La formazione agricola e forestale piemontese - Regione Piemonte

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Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte 2007-2013. La formazione agricola e forestale piemontese. A cura di: Elena Pagliarino e Sara Pavone ...
Attività finanziata con la misura 511 (Assistenza tecnica) del Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte 2007-2013

La formazione agricola e forestale piemontese

A cura di: Elena Pagliarino e Sara Pavone

Il presente lavoro è frutto dell’attività di ricerca svolta nell’ambito della Convenzione tra Regione Piemonte e Ceris-CNR per attività connesse alla valutazione in itinere del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, secondo anno di attività (2011).

Hanno partecipato alla ricerca: Elena Pagliarino, Sara Pavone e Sergio Marzullo del Ceris-CNR; Nicoletta Torchio del Nuval.

Pur derivando da un lavoro di analisi e confronto comune fra gli Autori, la redazione è da attribuirsi come segue: Elena Pagliarino: Capitoli 1, 2, 4.3 (ad eccezione di 4.3.2), 5. Sara Pavone: Capitoli 4.1, 4.3.2. Nicoletta Torchio: Capitoli 3, 4.2.

I dati in campo sono stati raccolti da Elena Pagliarino, Sara Pavone e Sergio Marzullo. Le elaborazioni dei dati rilevati mediante questionario sono state effettuate da Sara Pavone; le elaborazioni sui dati CSI Piemonte e INEA da Nicoletta Torchio.

La supervisone del lavoro è di Elena Pagliarino, responsabile scientifico della ricerca.

Ringraziamenti Si ringraziano per la disponibilità dimostrata e le informazioni fornite i referenti della Regione Piemonte, degli enti formativi, delle Province e delle Comunità Montane che hanno partecipato all’indagine, gli agricoltori e gli operatori forestali intervistati in azienda o durante i corsi di formazione. Si ringraziano per la preziosa collaborazione Graziella Valinotto di Confagricoltura, Caterina Pecoraro di Confederazione Italiana Agricoltori e Maria Chiara Bellino di Coldiretti. Si ringraziano inoltre i colleghi Igor Benati, Alessandro Manello, Diego Margon, Luca Milanetto, Elena Ragazzi, Secondo Rolfo, Stefania Tron ed Enrico Viarisio del Ceris-CNR e Roberto Cagliero e Francesca Filippa del Nuval per la collaborazione e gli utili suggerimenti. © 2012 CNR – CERIS e Regione Piemonte ISBN 978-88-98193-03-5

2

INDICE INDICE ..................................................................................................... 3 PREMESSA ................................................................................................ 4 1.

INTRODUZIONE ................................................................................ 5

2.

OBIETTIVI E METODOLOGIA DI RICERCA ............................................. 8

3.

L’OFFERTA FORMATIVA DEL PSR 2007-2013 ........................................ 13

3.1 LA MISURA 111 DEL PSR ....................................................................................13 3.2 LE INIZIATIVE DI FORMAZIONE IN AGRICOLTURA ..........................................................15 3.3 LE INIZIATIVE DI FORMAZIONE NEL SETTORE FORESTALE .................................................19

4.

I RISULTATI DELLA RICERCA ............................................................. 23

4.1 L’INDAGINE QUANTITATIVA ...................................................................................23

4.1.1 4.1.2 4.1.3 4.1.4

CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE ......................................................................................... 24 QUALITÀ DELLA FORMAZIONE............................................................................................... 32 FABBISOGNI FORMATIVI ...................................................................................................... 35 COERENZA TRA DOMANDA E OFFERTA DI FORMAZIONE ............................................................. 37

4.2 L’INDAGINE INEA .............................................................................................40

4.2.1 LE CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE ...................................................................................... 40 4.2.2 L’ATTITUDINE DELLE IMPRESE VERSO LE ATTIVITÀ FORMATIVE .................................................... 42 4.2.3 LA DOMANDA DI FORMAZIONE: I TEMI DI MAGGIORE INTERESSE ................................................. 44 4.3 CRITICITÀ E QUALITÀ DELL’OFFERTA FORMATIVA ..........................................................46

4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.4 5.

IL PUNTO DI VISTA DEI REFERENTI DI MISURA ........................................................................... 46 IL PUNTO DI VISTA DEGLI ORGANISMI INTERMEDI .................................................................... 52 IL PUNTO DI VISTA DEI BENEFICIARI ........................................................................................ 53 IL PUNTO DI VISTA DEI DESTINATARI FINALI: IL FOCUS SULLE IMPRENDITRICI AGRICOLE .................... 62

CONCLUSIONI.................................................................................. 72

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI ..................................................................... 75

3

PREMESSA La ricerca rientra tra le attività condotte dal Ceris–CNR nell’ambito della convenzione con la Regione Piemonte per la valutazione in itinere di alcune misure1 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013. Oltre all’analisi dello stato di avanzamento di ogni misura 2, la convenzione prevede la realizzazione di tre approfondimenti, uno per ciascun anno di durata dell’attività, su temi di particolare interesse per la Regione. Il primo, sull’agroindustria piemontese, è stato completato nel 20103, il secondo, sulla formazione nel settore agricolo e forestale, è illustrato nel presente rapporto e l’ultimo, sui prodotti agroalimentari di qualità, è previsto per il 2013. Il lavoro è frutto del confronto continuo con il Nuval, con i referenti della Regione Piemonte responsabili della misura del PSR dedicata alla formazione e con lo Steering Group della valutazione del PSR della Regione Piemonte. Lo studio è incentrato sull’analisi dei fabbisogni formativi degli addetti del settore agricolo e forestale nonché sulla rilevazione delle criticità del processo formativo e della soddisfazione dei partecipanti ai corsi di formazione realizzati attraverso la misura 111, azioni 111.1.A (settore agricolo e alimentare) e 111.2 (settore forestale), rientrante nell’Asse I Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale del PSR. Il fine ultimo del lavoro è quello di valutare la qualità dell’offerta formativa realizzata nell’ambito della misura dedicata del PSR e la sua coerenza con i bisogni di formazione espressi dal territorio piemontese. I risultati costituiscono una base conoscitiva utile ai decisori regionali per il miglioramento delle politiche per la formazione agricola e forestale.

Secondo Rolfo Direttore del Ceris-CNR

1

Le misure oggetto della valutazione sono: 111, 114, 115, 123, 132 e 133. Disponibile sul sito della Regione Piemonte all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2007_13/servizi/val_itinere.htm, Allegato 1 - Schede valutazione Misure. 3 Disponibile sul sito della Regione Piemonte all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2007_13/servizi/dwd/rapporto_agroindustria_piemontese_ceris. pdf. 2

4

1.

INTRODUZIONE

“Education is a marvelously complex process. Everyone proclaims its value. Few doubt its utility. No one discounts its political prominence. All who have been to school, and probably some of those who have not, think they know how it works. Or ought to work. Still, none of us, novice or professionals, is quite sure.” (Joel Samoff, 1996)

Il valore della formazione professionale nello sviluppo di persone, imprese e territori è ampiamente riconosciuto. Nel settore primario, la formazione è particolarmente importante per contrastare quei fattori che contribuisco al declino dell’agricoltura e che sono riconducibili alle caratteristiche del cosiddetto “capitale umano”:  invecchiamento dei

conduttori

e mancato

ricambio generazionale: in Italia gli

imprenditori agricoli con più di 65 anni sono il 44% del totale mentre quelli sotto i 40 anni sono meno del 7% (dati INEA-OIGA del 20104, riferiti al 2007). I giovani agricoltori, poi, tendono a diminuire in tutta Italia (-10% in media nel periodo 20052007) con un calo ancora più accentuato in Piemonte (-14%, 2005-2007, dati INEAOIGA, 2010);  scarsa partecipazione femminile, soprattutto a livello decisionale: l’agricoltura è un settore “più rosa” degli altri, ma le donne imprenditrici sono ancora poche (29% in agricoltura e 23,5% in media considerando tutti i settori produttivi, nel 2011, secondo Unioncamere);  persistente bisogno di innovazione (EU SCAR, 2012). Per l’Unione Europea (UE), la formazione agricola gioca un ruolo cruciale nell’aumentare la competitività e stimolare l’innovazione del comparto e ha una portata trasversale nel perseguimento degli obiettivi comunitari per l’agricoltura, in particolare l’insediamento dei giovani e le sfide ambientali. Le proposte elaborate dalla Commissione Europea (2011) per il nuovo periodo di programmazione (2014-2020) confermano l’importanza della formazione agricola e forestale, potenziano il suo ruolo di sostegno alle altre misure e ne allargano l’accesso non solo agli addetti dei settori agricolo, alimentare e forestale, ma anche ai gestori del territorio e ad altri operatori economici che siano piccole e medie imprese (PMI) operanti in zone rurali. 4

Tarangioli S. e Trisorio A. (a cura di), 2010.

5

Se a livello internazionale, già da qualche tempo, è in atto un processo di privatizzazione della formazione agricola (Rivera et Al., 2002), in Italia essa è ancora interamente finanziata con fondi pubblici. In Piemonte, il costo previsto per la misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) dedicata alla formazione e all’informazione in campo agricolo e forestale per il periodo 2007-2013 è di 23,26 milioni di euro (Regione Piemonte, 2009, p. 339), interamente a carico pubblico su fondi comunitari e nazionali. Data l’entità della spesa pubblica, appare doveroso interrogarsi sulla qualità di tale formazione e sulla coerenza tra domanda espressa dal territorio e offerta formativa. Secondo i dati del monitoraggio statistico del CSI Piemonte, nell’ambito della misura 111, dal gennaio 2008 al gennaio 2012, sono stati attivati 857 corsi di formazione, di cui 773 corsi agricoli (91%) e 84 forestali (10%). Le iscrizioni sono state quasi 15.000, di cui 13.674 (pari al 91%) per corsi afferenti all’azione 1 (settore agricolo e alimentare) e 1.322 (il 9%) all’azione 2 (settore forestale). Le iscrizioni corrispondono a un totale di 9.331 persone (operatori agricoli e forestali). Ciò significa che, in media, ogni persona si è iscritta a 1,6 corsi. Le aziende di appartenenza degli iscritti sono 6.100, segno che mediamente più di due iscrizioni provengono dalla stessa azienda. Gli effettivi partecipanti sono stati 5.713. Il potenziale bacino di utenza, nel settore agricolo è costituito da 66.899 aziende (anno 2010, dati Istat) e oltre 98.000 operatori (stima su dati Istat, anno 2010 e Anagrafe agricola unica, anno 2011)5. Nel settore forestale, le imprese iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio con il codice Ateco 02 “Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali” sono 1.142 (anno 2011, dati Ufficio studi CCIAA di Torino). Pertanto, nei primi quattro anni di programmazione, si stima che l’offerta formativa del PSR abbia interessato il 9% delle aziende e il 9% degli operatori (se si considerano gli effettivi partecipanti ai corsi e non gli iscritti il valore scende al 6%) 6. I numeri relativi ai risultati finora raggiunti non sono incoraggianti. Ciò induce una riflessione, intermedia al programma, sul valore della misura. Il presente approfondimento, dunque, indaga la qualità e le criticità dell’offerta formativa realizzata con il sostegno del PSR e i fabbisogni formativi del comparto, al fine di verificare la coerenza tra domanda e offerta. Sentiti i punti di vista dei vari attori coinvolti nella misura, lo studio intende fornire ai decisori regionali una sintesi obiettiva sullo stato attuale della misura che, insieme all’indagine sui fabbisogni formativi, costituisce una base conoscitiva utile al suo miglioramento. L’approfondimento si divide in due parti. La prima, più “quantitativa”, studia i fabbisogni formativi del settore agricolo e forestale, valuta la qualità dell’offerta formativa realizzata nell’ambito del PSR in termini di soddisfazione dei partecipanti ai corsi di formazione (customer 5

Il numero comprende 66.899 imprenditori agricoli (Istat, anno 2010) e 31.525 addetti, compresi stagionali e avventizi (Anagrafe agricola unica, anno 2011). 6 Per quanto riguarda gli operatori, il valore è sovrastimato perché si è assunto come numero di operatori forestali piemontesi quello dei soli imprenditori, senza considerare gli addetti di cui non si conosce il numero.

6

satisfaction) e verifica la coerenza tra domanda e offerta di formazione. I dati sono stati raccolti attraverso un’indagine condotta con questionario su un campione di oltre 500 operatori agricoli e forestali. I risultati sono confrontati con quelli ottenuti nell’ambito di un recente studio dell’INEA - Istituto Nazionale di Economia Agraria (Vagnozzi e Trione, 2011) sui servizi tecnici in agricoltura nella regione Piemonte realizzato su 520 imprese agricole piemontesi. Il livello di coerenza tra domanda e offerta è determinato confrontando i risultati dell’analisi dei fabbisogni formativi con le tipologie delle iniziative formative già realizzate, individuate grazie all’analisi dei dati di monitoraggio del CSI Piemonte sulla misura 111. La seconda parte, più “qualitativa”, individua le criticità dell’intero processo formativo sentendo il punto di vista dei vari soggetti della filiera formativa: referenti di misura, organismi intermedi, beneficiari e destinatari finali. Gli strumenti di indagine utilizzati sono i focus group e le interviste semi-strutturate. Alle conclusioni spetta il compito di fare un bilancio sul valore della misura e formulare alcune indicazioni a supporto delle future politiche pubbliche di sviluppo rurale.

7

2. OBIETTIVI E METODOLOGIA DI RICERCA L’approfondimento sul tema della formazione in campo agricolo e forestale in Piemonte ha due obiettivi principali. Il primo è l’analisi dei fabbisogni formativi (AFF) degli addetti del settore agricolo e forestale piemontese in quanto potenziali destinatari del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte. Pertanto, la ricerca indaga, prima di tutto, la domanda di formazione del territorio piemontese. Il secondo obiettivo è quello di descrivere l’offerta formativa realizzata nell’ambito della misura 111 del PSR valutandone la qualità e la coerenza rispetto alla domanda di formazione espressa dal territorio. La qualità è indagata tenendo conto del giudizio di coloro che hanno partecipato ai corsi (customer satisfaction) e di tutti i soggetti coinvolti nella gestione della misura e nella realizzazione delle iniziative di formazione. Il gradimento dei partecipanti è misurato tenendo conto di diversi aspetti: la corrispondenza tra contenuti del corso e aspettative; il soddisfacimento dei propri bisogni; le ricadute delle conoscenze e competenze acquisite durante il corso nel proprio lavoro; la preparazione dei docenti e l’organizzazione del corso. Il giudizio di tutti i soggetti coinvolti nella misura è analizzato anche in termini di criticità del processo formativo. La coerenza tra offerta e domanda di formazione è misurata confrontando i risultati dell’AFF con le tipologie delle iniziative formative già realizzate, individuate grazie all’analisi dei dati di monitoraggio del CSI Piemonte sulla misura 111. In sintesi, lo scopo dell’indagine è quello di raccogliere informazioni utili a valutare i seguenti ambiti di ricerca: 1. domanda di formazione: fabbisogni formativi degli addetti del settore agricolo e forestale piemontese; 2. offerta di formazione a. tipologie e caratteristiche delle iniziative di formazione realizzate nell’ambito del PSR; b. qualità dell’offerta formativa secondo il giudizio dei partecipanti ai corsi; c. coerenza dell’offerta formativa rispetto ai fabbisogni; d. punti critici del processo formativo secondo l’esperienza dei funzionari della Regione Piemonte referenti della misura, degli Organismi Intermedi, dei beneficiari della misura e dei destinatari finali dell’attività formativa 7. L’analisi si realizza in un sistema di soggetti e relazioni (Figura 1) che è bene illustrare sinteticamente prima di procedere con la descrizione della metodologia di ricerca.

7

Questi soggetti sono meglio definiti nel seguito.

8

Da un lato, si trovano i soggetti che a vario titolo sono responsabili della gestione della misura: Regione Piemonte, Organismi Intermedi, Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura (ARPEA) e Consorzio per il Sistema Informativo (CSI) del Piemonte. Al centro si collocano i soggetti che organizzano e gestiscono l’attività di formazione, cioè enti e organismi formativi, considerati beneficiari dei contributi previsti dalla misura e così identificati nel seguito della relazione. Alla fine della filiera formativa si trovano i partecipanti ai corsi, veri e propri beneficiari dell’attività di formazione e identificati come destinatari finali delle azioni previste dalla misura nella presente relazione. Figura 1 - Gli attori coinvolti nella misura 111

Fonte: elaborazione Ceris-CNR

Per la misura 111.1.A che riguarda il settore agricolo, l’istituzione regionale competente è la Direzione Regionale Agricoltura, Settore Servizi di Sviluppo Agricolo, la quale è autorizzata a predisporre e approvare i bandi; definire con il CSI Piemonte la procedura informatica per la presentazione delle domande e tutti gli adempimenti burocratici successivi alla presentazione; definire con ARPEA le modalità di erogazione del finanziamento e dei controlli da effettuare. Per la misura 111.2, relativa al settore forestale, è la Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e Foreste a occuparsi dell’analisi periodica dei fabbisogni formativi e informativi; della predisposizione e apertura dei bandi e dell’adozione dei provvedimenti necessari per la realizzazione delle azioni formative previste. Gli Organismi Intermedi, cioè Province

e

Comunità

Montane

si

occupano

dell’approvazione

dei

piani

dei

corsi,

dell’autorizzazione all’inizio dei corsi e, insieme alla Regione, fanno parte del Comitato di valutazione che redige la graduatoria unica regionale delle domande ammesse a contributo. Gli enti di formazione, infine, rilevano i fabbisogni formativi, pianificano e organizzano i corsi di 9

formazione, avvalendosi della collaborazione di docenti interni o esterni alla loro struttura, e valutano la qualità dei corsi da loro stessi realizzati. Destinatari finali dell’attività formativa sono gli imprenditori agricoli e forestali e gli addetti di aziende agricole e forestali. Per capire le criticità dell’intero processo formativo, l’indagine ha l’intento e la necessità di interpellare tutti i soggetti coinvolti nella misura. Per la pluralità di attori da indagare e per la componente percettiva-soggettiva contenuta nel giudizio sui fabbisogni formativi e sulla qualità della formazione, la metodologia di indagine prescelta è particolarmente complessa e diversificata. In particolare, essa prevede un’analisi desk accompagnata da un’indagine diretta sul campo e combina tecniche quantitative e qualitative. L’analisi desk consiste nell’acquisizione e nell’elaborazione dei dati già disponibili da altre fonti sui fabbisogni formativi e sulle iniziative di formazione attuate nell’ambito della misura 111 del PSR. Nello specifico, l’analisi ha riguardato sia i dati provenienti dal monitoraggio statistico del CSI Piemonte sulla misura 111 del PSR 2007-2013, fino a gennaio del 2012, sia i dati raccolti nell’ambito di un recente studio dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) sui servizi tecnici in agricoltura nella regione Piemonte (Vagnozzi A. e Trione S., (a cura di), 2011, I servizi di sviluppo a supporto della competitività gestionale e territoriale - Un'indagine pilota presso l'agricoltura piemontese, Studi e Ricerche INEA, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane). Il data base dell’INEA contiene le informazioni riguardanti i fabbisogni formativi di un campione di 520 imprese agricole piemontesi. I dati prodotti dall’INEA costituiscono, pertanto, una base preziosa e aggiornata di informazioni utili a comprendere la domanda di formazione del territorio piemontese. L’analisi diretta sul campo, invece, è condotta con un approccio misto qualitativo e quantitativo, adottando tre strumenti di indagine: 1. Focus Group (FG) (nell’interpretazione di Corrao, 2000 p. 25 e Zammuner, 2003, p. 265); 2. Interviste Semi Strutturate (ISS) o interviste in profondità (vedi Guala, 2003 e Bichi, 2007); 3. questionario (Ibidem). FG e ISS sono utilizzati con i referenti di misura, gli Organismi Intermedi e i beneficiari della misura 111. La finalità di questa parte dell’indagine è spiccatamente qualitativa, cioè volta a studiare in profondità il tema oggetto dell’indagine, e intende evidenziare i punti critici e gli aspetti di qualità dell’intero processo formativo. Con i destinatari finali dell’attività formativa, cioè gli addetti del settore agricolo e forestale, sono state condotte sia ISS sia un’indagine con questionario, ma su campioni diversi. Il 10

questionario è stato sottoposto a oltre 500 persone intercettate con l’aiuto dei soggetti formativi in occasione della loro partecipazione ai corsi di formazione. Le ISS sono state condotte con 25 imprenditrici agricole e forestali donne utilizzando l’approccio biografico delle storie di vita (nell’interpretazione data da Elder, 1991, come citato da Olagnero e Saraceno nel 1993, a pag. 59). La scelta di approfondire il punto di vista femminile sul tema della formazione nasce dall’evidenza che le donne partecipano molto meno alle iniziative formative organizzate nell’ambito del PSR (24,3% per i corsi agricoli e 1,8% per quelli forestali, cfr. il presente rapporto alle pp. 18, 22). Se è vero che i dati rispecchiano la minor presenza femminile nel settore primario, è anche vero che se si vuole incoraggiare l’ingresso delle donne in questo comparto occorre investire nella loro formazione e quindi capire le eventuali differenze di genere in tema di formazione. Nella tabella 1 sono riportati in modo schematico gli ambiti che l’approfondimento sulla formazione ha indagato, gli obiettivi e la metodologa di ricerca corrispondente. Per una migliore comprensione del lavoro svolto, una breve descrizione della metodologia di indagine specifica per ogni ambito di ricerca è riportata all’inizio dei paragrafi che riportano i risultati corrispondenti. Tabella 1 – Ambiti, obiettivi e metodologia della ricerca

Ambito

Domanda formativa (Fabbisogni Formativi FF)

Obiettivo

analisi FF descrizione offerta formativa valutazione qualità

Dettaglio della metodologia indagine con questionario destinatari finali (505) confronto con dati indagine INEA 2011 su imprese agricole (520) analisi dati CSI (gen. 2008-gen. 2012) indagine con questionario destinatari finali (505) customer satisfaction indagine con:

Offerta formativa (qualità, criticità e coerenza) definizione criticità

verifica coerenza con FF



referenti di misura (FG e ISS)



organismi intermedi (FG)



enti formativi (FG e ISS)



destinatari finali: focus su imprenditrici donne (25; ISS e approccio biografico, storie di vita)

matching tra FF e offerta formativa

Fonte: elaborazione Ceris-CNR

Tutte le interviste e i FG sono stati registrati e trascritti (trascrizioni ridotte corrette in équipe come suggerito in Bertrand et Al., 1992 e Krueger, 1994). L’analisi è avvenuta mediante griglia di lettura perfezionata in modo iterativo nel corso dell’analisi delle trascrizioni secondo quanto suggerito da Dawson et Al. (1993). 11

Per quanto riguarda il questionario, le risposte sono state inserite in un data base in formato excel in modo da poter visionare le informazioni in modo strutturato e omogeneo ed effettuare l’analisi statistica dei dati (con Stata 10).

12

3. L’OFFERTA FORMATIVA DEL PSR 2007-2013 3.1 La misura 111 del PSR La formazione degli operatori agricoli e forestali in Piemonte è prevalentemente erogata attraverso la misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, finanziato con fondi FEASR8 e nazionali. La misura 111 prevede azioni di formazione (corsi di formazione) e informazione

(sportelli

informativi,

eventi

divulgativi,

seminari,

ecc.)

rivolte

sia

agli

imprenditori e addetti dei settori agricolo ed alimentare (azione 1) sia agli addetti del settore forestale (azione 2). Per il periodo 2007-2013, per la misura 111 è previsto uno stanziamento pubblico complessivo di oltre 23 milioni di euro. Tra il 2008 e gennaio 2012, sono stati emanati 8 bandi destinati a selezionare le agenzie e i progetti formativi per l’erogazione di corsi in ambito agricolo e forestale. Nel complesso sono stati stanziati circa 11 milioni di euro, per un totale di oltre 10 milioni di euro di contributi concessi. Tabella 2 - Dettaglio dei bandi della misura 111 per la formazione in ambito agricolo e forestale Stanziamento

Contributo concesso (milioni €)

Enti formativi beneficiari (N)

Bando 2008 (attività 2008/09)

2,0

1,9

9

Bando 2011 (attività 2010/11)

2,0

2,0

9

Bando 2012 (attività 2012/13)

2,1

nd

nd

Totale agricoltura

6,1

6

18

Bando 2008

0,6

0,4

2

Bando 2009

0,8

0,8

6

Bando 2010

1,0

0,5

3

Bando 2010 (settembre)

0,6

0,6

7

Ambito / Bando Ambito agricolo

Ambito forestale

Bando 2011

2,0

nd

nd

Totale forestale

5,0

4,3

18

11,1

10,3

18

Totale complessivo

Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

8

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

13

Tra il 2008 e il 2012 (mese di gennaio), attraverso la misura 111 del PSR 2007-2013, la Regione Piemonte ha attivato oltre 850 corsi di formazione in ambito agricolo e forestale, per un totale di 15 mila iscrizioni, da parte di oltre 9 mila operatori agricoli e forestali. In media ogni soggetto si è iscritto a 1,6 corsi. Rispetto a queste iscrizioni, a fine gennaio 2012 risultano quasi

8

mila

partecipazioni

da

parte

di

5.700

soggetti

diversi.

Il

numero

di

partecipazioni/partecipanti è circa la metà di quello delle iscrizioni/iscritti. La caduta tra il numero delle iscrizioni e quello delle partecipazioni è dovuta a vari fattori. In primo luogo, alcuni corsi potrebbero non essere stati ancora terminati. Poi, le informazioni relative ai partecipanti potrebbero non essere state ancora completamente rendicontate e immesse nel sistema informativo di monitoraggio. Inoltre, le persone che hanno frequentato meno del 30% della durata totale del corso non sono conteggiate come partecipanti. Infine, alcune iscrizioni potrebbero non aver dato luogo a una successiva effettiva partecipazione al corso. Nei paragrafi che seguono sono presentate le principali caratteristiche dei corsi attivati e dei partecipanti, distintamente per l’ambito agricolo e per quello forestale. Tabella 3 - Corsi di formazione attivati per sottomisura e anno Anno Sottomisura 111.1.A

2008

2009

2010

2011

2012*

N

%

7

204

246

299

17

773

90,2

13

23

44

4

84

9,8

217

269

343

21

857

100,0

111.2 Totale

TOTALE

7

* dati al 02.02.2012 Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

Tabella 4 - Iscritti e partecipanti ai corsi di formazione Iscrizioni Sottomisura

111.1.A

Partecipazioni

Iscrizioni

Iscritti (teste)

Media per persona

Partecipazioni

Partecipanti (teste)

Media per persona

13.674

8.585

1,6

7.364

5.369

1,4

111.2

1.322

746

1,8

610

344

1,8

Totale

14.996

9.331

1,6

7.974

5.713

1,4

* dati al 02.02.2012 Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

14

3.2

Le iniziative di formazione in agricoltura

La gran parte dei corsi di formazione in agricoltura è stata attivata nella provincia di Cuneo (40%), dove ha sede il maggior numero di imprese agricole piemontesi, e nella provincia di Torino (20%). Dal grafico sottostante sembra risultare uno sbilanciamento tra numero di imprese e corsi attivati solo nella provincia di Alessandria, dove si riscontra una percentuale di corsi inferiore rispetto a quella delle imprese. Grafico 1 - Distribuzione corsi, iscritti e imprese

*Imprese iscritte nell’Anagrafe agricola unica, anno 2008 Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

La tabella che segue mostra il numero e le caratteristiche dei corsi attivati tra il 2008 e il gennaio 2012 per gli agricoltori. Dalla tabella si evince come un numero consistente di corsi sia dedicato alla formazione sul tema della sicurezza degli operatori sul lavoro: circa 1 corso su 4. Un’elevata offerta di corsi di formazione riguarda l’amministrazione aziendale e il marketing: ben il 15% (115 corsi) del totale dei corsi attivati riguarda la gestione e l’amministrazione dell'impresa e il 6% (45 corsi) il marketing e la comunicazione. Un altro corso molto diffuso (il 13% del totale dei corsi attivati) è quello relativo all’insediamento dei giovani nelle imprese agricole, sostenuto da un’altra misura del PSR 2007-2013 della Regione Piemonte (la misura 112) che incentiva l’insediamento dei giovani fino ai 40 anni di età, attraverso il subentro in imprese esistenti o la costituzione di nuove imprese agricole. Tra i corsi di natura applicata, sono state attivate numerose attività formative riguardanti il rafforzamento delle capacità tecniche in agricoltura e allevamento (56 corsi), igiene e sicurezza alimentare (55 corsi), tecniche di agricoltura biologica e biodinamica (47 corsi). Recentemente sono stati attivati dei 15

corsi legati alle “nuove sfide” comunitarie previste dall’Health Check (HC, cioè i cambiamenti climatici, energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche, ristrutturazione del settore lattierocaseario, banda larga). Questi corsi, al momento ancora poco diffusi, verranno ad intensificarsi nei prossimi due anni di programmazione, grazie a ulteriori stanziamenti comunitari, nazionali e regionali finalizzati a questi temi prioritari. Tutte le tipologie di corso attivate si caratterizzano per una durata media di 3-4 giorni, ad eccezione dei corsi per l’insediamento dei giovani che durano in media 7 giorni. I corsi per l’insediamento giovani affrontano diverse materie e impiegano in media 10 docenti. Tutti gli altri corsi, invece, sono svolti mediamente da due docenti. Tabella 5 - Tipologie e caratteristiche dei corsi attivati in ambito agricolo

Corsi

Caratteristiche

Argomenti N

%

N medio docenti

Durata media in giorni

Sicurezza sul lavoro

199

25,7

2,2

4,1

Rafforzamento capacità di gestione e amministrazione dell'impresa

115

14,9

2,2

3,1

Corso per insediamento giovani

102

13,2

10,3

7,4

Rafforzamento capacità tecniche in agricoltura e allevamento

56

7,2

2,3

3,2

Igiene e sicurezza alimentare

55

7,1

1,9

3,1

Tecniche di agricoltura biologica e biodinamica

47

6,1

2,4

3,5

Rafforzamento capacità di marketing e comunicazione

45

5,8

2,7

3,5

30

3,9

4,0

4,1

30

3,9

2,5

3,8

24

3,1

2,0

2,8

22

2,8

2,1

3,2

Tecniche di agricoltura integrata

15

1,9

1,9

3,0

Pratiche agricole finalizzate alla salvaguardia della biodiversità (HC)

13

1,7

1,7

4,8

Energie rinnovabili (HC)

8

1,0

2,5

3,9

Miglioramento efficienza energetica dell'azienda (HC)

6

0,8

2,2

3,3

4

0,5

2,0

2,3

1

0,1

1,0

3,0

1

0,1

2,0

1,0

773

100,0*

3,4

4,1

Rafforzamento attività connesse a multifunzionalità e diversificazione Rafforzamento delle capacità tecniche nella trasformazione dei prodotti Aggiornamento sulle normative e opportunità di finanziamento Rispetto della condizionalità (Ambiente, Sanità pubblica, Salute e benessere animali, BCAA)

Gestione e modificazione uso del suolo per contrastare i cambiamenti climatici (HC) Miglioramento competitività del settore lattiero-caseario (HC) Tecnologie per il risparmio idrico (HC) Totale

* la somma dei valori della colonna potrebbe non essere pari a cento a causa degli arrotondamenti operati Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

I dati di monitoraggio sulle attività formative finanziate dal PSR piemontese permettono di conoscere non solo il numero e le caratteristiche dei corsi attivati, ma anche il numero di iscrizioni e partecipazioni ai corsi nonché alcune caratteristiche dei partecipanti.

16

I corsi che hanno raccolto maggiore risposta sul territorio sono quelli sulla sicurezza sul lavoro (circa 2600 partecipazioni nel periodo 2008-gennaio 2012), i corsi per insediamento giovani (circa 1300 partecipazioni) e i corsi riguardanti il rafforzamento delle capacità di gestione e amministrazione dell’impresa (circa 1000 partecipazioni). L’ultima colonna della tabella mostra il tasso di partecipazione, dato dal rapporto tra numero di partecipazioni e numero di iscrizioni al corso. Si osserva che i corsi che presentano il più alto tasso di partecipazione sono quelli per l’insediamento giovani e i corsi relativi alle tecniche di agricoltura integrata (entrambi hanno un tasso di partecipazione pari a 0,8) e quelli sulle energie rinnovabili (0,7). Tabella 6 - Iscrizioni e partecipazioni ai corsi attivati in ambito agricolo

Argomenti corsi

Iscrizioni

Partecipazioni*

Tasso di partecipazione

N

%

N

%

Sicurezza sul lavoro

4.451

32,6

2.611

35,5

0,6

Rafforzamento capacità di gestione e amministrazione dell'impresa

2.223

16,3

1.084

14,7

0,5

Corso per insediamento giovani

1.584

11,6

1.275

17,3

0,8

Rafforzamento capacità tecniche in agricoltura e allevamento

1.012

7,4

533

7,2

0,5

792

5,8

404

5,5

0,5

699

5,1

194

2,6

0,3

496

3,6

247

3,4

0,5

487

3,6

265

3,6

0,5

444

3,2

183

2,5

0,4

423

3,1

191

2,6

0,5

412

3,0

22

0,3

0,1

Tecniche di agricoltura integrata

253

1,9

207

2,8

0,8

Pratiche agricole finalizzate alla salvaguardia della biodiversità (HC)

155

1,1

40

0,5

0,3

Energie rinnovabili (HC)

110

0,8

76

1,0

0,7

62

0,5

10

0,1

0,2

57

0,4

15

0,2

0,3

7

0,1

7

0,1

1,0

7

0,1

0,0

0,0

13.674

100,0**

100,0**

0,5

Igiene e sicurezza alimentare Tecniche di agricoltura biologica e biodinamica Rafforzamento capacità di marketing e comunicazione Rafforzamento attività connesse a multifunzionalità e diversificazione Rafforzamento delle capacità tecniche nella trasformazione dei prodotti Aggiornamento sulle normative e opportunità di finanziamento Rispetto della condizionalità (Ambiente, Sanità pubblica, Salute e benessere animali, BCAA)

Miglioramento efficienza energetica dell'azienda (HC) Gestione e modificazione uso del suolo per contrastare i cambiamenti climatici (HC) Miglioramento competitività del settore lattiero-caseario (HC) Tecnologie per il risparmio idrico (HC) Totale

7.364

* Numero di partecipazioni rendicontate al 30.1.2012 ** la somma dei valori della colonna potrebbe non essere pari a cento a causa degli arrotondamenti operati Fonte: elaborazioni Nuval su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

I corsi di formazione agricola sono stati frequentanti in prevalenza da uomini (76% contro il 24% delle donne). Questo dato è in linea con la minor presenza femminile nelle imprese agricole (29%, nel 2011, secondo Unioncamere). 17

Tabella 7 - Caratteristiche dei partecipanti in ambito agricolo*

Caratteristiche dei partecipanti

N

%

Femmina

1.791

24,3

Maschio

5.573

75,7

Giovane (=60 anni) Titolo di studio

Laurea o diploma universitario Settore azienda di appartenenza

Forestale Posizione nell'azienda

Totale * Iscritti che hanno frequentato almeno il 30% del corso. Fonte: elaborazioni Nuval su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

I giovani agricoltori (con 40 anni o meno) sono quelli più propensi a seguire attività formative: essi rappresentano il 48% del totale delle partecipazioni a fronte di una incidenza del 13% di questa classe di età nel settore agricolo piemontese (Anagrafe Agricola Unica, anno 2008). La maggiore partecipazione dei giovani ai corsi è sicuramente determinata dalla necessità di acquisire competenze per colmare la minore esperienza e da una maggiore propensione verso le attività formative, rispetto alle persone più anziane, ma anche dall’obbligo di frequenza di questo tipo di attività formativa per quei partecipanti che hanno contestualmente chiesto il contributo del PSR per l’insediamento in agricoltura (misura 112). L’elevata partecipazione ai corsi di formazione agricola da parte di individui con meno di 40 anni (presumibilmente con un buon livello di formazione iniziale) influisce sul livello medio di istruzione osservato tra i partecipanti: gli agricoltori con un diploma di scuola superiore o di formazione professionale rappresentano il 45% del totale delle partecipazioni. Invece, secondo gli ultimi dati Istat provenienti dall’indagine “Struttura e produzioni delle aziende agricole” del 2007, solo il 22% degli agricoltori piemontesi possiede un titolo di studio uguale o superiore al diploma. 18

La quasi totalità delle partecipazioni ai corsi (97%) è riconducibile a soggetti che lavorano in aziende agricole e solo il 3% a soggetti impiegati in aziende del settore alimentare. Nella maggioranza dei casi sono imprenditori singoli o associati (78%), nel 16% dei casi sono dipendenti e per il 6% dei casi sono aspiranti imprenditori agricoli (individui fino ai 40 anni che partecipano a corsi per insediamento giovani agricoltori). Il grafico 2 mostra i corsi più frequentati dagli agricoltori fino a 40 anni di età (esclusi il corso insediamento giovani e il corso sicurezza sul lavoro). Le materie che riscuotono il maggiore interesse tra i giovani sono la gestione e l’amministrazione dell’impresa (35%), le tecniche di agricoltura e allevamento (14%) e i corsi sull’igiene e la sicurezza alimentare (13%). Grafico 2 - Giovani e formazione agricola*

* Distribuzione delle partecipazioni ai corsi in ambito agricolo da parte di individui fino a 40 anni di età Fonte: elaborazioni Nuval su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

3.3

Le iniziative di formazione nel settore forestale

Tra il 2008 e il 2012 (mese di gennaio), sono stati attivati 84 corsi in ambito forestale. La gran parte (61%) ha riguardato la gestione del verde arboreo, con corsi di vario livello sull’utilizzo della motosega nelle operazioni di abbattimento delle piante e allestimento del legname. Un corso su quattro (20 in tutto, pari al 24%) ha riguardato la formazione, a vari livelli, di operatori in ingegneria naturalistica, mentre i corsi per operatore forestale in tree climbing sono stati 13 (pari al 15% del totale dei corsi attivati). I corsi durano in media 5-6 giorni e vedono impegnati da 4 a 6 docenti.

19

Tabella 8 - Tipologie e caratteristiche dei corsi attivati in ambito forestale

Corsi

Caratteristiche

Argomenti

Gestione verde arboreo F1 - Introduzione all'uso in sicurezza della motosega F2 - Utilizzo in sicurezza della motosega nelle operazioni di allestimento F3 - Utilizzo in sicurezza della motosega nelle operazioni di abbattimento ed allestimento F4 - Utilizzo in sicurezza della motosega nelle operazioni di abbattimento ed allestimento, livello avanzato F5 - Lavoro e impiego in sicurezza delle attrezzature nelle operazioni di esbosco F6 - Sicurezza e salute sul lavoro, prevenzione degli infortuni, gestione emergenze, normativa ambientale e forestale Operatore Forestale

N

%

N medio docenti

Durata media in giorni

51

60,7

5,3

4,2

2

2,4

5,0

2,0

8

9,5

5,3

3,3

28

33,3

5,8

5,1

4

4,8

4,8

5,0

4

4,8

5,0

3,0

5

5,9

3,8

2,0

13

15,5

6,2

6,6

G1 - Operatore in tree climbing

5

6,0

8,6

7,2

G2 - Operatore in tree climbing: livello 2

5

6,0

4,8

6,2

G3 - Operatore in tree climbing: livello 3

3

3,6

4,3

6,3

Operatore in ingegneria naturalistica

20

23,8

5,6

5,2

I1 - Operatore in ingegneria naturalistica

10

11,8

5,7

5,0

4

4,8

5,5

6,0

4

4,8

5,5

5,0

2

2,4

6,0

6,0

84

100,0

5,5

4,9

I2 - Operatore in ingegneria naturalistica: opere in ambito fluviale I3 - Operatore in ingegneria naturalistica: opere complementari e drenaggi Non disponibile Totale complessivo

Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

In linea con l’offerta formativa, i corsi che hanno ricevuto un maggior numero di iscrizioni sono quelli sulla gestione del verde arboreo: oltre 800 iscrizioni. Il tasso medio di partecipazione effettiva ai corsi (numero partecipazioni/numero iscrizioni) è pari a 0,5: solo un’iscrizione su due corrisponde a un’effettiva partecipazione. Si rammenta che il tasso di partecipazione potrebbe essere sottostimato per ritardi riguardanti la rendicontazione dei corsi da parte degli enti formatori.

20

Tabella 9 - Iscrizioni e partecipazioni ai corsi attivati in ambito forestale Iscrizioni

Partecipazioni*

N

%

N

%

Tasso di partecipazione

824

62,3

321

52,6

0,4

25

1,9

10

1,6

0,4

134

10,1

40

6,6

0,3

486

36,8

189

31,0

0,4

55

4,2

15

2,5

0,3

60

4,5

30

4,9

0,5

64

4,8

37

6,1

0,6

181

13,7

103

16,9

0,6

G1 - Operatore in tree climbing

79

6,0

40

6,6

0,5

G2 - Operatore in tree climbing: livello 2

64

4,8

37

6,1

0,6

G3 - Operatore in tree climbing: livello 3

38

2,9

26

4,3

0,7

Operatore in ingegneria naturalistica

317

24,0

186

30,5

0,6

I1 - Operatore in ingegneria naturalistica

175

13,2

80

13,1

0,5

54

4,1

38

6,2

0,7

54

4,1

38

6,2

0,7

Argomenti Gestione verde arboreo F1 - Introduzione all'uso in sicurezza della motosega F2 - Utilizzo in sicurezza della motosega nelle operazioni di allestimento F3 - Utilizzo in sicurezza della motosega nelle operazioni di abbattimento ed allestimento F4 - Utilizzo in sicurezza della motosega nelle operazioni di abbattimento ed allestimento, livello avanzato F5 - Lavoro e impiego in sicurezza delle attrezzature nelle operazioni di esbosco F6 - Sicurezza e salute sul lavoro, prevenzione degli infortuni, gestione emergenze, normativa ambientale e forestale Operatore Forestale

I2 - Operatore in ingegneria naturalistica: opere in ambito fluviale I3 - Operatore in ingegneria naturalistica: opere complementari e drenaggi Non disponibile Totale complessivo

34

2,6

30

4,9

0,9

1.322

100,0

610

100,0

0,5

* Numero di partecipazioni rendicontate al 30.1.2012 Fonte: elaborazioni Nuval su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

Per quanto concerne le caratteristiche dei partecipanti ai corsi di formazione, sono quasi tutti uomini: solo 11 partecipazioni riguardano donne. Inoltre, si osserva una netta prevalenza di giovani: il 56% delle partecipazioni riguarda giovani fino a 40 anni di età. Il livello medio di istruzione dei partecipanti ai corsi è elevato rispetto alla media del settore: i diplomati (scuola superiore o formazione professionale) rappresentano il 41% del totale delle partecipazioni, i laureati l’11%. Gli individui che partecipano alle attività formative in ambito forestale organizzate dalla Regione Piemonte provengono sia dal settore forestale (69%) sia da quello agricolo (30%) e sono in prevalenza lavoratori autonomi (45%) o dipendenti di imprese agricole e forestali (29%).

21

Tabella 10 - Caratteristiche dei partecipanti in ambito forestale*

Caratteristiche dei partecipanti

N

%

Genere Femmina

11

1,8

599

98,2

Giovane (=60 anni) Titolo di studio

Laurea o diploma universitario Settore azienda di appartenenza

Posizione nell'azienda

Tecnici liberi professionisti Totale * Iscritti che hanno frequentato almeno il 30% del corso, Fonte: elaborazioni Nuval su dati di monitoraggio Regione Piemonte (CSI)

6

1,0

610

100,0

22

4. I RISULTATI DELLA RICERCA 4.1

L’indagine quantitativa

L’analisi dei Fabbisogni Formativi (FF) e la valutazione della qualità dei corsi percepita dai partecipanti (customer satisfaction) sono state realizzate su un campione di 505 persone, pari all’8,8% del totale dei partecipanti ai corsi (al mese di gennaio 2012) e allo 0,5% degli operatori agricoli e forestali piemontesi. I risultati sono stati integrati, in un secondo momento, con quelli dell’indagine realizzata dall’INEA (Vagnozzi e Trione, 2011) su 520 imprese agricole piemontesi (0,8% del totale). L’indagine diretta è stata condotta con questionario, sono stati intervistati i partecipanti ai corsi di formazione finanziati attraverso le misure 111.1.A e 111.2 del PSR 2007-2013 realizzati nel periodo compreso tra settembre 2011 e gennaio 2012. La scelta di indagare i FF e la qualità della formazione sullo stesso campione, cioè i partecipanti ai corsi di formazione, può sembrare opportunistica. Tuttavia, tale scelta metodologica risponde alle esigenze di conciliare obiettivi conoscitivi e risorse a disposizione per la ricerca, ed è stata presa dopo aver attentamente valutato modalità alternative di intercettare gli operatori agricoli e forestali piemontesi. A tal proposito, la collaborazione degli enti formativi è apparsa fondamentale per interpellare un campione robusto e rappresentativo. La somministrazione del questionario è avvenuta presso le sedi di svolgimento dei corsi, nei giorni conclusivi dell’attività formativa affinché gli intervistati avessero tutti gli elementi per fornire un giudizio esaustivo e completo. I corsi sono stati selezionati in modo da avere un campione di rispondenti rappresentativo dell’intera popolazione indagata. I parametri adottati sono stati i seguenti:  ente formativo organizzatore del corso;  tipologia di corso;  provincia di realizzazione del corso. All’indagine hanno collaborato 13 enti formativi, i dati sono stati raccolti in occasione di 39 differenti corsi9, realizzati in tutte e 8 le province piemontesi.

9

È opportuno precisare che l’indagine non ha interessato corsi per l’insediamento giovani non per una

scelta metodologica, ma per il fatto che nel periodo in cui l’indagine è stata condotta questa tipologia di corsi non era rappresentata.

23

4.1.1 Caratteristiche del campione Distinguendo i dati per sottomisura, sono stati coinvolti 369 addetti agricoli e 136 addetti forestali che hanno partecipato rispettivamente a 31 corsi realizzati nell’ambito della misura 111.1.A e 8 corsi nell’ambito della misura 111.2. Nel complesso, quindi, il campione dei rispondenti è composto per il 73% da addetti del settore agricolo e per il restante 27% da addetti del settore forestale. Tabella 11 - Il campione dell’indagine

Sottomisura

N partecipanti

%

N corsi

%

111.1.A

369

73

31

79

111.2

136

27

8

21

Totale

505

100

39

100

Fonte: elaborazioni Ceris - CNR

La distribuzione territoriale del campione è stata influenzata ovviamente dal calendario dei corsi previsti dagli enti formativi durante la fase di raccolta dei dati. La provincia più rappresentata è quella di Torino con 16 corsi (11 in ambito agricolo e 5 in ambito forestale), seguono le province di Alessandria, Asti, Cuneo e Vercelli. Le province di Biella, Novara e Verbania hanno una rappresentatività marginale. Le distribuzioni sono in linea con quelle dei corsi di formazione organizzati attraverso la misura 111 (ved. pag. 15) per tutte le province ad eccezione di quella di Torino che risulta più rappresentata nel nostro campione (41% contro 20%) e quella di Cuneo che è invece sottorappresentata rispetto all’universo dei corsi organizzati in ambito PSR (13% contro 40%). Tabella 12 – Distribuzione percentuale dei corsi dove è stato somministrato il questionario, per provincia

Sottomisura

AL

AT

BI

CN

NO

TO

VB

VC

Totale

111.1.A

19

16

3

10

3

35

3

10

100

111.2

0

0

0

25

0

63

0

13

100

Totale

15

13

3

13

3

41

3

10

100

Fonte: elaborazioni Ceris - CNR

Osservando le caratteristiche anagrafiche del campione, emerge che i soggetti intervistati sono per l’81% uomini e per il 19% donne; l’età è perlopiù compresa nelle classi 40-54 anni (42%) e 26-39 anni (38%). Queste informazioni su genere ed età variano se distinte per sottomisura. Se nel campione agricolo le donne sono un quarto dei soggetti intervistati, in quello forestale esse calano drasticamente, arrivando al 2% del totale. Si evidenziano delle differenze anche per quanto riguarda l’età: i forestali sono in media più giovani. Dal punto di vista del titolo di studio dei partecipanti, si osserva un discreto livello di istruzione: più della metà dei soggetti ha un diploma e una quota di poco inferiore al 10% ha una laurea. Considerando la funzione in azienda dei partecipanti, si osserva una netta prevalenza di imprenditori e lavoratori autonomi 24

che rappresentano quasi il 70% dei rispondenti. Mantenendo la distinzione tra le sottomisure, questa prevalenza risulta meno marcata nel settore forestale, dove la differenza percentuale tra i titolari di azienda e i dipendenti è meno evidente. In ambito agricolo, il campione è simile all’universo dei partecipanti ai corsi per le caratteristiche di genere ed età, mentre risulta più istruito (63% con diploma e laurea contro 45%) e formato in maggior misura da dipendenti (30% contro 16%). In ambito forestale c’è una quasi completa corrispondenza tra campione e universo, risulta differente solo la percentuale di partecipanti che dichiarano di essere dipendenti (42% nel campione e 29% nell’universo dei partecipanti). In estrema sintesi, il campione intervistato è formato in prevalenza da uomini con un’età compresa tra i 26 e i 54 anni, una formazione iniziale buona e titolari di azienda. Tabella 13 - Caratteristiche del campione

Caratteristiche

Misura 111.1.A

Misura 111.2

Totale

N

%

N

%

N

%

89

25

3

2

92

19

269

75

119

98

388

81

64

9

2

0

0

9

2

Inferiore al diploma

132

36

58

48

190

39

Diploma

200

55

49

40

249

52

30

8

14

12

44

9

Conduttore

228

70

61

58

289

67

Coadiuvanti dipendenti

101

30

44

42

145

33

0

0

1

0

0

0

Genere Femmina Maschio Classe età

Titolo di studio

Laurea Funzione in azienda

Operai, tecnici e funzionari della P.A. Fonte: elaborazioni Ceris - CNR

Le aziende di provenienza dei partecipanti all’indagine, sulla base dell’attività prevalente dichiarata dai rispondenti10, appartengono al settore cerealicolo e risicolo (24%), vinicolo (17%) e zootecnico (17%). Per quanto riguarda gli operatori forestali, l’attività prevalente delle aziende di appartenenza si distribuisce nel seguente modo: 10% giardinaggio, arboricoltura da legno e manutenzione di aree verdi; 8% abbattimento ed esbosco; 2% ingegneria naturalistica.

10

La risposta alla domanda era aperta, il tasso di risposta è stato pari all’ 81%.

25

Tabella 14 – L’attività prevalente delle aziende di provenienza dei partecipanti

Attività prevalente delle aziende

N

%

Cereali, riso, seminativi

99

24

Lattiero casearia

37

9

Ortofrutticola

24

6

Vinicola

69

17

Allevamento

67

17

Giardinaggio, arboricoltura e manutenzione aree verdi

42

10

Abbattimento ed esbosco

31

8

Ingegneria naturalistica

7

2

Pubblica amministrazione

5

1

Agriturismo

6

1

Altro Totale

19

5

406

100

Fonte: elaborazioni Ceris - CNR

Il primo quesito del questionario era finalizzato a verificare la conoscenza dei partecipanti riguardo la fonte di finanziamento del corso di formazione. Le risposte al quesito permettono di comprendere se gli addetti del settore agricolo e forestale siano consapevoli che la formazione a cui partecipano gratuitamente è possibile grazie ai finanziamenti pubblici erogati attraverso il PSR. La percentuale di partecipanti che dichiarano di sapere che la fonte di finanziamento del corso di formazione è il PSR è molto elevata: per il settore agricolo risponde in modo affermativo il 92% dei rispondenti, per il settore forestale la quasi totalità degli intervistati (99%). Grafico 3 – Corretta conoscenza sulla fonte di finanziamento del corso

Fonte: elaborazioni Ceris - CNR

Il secondo quesito indagava l’assiduità dei partecipanti ai corsi di formazione finanziati dal PSR: agli intervistati era chiesto se in passato avessero già frequentato uno o più corsi di 26

formazione erogati nell’ambito del PSR. Le risposte forniscono informazioni utili sia sul comportamento degli intervistati in tema di frequenza della formazione sia sul ricambio dell’utenza dell’offerta formativa del PSR. Quest’ultimo aspetto è di particolare interesse perché dall’analisi dei dati di monitoraggio della misura 111 sembra che nel periodo tra il 2008 e il 2012 i partecipanti alla formazione si siano iscritti a più di un corso, in media ogni soggetto si è iscritto a 1,6 corsi. Questa situazione da un lato è senz’altro positiva perché testimonia l’assiduità al sistema della formazione da parte di un gruppo di utenti in costante aggiornamento su temi diversi e la loro soddisfazione, altrimenti non avrebbero ripetuto l’esperienza formativa. Al tempo stesso, però, la situazione descritta necessita di essere esplorata per capire se l’attuale offerta formativa è capace di intercettare nuovi iscritti o si rivolge prevalentemente allo stesso target. Il bacino di utenza, infatti, potrebbe essere formato in prevalenza da un certo numero di operatori soliti aggiornasi professionalmente prendendo parte con una discreta assiduità ai corsi di formazione. Qualora tale ipotesi fosse confermata, essa porrebbe il decisore politico davanti ad alcune riflessioni. Se non vi è un ricambio dell’utenza, ma, al contrario, un ridotto inserimento di nuovi soggetti all’interno del sistema di formazione, potrebbe essere necessario apporre un correttivo al sistema di reclutamento dei partecipanti, introducendo misure che agevolino l’ingresso costante di nuovi operatori. Ad esempio, gli enti formativi beneficiari della misura potrebbero essere obbligati a coinvolgere una percentuale di nuovi partecipanti ad ogni nuovo corso. In caso contrario, potrebbe essere più costruttivo proseguire l’attività di aggiornamento costante con gli addetti interessati e ben predisposti verso la formazione, tralasciando gli altri soggetti perché ritenuti poco sensibili alla formazione e quindi difficilmente intercettabili. Le informazioni ottenute dall’indagine con questionario risultano particolarmente preziose come base conoscitiva per questo tipo di riflessioni anche se per il futuro è auspicabile un ulteriore approfondimento. In buona sostanza, la domanda a cui si vuole rispondere è: gli utenti dei corsi sono sempre gli stessi o nel tempo si verifica l’inserimento di soggetti nuovi?

27

Grafico 4- Partecipazione passata ai corsi di formazione finanziati dal PSR

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

L’analisi delle risposte raccolte evidenzia che nella maggioranza dei casi i soggetti interpellati hanno già partecipato nel passato ad attività formative promosse dal PSR. Per la formazione agricola, un terzo del campione (il 33%) dichiara di aver partecipato più di una volta nel passato ad attività formative realizzate nell’ambito del PSR e il 27% dichiara di aver già partecipato una volta. Sommando le due percentuali, risulta che il 60% del campione ha usufruito almeno due volte dei corsi formativi, includendo anche il corso che il soggetto stava frequentando al momento della compilazione del questionario. Il 32% del campione dichiara, invece, di non aver mai partecipato in precedenza a corsi formativi finanziati dal PSR. Una quota non marginale di partecipanti, di conseguenza, è nuova a questa modalità di formazione professionale. La situazione descritta, dunque, è positiva perché dimostra che una buona parte delle persone in formazione sono assidue e contente dell’esperienza formativa tanto da ripeterla una o più volte nel tempo e che al contempo la misura è capace di coinvolgere un numero progressivamente crescente di nuovi utenti. Nel settore forestale l’assiduità dei partecipanti è più accentuata (il 39% dichiara di aver frequentato più di una volta i corsi organizzati dal PSR) ciò dipende probabilmente dalla struttura modulare del sistema formativo forestale (cfr pag. 47). La percentuale di addetti che in precedenza non aveva mai partecipato ai corsi formativi finanziati dalla misura 111.2 è elevata (35%) segno che anche in ambito forestale c’è un buon coinvolgimento di nuovi utenti. Si segnala, infine, in linea con l’ottimo livello di consapevolezza sulla fonte di finanziamento dei corsi già descritto, che solo un numero ridotto di soggetti (l’8% degli operatori agricoli e solo l’1% di quelli forestali) dichiara di non sapere se i corsi di formazione frequentati nel passato fossero realizzati con il contributo del PSR.

28

Mettendo in relazione la frequenza della partecipazione ai corsi e l’età dei partecipanti emergono alcuni risultati interessanti. Il 35% degli intervistati che ha dichiarato di aver partecipato più di una volta ai corsi di formazione si concentra nelle fasce di età comprese tra 26 e 39 anni (15%) e 40 e 54 anni (14%). Anche coloro che hanno frequentato i corsi una volta sola nel passato (25% dei rispondenti) si concentrano nelle stesse classi di età (9% e 10% rispettivamente). Sono meno assidui, invece, i giovani fino ai 25 anni e le persone con più di 65 anni. Nel primo caso, si tratta di persone subentrate in azienda da poco tempo o titolari di un’azienda aperta di recente, entrambe situazioni che diminuiscono la possibilità che essi abbiano già frequentato uno o più corsi nel passato. Nel caso degli over 64, la scarsa frequenza appare giustificata dal fatto che si tratta di persone già mature non solo al momento dell’avvio dell’attuale programmazione, ma anche di quella precedente e quindi poco orientate a partecipare a un sistema di formazione nuovo e strutturato. Anche tra coloro che non hanno mai partecipato alla formazione precedentemente (34%) sono molto rappresentate le fasce di età intermedie, corrispondenti a persone in piena attività e da cui ci si aspetterebbe una partecipazione assidua alle attività di aggiornamento. Questo dato, tuttavia, può dipendere in parte dalle caratteristiche del campione di indagine. Grafico 5 – Partecipazione ai corsi di formazione in rapporto all’età dei partecipanti

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

Mettendo in relazione la frequenza nella partecipazione ai corsi con il titolo di studio, si nota una relazione positiva tra le due variabili: all’aumentare del titolo di studio aumenta la frequenza ai corsi formativi. Se tra i partecipanti in possesso di un diploma o di una laurea prevalgono coloro che hanno usufruito dei corsi di formazione più di una volta, tra i non diplomati, al contrario, vi è una prevalenza di persone che non hanno mai partecipato ai corsi di formazione. 29

Grafico 6 – Partecipazione ai corsi di formazione in rapporto al titolo di studio

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

Una sezione del questionario era volta a indagare i canali di formazione e informazione privilegiati dagli addetti del settore agricolo e di quello forestale. I rispondenti avevano la possibilità di dare più di una risposta scegliendo tra cinque opzioni indicate e, qualora lo ritenessero opportuno, segnalando con una risposta libera altre modalità non previste (Grafico 7). Grafico 7 – I canali informativi utilizzati dagli operatori per l’aggiornamento professionale

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

Dalle risposte raccolte tra gli addetti agricoli emerge, in modo evidente, il ruolo cruciale dei tecnici nel processo di aggiornamento e formazione degli operatori agricoli: ai tecnici si rivolge l’87% dei rispondenti. Molto utilizzati risultano anche lo scambio informale di conoscenze tra parenti, amici e colleghi indicato dal 66% degli intervistati, la lettura di libri, manuali e riviste 30

specializzate (64%) e Internet privilegiato da oltre la metà dei rispondenti (56%). Un terzo del campione, infine, afferma di usare televisione e radio. In ambito forestale, i quattro canali informativi privilegiati, pressoché in egual misura, dagli operatori sono, nell’ordine: libri, manuali e riviste (71%); Internet (69%); lo scambio informale di conoscenze (68%) e la consulenza dei tecnici (66%). Molto meno importanti sono radio e televisione (10%). Il quadro complessivo che emerge dalle risposte sui canali di formazione è molto positivo. Nel processo di aggiornamento gli operatori agricoli e forestali utilizzano i media in modo diversificato, combinando canali di informazione più tradizionali con altri più innovativi, a seconda delle esigenze. Nel comparto agricolo spicca il ruolo dei tecnici ai quali gli agricoltori si affidano in maniera prevalente. L’operato dei tecnici risulta particolarmente importante nella divulgazione di informazioni sul territorio, grazie alla loro attività capillare presso le aziende agricole. Infine, i risultati appaiono in linea con gli sforzi che la Regione Piemonte sta facendo in campo agricolo nel potenziamento del processo di comunicazione con i tecnici e in ambito forestale nella produzione di materiale informativo cartaceo e su Internet. La verifica di eventuali correlazioni tra i canali informativi privilegiati dagli operatori e l’età, il titolo di studio e la frequenza della partecipazione ai corsi non ha dato risultati significativi. Grafico 8 – I canali informativi utilizzati dagli operatori per fascia di età

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

31

Grafico 9 - I canali informativi utilizzati dagli operatori per titolo di studio

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR Grafico 10 - I canali informativi utilizzati dagli operatori e la frequenza ai corsi di formazione

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

4.1.2 Qualità della formazione Una parte del questionario era dedicata a rilevare il giudizio dei partecipanti in merito alla qualità del corso frequentato. Si richiedeva di fornire un giudizio su diversi aspetti della qualità del corso: 1. qualità complessiva; 2. organizzazione (sede, orari, materiale didattico); 3. preparazione dei docenti; 4. utilità delle conoscenze apprese e applicabilità nel proprio lavoro; 32

5. soddisfazione dei bisogni formativi; 6. corrispondenza alle aspettative. Il giudizio poteva essere espresso utilizzando una scala di valori compresa tra 1 (estremo negativo) e 10 (estremo positivo). Dalle elaborazioni delle risposte, emerge un’elevata soddisfazione dei partecipanti, sia per la sottomisura 111.1.A (Grafico 11) sia per la sottomisura 111.2 (Grafico 12). Grafico 11 – La qualità dei corsi di formazione secondo i partecipanti ai corsi della misura 111.1.A

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

Nel settore agricolo, il grado di soddisfazione registrato risulta elevato per ogni ambito sottoposto a giudizio: i tre punteggi più elevati (8, 9 e 10) sono stati assegnati da circa l’80% dei rispondenti per ogni aspetto. Particolarmente positivo è il giudizio relativo alla preparazione dei docenti: il 51% dei rispondenti ha dato un giudizio pari a 10 e il 28% pari a 9. I giudizi inferiori a 6 sono quasi irrilevanti (10%) e riguardano i seguenti aspetti: utilità degli argomenti trattati nel corso e applicabilità nel proprio lavoro, soddisfazione dei fabbisogni formativi e corrispondenza alle aspettative. Per quanto riguarda la formazione forestale, la soddisfazione è ancora più elevata. Tutti gli aspetti sottoposti a giudizio hanno ricevuto giudizi ottimi. Il primo dato che colpisce l’attenzione è la completa assenza di valutazioni negative, inferiori a 5. Come per l’ambito agricolo, almeno l’80% dei rispondenti ha indicato un valore compreso tra 8 e 10 per ogni aspetto preso in esame. Anche in ambito forestale, poi, la preparazione dei docenti è l’aspetto giudicato più positivamente: il 72% dei rispondenti ha fornito un valore uguale a 10 e il 18% un valore pari a 9.

33

Grafico 12 – La qualità dei corsi di formazione secondo i partecipanti ai corsi della misura 111.2

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

Per verificare l’attendibilità del giudizio espresso sulla qualità dei corsi di formazione, nel questionario sono state inserite due domande di controllo atte a misurare il grado di soddisfazione dei partecipanti. La prima chiedeva ai partecipanti se avrebbero consigliato a un loro amico di partecipare al corso di formazione. La seconda chiedeva la disponibilità a pagare il corso a cui avevano partecipato, nel caso non fosse stato gratuito e di indicare il prezzo che sarebbero stati disponibili a sostenere, tra alcuni proposti. Grafico 13 – Risposta al quesito “Consiglierebbe questo corso di formazione a un amico?”

Fonte: elaborazioni Ceris - CNR

Le risposte date alla prima domanda confermano chiaramente l’ottimo giudizio dei partecipanti sulla qualità dei corsi. Quelle fornite alla seconda domanda di controllo, invece, appaiono più controverse. 34

Grafico 14 – Disponibilità a pagare per i corsi secondo i partecipanti

Fonte: elaborazione Ceris-CNR

La disponibilità a pagare per i partecipanti ai corsi agricoli si concentra nelle fasce di prezzo più basse tra quelle proposte. Al contrario, i partecipanti ai corsi forestali rispondono di essere disponibili a sostenere i prezzi più alti tra quelli suggeriti. Le risposte possono essere interpretate come una misura della qualità attribuita ai corsi ed esprimono un maggior apprezzamento per la formazione forestale rispetto a quella agricola. Tuttavia, la percezione del valore del corso dipende dal grado di consapevolezza sul costo effettivo del corso. Trattandosi di finanziamenti pubblici è auspicabile che i partecipanti siano consapevoli del valore del servizio di cui usufruiscono a titolo gratuito, ma non è detto che la percezione dei costi

corrisponda

ai

costi

effettivamente

sostenuti

per

la

realizzazione

del

corso.

Probabilmente, in campo forestale, date le caratteristiche dell’offerta formativa (cantieri in bosco, uso di attrezzature, elevato rapporto tra numero di istruttori e numero di partecipanti), i partecipanti sono più consapevoli dei costi del corso e quindi indicano valori più elevati di disponibilità a pagare.

4.1.3 Fabbisogni formativi Per capire i fabbisogni formativi degli addetti agricoli e forestali, il questionario prevedeva una domanda, con risposta aperta, in cui si richiedeva ai partecipanti su quali argomenti, a loro giudizio, dovrebbero essere organizzati in futuro i corsi di formazione. La decisione di non prevedere risposte predefinite alla domanda sui FF deriva dalla volontà di non influenzare in alcun modo i partecipanti. Il 52% degli intervistati non ha risposto alla domanda o ha fornito risposte non pertinenti o non comprensibili. Il tasso di risposta registrato (pari al 48%), dunque, è piuttosto basso. I motivi possono essere due. Il primo potrebbe essere un basso livello di consapevolezza dei rispondenti circa i propri fabbisogni formativi. Il secondo potrebbe 35

essere la nostra scelta di lasciare aperta la risposta, cosa che può aver disincentivato i rispondenti. Data la struttura molto semplice e concisa

del questionario, appositamente

studiata per consentire una compilazione facile e veloce, la seconda motivazione appare poco convincente. La scarsa consapevolezza degli operatori circa i loro fabbisogni, invece, è stata citata dai soggetti formativi tra le problematiche del processo formativo, nel corso delle interviste a loro dedicate. Secondo gli enti di formazione, infatti, gli operatori agricoli e forestali non sono completamente consapevoli dei loro bisogni e, talvolta, è proprio la partecipazione ai corsi su argomenti specifici che fa emergere il bisogno di conoscenze. Da ciò deriva l’esigenza di incoraggiare tale partecipazione. Questa potrebbe essere la spiegazione più probabile alla bassa percentuale di risposte fornite alla domanda. Tabella 15 – Fabbisogni formativi degli operatori agricoli e forestali per argomento

%

Argomento Biomasse

2

Esbosco e abbattimento

7

Giardinaggio e arboricoltura

7

Ingegneria naturalistica

1

Sicurezza sul lavoro

8

Innovazioni nelle tecniche di produzione e nell’impiego dei macchinari di cui: coltivazione (inclusa la produzione biologica e integrata)

36 25

allevamento

6

non specificato

5

Accoglienza turistica

2

Comunicazione e marketing

6

Gestione aziendale

6

Lingue straniere e informatica Normativa, PAC, PSR, opportunità di finanziamento

3 13

Sicurezza alimentare e produzioni di qualità

4

Tematiche ambientali ed energie rinnovabili

3

Altro Totale

2 100

Fonte: elaborazione Ceris-CNR

Le risposte raccolte sono state classificate in 14 diverse categorie. Dalla tabella 15, emerge una forte dispersione dei fabbisogni senza una prevalenza netta di uno o più argomenti. Anche la categoria “Innovazioni nelle tecniche di produzione (coltivazione e allevamento) e nell’impiego dei macchinari” che raccoglie il 36% delle risposte, riunisce i fabbisogni relativi a tecniche e macchinari in ambiti produttivi del settore primario molto diversi tra loro. Questa situazione descrive la grande diversità di esigenze formative delle aziende, già emersa nel corso delle interviste agli enti formativi e che richiede un sistema di rilevamento dei fabbisogni e di offerta formativa capillare e diffuso sul territorio.

36

All’interno di questo scenario caratterizzato da una elevata frammentazione dei fabbisogni formativi, si può comunque evidenziare il già citato bisogno di aggiornamento in campo tecnico-produttivo (36% dei rispondenti) e quello in ambito politico-normativo e sulle opportunità di finanziamento per le aziende (11%). Un'altro tema molto sentito è quello della sicurezza sul lavoro (8%). Infine, si segnala l’interesse a sviluppare competenze per il miglioramento della gestione aziendale (6%) e delle attività di comunicazione e marketing (6%) che testimonia la volontà di aumentare la competitività della propria azienda non solo dal punto di vista produttivo, ma anche da quello manageriale e commerciale. Questa tendenza è stata rilevata, inoltre, più volte in occasione delle interviste in profondità durante le quali è stata sottolineata la volontà di condurre l’azienda agricola con un approccio più manageriale rispetto al passato, così come avviene negli altri settori economici. I risultati appaiono in linea con quelli di una recente indagine dell’INEA sulla domanda di formazione delle aziende agricole piemontesi i cui risultati saranno presentati nel prossimo paragrafo.

4.1.4 Coerenza tra domanda e offerta di formazione Per concludere questa parte del lavoro e capire il livello di coerenza tra domanda e offerta di formazione degli addetti del settore agricolo e forestale è stato realizzato un matching tra i FF espressi dai rispondenti al questionario e le tipologie dei corsi organizzati attraverso il PSR tra gennaio 2008 e gennaio 2012. Dall’incrocio delle informazioni emerge una situazione di buona coincidenza tra domanda di formazione espressa dal territorio e offerta formativa realizzata con i contributi del PSR. Il risultato è molto incoraggiante e dimostra il buon funzionamento del sistema della formazione. A nostro avviso, la corrispondenza tra fabbisogni e tipologie di corso è da imputarsi principalmente al ruolo degli enti formativi i quali appaiono capaci di individuare i bisogni e organizzare un’offerta formativa rispondente alle necessità degli operatori; ciò è possibile grazie alla presenza capillare sul territorio e il contatto diretto e continuo con le aziende.

37

Tabella 16 - Coerenza tra fabbisogni formativi e tipologie dei corsi PSR Fabbisogni formativi Tecniche di allevamento

Normativa e opportunità di finanziamento

Tematiche ambientali ed energie rinnovabili

X

X

X

X

Marketing e comunicazione

Multifunzionalità e diversificazione

Tecniche di coltivazione

X

Igiene e sicurezza alimentare

Trasformazione dei prodotti

Sicurezza alimentare e produzioni di qualità

Normativa e politica agricola

Lingue straniere e informatica

X

Gestione e amministrazione dell'impresa Tecniche in agricoltura e allevamento

Gestione aziendale

Comunicazione e marketing

Accoglienza turistica

Innovazione tecniche produttive e macchinari

Sicurezza sul lavoro

Ingegneria naturalistica

Giardinaggio e arboricoltura

Esbosco e abbattimento

Sicurezza sul lavoro

Biomasse

Tipologie dei corsi organizzati nell’ambito del PSR gen. 2008gen. 2012

X

X

X

X

X

Condizionalità

X

Agricoltura biologica e biodinamica

X

Agricoltura integrata

X

X

Fabbisogni formativi Tecniche di allevamento

Tematiche ambientali ed energie rinnovabili

Tecniche di coltivazione

Sicurezza alimentare e produzioni di qualità

Normativa e politica agricola

Lingue straniere e informatica

Gestione aziendale

Comunicazione e marketing

Accoglienza turistica

Energie rinnovabili (HC)

Innovazione tecniche produttive e macchinari

Salvaguardia della biodiversità (HC)

Sicurezza sul lavoro

Ingegneria naturalistica

Giardinaggio e arboricoltura

Esbosco e abbattimento

Biomasse

Tipologie dei corsi organizzati nell’ambito del PSR gen. 2008gen. 2012

X

X

X

Miglioramento efficienza energetica dell'azienda (HC)

X

Gestione e modificazione uso del suolo per contrastare i cambiamenti climatici (HC)

x

Competitività del settore lattierocaseario (HC) Tecnologie per il risparmio idrico (HC) Gestione verde arboreo

X

x

Operatore in ingegneria naturalistica

x

Operatore forestale

x

Fonte: elaborazioni Ceris – CNR

39

4.2

L’indagine INEA

Ai fini dell’analisi della domanda di formazione da parte degli operatori agricoli e forestali piemontesi, un’importante fonte di informazione è rappresentata dalla ricerca condotta dall’INEA nel 2008 (e pubblicata nel 2011) su un campione di 520 imprese piemontesi del settore agricolo. L’indagine intendeva far emergere i fabbisogni di servizi in agricoltura nel territorio piemontese. Tra i servizi era compresa la formazione. Il questionario utilizzato nell’indagine conteneva alcune domande sull’attitudine delle imprese agricole piemontesi nei confronti della formazione e sulle attività formative che esse ritengono utili per migliorare le loro conoscenze. I risultati di questa parte dell’indagine dell’INEA sono particolarmente utili per completare lo studio sui fabbisogni formativi del settore agricolo piemontese. Nei

prossimi

paragrafi

sono

presentati

i

principali

risultati

dell’indagine

INEA,

evidenziando le caratteristiche delle imprese più orientate alla formazione e le tipologie di attività formativa più richieste dalle imprese. 4.2.1 Le caratteristiche del campione L’indagine INEA ha coinvolto un campione di 520 imprese rappresentativo della popolazione delle imprese agricole piemontesi. La rappresentatività del campione (e quindi l’affidabilità dei risultati dell’indagine) è mostrata dalla somiglianza tra il campione delle imprese intervistate e l’universo delle imprese piemontesi. Le tabelle che seguono mettono a confronto la distribuzione percentuale delle imprese del campione con quella dell’universo rispetto a molteplici caratteristiche delle imprese. Tabella 17 – Campione indagine INEA: caratteristiche del conduttore Distribuzione %*** Caratteristiche del conduttore

Campione

Universo

Meno di 40 anni

14,2

13,2

40 anni e oltre

85,8

86,8

Laurea specialistica

1,0

0,4

Laurea

2,9

2,1

Scuola superiore specialistica

8,2

4,7

Scuola superiore

21,3

14,9

Scuola dell'obbligo o inferiore

66,5

77,9

Classe di età*

Titolo di studio**

* Anagrafe agricola unica 2008 ** Valori risultanti dall'indagine Istat SPA anno 2007 *** Le somme dei valori di queste colonne potrebbero non essere pari a cento a causa degli arrotondamenti Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati INEA, CSI Piemonte, Istat

Tabella 18 - Campione indagine INEA: localizzazione delle imprese Distribuzione %** Localizzazione delle imprese

Campione

Universo*

Pianura

40,3

37,5

Collina

50,2

50,0

9,5

12,5

Alessandria

10,7

16,5

Asti

10,9

13,3

Montagna Provincia

Biella

1,5

2,3

Cuneo

41,2

37,5

Novara

4,2

3,9

Torino

26,7

21,3

Verbano-Cusio-Ossola

0,3

1,2

Vercelli

4,6

4,0

* Anagrafe agricola unica 2008 ** Le somme dei valori di queste colonne potrebbero non essere pari a cento a causa degli arrotondamenti operati Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati INEA, CSI Piemonte, Istat Tabella 19 - Campione indagine INEA: attività prevalente e dimensione delle aziende Distribuzione %** Caratteristiche delle aziende

Campione

Universo*

29,0

28,2

3,5

1,5

Coltivazioni permanenti

32,6

24,2

Allevamento bovini e ovini

10,9

8,0

1,8

1,1

11,1

8,6

Allevamenti misti

1,4

0,8

Aziende miste (coltivazioni e allevamento)

9,7

6,5

Aziende non classificabili

0,0

21,1

Meno di 2 ha

11,8

18,6

Da 2 a 9 ha

34,7

35,8

Da 10 a 49 ha

43,4

21,0

Da 50 ha in su

10,0

5,2

0,0

19,4

Attività prevalente Seminativi Ortofrutta e fiori

Altri allevamenti Aziende miste (senza allevamento)

Superficie agricola utilizzata (SAU)

Senza SAU

* Anagrafe agricola unica 2008 *** Le somme dei valori di queste colonne potrebbero non essere pari a cento a causa degli arrotondamenti operati Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati indagine INEA, CSI Piemonte, Istat

41

4.2.2 L’attitudine delle imprese verso le attività formative L’indagine INEA ha rilevato l’attitudine delle imprese verso le attività formative. In particolare, è stato chiesto alle imprese se avessero già frequentato attività formative in passato e quali attività ritenessero utili da frequentare per migliorare le loro competenze. I risultati evidenziano un’attitudine positiva verso la formazione da parte della maggioranza delle imprese: 7 imprese su 10 ritengono utile frequentare attività di formazione. Di queste, quasi la metà (46%) dichiara di aver già frequentato corsi formativi in passato e non esprime l’intenzione di frequentarne nell’immediato futuro, il 21% dice di aver già frequentato corsi in passato ed esprime l’intenzione di seguire ulteriori attività nel futuro, mentre circa un terzo dei rispondenti dichiara di non aver mai frequentato un corso in passato, ma di voler fare formazione in futuro. Grafico 15 – Attitudine verso le attività formative

Grafico 16 – Attività formative: quando?

Note: Non utile: l'impresa dichiara di non aver mai frequentato attività formativa e di non volerla frequentare in futuro. Già frequentate: l'impresa dichiara di aver già frequentato attività formativa in passato e di non volerla frequentare in futuro. Da frequentare: l'impresa dichiara di non aver frequentato attività formativa in passato, ma di volerla frequentare in futuro. Sempre utile: l'impresa dichiara di aver già frequentato attività formativa in passato e di volerla frequentare anche in futuro. Fonte: elaborazione Nuval Piemonte su dati indagine INEA

Le imprese che non ritengono utile frequentare attività formative tendono a concentrarsi tra le aziende di piccole dimensioni situate in zone montane, il cui conduttore è tendenzialmente anziano e con un basso titolo di studio. Viceversa, le imprese più orientate alle attività di formazione sono quelle di maggiori dimensioni, condotte da giovani (