affittuari di Saint-Germain, hanno tre bambini. Egli coltiva un manso con una parte di terra arabile, una parte a vigna e un’altra a prato. Egli paga ogni anno due scellini d’argento all’esercito e due barili di vino per il diritto di far pascolare i maiali nei boschi. Ogni tre anni deve forni-

re cento tavoli e tre pali per steccati. Ara quattro pertiche di terreno dell’abbazia per la semina invernale e due pertiche per la semina primaverile. Ogni settimana è tenuto a prestare la sua opera due volte e deve fare qualunque lavoro gli venga ordinato. Paga all’abbazia tre polli e quindici uova all’anno. Egli è proprietario di mezzo mulino a vento per cui paga due scellini d’argento ogni anno.

Rispondi alle domande 1. Come è suddiviso il manso del contadino Bodo e di sua moglie Ermenetrude? 2. Essi sono affittuari. In che modo “pagano” il loro affitto? 3. Possono decidere liberamente oppure no come lavorare la terra del manso?

0070.unita_1_005

8-01-2009

10:09

Pagina 19

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

19

Da contadini liberi a servi della gleba Chi aveva a disposizione un manso si legava al signore con un particolare rapporto di tipo personale. Il terreno che coltivava, infatti, non era di sua proprietà, ma gli veniva concesso in usufrutto, poteva cioè tenere per sé i frutti che ne ricavava, ma doveva cedere al signore una parte del raccolto, a volte dei capi di bestiame, e persino un certo numero di oggetti, di solito costruiti nei mesi invernali (utensili, attrezzi, cesti ecc.); doveva inoltre fornire delle corvée, ossia un certo numero di giornate di lavoro gratuito all’anno nella pars dominica. In cambio, il contadino e la sua famiglia ottenevano la protezione del signore, il quale disponeva di un piccolo esercito personale. In caso di morte del signore o del contadino, il contratto si scioglieva e doveva essere stipulato di nuovo dagli eredi. Nel corso del tempo, però, molti contadini liberi non furono in grado di mantenere la loro autonomia e vennero obbligati a lavorare i fondi del padrone senza la possibilità di revocare il contratto. Finirono così con il diventare, anch’essi, una sorta di proprietà del signore; al punto che, quando un terreno veniva venduto, passavano automaticamente all’acquirente anche le persone che vi lavoravano. È per tale ragione che questi contadini sono stati definiti servi della gleba (che significa “terra”), cioè uomini privi di libertà perché completamente legati alla terra che lavoravano.

” Un contadino miete il grano con un falcetto.

a Mettiti alla prov 1 Sottolinea nel testo che cosa accadde alle città e alle campagne alla fine dell’Impero romano d’Occidente.

testo, con due colori diversi, che cosa apparteneva alla pars dominica e che cosa alla pars massaricia.

2 Perché i contadini che possedevano piccoli appezzamenti di terreno offrirono le proprie terre ai signori della guerra? ......................................................................................

5 Sottolinea nel testo, con due colori diversi, ciò che i contadini liberi della pars massaricia dovevano al signore, e i vantaggi che ne ricavavano in cambio.

..............................................................................................................................

La conseguenza di ciò fu che le proprietà terriere, cioè i ………………..........................………, divennero sempre più grandi.

3 Per …………….................…………, i grandi latifondi furono suddivisi in unità più piccole, chiamate curtes. 4 Ogni curtis era suddivisa in due parti: la pars dominica, cioè del ........................................................................, e la pars massaricia, cioè dei “massari”, termine che significa …..........................................................................….. . Sottolinea nel

6 Segna con una crocetta la risposta esatta. • Un contadino libero era proprietario del terreno in cui lavorava? • Un contadino libero poteva lasciare in eredità il terreno ai propri figli? • Un servo della gleba poteva essere venduto insieme al terreno in cui lavorava? • Un contadino libero poteva essere venduto insieme al terreno in cui lavorava? • Un servo della gleba era come un contadino libero?

sì no sì no sì no sì no sì no

0080.verifica_1_020

20

7-01-2009

parte

14:03

Pagina 20

1 L’Alto Medioevo

Ripassiamo I fatti A. Ogni testo contiene parole o espressioni che permettono di memorizzare più facilmente il suo contenuto: usando una terminologia comune, le chiameremo parole chiave. Evidenziare le parole chiave ti servirà a ricordare meglio i contenuti di un testo: per questa ragione, alla fine di ogni unità, nella rubrica intitolata “Ripassiamo”, ti eserciterai a sottolinearle e a utilizzarle per ripetere nella giusta sequenza i fatti studiati. Per questa volta le abbiamo evidenziate noi: osserva le parole chiave e rifletti sul metodo che abbiamo utilizzato per selezionarle, perché dalla prossima unità dovrai farlo da solo. Poi ripeti i contenuti dell’unità seguendo la successione delle parole chiave.

1. I Regni romano-barbarici

3. I Longobardi e l’Italia

All’inizio del VI secolo l’Europa occidentale fu invasa e conquistata dalle popolazioni germaniche: si formarono i Regni romano-barbarici. In Italia giunsero gli Ostrogoti, guidati da Teodorico, che pose la capitale a Ravenna.

Nel 568 l’Italia fu invasa dai Longobardi, che fondarono un regno con capitale Pavia, da cui poi si staccarono i ducati di Spoleto e di Benevento. L’Italia si trovò così divisa in una parte longobarda (la Longobardia) e una parte bizantina (la Romània). Con la regina Teodolinda i Longobardi si convertirono al cattolicesimo. Re Rotari, col suo editto, emanò il primo codice di leggi scritte.

2. L’Impero bizantino e il tentativo di riconquista

4. L’economia curtense

Giustiniano, imperatore d’Oriente, cercò di ricostruire l’unità dell’impero. Oltre all’Africa settentrionale e alla Spagna meridionale, conquistò la penisola italiana, sconfiggendo gli Ostrogoti dopo una lunga e sanguinosa guerra (detta gotico-bizantina). La popolazione italiana fu decimata da razzie e malattie e l’economia entrò in una gravissima crisi. L’imperatore fece realizzare il cosiddetto “Codice di Giustiniano” e impose la religione cristiana a tutti i suoi sudditi.

Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, i latifondi furono divisi in unità più piccole, le curtes. Ogni curtis era divisa in una pars dominica e una pars massaricia. I contadini che vi lavoravano, in cambio della protezione, dovevano dare al signore una parte del raccolto e fornirgli alcune giornate di lavoro gratuito. Nel corso del tempo molti contadini liberi diventarono servi della gleba.

B. Ripeti ciò che hai studiato seguendo la mappa che riepiloga i fatti più importanti.

Occidente

Regni romanobarbarici

Regno ostrogoto in Italia (Teodorico)

Oriente

Impero bizantino (Giustiniano)

Guerra gotica

Dominio bizantino in Italia

Italia divisa tra Bizantini e Longobardi

Invasione dei Longobardi

7-01-2009

14:03

Pagina 21

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

21

I luoghi Osserva le due carte e poi completa le legende. Nella seconda carta evidenzia il nome della capitale longobarda. Impero romano d’Oriente nel 476 Regni .......................................................... Regno .........................................................

Mare del Nord

Regno .........................................................

ANGLI E SASSONI

Regno .........................................................

Reno

Oceano Atlantico

Trento Cividale Bergamo Aquileia Trieste Milano Treviso Torino Brescia Verona Pavia Asti Ravenna

Regno .........................................................

Ancona

Regno .........................................................

ALAMANNI

M Spoleto

Regno degli Svevi

LONGOBARDI io nub

Ravenna

Da

Roma

Mar Nero

Roma

Costantinopoli

Ducato di Spoleto

ar

e

Ad

ri

at

ic

Ducato Benevento di Napoli Benevento

o Bari

Salerno

Tig r

i

M a re T i r r e n o

Euf

rate

Mare Mediterraneo

Mar

Palermo domini ...................

Ionio

Catania

Nilo

domini ................... ................................

Le date In questa unità hai avuto modo di ripercorrere quasi due secoli di storia della penisola italiana: una storia di conquiste, invasioni, battaglie e grandi sovrani, la storia di un territorio condannato a rimanere diviso in regni diversi per ancora molti secoli (fino al 1861) e di un territorio impoverito dalle continue guerre combattute sul suo suolo. Dopo aver completato con le date e i nomi mancanti il brano che segue, inserisci sulla linea del tempo i principali fatti di questi due secoli. La fine ufficiale dell’Impero romano d’Occidente è datata ….....…………………, quando fu deposto ..................................… ………....………………, ultimo imperatore. Dopo questa data, l’Europa …………………….......................… fu occupata da popolazioni barbariche di origine germanica, che vi fondarono i Regni ……….....……................…………. . In ……..…............................................……, per esempio, Teodorico proclamò nel ………................. la nascita del Regno degli …........…............................................………, con capitale Ravenna. Intanto, nell’Impero romano ….................…..........…………………, diventava imperatore ………...............……......……, che avrebbe governato dal ………… al 565. Tra il 533 e il 534 egli conquistò le coste africane, occupate dai ……...................………. . Più lunga e devastante fu la guerra in Italia, chiamata

450

500

…………………………................................….....…,

che si protrasse per ben diciotto anni, dal 535 al ………..............…….… . Alla fine, Giustiniano organizzò l’Italia come una .........… ……................… del suo impero, con capitale …….....................… . Nel 535 l’imperatore emanò il ………...........................……………… ……….................………… (detto anche ………………..................…………… …….........…), una ricca raccolta di leggi in …………..............…… valida in tutti i territori dell’impero. Nel ….................. giunsero in Italia i Longobardi, che fondarono un regno con capitale ..................................................... . Nel 643 il re longobardo ………….......................................…… emanò un codice di leggi divenuto famoso con il nome di ………………………………...................................................... .

550

600

650

..............................

..............................

..............................

..............................

..............................

..............................

..............................

..............................

Ripassiamo

0080.verifica_1_020

0080.verifica_1_020

22

7-01-2009

parte

14:03

Pagina 22

1 L’Alto Medioevo

Verifiche 1

Nel corso dell’unità hai studiato gli eventi che segnarono la divisione dell’Impero romano e la crisi dell’Impero d’Occidente. Completa lo schema.

Invasioni da parte delle ........................ .......................................................................... .

Impero romano d’Occidente con capitale ........................................................ , e dal 404 ..................................................... .

Nel ........................... Odoacre depone ............................ ........................................,

ultimo imperatore romano.

Finisce l’Impero romano d’Occidente.

Impero romano

Impero romano d’Oriente con capitale ....................................................... .

2

Nei territori dell’ex Impero .......................................... nascono i Regni ................................................................. .

Quelle che seguono sono alcune parole che hai incontrato in questa unità: alcune forse ti erano già familiari, altre probabilmente le hai scoperte per la prima volta. Ti ricordi i loro significati? Se hai qualche dubbio, puoi cercarle nuovamente nell’unità, oppure consultare un dizionario. • Saccheggio: ........................................................................................................................................................................................................................................ • Coesistenza: ........................................................................................................................................................................................................................................ • Anacronistico: • Arianesimo:

........................................................................................................................................................................................................................................

• Eresia:

.....................................................................................................................................................................................................................................................

• Esarca:

....................................................................................................................................................................................................................................................

• Epidemia: • Mosaico: • Faida:

3

..................................................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................................................................

......................................................................................................................................................................................................................................................

Ora rileggi le parole e i loro significati, rifletti e poi rispondi alle domande. a. Una delle parole dell’elenco evoca immediatamente alla memoria le scorrerie delle popolazioni nomadi germaniche nei territori dell’Impero romano d’Occidente: quale? ...................................................................................... . b. Un’altra invece è molto significativa quando parliamo dell’organizzazione e della vita delle popolazioni all’interno dei Regni romano-barbarici: quale? ...................................................................................... . c. Due riguardano da vicino il re degli Ostrogoti, Teodorico, e la sua religione: ................................ e ......................................... . d. ..................................................., invece, riguarda il regno bizantino in Italia, mentre il .................................................................................... era una forma d’arte molto diffusa a Ravenna durante la dominazione bizantina. e. Una, infine, l’hai incontrata a proposito dei Longobardi: ............................................................................................................. .

7-01-2009

14:03

Pagina 23

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

4

Quanto conosci la storia e la cultura dei Longobardi? Per scoprirlo, indica a fianco di ogni affermazione se è vera oppure falsa. a. I Longobardi giunsero in Italia nel 568.

6

23

Scrivi accanto a ogni definizione il termine corrispondente, scegliendolo dall’elenco.

manso, corvée, pars dominica, curtis, servi della gleba, latifondi, pars massaricia

V F

b. Nel 568 arrivarono in Italia soltanto guerrieri longobardi: donne, vecchi e bambini V F passarono il confine molti anni dopo.

a. Grandi proprietà terriere create in epoca romana: .................................................................................................................

c. I Longobardi entrarono in Italia attraverso la regione che oggi chiamiamo Piemonte. V F d. I Longobardi erano organizzati in tribù guidate da conti.

1

Verifiche

0080.verifica_1_020

b. Porzione di un latifondo organizzata secondo il modello dell’antica villa romana:

..................................

V F

c. Appezzamento di terreno in cui lavoravano con-

e. Il re longobardo si occupava di amministrare la giustizia, ma non di guidare l’esercito. V F

tadini liberi o servi: .................................................................... d. Parte della curtis che apparteneva al signore:

.....

f. I Longobardi misero a ferro e fuoco Aquileia, Milano e Pavia.

V F

g. I Longobardi scelsero come capitale Ravenna.

V F

contadini: ........................................................................................

h. I Longobardi occuparono solo il territorio che oggi corrisponde alla regione V F Lombardia.

f. Giornate di lavoro gratuito nella pars dominica:

i. Agilulfo e la moglie Teodolinda furono due importanti sovrani bizantini.

g. Uomini privi di libertà perché legati alla terra che

.................................................................................................................

e. Parte della curtis divisa in mansi e affidata ai

.................................................................................................................

V F

lavoravano:

....................................................................................

5

7

m. Benevento era un importante ducato longobardo dell’Italia settentrionale.

V F

n. I Longobardi non avevano un codice di leggi scritte.

V F

o. I Longobardi costrinsero i Bizantini ad abbandonare tutta la penisola italiana.

V F

Collega con una freccia ogni re, o regina, dei Longobardi a ciò per cui viene ricordato.

Ordina i seguenti protagonisti della curtis, da colui che aveva più potere al suo interno a coloro che non godevano di alcun tipo di diritti. Poi, accanto a ognuno, indica con una G chi governava sull’intera curtis, con una A chi si occupava di amministrarne le attività e controllare il lavoro altrui, con una L coloro che svolgevano le attività lavorative basilari.

massaro (contadino), signore del latifondo, servi della gleba, uomini di fiducia del signore, servi I PROTAGONISTI

Alboino

Duca di Torino, divenne un re molto stimato.

IL LORO RUOLO

............................................................................ ............................................................................

Rotari

Agilulfo

Teodolinda

Indusse i Longobardi a convertirsi al cattolicesimo. Fu il primo re dei Longobardi in Italia. Emanò un’importante raccolta di leggi.

............................................................................ ............................................................................ ............................................................................

Adesso rifletti: come avrai potuto osservare dai risultati del tuo esercizio, il potere era nelle mani di pochi, mentre le attività lavorative spettavano alla maggioranza degli abitanti della curtis, cioè a coloro che godevano anche di scarsi diritti.

© RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano

l. La regina Teodolinda indusse i Longobardi V F a convertirsi al cattolicesimo.

0080.verifica_1_020

24

7-01-2009

parte

14:03

Pagina 24

1 L’Alto Medioevo

Laboratorio di storia Ritratti di sovrani I primi secoli del Medioevo non furono teatro unicamente di invasioni e battaglie, devastazioni ed epidemie. Tra le testimonianze di questi secoli restano anche molte opere d’arte: ricorderemo qui, in particolare, i mosaici bizantini nella chiesa di San Vitale a Ravenna (VI secolo) e il frontale d’elmo con il trionfo di Agilulfo (VII secolo), conservato a Firenze presso il Museo del Bargello.

Che cosa hanno in comune queste opere d’arte? Oltre a essere rispettivamente testimonianza dell’arte bizantina e dell’arte longobarda, esse ritraggono dei sovrani: da una parte il grande imperatore bizantino Giustiniano e la moglie Teodora raffigurati con la loro corte, dall’altra il re longobardo Agilulfo, salito al trono nel 561 dopo aver sposato un’altra storica regina, Teodolinda.

1 L’imperatrice Teodora

A Il mosaico (figura A) rappresenta l’imperatrice Teodora e fu realizzato intorno al 547 nella chiesa di San Vitale a Ravenna. La tecnica del mosaico, molto diffusa nell’arte bizantina, consiste nell’utilizzare piccoli frammenti di pietre dure colorate accostati in modo tale da rappresentare la realtà (figure umane, piante, animali, forme geometriche ecc.). a. Quale tra i personaggi raffigurati nel mosaico è Teodora? .............................................................................................................. b. Da che cosa l’hai riconosciuta? ............................................................................................................................................................................ c. Come puoi notare, tutto contribuisce a rappresentare l’alta dignità di Teodora. Descrivi il suo aspetto, l’abbigliamento, specie il mantello che la ricopre, i gioielli raffinati. ........................................................................................ ...................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................

d. A destra puoi osservare una serie di figure femminili: le ancelle della regina. Scegli una di quelle che puoi osservare in primo piano e descrivine l’abbigliamento. .................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................

e. Che oggetto porta in mano la regina? .......................................................................................................................................................... Si tratta di un simbolo religioso, usato per contenere il vino dell’Eucarestia; infatti la scena si svolge all’interno della chiesa di San Vitale. Teodora non visitò mai Ravenna, eppure viene raffigurata all’interno di una chiesa della città per testimoniare il legame della regina con la capitale del regno bizantino in Italia.

7-01-2009

14:03

Pagina 25

L’Occidente germanico e l’Oriente bizantino unità

1

25

2 Giustiniano e la sua corte Osserviamo ora il mosaico di Giustiniano e della sua corte (figura B), anch’esso realizzato nel VI secolo nella chiesa di San Vitale a Ravenna. a. Tra i personaggi raffigurati, quale, secondo te, è l’imperatore Giustiniano? .................................................. ................................................................................................................

b. Da che cosa l’hai capito?

....................................................

................................................................................................................

c. Descrivi brevemente il suo abbigliamento, com’è rappresentato il suo volto, che cosa il sovrano porta sul capo. ........................................................ ................................................................................................................ ................................................................................................................

d. Osserva ora gli altri protagonisti del mosaico: oltre alla corte e ai religiosi, puoi scoprire dei soldati. Come sono vestiti? Che cosa li distingue dal resto del corteo regale? .............................................. ................................................................................................................ ................................................................................................................

B

3 Agilulfo, un grande re longobardo La lamina d’oro della figura C ornava il frontale di un elmo longobardo, eseguito nel VII secolo. Al centro viene rappresentato il re Agilulfo, in trono, circondato dal suo seguito e dalle vittorie alate, portato in trionfo mentre i popoli sconfitti gli rendono omaggio, proprio come accadeva agli antichi imperatori romani: ciò significa che i Longobardi, ormai da più di un secolo signori di molta parte d’Italia, si erano impossessati di alcuni principi dell’arte e della cultura dei loro predecessori romani.

C a. Osserva il re Agilulfo: come viene rappresentato? Com’è raffigurato il suo volto? Come sono i suoi abiti? ...................................................................... ..........................................................................................................................................................

b. Agilulfo con la mano destra compie il gesto della benedizione, mentre nella mano sinistra stringe una spada: perché, secondo te? Quale ruolo ricoprivano i re nella tradizione longobarda? .......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................

Laboratorio di storia

0080.verifica_1_020