Il sogno, motivo conduttore della Fiera del Libro - Regione Piemonte

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un'ombra, una finzione, e il maggiore dei beni è un'inezia; che tutta la vita è sogno, e i sogni non sono che sogni" (Pedro Calderón de la Barca). Sarà il sogno il ...
Il sogno, motivo conduttore della Fiera del Libro "I dormienti sono operatori e cooperatori degli eventi del mondo" (Eraclito). "Il sogno è l'infinita ombra del vero" (Giovanni Pascoli). "Sogno, dunque sono" (August Strindberg). "Sognando l'anima spesso divina le cose future" (Francois Rabelais) "Chi nasce cade in un sogno come si cade in mare. Se si annaspa per uscire all'aria, come cercano di fare gli inesperti, si affoga." (Joseph Conrad) "Al mondo, in conclusione, tutti sognano ciò che sono benché nessuno lo sappia. Che cosa è la vita? Delirio? Che cosa è la vita? Illusione, un'ombra, una finzione, e il maggiore dei beni è un'inezia; che tutta la vita è sogno, e i sogni non sono che sogni"

(Pedro Calderón de la Barca)

Sarà il sogno il motivo conduttore della Fiera 2005. Insieme al senso del comico, tema conduttore dell'edizione 2004, il sogno è un segno distintivo delle società umane. Un'attività psichica che porta alla luce le elaborazioni profonde dell'inconscio, e sin dall'antichità è stata oggetto di una intensa attività interpretativa, come luogo di premonizioni, profezie, rivelazioni, spesso legate all'esperienza religiosa. L'interesse per il tema del sogno, il bisogno di dargli un significato è documentato addirittura nelle scritture cuneiformi, 1.500 anni prima di Cristo, e tutte le culture vi hanno attribuito un'importanza speciale, spesso legata alla regalità e al potere. Nella Bibbia i sogni non sono più uno dei tanti elementi della divinazione su cui si interrogava il mondo antico, ma semplicemente uno specchio di speranze e paure. Nel territorio brumoso dell'Ade c'è posto per un Paese dei sogni, figli della Notte, potenza tenebrosa, più antica degli dèi olimpici. Il sogno assume una valenza terapeutica nei santuari greci: il paziente si purifica alle fonti sacre, e aspetta il sonno terapeutico in apposite stanze dette di incubazione. Il dio visita l'ammalato, e in sogno lo guarisce o gli somministra delle prescrizioni, come ci testimoniano tante iscrizioni votive. Artemidoro è il primo a organizzare e sistematizzare un repertorio simbolico basato su ben tremila sogni. Il legame tra sogno e salute si prolunga nel Medioevo cristiano, come testimoniano molti episodi della Leggenda aurea, mentre la grande pittura del Rinascimento utilizza con frequenza il sogno nel prediletto ambito simbolico.

A partire da Freud, il sogno si rivela per quello che veramente è: un paesaggio interiore e un viaggio verso l'ignoto e il misterioso, uno strumento di rilevazione dell'interiorità che ci introduce a una realtà diversa da quella ordinaria, ma trae i suoi materiali da quella stessa realtà. I sogni dimostrano una potenza destabilizzante, perturbante, che tuttavia ci aiuta a capire meglio noi stessi, e dopo aver alimentato nei secoli letteratura e pittura trovano la loro consacrazione figurativa nelle libere associazioni del Surrealismo. Nel '900 il linguaggio che descrive il sogno si preoccupa sempre meno di espungere gli elementi incongrui, anzi li accoglie come distintivi, segni di autenticità e originalità. Il sogno diventa un ponte tra cielo e terra, presente e passato, razionale e irrazionale, realtà e illusione, conscio e inconscio. Oggi il sogno è frequentemente utilizzato per sollecitare fantasticherie e desideri di persone (di consumatori) che tendono a rimuovere realtà sgradevoli: una sorta di droga a buon mercato, che non si nega a nessuno. La Fiera 2005 non si limiterà a riconsiderare la centralità del sogno nelle culture di ogni tempo e paese, o lo scandaglio psicoanalitico che ha gettato luce nelle profondità dell'inconscio. Al

centro del cartellone sarà il sogno come tensione progettuale, forte tensione verso obiettivi che il senso comune giudica difficile o impossibile (ma tutta la storia dell'umanità è la storia del superamento di confini che si ritenevano invalicabili). Al Lingotto l'attenzione cadrà sul momento dell'immaginazione, della fantasia intesa come invenzione capace di darsi una grammatica rigorosa. Riflettori puntati sull'utopia compatibile, su progetti arditi ma realizzabili, sulle sfide e sulle scommesse, in un'epoca che sembra aver rinunciato a pensare in grande. Concentrando la sua attenzione sulla tensione progettuale, la Fiera partirà un'accurata ricognizione della realtà contemporanea per accogliere voci e proposte autenticamente innovative. "Siate realisti, perseguite l'impossibile", prescriveva il motto napoleonico. Inviteremo dunque a Torino i protagonisti della cultura contemporanea: scrittori, filosofi, artisti, scienziati, architetti, musicisti, medici, imprenditori, che ci parleranno dei loro sogni, cioè delle sfide che si sono dati, e ci coinvolgeranno nelle loro avventure creative. Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura - via Santa Teresa 15 - 10121 Torino - tel. + 39 011 518.42.68 - fax + 39 011 561.21.09