La dispensa del seminario fisiognomica

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Il viso è la parte più sensibile del nostro corpo, la sede di ben quattro dei cinque .... Guglielmi Anna, Il linguaggio segreto del volto, Piemme Spa, Milano 2012.
Associazione Nuova Coscienza

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“Seminario di Fisiognomica” Mercoledì 21 - 28 Novembre 2012 Via delle Vergini, 18, Sala Conferenze – Roma

Dott.ssa Annarita D’Ambrosio L’uomo da sempre ha cercato di comprendere e interpretare tutto ciò che gli stava intorno, dal movimento degli astri e delle stelle, alla natura con le sue specie vegetali e animali, all’uomo con le sue caratteristiche e i suoi tratti somatici. Capire dall’aspetto dell’altro se possiamo concedergli fiducia, oppure se è meglio fuggire e metterci in salvo, era fondamentale per la sopravvivenza di un clan o di un gruppo. È difficile impedire al corpo di rivelare tutto ciò che pensiamo e sentiamo davvero, perché indipendentemente dalla nostra volontà, le emozioni e i sentimenti trovano sempre un modo per manifestarsi. Il viso è la parte più sensibile del nostro corpo, la sede di ben quattro dei cinque sensi, quella che maggiormente reagisce agli stimoli interni ed esterni. Il nostro viso è “come un libro aperto”, i tratti come le parole rivelano molto di noi, basta saperli “leggere”, o meglio interpretarli. La fisiognomica detta anche fisiognomia è una disciplina nota fin dall’antichità. Sembra, infatti, che i primi studi sull’argomento si possano far risalire addirittura ad Ippocrate, considerato da molti il vero fondatore di questo metodo. Gli antichi greci riservavano molta importanza allo studio dei lineamenti e dei tratti del volto, non solo per la ricerca dei canoni estetici legati all’arte ma anche per cercare di interpretare il carattere e gli aspetti interiori di una persona. Fu allora che a questa disciplina fu dato il nome di fisiognomica (1). Il filosofo Aristotele sostenne, in uno dei testi più antichi che ci sono stati tramandati sulla fisiognomica, scritto circa trecento anni prima di Cristo, che se il volto degli esseri umani poteva assomigliare in qualche modo a quello di alcuni animali, allora per alcuni versi anche talune predisposizioni naturali dovevano essere simili. Oggi, infatti, tendiamo a “classificare” con dei modi di dire le persone che appaiono diverse da noi, li paragoniamo ,infatti, a degli animali che possiedono le loro stesse qualità, come ad esempio “occhio di lince”, “cervello da gallina”, o ancora “quella persona ha proprio una memoria da elefante!”.

(1) fisiognomica dal greco physis,natura, e gnosis, conoscenza.

A cura della Dott.ssa Annarita D’Ambrosio cell. 3394025402 – email: [email protected]

Gli studi sulla fisiognomica proseguirono poi per tutta l’epoca romana e medioevale ed ebbero un grande rilievo nel periodo rinascimentale. Nel Cinquecento questa disciplina fu tenuta in grande considerazione, tanto da essere insegnata nelle università. Importanti, in questo periodo, furono le pubblicazioni dell’umanista napoletano Giovanni Battista della Porta (1535- 1615), con il suo trattato De humana physiognomia in cui usò delle immagini di animali per illustrare i tratti caratteristici del volto dell’uomo, e del medico pavese Girolamo Cardano (15011576), con il suo Metoscopia, in cui i caratteri venivano interpretati studiando le rughe e i nei della fronte. A cavallo tra il Settecento e l’Ottocento però incominciarono a nascere intorno a questa disciplina delle aspre contese tra quanti volevano ergerla a scienza vera e propria e altri che invece continuavano a considerarla una pseudo scienza. Il medico tedesco di origini italiane, Franz Joseph Gall (1758- 1828), formulò una teoria a cui poi venne dato il nome di frenologia, la quale sosteneva che le facoltà morali ed intellettuali di una persona risiedono nelle varie aree del cervello, quindi che in qualche modo la morfologia delle ossa craniche è la rappresentazione esterna dello sviluppo di queste aree cerebrali. Poco più tardi il naturalista inglese Charles Darwin (1809- 1882), nel saggio L’espressione delle emozioni negli animali e nell’uomo trattò per la prima volta in modo sistematico lo studio del comportamento animale secondo una prospettiva evoluzionistica, gettando le basi dell’etologia, sostenendo che le espressioni del volto hanno un carattere universale, ovvero in qualsiasi parte del mondo viviamo “si piange e si ride allo stesso modo”. Successivamente un altro medico, il veronese Marco Ezechia Lombroso, meglio conosciuto come Cesare Lombroso, ripercorrendo gli studi di Gall e ricorrendo alla misurazione dei cranio, sostenne che la propensione alla delinquenza si può leggere nella struttura della testa e in alcune altre parti anatomiche. Famosa è la scoperta della fossetta occipitale, un avvallamento dell’osso della nuca, che venne riscontrato più volte nei “criminali”. Si può affermare con assoluta certezza che i suoi studi furono notevolmente influenzati dalla fisiognomica, tanto da poter attribuire a lui la nascita della moderna scienza criminologica. Tuttavia le sue tesi sul concetto di “criminale per nascita” furono ben presto smentite dalla comunità scientifica, in quanto prive di fondamento. I geni e l’ambiente, infatti, influiscono sull’aspetto fisico, ma quest’ultimo non può influenzare in alcun modo il comportamento. Nel secolo scorso gli studi sulla fisiognomica si sono ampliati verso alcune branche di studio della Psicologia, codificando un nuovo metodo di studio del volto umano, ovvero la morfopsicologia, lo studio cioè dei tratti umani studiati ed esaminati non in modo statico ma in continua evoluzione. La morfopsicologia oggi trova la sua massima espressione nello psicologo statunitense, Paul Ekman e nei suoi collaboratori, che attraverso un complesso studio ed analisi del volto, delle espressioni facciali e di tutte le fasce muscolari correlate è riuscito a sviluppare un metodo esauriente e oggettivo per rilevare e quantificare le A cura della Dott.ssa Annarita D’Ambrosio cell. 3394025402 – email: [email protected]

emozioni e le espressioni. Ad oggi la fisiognomica non può essere considerata una scienza, ma solo un valido strumento, una chiave di analisi e di interpretazione dell’essere umano da verificare nella comunicazione e inserita nel proprio contesto, per questo bisogna stare attenti a non costruire su di essa teorie che possano dar luogo a pregiudizi o addirittura ideologie razziste.

“Comunque ci si sforzi, non si può non comunicare. L’attività e l’inattività, le parole e il silenzio hanno tutte valore di messaggio”

Paul Watzlawick

A cura della Dott.ssa Annarita D’Ambrosio cell. 3394025402 – email: [email protected]

Bibliografia  Baima Bollone Pierluigi, Cesare Lombroso e la scoperta dell’uomo delinquente, Priuli e Verlucca, Torino 2009  Bateson Gregory, Verso un’ecologia della mente, Adelphi, Milano 1977  Cardano Girolamo, Lettura della fronte – Metoscopia , Mimesis Milano 1994  Centini Massimo, Fisiognomica, Red, Milano 2004  Corman Louis, Viso e carattere. Iniziazione alla Morfopsicologia, Mediterranee, Roma 2003  Darwin Charles, L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali, a cura di P. Ekman, Bollati Boringhieri, Torino 1999  Ekman Paul, Giù la maschera, Giunti Firenze 2007  Ekman Paul, I volti della menzogna. Gli indizi dell’inganno nei rapporti interpersonali. Giunti Firenze 2009  Ekman Paul, Te lo leggo in faccia, Amrita, Torino 2008  Gibson Mary, Nati per il crimine. Cesare Lombroso e le origini della criminologia biologica, Bruno Mondadori, Milano 2008  Giusti Edoardo – Cadamuro Daniela, Fisiognomica clinica. Volti e facce in psicoterapia, Sovera , Roma 2008  Guglielmi Anna, Il linguaggio segreto del volto, Piemme Spa, Milano 2012  Lombardo Giovanni P. – Duichin Marco, Frenologia , fisiognomica e psicologia delle differenze individuali di Franz Joseph Gall. Antecedenti storici e sviluppi disciplinari, Bollati Boringhieri Torino 1997  Stanislavskij Konstantin S., Il lavoro dell’attore su se stesso, Laterza , Bari 2008  Watzlawick Paul – Beavin J.H. – Jackson d. D., Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma 1971  Watzlawick Paul – Weakland J.H., La prospettiva relazionale, Astrolabio, Roma 1978

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