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10 dic 2009 ... Il fondo Previmoda, primo fondo contrattuale ad offrire questa opzione finanziaria a partire dal 2010, crede di sì. Questa opzione, aggiuntiva ...
10-12-2009

La gestione finanziaria Life-cycle (ciclo di vita) a cura di ENRICO ZANZOTTERA Se ne parla molto ultimamente, soprattutto dopo il cattivo andamento finanziario del 2008 che ha condizionato fortemente l’accumulo previdenziale dei tanti iscritti ai fondi contrattuali ma la domanda “Cosa fare per difendere al meglio la contribuzione previdenziale dei lavoratori che hanno scelto la previdenza complementare?” non trova ancora risposte alternative, se non l’auspicio della ripresa dei mercati finanziari.

Se ne parla molto ultimamente, soprattutto dopo il cattivo andamento finanziario del 2008 che ha condizionato fortemente l’accumulo previdenziale dei tanti iscritti ai fondi contrattuali ma la domanda “Cosa fare per difendere al meglio la contribuzione previdenziale dei lavoratori che hanno scelto la previdenza complementare?” non trova ancora risposte alternative, se non l’auspicio della ripresa dei mercati finanziari. Sicuramente l’opzione della gestione Garantita, inserita già dal 2007 in tutti i fondi è rassicurante ed è certamente servita, per chi l’ha scelta, a preservare ed accrescere il capitale anche nell’infausto 2008 con rendimenti mediamente al di sopra del TFR. Tuttavia, cosa fare anche per gli iscritti non “garantiti” (si tratta pur sempre del 85-90% del totale che hanno scelto altre gestioni)? La prima vera risposta è quella di informare maggiormente l’iscritto sui rischi connessi alla soluzione finanziaria scelta e questo resta il primo compito delle parti sociali e dei fondi. Ma sul versante propriamente tecnico, finanziario, è possibile trovare delle soluzioni che minimizzino il rischio? Dal Ministro, dalla Covip, dalla Banca D’Italia sta emergendo una risposta che trova anche eco in CGIL: Life-cycle (Ciclo di Vita). In pratica l’iscritto, scegliendo questa gestione, varia il proprio profilo di rischio secondo l’età. Da giovane è inserito in una gestione finanziaria più dinamica per poi, allo scorrere degli anni, passare via via verso gestioni bilanciate, prudenti, ed infine verso una gestione “garantita” negli ultimi anni prima della pensione. E’ la soluzione giusta, può dare qualche risultato? Il fondo Previmoda, primo fondo contrattuale ad offrire questa opzione finanziaria a partire dal 2010, crede di sì. Questa opzione, aggiuntiva alle varie gestioni attualmente esistenti, può consentire una maggiore sicurezza di accumulo previdenziale durante tutta la vita lavorativa del lavoratore. La prima risposta che si ottiene scegliendo dunque il profilo Life-Cycle non è quella di massimizzare il rendimento complessivo, ma quella di offrire una maggiore sicurezza di accumulo con minore rischio. Dagli studi effettuati (sia con rendimenti storici, sia con ipotesi di rendimenti ufficiali Covip, pur inglobando ulteriori possibili Crash/Cadute di Borsa) emerge come il risultato finale di un iscritto con 40 anni di versamento sia un accumulo pensionistico paragonabile ad un bilanciato (70% obbligazionario - 30 % azionario), pur avendo corso meno rischi finanziari complessivi. Una scelta finanziaria di questo tipo presuppone anche la consapevolezza di affidare i vari passaggi di comparto alle decisioni del fondo. Il riferimento è l’età pensionistica massima, 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne. In base a questo termine l’iscritto viene inserito, se giovane, nella gestione dinamica (RUBINO 40% obbligazioni, 60% azioni) fino ai meno 22 anni dalla pensione, per poi passare alla gestione bilanciata (SMERALDO 67% obbligazioni, 33% azioni) fino ai meno 12 anni, successivamente alla gestione

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prudente (ZAFFIRO 80% obbligazioni, 20% azioni) fino ai meno 6 anni, ed infine alla gestione GARANTITO ( 95% obbligazioni, 5% azioni). Naturalmente, se l’aderente dichiara un limite d’età pensionistico diverso si tareranno diversamente i passaggi di comparto, sempre nell’ottica dei meno 22, meno 12, meno 6 anni alla scadenza. Il nuovo iscritto sarà inserito nel comparto da lui scelto, ma se non esprime nessuna scelta sarà inserito automaticamente (per default, silenzio-assenso) nel comparto Life-cycle. La semplicità dei comparti dovrà essere la base necessaria per una consapevole scelta e dunque le gestioni finanziarie rimarranno le stesse quattro attuali, oltre al fatto che il montante accumulato viene spostato, in un’unica soluzione al comparto successivo. Si è evitato così di proporre una moltitudine di proposte e di percentuali scambiate che non favoriscono, attualmente, la necessaria trasparenza. Un ulteriore tassello, che da risposta anche ai detrattori di tale gestione, è rappresentato dal preventivo assenso dell’iscritto ad ogni successivo spostamento di gestione finanziaria. Cosa fare infatti se tale spostamento avviene successivamente ad una caduta dei tassi e dei rendimenti di borsa, vedi il 2008? Subire la perdita evidenziata con la vendita delle quote della vecchia gestione oppure ritardare, e da parte di chi (del fondo?), il passaggio alla nuova? Previmoda da una possibile risposta demandando all’iscritto la conferma della scelta attraverso una comunicazione preventiva (Warning). Sarà cura dell’iscritto confermare il cambio oppure rimanere nell’attuale gestione, riservandosi successivamente tale scelta. Infine risulta centrale la conoscenza finanziaria dell’iscritto, ed a tale proposito, per aiutarlo nella scelta, gli viene evidenziato come il profilo life-cycle agisca su tempi lunghi, e come tale, non è indicato per coloro che hanno già in mente di richiedere anticipi, riscatti parziali oppure di uscire a breve dal fondo. In ambedue i casi, evidentemente, l’accumulo previdenziale dev’essere impostato su basi diverse e a maggior ragione richiede una diversa consapevolezza dell’iscritto. Come si vede la proposta di Previmoda va nella direzione auspicata, quella cioè di avere un buon accumulo restringendo il rischio. Si tratta certamente di una prima risposta dei fondi contrattuali ad una domanda previdenziale complementare che di per sé rimane a capitalizzazione e quindi esposta a dei rischi finanziari. Altre opzioni potranno essere implementate sul Life-cycle, anche successivamente. Prima fra tutte la possibilità di una ulteriore garanzia minimale che attenui i periodi di negatività, magari costituendo un fondo ad hoc. Come alimentarlo può essere occasione di dibattito futuro: fissare un limite di rendimento positivo e tenere i surplus per i negativi (ma sarebbero d’accordo tutti gli iscritti?) oppure agendo contrattualmente, con una contribuzione aziendale aggiuntiva? L’importante è iniziare un nuovo percorso, pur con ipotesi future non ancora complete. Per intanto verifichiamo la risposta degli iscritti di Previmoda: quanti saranno gli iscritti che sceglieranno tale ipotesi? Dalle assemblee fatte sembrerebbero in tanti, ma solo la scelta reale le confermerà e indicherà anche quanto questa opzione sia gradita ai lavoratori.

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