il caso di Venezia e il ruolo del Gazzettino - Ebla

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Considerazioni pag. 14. Stili pag. 15. Conclusioni pag. 17. Bibliografia pag. ... ordine cronologico, Il Gazzettino, la Nuova di Venezia e Mestre1, Leggo, In Città,  ...
CdL in Scienze della Comunicazione - Università di Padova Anno accademico 2002/2003 - Prof. Raffaele Fiengo Corso di Teorie e Tecniche del Linguaggio Giornalistico

L'informazione oggi nei quotidiani locali: il caso di Venezia e il ruolo del Gazzettino di MASSIMILIANO GOATTIN

INDICE Premessa Introduzione Le linee dei quotidiani a Venezia La storia del Gazzettino Dati e informazioni tecniche Il confronto tra i cinque quotidiani Ripartizione dei servizi e principali contenuti del 6 dicembre 2002 Considerazioni Stili Conclusioni Bibliografia

pag. 2 pag. 2 pag. 4 pag. 4 pag. 7 pag. 11 pag. 11 pag. 14 pag. 15 pag. 17 pag. 19

PREMESSA Vista la sempre più grande importanza dell'informazione locale, spesso non considerata come dovrebbe e meriterebbe, intendo affrontare questo tema descrivendo e comparando i cinque quotidiani che attualmente escono e raccontano una realtà così complessa e particolare come quella veneziana (in ordine cronologico, Il Gazzettino, la Nuova di Venezia e Mestre1, Leggo, In Città, Corriere del Veneto2), prendendo casualmente come esempio di riferimento l'edizione del 6 dicembre 2002. Quotidiani che, a parte il Gazzettino - il quale esercita un ruolo storico a Venezia e in tutto il Nordest, e di cui tratterò più ampiamente la storia -, non nascono nella loro interezza a Venezia e a Mestre, ma vengono confezionati altrove per quanto riguarda almeno la parte nazionale - sulla quale, pertanto, non mi dilungherò -, mentre l'informazione locale è lasciata a collaboratori, corrispondenti e redattori autoctoni. Non svilupperò invece un argomento attualissimo quale Internet, anche se non mancheranno riferimenti agli unici due siti giornalistici di interesse per questa tesina: quelli del Gazzettino e della Nuova.

INTRODUZIONE Nonostante le vendite dei giornali diminuiscano e la globalizzazione investa sempre più la società moderna, in particolare il mondo dei mass media, cresce in Italia l'informazione locale: lo conferma l'edizione 2002 dell'Agenda del Giornalista, che registra ben 87 quotidiani cittadini (7 sono nel Veneto, senza contare il Gazzettino, annoverato tra i quotidiani nazionali)3. Un paradosso, questo, rappresentato dal termine di nuovo conio "glocale", che appunto indica l'ambito di interconnessione venutosi a creare tra il globale e il locale. Parlare di equilibrio reale fra queste due realtà antitetiche è assai difficile, così come fare delle previsioni future, tanto che bisogna ridimensionare l'iniziale pessimismo che vedeva la comunicazione e la cultura locali destinate a diventare un recinto residuale, tutto provinciale ed emotivo, nel grande processo di globalizzazione4. 1

D'ora in poi, "la Nuova". D'ora in poi, può trovarsi anche l'abbreviazione "il Corriere" (da non confondersi con il quotidiano milanese, il cui nome verrà sempre riportato per intero). 3 Vedi in Internet il documento all'indirizzo "http://www.clorofilla.it/salastampa/comunicato.asp?comunicato=969". 4 Vedi l'interessante intervento di Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis, nel terzo numero del 2001 di Fondazione informa, il periodico culturale di comunicazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia (consultabile in Internet all'indirizzo "http://www.fondazionecarige.it/rivista/2001/3-2001/art2.asp"). 2

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Sempre secondo le parole di Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis, da alcune ricerche recenti (l'intervento è di poco posteriore agli attentati dell'11 settembre 2001, NdA) risulta infatti che i problemi della comunità locale siano al centro dell'attenzione dei cittadini e quindi della domanda che essi esprimono nei confronti dei grandi mezzi di comunicazione.

Molto significativo a questo proposito è uno studio del Censis, secondo il quale l'argomento preferito dai lettori dei giornali quotidiani è la cronaca locale (ben il 45,8% delle preferenze), subito seguita dallo sport (33,3%), dalla politica (30,6%) dall'economia (20,9%), dalla cultura (15,6%) e dall'ambiente (5,7% - la somma è superiore a 100 perché nell'indagine erano previste più opzioni). Sono attenti alla cronaca locale soprattutto il pubblico femminile (52%), quello a bassa istruzione (57%) e quello delle regioni settentrionali, con la netta prevalenza del Nordest (che vanta il 59% della "domanda localistica", contro il 46% del Nord Ovest), quasi a conferma di un radicamento nel locale che fa parte della tradizione storica e nella realtà economica del Nord (al Sud la percentuale scende al 38%). In effetti l'equilibrio fra globale e locale è possibile solo dove la comunità locale crede in se stessa ed è attenta al proprio processo evolutivo.

È scongiurato quindi il pericolo che il bisogno di "incardinamento sul territorio" declini nei prossimi anni, anche se le conseguenze della planetarizzazione saranno sempre più importanti nel futuro. Due sono i fattori fondamentali, individuati dal segretario generale del Censis, a tutela della cultura e dell'informazione locali: la difesa dell'identità collettiva, ormai ridotta alla sola radice territoriale, e il modo in cui le persone vivono le "fibrillazioni" della modernità, chiedendo messaggi rassicuranti ai giornali di provincia, secondo una tendenza ben evidenziata dai tragici fatti americani. Infatti Il globale diventa il mondo del pericolo, il locale ritorna ad essere il luogo naturale della nuda vita […] E siamo propensi a giudicare male i mezzi di comunicazione che non corrispondono a tale bisogno, se è vero che gli italiani valutano "scarsa o poco dettagliata" l'informazione locale offerta dai quotidiani (il 52,1%) dai radiogiornali (52,2%) e dai telegiornali (53,3%).

Un'informazione che, rispetto quella nazionale, sale nel livello della comunicazione diretta, dal momento che i lettori possono mettere sotto pressione le redazioni, telefonare, scrivere, chiedere chiarimenti e pure proporre iniziative5. Tuttavia, conclude De Rita, il più delle volte essa è appiattita a fatti e polemiche di scarso spessore, come se la vita della comunità esprimesse solo provincialismo banale, senza coscienza del grande ruolo che tutta la evoluzione socioeconomica dei vari territori ha per l'identità collettiva e la convivenza quotidiana. Paradossalmente si potrebbe dire che la regressione provincialistica dell'informazione locale sia coerente con quel bisogno di regressione alla "nuda vita" di cui sopra ho parlato. Riprendere il filo di una buona comunicazione locale come fattore di sviluppo dell'identità territoriale è quindi problema del tutto aperto.

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Vedi l'Osservatorio sui quotidiani locali pubblicato dal Centro studi immigrazione di Verona all'indirizzo "http://www.cestim.it/due-palazzi/studi_explorer_%201%20-%204/pagine%20web/osservatoriosullastampa.htm". 3

LE LINEE DEI QUOTIDIANI A VENEZIA La linea politica del Gazzettino, nato come indipendente e anticlericale nel cattolicissimo Veneto di fine Ottocento, è tradizionalmente filogovernativa, con i consueti aggiustamenti in relazione alla proprietà e al direttore. Attualmente è di centrodestra, ma questa tendenza si può riscontrare solo nella parte generale (il fascicolo separato contenente le notizie italiane e internazionali, introdotto durante la direzione di Giorgio Lago), e non nei dorsi delle otto edizioni locali6, che fanno solo cronaca e rappresentano la vera anima e il punto di forza del quotidiano del Nordest. La Nuova, invece, appoggia in maniera non velata il centrosinistra. Nata nel 1984 per motivi pubblicitari e di presenza editoriale, a completamento del triangolo Padova-Treviso-Venezia iniziato nel 1978 con il Mattino di Padova e la Tribuna di Treviso, dopo i primi quattro anni liberali sotto l'egida di Giorgio Mondadori è stata acquistata dall'"editore della sinistra" Carlo Caracciolo. Riguardo al Corriere del Veneto, proprio come avviene per la casa madre milanese del Corriere della Sera non si può parlare di linea politica ma editoriale, improntata al massimo equilibrio e attenta allo sviluppo del Veneto. L'economia svolge un ruolo non indifferente nell'ultimo arrivato tra i quotidiani a Venezia e nel Veneto, tanto da essere l'unico foglio insieme alla Nuova a riservarne una pagina esclusivamente regionale. Per capire questo dato, basti pensare che oltre a Rcs Editori, i soci dell'Editoriale del Veneto srl sono un variegato gruppo di imprenditori locali. Sono esenti da una tendenza politica, naturalmente, anche i quotidiani free press Leggo e In Città, due piccoli contenitori di notizie preconfezionate e di intrattenimento che vivono esclusivamente di pubblicità, da leggere preferibilmente durante gli spostamenti sui mezzi pubblici e i viaggi in treno.

LA STORIA DEL GAZZETTINO Come ha scritto recentemente l'attuale direttore Luigi Bacialli7, il Gazzettino è da 115 anni la memoria del Nordest. Uno slogan che non è solo un'autocelebrazione: il quotidiano fondato nel 1887 dal cadorino Giampietro Talamini, infatti, dalla fine dell'Ottocento può considerarsi la voce più vera del Triveneto, ed è ancora oggi la più estesa e tradizionale fonte di informazione quotidiana di tutto il Veneto. Il successo di questo giornale interprovinciale appare legato al policentrismo del Veneto, nonché alle sue pagine interne differenziate per località e alle sue redazioni locali, che per anni non hanno avuto eguali come capillarità di intervento cronistico nel giornalismo nazionale.

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Venezia, Belluno, Padova, Pordenone, Rovigo, Treviso, Udine, Vicenza-Bassano. Vedi l'articolo Quando il Gazzettino si chiamava Corriere Veneto sul Gazzettino del 9 novembre 2002 (prima pagina). 4

Nato moderatamente laico nella tranquilla provincia del cattolicissimo Veneto, il Gazzettino è stato fascista negli anni del regime, nazionalista ai tempi di Fiume, interventista con Salandra e liberale negli anni di governo della sinistra storica. La progressione non è affatto casuale: passato il breve periodo di ricerca di un proprio pubblico, infatti, il Gazzettino ha assunto il carattere di una stabile istituzione e di un veicolo di propaganda dovuto alla diffusione e alla tradizione che ne ha fatto il quotidiano del Veneto e del Friuli per antonomasia. Geloso del suo primato, questo giornale ha sempre gravitato nell'orbita del potere, mostrandosi ora aggressivo ora cauto, ora trasformista ora fedele ai dogmi e ligio alla tradizione, come nel lungo periodo democristiano. Ciò non toglie il fatto che sia rimasta costante la sua azione sul tessuto sociale, condotta attraverso i più minuti aspetti della cronaca locale, i quali hanno suscitato una forma di sottile e inconsapevole attaccamento8.

Tornando alle origini del quotidiano, che fin dall'editoriale del primo numero lascia capire la sua collocazione liberale riformista agganciata alla sinistra veneta9, il laicismo non ha comunque intaccato l'ideologia cattolica radicata fortemente nel Veneto, né ha impedito il diffondersi del giornale10, che anzi raggiunse con la prima guerra mondiale (in cui spesso costituì il punto di contatto tra il fronte veneto e la retrovia, tramite la pubblicazione di lettere e le sottoscrizioni «per i nostri soldati»11) il record ancora imbattuto delle 150.000 copie di diffusione. La vena irredentista e patriottico-nazionalista di Giampietro Talamini informò tutta la sua lunga vita di direttore-proprietario, fino alla morte avvenuta nel 1934; il quotidiano, d'altra parte, seppe instaurare un modus vivendi con gli ambienti patriarcali di Venezia, dal momento che aspirava ad aderire alle pieghe della realtà e del costume regionali, come fattore di coesione e di conformismo. Il primo numero del foglio uscì nelle edicole domenica 20 marzo 1887, stampato in una piccola tipografia a Venezia12 e dichiaratosi subito popolare con la dicitura di «giornale della democrazia veneta». Significative alcune righe scritte di pugno dal fondatore, specchio dell'infelice situazione del Veneto di allora e del futuro trasformismo del giornale: Profonde millenarie ingiustizie opprimono la stragrande maggioranza delle popolazioni; e da ciò la miseria, la deiezione, spesso l'abbruttimento, lo spirito di ribellione sempre latente, l'odio verso le classi superiori sempre vivo, cagione continua di pericoli, di debolezza, di generale malessere […] E se combattere le ingiustizie vecchie o nuove vuol dire essere repubblicano, noi siamo repubblicani; e se combattere le ingiustizie vuol dire essere socialisti, ebbene, in tal caso, ci si dica pure socialisti…13

La formula scelta da Talamini, fatta non di politica ma di cronaca locale, vita quotidiana, delitti, processi, informazioni di servizio, romanzi a puntate, cioè di letture facili ed appropriate per la grande 8

Vedi l'indispensabile lavoro di Maurizio De Marco, Il Gazzettino storia di un quotidiano (Marsilio Editori, 1976), che fornisce un ampio contributo sulla combattuta lotta per il controllo del foglio tra la fine degli anni Venti e il dopoguerra. 9 Vedi pag. 17, ibidem. 10 Vedi la presentazione di Mario Isnenghi, ibidem. 11 Vedi pag. 44, ibidem. 12 In Corte Minelli a S. Fantin, vicino al Gran Teatro La Fenice (nel 1898 si trasferirà nella sede storica di Ca' Faccanon, prima di passare alla fine degli anni Settanta nell'attuale sede di Via Torino a Mestre). 13 Vedi pag. 18, ibidem. 5

massa degli umili che i quotidiani esistenti non avevano saputo interessare e conquistare14, si rivelò quasi subito vincente. Il fondatore, così, grazie anche al basso prezzo di vendita riuscì a sbaragliare l'agguerrita concorrenza, costituita da cinque giornali nella sola Venezia. Verso la fine della seconda guerra mondiale, dal 28 aprile al 17 luglio 1945, il Gazzettino uscì per due mesi e mezzo con un'altra testata per dare un segnale di netta discontinuità con il passato15. Prima Corriere di Venezia - a cura del PWB, vale a dire del Psychological Warfare Branch, l'apposito organismo interalleato costituito fin dallo sbarco americano in Sicilia per curare tutta la parte riguardante la comunicazione nella delicata fase della Liberazione. Poi, dal 4 maggio, Corriere Veneto, finché il 18 luglio 1945 ritornò all'antica denominazione, senza dover aggiungere quella preliminare etichetta omnibus "nuovo" - unico caso in Italia - imposta dal comando interalleato nella persona del generale Dunlop e voluta pure dal Cln Regionale Veneto, funzionante da governo provvisorio per le Tre Venezie. Merito soprattutto di Ugo Facco De Lagarda, che così ricorda l'impresa: Ho insistentemente ragionato e fatto ragionare; ma ho anche speso un piccolo patrimonio in fiori, dolci, libri, conquistando l'amicizia della provvida segretaria del presidente Morin e della splendida aiutante-capogabinetto inglese del generale Dunlop16.

Dopo decenni di tranquilla normalità come istituzione democristiana, succeduti a convulsi anni caratterizzati da ripetuti tentativi di controllo sulla sua proprietà, ora lo storico foglio veneziano sta vivendo una situazione di transizione non facile, come dimostrano i molti scioperi del 2002 e le 700 firme consegnate al presidente della Giunta regionale del Veneto, Giancarlo Galan, raccolte dal Sindacato dei Giornalisti del Veneto e da Assostampa Venezia. Il motivo, oltre all'accresciuta concorrenza, sono gli accesi scontri tra gli azionisti, ma anche tra il management e il sindacato sul piano editoriale. Come ha ricordato Paolo Francesconi del Comitato di redazione del Gazzettino in un convegno a Mestre il 13 dicembre 200217, i suoi giornalisti vedono tagli ma non prospettive di rilancio, preoccupandosi non solo sulla possibilità di uno stato di crisi, ma anche sulla loro perdita di autonomia. Accuse non condivise, naturalmente, da parte dell'Editoriale, la cui maggioranza è ora detenuta da Benetton. Anzi, l'azienda ha risposto con un nuovo importante accordo - il primo del genere nel Triveneto - tra il gruppo Sep, a cui oltre il Gazzettino fa capo l'emittente Telefriuli, e il gruppo Athesis, al quale appartengono L'Arena di Verona, Il giornale di Vicenza, Brescia oggi e la tv Telearena. Un'iniziativa congiunta, questa, in cui le testate rimarranno ben distinte e distanti nelle reciproche aree, ma grazie alla quale vi saranno dei rapporti di collaborazione in aree come la free press, che servono soprattutto a sondare il mercato per un'eventuale futuro in cui si dovesse ritenere che i giornali costino troppo18. 14

Vedi il capitolo "La lunga storia" di Gino Damerini in Ottant'anni di Gazzettino, Venezia 1966. Vedi l'articolo di Francesco Jori, 1945: quando il Gazzettino cambiò testata per continuare a difendere la democrazia, sul Gazzettino del 10 novembre 2002 (pagina speciale sulla storia del quotidiano). 16 Vedi la testimonianza di Ugo Facco De Lagarda, "Torna la libertà", in Ottant'anni di Gazzettino, Venezia 1966. 17 Vedi la notizia all'indirizzo "http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/sito/pagine/newsosserva.htm". 18 Vedi la notizia all'indirizzo "http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/sito/pagine/newsprario.htm". 15

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DATI E INFORMAZIONI TECNICHE IL GAZZETTINO quotidiano di informazione del mattino, fondato nel 1887 Fondato alla fine dell'Ottocento e ben presto diffuso in Veneto e in Friuli, dove attualmente è il quotidiano più venduto, il Gazzettino esce in otto edizioni locali a foliazione differenziata, grazie alla rotativa flexografica e alla separazione tra il fascicolo nazionale e quello provinciale. La foliazione può così oscillare dalle 32 alle 64 pagine per le edizioni leader del mercato, in primo luogo quella di Venezia, seguita da Padova, Treviso e Pordenone. Tale flessibilità riguarda anche la produzione complessiva giornaliera di pagine, che va da un minimo di 140 in estate a punte di 200, secondo gli avvenimenti e i carichi pubblicitari. Nel 1991 è stata completata la videoimpaginazione decentrata nelle cronache provinciali, che consente alle singole redazioni un ulteriore e del tutto innovativo progresso tecnologico, oltre che un maggior controllo delle notizie19. Secondo i dati della distribuzione relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2002, la vendita media giornaliera in edicola del Gazzettino a Venezia e in provincia è stata di 43.571 copie (contro le 7.381 della Nuova), di cui: 13.434 a Venezia e isole (1.781 per il quotidiano Finegil), 18.947 a Mestre (2.621), 2.870 a San Donà (690), 3.109 a Dolo (536), 2.683 a Jesolo (683), 1.222 a Portogruaro (331), 941 a Chioggia (651) e 365 nella zona di Latisana (88). I dati relativi ai 350 numeri del 2002, invece, parlano di 41.531 copie vendute mediamente in edicola, a cui vanno aggiunti 1.065 abbonati paganti, 1.143 abbonati gratuiti e 34 omaggi giornalieri, con una distribuzione media di 52.208 copie e una resa di 8.436 copie. Il calo delle vendite registrato (basta guardare anche i primi mesi dell'anno rispetto alla media finale) è dovuto a più fattori, senza dimenticare la tendenza strutturale del fenomeno: il consistente taglio di promozioni, il doppio aumento di prezzo nell'arco di tre mesi20 e infine l'effetto negativo sulle borse di tutto il mondo provocato dai fatti dell'11 settembre. Non sembra invece verificarsi - ma ciò è ancora da dimostrare - la temuta erosione di copie in seguito allo sbarco dei giornali free press e del Corriere del Veneto, il quale semmai ha "rubato" qualcosa ai quotidiani nazionali concorrenti con il Corriere della Sera, Repubblica in primis. I nuovi quotidiani, infatti, sono prodotti molto diversi e perciò incomparabili con il Gazzettino: l'unica vera concorrente in senso stretto, quindi, rimane la Nuova. Il Gazzettino, comunque, non è stato a guardare, come ricorda l'amministratore delegato Italo Prario: alla notizia della comparsa della free press con i gruppi di Caltagirone (Leggo) e Rcs (City, quest'ultima presente a Padova), ha avviato l'esperienza del quotidiano gratuito In Città, mentre in occasione dello sbarco del Corriere del Veneto il Gazzettino ha portato avanti alcune iniziative che sottolineano il legame con il territorio, ripubblicando alcune

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Tratto dall'edizione 2002 dell'Agenda del Giornalista. Prima da 1.500 a 1.700 lire, il 9 dicembre 2001, poi da 88 a 90 centesimi di euro, il 2 marzo 2002. 7

pagine storiche della testata, e anche devolvendo un centesimo per ogni copia a favore del ritorno e l'integrazione dei veneti e dei friulani emigrati in Sudamerica21.

7 numeri alla settimana Numero medio di pagine: 42 Altezza colonna: mm. 504 Giustezza: mm. 40 - Colonne: 8 Tiratura media: 177.824 - Diffusione media 138.931 (dichiarati dall'editore ottobre 2000-settembre 2001, attualmente si aggira sulle 135.000 copie) EDITORIALE IL GAZZETTINO spa, Mestre Presidente: Marino Grimani PUBBLICITA': Area Nord - concessionaria di pubblicità spa, Mestre *** LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE quotidiano del mattino, fondato nel 1984 la Nuova Venezia (questa la testata fino al 2000, prima del cambio di denominazione) esce la prima volta il 18 settembre 1984, voluta da Giorgio Mondatori e Carlo Caracciolo per completare la triade dei quotidiani veneti. Nel 1988 la Finegil del gruppo Espresso acquista il 100% della proprietà, e il tabloid diventa ben presto l'"altra voce" dei veneziani in laguna e in terraferma. La "Nuova", come sbrigativamente la chiamano i veneziani, nel 1999 affronta un massiccio investimento per la stampa a colori, che permette di sfruttare meglio le iniziative del gruppo e l'apertura del sito Internet22. 7 numeri alla settimana Numero medio di pagine: 47 Altezza colonna: mm. 420 Giustezza: mm. 41 - Colonne: 6 Tiratura media: 14.025 - Diffusione media 10.110 (dichiarati dall'editore ottobre 2000-settembre 2001, attualmente sono calati) FINEGIL EDITORIALE spa, Roma Presidente: Carlo Caracciolo PUBBLICITA': A. Manzoni & C - concessionaria di pubblicità, Mestre *** 21

Vedi l'intervista rilasciata alla giornalista dell'Ansa Elisabetta Stefanelli il 23 novembre 2002, consultabile in Internet all'indirizzo "http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/sito/pagine/newsprario.htm". 22 Tratto dall'edizione 2002 dell'Agenda del Giornalista. 8

CORRIERE DEL VENETO quotidiano in allegato al Corriere della Sera senza aumento di prezzo Grazie ad una joint-venture tra Rcs Editori ed un gruppo variegato di imprenditori locali, il 12 novembre 2002 sbarca il Corriere del Veneto con quattro edizioni (oltre a Venezia e Mestre, Padova e Rovigo, Verona e Vicenza, Treviso e Belluno), aprendo un nuovo capitolo nell'editoria regionale dopo che da circa vent'anni il panorama si era stabilizzato attorno a tre grandi gruppi: Athesis, Gazzettino ed Espresso-Finegil23. Con giovani giornalisti pieni di entusiasmo e intenzionato a portare un valore aggiunto nell'informazione veneta (sfruttando l'aggancio alla casa madre, ma trattando i fatti in maniera autonoma rispetto al nazionale), ha una foliazione minima di 16 pagine esclusivamente dedicate alla cronaca regionale, e dedica ampi spazi all'economia, alla cultura, all'informazione di servizio e ai commenti, senza per questo parteggiare per l'uno o per l'altro partito. Così il direttore Ugo Savoia, già responsabile della versione on line del quotidiano milanese, dipinge la formula della nuova testata in un'intervista ad Adriano Agostini, effettuata il 9 novembre 200224: Cercheremo di fare un giornale che dà conto di quel che succede in Veneto, ma che aiuti anche a riflettere e a pensare. Non siamo in grado, diciamolo francamente, di competere sulla cronaca con i giornali locali che già ci sono: non abbiamo il radicamento sul territorio, gli uomini e i mezzi per fare un lavoro di quel tipo e non è nemmeno il terreno su cui vogliamo misurarci […] Il nostro obiettivo è quello di dare, com'è tradizione del Corriere, una lettura equidistante dei problemi e delle interpretazioni, affrontando ogni vicenda da tutti i punti di vista. Un giornale, insomma, che aiuti a riflettere su quel che avviene nel Veneto, una società ricca di stimoli, variegata e affascinante.

E' ancora presto per parlare di tiratura, visto che il break-even25 fissato è in ulteriori cinquemila copie. I primi dati a disposizione, comunque, sono rassicuranti: mentre prima il Corriere della Sera stampava in Veneto 45.000 copie con un venduto di 33.000, ora ne stampa 65.000, per un venduto di 40.000 copie, con picchi di 47.000. La tiratura dell'edizione di Venezia e Mestre, in particolare, è attualmente di 16-17.000 copie, con un venduto di 10-11.000 copie, sui livelli quindi del quotidiano Finegil26. 6 numeri alla settimana (non esce il lunedì) Numero minimo di pagine: 16 Altezza colonna: mm. 502 Giustezza colonna: mm. 35 - Colonne: 9 EDITORIALE DEL VENETO srl, Padova Presidente: Pilade Riello PUBBLICITA': concessionaria Rcs pubblicità, Milano 23

Vedi la notizia all'indirizzo "http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/sito/pagine/newscorriere.htm". Consultabile all'indirizzo "http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/sito/pagine/newsintsavoia.htm". 25 La chiusura in pareggio, in inglese. 24

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*** LEGGO quotidiano a distribuzione gratuita, fondato nel 2001 Primo quotidiano nazionale a distribuzione gratuita, è un contenitore in cui trovano spazio l'attualità dall'Italia e dal mondo, lo sport e gli spettacoli, la cronaca cittadina di qualsiasi "colore", ma soprattutto argomenti e notizie che, oltre ad informare, coinvolgono i lettori e possono interessarli durante i loro spostamenti mattutini sui mezzi pubblici: ogni giorno, infatti, vengono ospitati temi di viaggi e tempo libero, moda e gossip, fitness e bellezza, giochi e scommesse27. L'edizione di Venezia-Mestre, sbarcata in laguna e in terraferma il 13 aprile 2002, si occupa prevalentemente degli avvenimenti di cronaca, dello sport e degli spettacoli a livello locale, mentre la redazione di Roma cura la parte nazionale e dà il necessario coordinamento. 5 numeri alla settimana (non esce il sabato e la domenica) Numero medio di pagine: 24 Altezza colonna: mm. 331 Giustezza: mm. 46 - Colonne: 5 Tiratura media dichiarata dall'azienda: 810.000 copie sul territorio nazionale, di cui 50.000 a Venezia e a Mestre, ma non nelle altre località della provincia, con una resa prossima allo zero SIGMA EDITORIALE spa, Roma (del gruppo Caltagirone) PUBBLICITA': Piemme spa, Roma *** IN CITTA' quotidiano a distribuzione gratuita, fondato nel 2002 Questo giornale free press, che esce per la prima volta a Venezia il 9 maggio 2002, nasce da un accordo tra l'Itv, che fa capo alla società Sep Spa, editrice del Gazzettino, e la Nuova Editoriale srl, che fa capo al gruppo Athesis. Con quattro edizioni (Venezia, Padova, Verona e Brescia), In Città presenta informazioni di cronaca locale e di servizio, con grande attenzione al tempo libero e agli spettacoli28. È stato fondato per una questione strategica di presenza editoriale, in risposta allo sbarco nel Veneto dei gruppi Caltagirone e Rcs; a differenza di Leggo, la sua distribuzione non avviene in punti d'appoggio come ad esempio le stazioni ferroviarie, bensì tramite strilloni che garantiscono una resa del tutto nulla.

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Dati riferiti al sottoscritto dal direttore Savoia in un colloquio nella redazione padovana di Via Mameli il 10 gennaio 2003. 27 Tratto dall'edizione 2002 dell'Agenda del Giornalista. 28 Vedi la notizia alla pagina "http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/sito/pagine/newsfreep.htm". 10

5 numeri alla settimana (non esce il sabato e la domenica) Numero medio di pagine: 20 Altezza colonna: mm. 322 Giustezza colonna: mm. 40 - Colonne: 6 Tiratura dichiarata dall'azienda: 25-30.000 copie IMPRESE TIPOGRAFICHE VENETE spa, Mestre PUBBLICITA': Area Nord - concessionaria di pubblicità spa, Mestre

IL CONFRONTO TRA I CINQUE QUOTIDIANI Di seguito la parte più originale di questo lavoro, senza dimenticare che tutte le edizioni del 6 dicembre 2002, tolte quelle dei due quotidiani free press, presentavano una particolarità: il messaggio di Dow Poliuretani Italia agli abitanti di Venezia, Mestre e Comuni limitrofi, dopo l'incidente al Petrolchimico del 28 novembre 2002. Un'inserzione a pagamento che, vedremo, in un caso creerà una notizia giornalistica.

Ripartizione dei servizi e principali contenuti del 6 dicembre 2002 GAZZETTINO edizione di Venezia: 28 pagine - formato lenzuolo Lasciando stare la prima pagina, ve ne sono 2 di primo piano, 3 per la cronaca di Venezia (una è per l'"estuario", vale a dire le isole della laguna di Venezia), 4 per Mestre e altrettante per il resto della provincia. Da contare, poi, una pagina di cultura e spettacoli, 2 di sport, una di appuntamenti e informazioni utili, e un'altra di lettere ed opinioni. Le pubblicità a pagina intera sono ben 9 (tra cui 2 di attività promozionali, che si potrebbero far rientrare pure nel delicato campo dell'informazione di confine), ma bisogna aggiungerne altre 6 circa, contando tutte le altre pubblicità. Per quanto riguarda il colore, ce n'è solo una spruzzata in prima pagina: alla testata, ai tre rimandi orizzontali sotto di essa e al quadro meteorologico a piè di pagina. Parte generale: 28 pagine Tolta come sempre la prima pagina, vi sono 2 pagine di primo piano, 4 di attualità (di cui una prettamente triveneta), una di esteri, 4 del Nordest (l'ultima delle quali dedicata all'inizio della stagione 11

sciistica), 4 di economia, 2 di cultura e società, una di spettacoli, una di locandina dei cinema e dei teatri veneti e friulani, un'altra di programmi televisivi, 2 di sport e una di opinioni. I paginoni pubblicitari scendono a 3, ma salgono ad 8 contando tutti gli altri inserti. Vi sono ben 6 pagine a colori, e altre 2 in cui solo la pubblicità non è in bianco e nero. Contenuti: rimando in prima pagina e primo piano per il progetto di difesa di Piazza San Marco dall'acqua alta, con dati sulle ultime maree eccezionali; dichiarazione di Costa sul rischio-petroli; sequestro di una tonnellata di vongole "abusive"; un altro primo piano, dedicato all'oncologia veneziana; mobilitazione delle associazioni di commercianti ed esercenti contro il piano per le strutture medie di vendita; garanzie richieste dal Comune sul finanziamento del Carnevale; un curioso "scambio di pesce", con un ristorante denunciato da un medico siciliano per aver servito platessa invece di San Pietro; la stangata delle rette degli asili nido; la protesta della presidente della Municipalità del Lido, Fanny Lardjane; manovre politiche per cinque posti nel cda delle case di riposo; la chiusura del Ramadan a Marghera, con ben duemila partecipanti (alternativa a quella trevigiana, che ha fatto notizia per la concessione del Palaverde da parte di Benetton); targhe alterne; da segnalare, inoltre, la notizia del nuovo sistema di comando e controllo della rete ferroviaria veneta (nelle pagine Nordest della parte generale e con rimando nella prima pagina del dorso provinciale). NUOVA: 44 pagine - formato tabloid Lasciando da parte la prima pagina, molto veneziana e veneta, le pagine destinate alla parte nazionale e internazionale di attualità sono 5, mentre solo una è quella per la Regione. Il primo piano, specifico sul Veneziano, è di 2 pagine; l'economia si dipana su 3 pagine, e vi è pure una "pagina aperta" con lettere ed opinioni. La cronaca locale comincia solo a pagina 17, con 2 pagine per Venezia e Mestre, 2 per Venezia, 2 per Mestre e 8 per il resto della provincia (ma al loro interno si trovano delle pubblicità). Vi sono, quindi, 2 pagine rispettivamente per lo sport nazionale e quello locale, 4 pagine di cultura e spettacoli quasi interamente venete, con l'ultima che registra gli appuntamenti veneziani, infine una dedicata ai programmi televisivi. Le pagine a colori sono 2 (la prima e la penultima di pubblicità), ma non sono in bianco e nero pure altre 4 pubblicità di mezza pagina o più piccole. Le pubblicità a pagina intera sono 5: cifra, questa, che praticamente raddoppia se contiamo tutti gli altri inserti a pagamento. Contenuti: apertura e primo piano di due pagine riguardo al giudizio negativo sul Passante di Mestre da parte del Comitato "No Tunnel", con un articolo sull'ipotetico tunnel sotto il parco di S. Giuliano, scelto dalla Rete Ferroviaria Italiana per collegare Mestre e l'aeroporto di Tessera; targhe alterne; primo piano di cronaca e rimando in prima pagina per le scuse della Dow Poliuretani Italia agli abitanti di Venezia, Mestre e Comuni limitrofi (riferito alla citata inserzione a pagamento); le difficili condizioni di un neonato di tre etti, figlio di una coppia veneziana; acqua alta, cui è dedicata interamente la prima pagina di cronaca di Venezia e Mestre; locale querelato per scambio di pesce; lo sciopero di 12

Fanny Lardjane; il bottino di una rapina finito nel Brenta; accordo per la tutela e la valorizzazione delle dimore storiche europee, ville venete comprese. CORRIERE DEL VENETO: 18 pagine - formato lenzuolo Prima pagina a parte, che comunque riguarda in gran parte Venezia e Mestre, vi sono 3 pagine regionali (il Veneto e i Veneti, primo piano e attualità), 3 per Venezia e Mestre, una rispettivamente per l'economia, l'inizio della stagione sciistica e lo sport, infine 4 per la cultura e il tempo libero (l'ultima delle quali con gli appuntamenti nei cinema e nei teatri regionali, ma anche con la programmazione di alcune emittenti televisive e radiofoniche venete). I paginoni pubblicitari sono 4, a cui vanno aggiunte almeno altre 2 pagine di inserti. Le pagine a colori sono 3, ma bisogna contare pure un'altra pubblicità non in bianco e nero. Contenuti: la nascita record di un bimbo di 320 grammi a Padova; il terminal petrolifero al largo del Lido; l'inquinamento da smog in Veneto, specie a Padova e Mestre; la proposta di statuto regionale presentata dal consigliere di An, Alberto Giorgetti; l'impegno delle categorie a finanziare il Carnevale; la nomina da parte della Cgil di periti per far luce sull'incidente al Petrolchimico; lo scontro sui progetti tra Ferrovie e Regione per ampliare l'Alta velocità verso Trieste, con un tunnel sotto la laguna di Venezia; una curiosa iniziativa alternativa all'asilo nido; le categorie economiche contro il piano commerciale. LEGGO di VENEZIA-MESTRE: 24 pagine - formato tabloid, metà di quello lenzuolo Prima pagina a parte, che non ha nulla di veneziano, per la parte nazionale vi sono 4 pagine di attualità, una di moda, 2 di spettacoli (una delle quali comprende la programmazione televisiva), 2 di sport, una di lettere e un'altra su "Stazione & Dintorni", a cura di Grandi Stazioni spa, con la quale Leggo ha un accordo per la distribuzione. Quanto alla parte locale, invece, vi è una pagina di sport veneziano inserite tra le 2 di sport nazionale, una pagina di cronaca di Venezia-Mestre, un'altra con la cronaca di Padova, una pagina di diario comune alle due province con articoli sugli appuntamenti più interessanti, e un'altra di agenda, questa volta solo veneziana, con informazioni e numeri utili, programmazione teatrale, cinematografica, nonché delle televisioni venete. Da notare, anche, una pagina a cura dell'Actv, con la quale l'edizione locale di Leggo ha un accordo per la distribuzione del foglio in laguna. Vi sono 6 pubblicità a pagina intera, a cui vanno aggiunte almeno altre 4 pagine. L'uso del colore è molto accentuato: sono ben 11 le pagine non in bianco e nero, senza dimenticare un'altra pubblicità a colori. Contenuti: acqua alta, San Marco corre ai ripari; primo via libera al terminal petrolifero; targhe alterne; a rischio 400 nuovi posti negli asili nido; incendio al Petrolchimico, indaga anche il sindacato; no dei commercianti al nuovo supermarket.

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IN CITTA' Padova e dintorni edizione di Venezia: 20 pagine - stesso formato di Leggo Prima pagina a parte, che racchiude soprattutto informazione nazionale ma ha anche riferimenti locali, vi è un pagina con il fatto della giornata, ed un'altra di riempitivo con oroscopo, santo, foto ed email del giorno. Sempre a livello nazionale, vi sono una pagina di soldi, una di attualità italiana, una di attualità internazionale, una di moda, una di gossip, 2 di sport (con un piccolo servizio veneziano) e una di programmazione televisiva. La cronaca locale, che inizia a pagina 5, si dipana in 3 pagine, l'ultima delle quali è una bacheca con gli appuntamenti più interessanti. Da segnalare, inoltre, 2 pagine di "weekend" (termine che il venerdì si aggiunge sopra la testata), dedicate all'eventuale tempo libero da trascorrere nel fine settimana nei cinema e teatri locali, oppure partecipando ad alcuni eventi nei dintorni, anche fuori del Veneto. Vi sono 4 pubblicità a pagina intera (2 riguardano direttamente il gruppo editoriale), e nessun altro inserto se non quello in prima pagina. Anche qui l'uso del colore è molto accentuato: sono addirittura 12, vale a dire più della metà del giornale, le pagine non in bianco e nero. Contenuti: l'acqua alta perenne; il nuovo sistema di controllo dei treni; l'arrivo di scrittori antiFallaci al Salone della pace.

Considerazioni Solo il Gazzettino e la Nuova riportano tutti (o quasi) gli aspetti possibili della cronaca locale, anche i più minuti e banali; i due quotidiani free press e il Corriere del Veneto, infatti, per motivi di spazio e di scelta editoriale sono costretti ad una selezione molto più marcata. Più o meno le notizie pubblicate sulle diverse testate combaciano (c'è da registrare solo una contraddizione tra Gazzettino e Corriere sull'aumento o meno delle multe nella precedente giornata caratterizzata dalle targhe alterne); ciò che cambia è il profilo sotto il quale sono affrontate. Prendiamo l'acqua alta, per esempio: nel Gazzettino merita un primo piano, con un ampio servizio sulla presentazione del progetto del Consorzio Venezia Nuova per difendere Piazza San Marco, senza dimenticare le cronache dell'ultima marea eccezionale. Lo stesso vale per la Nuova, che dedica a questo tema tutta la prima pagina di cronaca locale, inserendo tra l'altro un articolo di colore sulla vendita degli stivali di gomma e riportando le dichiarazioni della presidente del Magistrato alle Acque, Maria Giovanna Piva. Meno spazio, ma comunque significativo, dedica poi il Corriere, che dà risalto specie alla battuta del sindaco di Venezia, Paolo Costa, sull'allungamento dei tempi per il rialzo di Piazza San Marco. Leggo, invece, ospita appena un resoconto di neanche 30 righe sull'argomento, mentre l'articolo di apertura della cronaca veneziana di In Città (uno dei pochi firmati) non menziona minimamente i progetti di rialzo di Piazza San Marco, ma si limita a stigmatizzare ed esprimere considerazioni generali sul fenomeno dell'acqua alta a Venezia, sempre più "perenne". 14

E' da segnalare che, tra i cinque quotidiani presi in considerazione, solo il Gazzettino ha una vera e propria pagina con articoli di cultura e spettacoli veneziani. Quotidiano, questo, che prende un "buco" dalla Nuova e dal Corriere su una notizia importante come la nascita a Padova del bimbo di 320 grammi, figlio di una coppia veneziana. Lo storico giornale, tuttavia, si rifà riportando in anteprima l'aumento delle rete degli asili nido, nonostante il Corriere dedichi quasi mezza pagina ad una iniziativa alternativa agli asili nido (piena di human interest, quindi), e Leggo annunci di 400 nuovi posti a rischio. Il Corriere, poi, ospita nella prima pagina di cultura & tempo libero un'ampia intervista a Federico Faggin, il vicentino inventore del microchip che ora vive in California. Grande eco ha sul Corriere la proposta di statuto del Veneto presentato da Alberto Giorgetti, consigliere regionale di An, cui è dedicata la pagina due; anche il Gazzettino dedica ad essa uno spazio importante, nelle pagine del Nordest della parte generale, mentre la Nuova la tratta con un piccolo articolo (nei giornali free press neanche l'ombra). Tutti i quotidiani ad eccezione di In Città, invece, ricordano la riapertura del teatro Toniolo di Mestre, così come ovviamente la vera e propria notizia del giorno: la preparazione di un golpe alle Comore da parte di un gruppo di italiani, scoperta da un'indagine della Digos veronese. È da ricordare, infine, che solo i due quotidiani free press riportano l'appuntamento con gli scrittori anti-Fallaci al Salone dell'editoria di pace, con In Città che vi dedica addirittura un lungo articolo.

Stili GAZZETTINO - Lo storico quotidiano, vera e propria istituzione a Venezia, continua a presentarsi in modo tradizionale, anche se non mancano tentativi di renderlo più appetibile e al passo coi tempi, come ad esempio la moderna impaginazione con tanto di riquadri su sfondo grigio, introdotta alla fine del 2001. Mai "gridato" e ponderato, può contenere in una pagina di cronaca fino ad una decina di articoli, grazie alla brevità che contraddistingue da sempre i suoi servizi, e al moderato uso di foto, in genere di piccolo formato, e di info-grafica29. NUOVA - Dalla non velata linea politica di centrosinistra, ricerca le polemiche ed è più sensazionalistica del Gazzettino, a tal punto che a volte, leggendo il servizio pubblicato dai due quotidiani sullo stesso tema, si ha l'impressione di trovarsi di fronte a due fatti diversi. Dall'impaginazione più uniforme e "monoblocco" rispetto al concorrente, ha la particolarità di presentare spesso staccato e in neretto il lead degli articoli, che diventa in questo modo un (ulteriore) sommario. Fa un discreto uso di fotografie, in genere più grandi di quelle del concorrente storico (così come più lunghi sono i suoi servizi), mentre è raro trovare più di cinque articoli in una stessa pagina. In

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confronto al rapporto tra il Corriere del Veneto e il Corriere della Sera, dimostra meno continuità con l'esempio fornito dalla Repubblica. CORRIERE - L'esempio è quello tradizionale ed elegante del Corriere della Sera, con l'impaginazione che ricalca le pagine di cronaca locale del quotidiano milanese. La prima pagina a colori, in particolare, sotto la testata ospita quattro rimandi a servizi nelle pagine interne; il grande articolo di apertura è affiancato alla sua sinistra dall'editoriale a una sola colonna (non le due consuete del giornale di Via Solferino); sulla parte destra, invece, vi sono il riquadro relativo alla pagina due e l'agenda del giorno. Proprio questi ultimi due elementi rappresentano le innovative creazioni del direttore Ugo Savoia: sulla pagina due, intitolata "il Veneto & i Veneti", trovano spazio per l'appunto i protagonisti locali che possono contribuire al cambiamento della regione, sia con un significativo servizio su un "caso" che con tre dichiarazioni eccellenti (queste ultime in testa alla pagina su sfondo grigio), oltre alle lettere dei lettori. L'agenda, invece, introduce informazioni sul traffico e sul Veneto in borsa, con il migliore e il peggiore dei titoli regionali, e il loro indice medio ponderato giornaliero. Tra le altre cose da segnalare, infine, c'è lo spazio fisso dedicato nella prima pagina di cultura e tempo libero ad una parola dialettale, quasi a sottolineare il radicamento nel territorio. Rispetto agli altri quotidiani considerati, fa un uso molto più accentuato di grandi foto e dell'info-grafica, con l'evidente e apprezzabile tentativo di rendere più facile al lettore la rapida focalizzazione dell'argomento trattato. A ciò contribuisce pure la presentazione degli articoli, spesso pubblicati con dei titoletti riassuntivi di uno o più paragrafi sullo stesso tema. I servizi sono più lunghi rispetto a quelli del Gazzettino, inoltre la grafica è di più ampio respiro, in modo che, pur avendo dimensioni maggiori, una pagina contiene meno articoli dello storico quotidiano veneziano. I titoli e i pezzi sono sempre posati ed equilibrati. LEGGO - Per ovvie ragioni, è totalmente diverso rispetto agli altri tre quotidiani finora analizzati, a partire dall'uso più accentuato del colore e della pubblicità. L'impaginazione, agile e moderna, ricorda più certi periodici e persino il linguaggio pubblicitario: vedi la titolazione in stampatello, non di rado all'interno di una fotografia, e i molti riquadri anche colorati. Le foto non mancano in questo fortunato esempio di free press, ma non sono mai di grande qualità (il tipo di stampa certo non aiuta), mentre l'info-grafica è quasi del tutto assente. In testa alla pagina di cronaca trovano spazio quattro riquadri con gli sms del giorno, notizie da ricordare, informazioni storiche e sui lavori in corso, per la funzione di pubblica utilità ed un più sottile attaccamento alla realtà locale. IN CITTA' - Lo stesso discorso vale anche per il quotidiano free press dell'Itv, che però presenta a mio avviso un'impaginazione troppo semplice con i suoi blocchi rettangolari uniformi, ed è l'unico che 29

Le cose, però, cambiano nel fascicolo della parte generale. 16

nella prima pagina utilizza un font diverso rispetto alle pagine interne. Probabilmente è il giornale tra i cinque presi in esame che utilizza più foto e colore, e dedica più spazio agli appuntamenti locali e dei dintorni. Interessante la sezione "Dicono di noi", con estratti da quotidiani nazionali e internazionali, che fornisce indicazioni su quanto la realtà veneziana sia in grado di fare notizia fuori del suo ambito.

CONCLUSIONI L'informazione locale ha una lunga tradizione a Venezia30, ed è molto ricca dal punto di vista delle testate anche a livello veneto. Attualmente sta vivendo un periodo di transizione, con l'introduzione della free press e di una nuova formula di giornale regionale, lanciata dal più importante quotidiano nazionale. Riassumendo il quadro presente, c'è chi è marcatamente locale come i quotidiani del gruppo Finegil, chi a volte dimentica di essere un giornale regionale, ma mantiene la sua forza nelle cronache provinciali come il Gazzettino, chi invece è nato per dare una visione unitaria della regione come il Corriere del Veneto, e chi infine è solo un contenitore di informazioni di intrattenimento che vive di pubblicità come Leggo e In Città, senza la pretesa di fare informazione nel senso maiuscolo della parola. E' in corso a questo proposito un dibattito sulla "pericolosità" della free press per i giornali a pagamento che, fino all'ottobre 2002, in pochi mesi hanno perso il 3% di copie, secondo i dati riportati dall'editore e vicepresidente Fieg, Alberto Donati, al recente Forum Fnsi di Gubbio31. Percentuale, questa, che sale addirittura al 25% nelle aree d'influenza, come le stazioni, dove vengono diffusi i giornali free press32, i quali in Italia vengono stampati già in più di due milioni di copie. La tesi ricorrente è che la free press sia negativa o addirittura deleteria solamente a breve termine, perché potrebbe recuperare un'inedita fascia di lettori che vogliano fare il salto di qualità da un contenitore a un quotidiano tradizionale. Fare previsioni su questo settore, tuttavia, è estremamente difficile, così come sul futuro dell'informazione locale in generale e a Venezia in particolare; un futuro che, comunque, sarà influenzato dalle tendenze globali in atto nel mondo mediatico. Prendiamo Internet, per esempio: finora la rete delle reti viene sfruttata solo dal Gazzettino e dalla Nuova, esclusivamente come versione html dell'edizione cartacea e senza quello sviluppo parallelo 30

Per maggiori informazioni, vedi la mia ricerca sul giornale a Venezia e su Gaspare Gozzi, pubblicata all'indirizzo Internet "http://www.provincia.venezia.it/mfosc/studenti/gozzi/homepage.html". 31 Vedi la notizia all'indirizzo "http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/sito/pagine/newsfree.htm". 32 Vedi la già citata intervista all'amministratore delegato dell'Editoriale Il Gazzettino, Italo Prario. 17

che caratterizza, per esempio, il sito di Repubblica. Il Gazzettino, in particolare, sta ottenendo risultati di tutto rispetto, nonostante gli articoli completi siano visualizzabili solo dopo le ore 14: per un periodo nel 2002 "www.gazzettino.it" è stato addirittura il quarto sito di giornale quotidiano più visto in Italia (grazie pure all'introduzione di una web-cam sulla "famigerata" tangenziale di Mestre), con una media di 150.000 pagine visitate ogni giorno. In Internet crede molto il direttore del Corriere del Veneto e già responsabile di Corriere.it, Ugo Savoia, il quale spera al più presto di dedicarsi al sito del suo giornale, dopo aver messo a posto la versione cartacea33: Oggi il computer, checché se ne dica, non è ancora divenuto un oggetto di uso quotidiano, domestico: se uno va a casa e vuol sapere le notizie, si legge il giornale che trova sul tavolo o accende il televisore: non si mette davanti al computer. Ma con la diffusione dei palmari, dei telefonini di nuova generazione e chissà cos'altro, diventerà assolutamente normale accendere il terminale e leggersi le notizie34.

Concludendo, trovo che l'informazione locale oggi a Venezia sia valida e solida dal punto di vista della cronaca; tuttavia, almeno fino al tentativo del Corriere del Veneto, non riesce a far sentire come dovrebbe l'autorevole voce della realtà "mondiale" che rappresenta al di fuori del contesto locale, e a rendere consapevoli del loro ruolo gli stessi veneziani. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che i quotidiani locali in anni recenti hanno privilegiato una visione frammentata della realtà veneziana35, forse per accontentare le aspettative di quotidianità dei lettori, senza preoccuparsi di dare quella visione unitaria che è lo scopo dichiarato dell'allegato all'importante giornale milanese. Secondo il Media Usage Study della Newspaper Association of America36, infatti, i giornali locali battono tutti gli altri media al livello della comunità proprio per la copertura territoriale delle notizie e per le informazioni di pubblica utilità richieste dai lettori. L'ideale per il futuro dell'informazione locale a Venezia, a mio avviso, sarebbe un compromesso tra i due tipi di visione frammentata e unitaria, considerata l'estrema particolarità del caso di Venezia: una città bipolare, con Mestre che ha ormai superato in grandezza la città lagunare e vuole costituire un Comune autonomo37, una provincia molto estesa e disunita, che conta l'unico grande polo industriale del Veneto, e soprattutto una realtà storica, artistica, ambientale e turistica di valore unico al mondo, che merita una maggiore attenzione internazionale visti i pericoli che ne minacciano l'esistenza.

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Anticipazione fatta al sottoscritto nel già citato colloquio del 10 gennaio 2003. Vedi la già citata notizia all'indirizzo Internet "http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/sito/pagine/newsintsavoia.htm". 35 L'unica continua iniziativa in controtendenza è il punto della settimana pubblicato da qualche mese il sabato come editoriale sulla prima pagina del fascicolo di Venezia. 36 Scaricabile all'indirizzo Internet "http://www.lettere.unipd.it/ebla/archivio/media.pdf". 37 Gli unici a non aver recepito nella testata questo sviluppo del rapporto fra Venezia e Mestre sono In Città e il Gazzettino, che continuano a nominare in prima pagina la sola città lagunare. 34

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BIBLIOGRAFIA 1. Maurizio De Marco, Il Gazzettino storia di un quotidiano, Marsilio Editori, 1976 2. Autori vari, Ottant'anni di Gazzettino, edizione celebrativa limitata, 1966 3. Editoriale Il Gazzettino, Cent'anni del Nordest 1900-2000 4. Articoli del Gazzettino citati 5. Agenda del Giornalista 2002 35 anni, volume I - La Stampa, periodico semestrale 6. Giuseppe De Rita in Fondazione informa, n. 3 - 2001, periodico culturale di comunicazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia 7. Newspaper Association of America, Media Usage Study 8. Il sito dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto, www.ordinegiornalisti.veneto.it 9. Altri siti Internet di volta in volta indicati 10. Dati raccolti attraverso telefonate e colloqui personali presso i giornali presi in esame

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