Metodi e fantasia - Narrativa - Scuolabook

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Miller Frank, 482. Montalbán .... o con disturbi specifici di apprendimento i file pdf in cui sono memorizzate le pagine ..... K. Hosseini Mille splendidi soli p. 455.
Beatrice Panebianco Antonella Varani

Metodi e fantasia Narrativa

VOLUME

Indice degli autori al-Idlibi Ulfat, 382 Allen Woody, 209 Allende Isabel, 489 Amodei Angelica, 397 Augias Corrado, 326 Balzac (de) Honoré, 339 Baum Frank L., 35 Ben Jelloun Tahar, 388 Benigni Roberto, 590 Benni Stefano, 43 Boccaccio Giovanni, 350 Böll Heinrich, 70 Borges Jorge Luis, 163 Bradbury Ray, 245 Brown Fredric, 26, 30 Buber Martin, 106 Buzzati Dino, 33, 83 Calvino Italo, 46, 58, 61, 103, 170, 344, 582 Camilleri Andrea, 118, 281 Campanile Achille, 130 Cˇechov Anton, 74 Cerami Vincenzo, 150, 590 Christie Agatha, 330 Clancy Tom, 311 Comastri Montanari Danila, 260 Compagnone Luigi, 124 Console U, 50 Donati Sergio, 24 Doyle Arthur Conan, 265 Dürrenmatt Friedrich, 320-326 Esopo, 21

Fenoglio Beppe, 343 Ferrario Tiziana, 465 Flaubert Gustave, 43 Fleming Ian, 299 Franceschini Enrico, 296 Fruttero Carlo, 86, 87 Garofano Luciano, 290 Ginzburg Natalia, 374 Haldeman Jack C. II, 238 Hemingway Ernest, 115 Hesse Hermann, 38 Hosseini Khaled, 43, 455, 456 Jarre Marina, 417 Jerome Jerome K., 101 Joyce James, 518 Kafka Franz, 509 Keshwar Kamal Meena, 462 Levi Primo, 578-644, 594, 599, 608, 612, 620, 623, 632, 638 Lodoli Marco, 561 Lucarelli Carlo, 646 Lucentini Franco, 86, 87 Manfredi Valerio Massimo, 471, 474 Manganelli Giorgio, 79 Manzoni Alessandro, 119, 423 Martina Rossella, 219 Mastrocola Paola, 558 Maugham William Somerset, 139 Maupassant (de) Guy, 194, 402 Meyer Stephenie, 214 Miller Frank, 482

Montalbán Manuel Vázquez, 262 Morante Elsa, 420, 551 Némirovsky Irène, 506 Örkény István, 48 Pasternak Boris, 419 Petrignani Sandra, 484 Petronio Arbitro, 650 Pirandello Luigi, 503, 528, 571 Poe Edgar Allan, 98, 183, 654 Queneau Raymond, 12 Rendell Ruth, 133 Rodari Gianni, 126 Romagnoli Gabriele, 114, 148 Satrapi Marjane, 107 Scerbanenco Giorgio, 81, 154 Schnitzler Arthur, 501 Sclavi Tiziano, 271 Setti Giuseppe, 15 Shelley Mary, 233 Smargiassi Michele, 566 Stendhal, 436 Stevenson Robert Luis, 230 Stoker Abraham, 180 Svevo Italo, 121, 541 Tabucchi Antonio, 445 Thompson Jim, 277 Vassalli Sebastiano, 44, 99 Verga Giovanni, 100, 341, 359, 370 Walpole Horace, 175 Wilde Oscar, 200

Beatrice Panebianco Antonella Varani

Metodi e fantasia Narrativa

Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6709] I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Le fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale, con esclusione quindi di strumenti di uso collettivo) possono essere effettuate, nei limiti del 15% di ciascun volume, dietro pagamento alla S.I.A.E del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Tali fotocopie possono essere effettuate negli esercizi commerciali convenzionati S.I.A.E. o con altre modalità indicate da S.I.A.E. Per le riproduzioni ad uso non personale (ad esempio: professionale, economico, commerciale, strumenti di studio collettivi, come dispense e simili) l’editore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell’ingegno (AIDRO) Corso di Porta Romana, n. 108 20122 Milano e-mail [email protected] e sito web www.aidro.org L’editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale, consultabile al sito www.zanichelli.it/f_catalog.html. La fotocopia dei soli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, oltre il limite del 15%, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nei contratti di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all’art. 71 - ter legge diritto d’autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: www.zanichelli.it/fotocopie/

Realizzazione editoriale – Coordinamento redazionale: Marinella Lombardi – Redazione: Luca Bonafè, Maria Giovanna Zini – Riletture critiche, integrazioni ed editing: Luca Bonafè, Luciana Saetti, Simona Seminara, Maria Giovanna Zini – Organizzazione del materiale: Antonella Avventuroso – Segreteria di redazione: Claudia Patella – Progetto grafico e impaginazione: Mara Fontanelli per Segni di Immagine – Ricerca iconografica: Arianna Ulian, con la collaborazione di Claudia Patella – Disegni: Sara Colaone – Composizione: Belle Arti Contributi: – Stesura testi: Pieranna Corsaro (B1.T4 Il fantasma beffato; B1.T6 Bella e il vampiro; B2.T3 La Morte Rossa), Cristiana De Santis (schede Controllo lessicale), Pino Falcone (Lo scudo di Talos, Invito alla lettura), Mario Gineprini (C.T1 Perché leggere un classico; profilo d’autore e scheda di lettura dei brani per le unità B3, B4, B5), Chiara Panzieri (schede Controllo grammaticale) – Revisioni: Mario Gineprini (revisione e integrazione delle Verifiche finali), Luciana Saetti (Metodi della narrazione) – Stesura/Risoluzione degli esercizi: Geminiano Bernardi (testo e spunti per C2.T4), Pieranna Corsaro (B1.T4 Il fantasma beffato; B1.T6 Bella e il vampiro; B2.T3 La Morte Rossa), Pino Falcone (Lo scudo di Talos Invito alla lettura), Mario Gineprini (Che cosa sai, Che cosa sai fare, Verifiche formative per le unità B3, B4, B5), Luciana Saetti, Simona Seminara Copertina: – Progetto grafico: Miguel Sal & C., Bologna – Immagine di copertina: @ Freudenthal Verhagen/Getty Images. Artwork Miguel Sal & C., Bologna. Prima edizione: febbraio 2009 Ristampa: 5

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2010

2011

2012

2013

L’impegno a mantenere invariato il contenuto di questo volume per un quinquennio (art. 5 legge n. 169/2008) è comunicato nel catalogo Zanichelli, disponibile anche online sul sito www.zanichelli.it, ai sensi del DM 41 dell’8 aprile 2009, All. 1/B. File per diversamente abili L’editore mette a disposizione degli studenti non vedenti, ipovedenti, disabili motori o con disturbi specifici di apprendimento i file pdf in cui sono memorizzate le pagine di questo libro. Il formato del file permette l’ingrandimento dei caratteri del testo e la lettura mediante software screen reader. Le informazioni su come ottenere i file sono sul sito www.zanichelli.it/diversamenteabili Suggerimenti e segnalazione degli errori Realizzare un libro è un’operazione complessa, che richiede numerosi controlli: sul testo, sulle immagini e sulle relazioni che si stabiliscono tra essi. L’esperienza suggerisce che è praticamente impossibile pubblicare un libro privo di errori. Saremo quindi grati ai lettori che vorranno segnalarceli. Per segnalazioni o suggerimenti relativi a questo libro scrivere al seguente indirizzo indicando il nome e il luogo della scuola: Zanichelli editore S.p.A. Via Irnerio 34 40126 Bologna fax: 051 293298 e-mail: [email protected] sito web: www.zanichelli.it Zanichelli editore S.p.A. opera con sistema qualità certificato CertiCarGraf n. 477 secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000

Impara a imparare Il simbolo Impara a imparare segnala argomenti ed esercizi che sviluppano la capacità di apprendere, una delle competenze chiave che l’Unione europea ha individuato per i cittadini della società della conoscenza. Imparare a imparare mette in gioco diverse competenze: cercare e controllare le informazioni, individuare collegamenti e relazioni, comunicare, progettare, collaborare e risolvere problemi della vita reale. In questo libro, il simbolo Impara a imparare segnala gli esercizi che sviluppano la competenza di scrittura creativa e parlare in classe.

Beatrice Panebianco Antonella Varani

Metodi e fantasia Narrativa

a Umberto Tasca con gratitudine

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Pagina IV

Sommario Test di accertamento delle competenze e abilità p. 2

Percorso A I metodi della narrazione

p. 7

쮿 unità A1 Fabula, intreccio, tempo

p. 9

INVITO AL METODO

L’ordine della narrazione

p. 10

Ordine naturale e ordine narrativo Alterazione dell’ordine naturale

p. 10 p. 11

lettura guidata DALLA FABULA ALL’INTRECCIO R. Queneau Annotazioni – Retrogrado

p. 12

Suspense ed effetto sorpresa

p. 14

lettura guidata SUSPENSE ED EFFETTO SORPRESA G. Setti Il miglior amico del boss

p. 15

쏹 controllo grammaticale La narrazione

L ABORATORIO

A1.T4 D. Buzzati Incontro notturno A1.T5 F. L. Baum La Città degli Smeraldi A1.T6 H. Hesse Sul ghiaccio

p. 33 p. 35 p. 38

INVITO AL METODO

Il tempo della narrazione letture guidate

NARRAZIONI SOMMARI ELLISSI SCENE PAUSE

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 42 p. 43 p. 44 p. 45

L ABORATORIO

A1.T7 I. Calvino Il disegno perfetto A1.T8 I. Örkény Restare in vita

Verifica formativa dell’Unità

p. 46 p. 48 p. 50

1 Analizzare un testo

p. 50

A1.T9 U. Console Il finto stregone

p. 50

il modo indicativo e i suoi tempi verbali

p. 17

2 Che cosa sai fare

p. 53

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 20 p. 20

3 Verso l’interrogazione

p. 54

L ABORATORIO

A1.T1 Esopo Il leone, la volpe, il lupo A1.T2 S. Donati Indagini A1.T3 F. Brown Errore fatale

p. 21 p. 24 p. 26

INVITO AL METODO

Struttura-tipo e sequenze Le fasi narrative Le sequenze

쮿 unità A2 Personaggi, ambienti, discorsi INVITO AL METODO

Il sistema dei personaggi p. 28 p. 28 p. 29

p. 55

I ruoli narrativi Oggetto, destinatario e destinatore La gerarchia dei personaggi lettura guidata

p. 56 p. 56 p. 56 p. 57

lettura guidata STRUTTURA NARRATIVA, SEQUENZE E MACROSEQUENZE F. Brown Questione di scala p. 30

I. Calvino Quattordici

p. 58

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 60 p. 60

p. 32 p. 32

PERSONAGGI E LORO RELAZIONI

IV Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

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Pagina V

SOMMARIO

L ABORATORIO

A2.T1 I. Calvino La mela incantata A2.T2 Anonimo La forza dell’amore

p. 61 p. 64

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 102 p. 102

L ABORATORIO

INVITO AL METODO

Le caratteristiche dei personaggi

p. 68

L’identità I personaggi e i luoghi: sintonia o contrasto

p. 68 p. 69

lettura guidata CARATTERIZZAZIONE A TUTTO TONDO H. Böll Leni Pfeiffer

p. 70

A3.T1 I. Calvino Il piccione comunale A3.T2 M. Buber La forza della parola A3.T3 M. Satrapi La partenza

p. 103 p. 106 p. 107

쏹 approfondimento Il linguaggio misto del fumetto

p. 110

INVITO AL METODO

쏹 controllo grammaticale Le parole dei personaggi

p. 71

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 73 p. 73

L ABORATORIO

A2.T3 A2.T4 A2.T5 A2.T6

METODI E FANTASIA

A. Cˇechov Il camaleonte G. Manganelli Sessantuno G. Scerbanenco L’Uomo Forte D. Buzzati Il corridoio del grande albergo

Verifica formativa dell’Unità 1 Analizzare un testo A2.T7 C. Fruttero-F. Lucentini Monguzzi e Rossignolo

lettura guidata FOCALIZZAZIONE INTERNA E FOCALIZZAZIONE ZERO G. Romagnoli Marta p. 114

Lingua e stile

p. 116

p. 83

lettura guidata LESSICO A. Camilleri Una nottata spaventosa

p. 118

p. 86 p. 86

lettura guidata SINTASSI E PUNTEGGIATURA A. Manzoni Il territorio di Lecco

p. 119

p. 86

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 120 p. 120

p. 91

3 Verso l’interrogazione

p. 91

L ABORATORIO

A3.T4 I. Svevo Argo e il suo padrone A3.T5 L. Compagnone Il mostro A3.T6 G. Rodari La guerra delle campane

쏹 controllo grammaticale Stile iperbolico p. 93

INVITO AL METODO

p. 94

Autore e narratore Le tipologie del narratore

p. 94 p. 95

lettura guidata NARRATORE INTERNO E. A. Poe In un castello

p. 98

lettura guidata NARRATORE ESTERNO: PALESE ONNISCIENTE S. Vassalli I fuochi di Zardino p. 99 lettura guidata NARRATORE ESTERNO E NASCOSTO G. Verga Le domande del viandante

p. 112

p. 115

2 Che cosa sai fare

Il narratore

La voce narrante e il punto di vista

p. 112

lettura guidata FOCALIZZAZIONE ESTERNA E. Hemingway Le colline

p. 74 p. 79 p. 81

consigli di lettura C. Fruttero-F. Lucentini A che punto è la notte p. 87

쮿 unità A3 Narratore, punto di vista, stile

Punto di vista e stile

p. 100

lettura guidata PIÙ NARRATORI J. K. Jerome Storie di fantasmi per il dopocena p. 101

p. 121 p. 124 p. 126

accrescitivi e superlativi

p. 128

A3.T7 A. Campanile La quercia del Tasso

p. 130

Verifica formativa dell’Unità

p. 133

1 Analizzare un testo A3.T8 R. Rendell La casa di Hare

p. 133 p. 133

2 Che cosa sai fare

p. 136

3 Verso l’interrogazione

p. 136

쮿 unità A4 Riassunto

p. 137

INVITO AL METODO

Riassumere un testo

p. 138

Le fasi del lavoro

p. 138 V

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SOMMARIO

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VOLUME

N A R R A T I VA

lettura guidata SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI PRINCIPALI W. Somerset Maugham Mabel e George p. 139 La successione dei fatti Le sequenze La riscrittura e il controllo finale Il riassunto

p. 143 p. 144 p. 145 p. 146

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 146 p. 147

Fantasmi e paura I vampiri Il disagio irrazionale dell’uomo Le tecniche narrative

p. 176 p. 178 p. 179 p. 179

TESTO D’INVITO

B1.T1 A. Stoker Dracula nella bara

p. 180

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 182 p. 182

L ABORATORIO

L ABORATORIO

A4.T1 G. Romagnoli Lettera a Cristina A4.T2 V. Cerami Momenti sbagliati

p. 148 p. 150 p. 154

Verifica formativa dell’Unità

B1.T2 E. A. Poe Il rumore del cuore

p. 183

profilo d’autore

p. 184

쏹 controllo grammaticale La punteggiatura

p. 190

1 Analizzare un testo A4.T3 G. Scerbanenco Quando si ha un cane

p. 154

Le inquietudini nella pittura

p. 192

2 Che cosa sai fare

p. 156

B1.T3 G. de Maupassant La paura

p. 194

3 Verso l’interrogazione

p. 156

profilo d’autore B1.T4 O. Wilde Il fantasma beffato

p. 195 p. 200

profilo d’autore B1.T5 W. Allen Il conte Dracula

p. 201 p. 209

p. 157

profilo d’autore B1.T6 S. Meyer Bella e il vampiro

p. 209 p. 214

p. 158

profilo d’autrice B1.T7 R. Martina Mi sono innamorata di un vampiro

p. 215

p. 154

Percorso B I generi della narrazione SGUARDO D’INSIEME

Narrazione breve e romanzo La classificazione dei generi letterari Dalla narrazione orale alla scrittura Dalla novella al racconto

p. 158 p. 159 p. 161

TESTO D’INVITO

B.T1

J. L. Borges La casa di Asterione

Il romanzo I sottogeneri del romanzo Narrazione e linguaggi

p. 163 p. 166 p. 168 p. 169

TESTO D’INVITO

B.T2

I. Calvino Libri di ogni genere

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare 쮿 unità B1 Suspense e horror

ALTRI LINGUAGGI

ALTRI LINGUAGGI

arte

p. 221

cinema

Il vampiro

p. 226

ESPANSIONE

Mostri e fantascienza Dal fantastico alla fantascienza Fantascienza e paure

p. 228 p. 228 p. 229

TESTO D’INVITO

B1.T8 R. L. Stevenson Hyde in azione

p. 230

p. 172 p. 172

consigli di lettura R.L. Stevenson Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

p. 231

p. 173

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 232 p. 232

p. 170

L ABORATORIO

INVITO AL GENERE

Atmosfere inquietanti

p. 174

B1.T9 M. Shelley La creatura mostruosa

p. 233

Meraviglioso e Strano

p. 174

profilo d’autrice

p. 234

consigli di lettura H. Walpole Il castello di Otranto

p. 175

쏹 controllo lessicale Mostro

p. 237

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SOMMARIO

B1.T10 J. C. Haldeman II Gli alieni

p. 238

METODI E FANTASIA

ESPANSIONE

Spionaggio e tecnologia

p. 294

p. 244

Dal giallo alla spy story

p. 294

Verifica formativa dell’Unità

p. 245

1 Analizzare un testo B1.T11 R. Bradbury Il lago

p. 245 p. 245

쏹 approfondimento Il techno-thriller

p. 295

2 Che cosa sai fare

p. 251

3 Verso l’interrogazione

p. 252

쏹 controllo lessicale Alieni

쮿 unità B2 Detective story e spionaggio p. 253

TESTO D’INVITO

B2.T7 E. Franceschini I nuovi James Bond

si cercano via internet

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 296 p. 298 p. 298

L ABORATORIO

INVITO AL GENERE

Mistero e poliziesco

p. 254

La letteratura di intrattenimento La detective story L’affermazione della detective story: il romanzo «a enigma» Il giallo d’azione e il noir Il giallo storico consigli di lettura D. Comastri Montanari Mors tua

p. 254 p. 254 p. 256 p. 258 p. 259

B2.T8 I. Fleming Agente 007: Operazione

Tuono

p. 299

profilo d’autore

p. 300

쏹 approfondimento La «Guerra fredda»

p. 307

쏹 controllo grammaticale Uso del si impersonale, passivante, riflessivo e particella pronominale

p. 308

Investigazioni scientifiche: il metodo dei RIS p. 261

B2.T9 T. Clancy L’irruzione

p. 311

TESTO D’INVITO

profilo d’autore

p. 312

p. 260

B2.T1 M. Vázquez Montalbán Un corpo

nel mare

p. 262

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 264 p. 264

L ABORATORIO

B2.T2 A.C. Doyle Le deduzioni

di Sherlock Holmes

p. 265

profilo d’autore

p. 266

B2.T3 T. Sclavi La Morte Rossa

p. 271

profilo d’autore

p. 274

B2.T4 J. Thompson La malattia

del poliziotto

p. 277

profilo d’autore

p. 278

INVITO ALLA LETTURA

La promessa di Friedrich Dürrenmatt

p. 316

L’autore La trama: un finale imprevedibile Le particolarità del romanzo La morte del genere?

p. 316 p. 317 p. 318 p. 319

쮿 Che cosa sai

p. 319

L ABORATORIO

B2.T10 F. Dürrenmatt L’attesa p. 320 B2.T11 F. Dürrenmatt La promessa di Matthäi p. 323 B2.T12 C. Augias Tutto quello che c’è dietro

al «giallo»

쮿 Che cosa sai fare

p. 326 p. 329

B2.T5 A. Camilleri La trappola

di Montalbano

p. 281

profilo d’autore

p. 282 p. 290

profilo d’autore

p. 291

쏹 approfondimento La fiction televisiva: RIS e C.S.I.

1 Analizzare un testo

p. 330 p. 330

B2.T13 A. Christie Il mistero della camera

B2.T6 L. Garofano Investigazioni

scientifiche

Verifica formativa dell’Unità

p. 293

chiusa

p. 330

profilo d’autrice

p. 331

2 Che cosa sai fare

p. 335

3 Verso l’interrogazione

p. 336 VII

Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

SOMMARIO

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VOLUME

N A R R A T I VA

쮿 unità B3 Atmosfere realistiche e d’ambiente

B3.T8 A. Amodei L’Islam spiegato a mia

p. 337

INVITO AL GENERE

figlia via mail Verifica formativa dell’Unità

La rappresentazione del «vero»

p. 338

p. 402

1 Analizzare un testo B3.T9 G. de Maupassant La collana

p. 402 p. 402

2 Che cosa sai fare

p. 410

3 Verso l’interrogazione

p. 411

Il realismo in letteratura

p. 338

consigli di lettura H. de Balzac Eugenia Grandet

p. 339

Naturalismo e Verismo

p. 340

consigli di lettura G.Verga Mastro-don Gesualdo

p. 341

쮿 unità B4 Storia e invenzione

Il realismo nel Novecento

p. 342

INVITO AL GENERE

consigli di lettura B. Fenoglio Il partigiano Johnny

p. 397

La rappresentazione della Storia

p. 413 p. 414

p. 343

Il romanzo storico nell’Ottocento Il romanzo storico nel Novecento

p. 414 p. 416

B3.T1 I. Calvino I figli poltroni

p. 344

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

consigli di lettura M. Jarre Ascanio e Margherita

p. 417

p. 349 p. 349

consigli di lettura B. Pasternak Il dottor Zivago

p. 419

TESTO D’INVITO

L ABORATORIO

TESTO D’INVITO

B3.T2 G. Boccaccio Federigo e il suo falcone p. 350

B4.T1 E. Morante Gunther

p. 420

profilo d’autore

p. 352

쏹 approfondimento Cortesia e gentilezza

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 422 p. 422

p. 358

B3.T3 G. Verga Cavalleria rusticana

p. 359

profilo d’autore

p. 360

쏹 controllo grammaticale Uso del che polivalente

p. 368

B3.T4 G. Verga La famiglia Malavoglia B3.T5 N. Ginzburg Un interno di famiglia

p. 370 p. 374

profilo d’autrice

p. 375

L ABORATORIO

B4.T2 A. Manzoni Renzo nella città

della peste profilo d’autore

쏹 approfondimento Cause e responsabilità del contagio

p. 423 p. 424

le fonti storiche

p. 433

쏹 controllo grammaticale Sintassi paratattica e ipotattica

p. 434

p. 380

B4.T3 Stendhal Waterloo

p. 436

p. 380

profilo d’autore

p. 437

p. 382

쏹 approfondimento Napoleone Bonaparte: un mito

p. 444

쏹 approfondimento Tradizioni religiose e sociali del mondo arabo p. 386

B4.T4 A. Tabucchi La decisione di Pereira

p. 445

profilo d’autore

p. 446

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

쏹 controllo grammaticale Le dislocazioni

p. 452

ESPANSIONE

A sud del Mediterraneo Il realismo oggi TESTO D’INVITO

B3.T6 U. al-Idlibi Hamma¯m delle donne

p. 387 p. 387

ESPANSIONE

L ABORATORIO

B3.T7 T. Ben Jelloun La scuola o la fabbrica p. 388

profilo d’autore

p. 389

Afghanistan: una Storia drammatica

p. 454

La storia tormentata di una nazione asiatica p. 454

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SOMMARIO

consigli di lettura K. Hosseini Mille splendidi soli

p. 455

TESTO D’INVITO

B4.T5 K. Hosseini Il ritorno a Kabul

p. 456

METODI E FANTASIA

쏹 approfondimento Scienza e psicoanalisi: le nuove scoperte Il panorama letterario straniero

p. 500

consigli di lettura A. Schnitzler La signorina Else

p. 501

p. 498

쏹 approfondimento La storia dell’Afghanistan dal 1973 a oggi

p. 460

Il panorama letterario italiano

p. 502

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 461 p. 461

consigli di lettura L. Pirandello Il fu Mattia Pascal

p. 503

Il personaggio antieroico

p. 504

L ABORATORIO

TESTO D’INVITO

B4.T6 M. Keshwar Kamal Sono la donna

p. 462

B5.T1 I. Némirovsky Madre e figlia

p. 506

B4.T7 T. Ferrario Giochiamo a calcio!

p. 462 p. 465

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 508 p. 508

profilo d’autrice

p. 465

che si è destata profilo d’autrice

INVITO ALLA LETTURA

Lo scudo di Talos di Valerio Massimo Manfredi p. 470

L ABORATORIO

B5.T2 F. Kafka La condanna

p. 509

La fiction storica Dal romanzo alla Storia

p. 470 p. 470

profilo d’autore

p. 510

B5.T3 J. Joyce Eveline

p. 518

consigli di lettura V. M. Manfredi Lo scudo di Talos

profilo d’autore

p. 519

p. 471

쮿 Che cosa sai

p. 473

쏹 controllo grammaticale Discorso indiretto libero

L ABORATORIO

B4.T8 V. M. Manfredi Talos e Phidippides

p. 474

쏹 approfondimento Il corriere greco e la maratona

p. 481

ALTRI LINGUAGGI

fumetto

300 di Frank Miller

p. 482

B4.T9 S. Petrignani Noi avventurieri

p. 484

쮿 Che cosa sai fare

p. 488 p. 489

Verifica formativa dell’Unità

monologo interiore, flusso di coscienza

p. 526

B5.T4 L. Pirandello Una voce

p. 528

profilo d’autore

p. 529

B5.T5 I. Svevo Prima e ultima... sigaretta

p. 541

profilo d’autore

p. 542

쏹 controllo lessicale La psiche B5.T6 E. Morante I turbamenti di Arturo profilo d’autrice

Allievi e professori: un rapporto fondamentale p. 556

p. 489 p. 489

TESTO D’INVITO

2 Che cosa sai fare

p. 493

B5.T7 P. Mastrocola Uno sguardo

3 Verso l’interrogazione

p. 494

Figli e padri, professori e studenti

sugli allievi

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare p. 495

INVITO AL GENERE

p. 552

ESPANSIONE

1 Analizzare un testo B4.T10 I. Allende Il colpo di Stato

쮿 unità B5 Narrazione psicologica e di analisi

p. 550 p. 551

p. 556

p. 558 p. 560 p. 560

L ABORATORIO

B5.T8 M. Lodoli Gli adolescenti

La crisi della razionalità

p. 496

Le inquietudini del Novecento Le influenze sulla letteratura

p. 496 p. 496

e l’ossessione per il denaro profilo d’autore

p. 561 p. 562 IX

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SOMMARIO

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VOLUME

N A R R A T I VA

ALTRI LINGUAGGI

B5.T9 M. Smargiassi La sfida dei ragazzi

dell’89 – I più bravi d’Italia

p. 566 p. 571

Verifica formativa dell’Unità 1 Analizzare un testo B5.T10 L. Pirandello Il naso di Vitangelo

p. 571 p. 571

2 Che cosa sai fare

p. 575

3 Verso l’interrogazione

p. 576

fumetto

Art Spiegelman - L’arrivo ad Auschwitz

p. 606

C1.T4 P. Levi Considerate se questo

è un uomo

p. 608

쏹 controllo lessicale Ricordare

p. 610

쏹 controllo grammaticale L’uso dell’imperativo

p. 611

C1.T5 P. Levi Hurbinek: un figlio

di Auschwitz

Percorso C Incontro con l’autore: Primo Levi

p. 577 p. 578

La carta d’identità Lo stile e il pubblico La poetica Letteratura come dovere morale

p. 578 p. 579 p. 579 p. 581

TESTO D’INVITO

C.T1

I. Calvino Perché leggere un «classico» p. 582

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 584 p. 584

Dalla letteratura alla scienza

쏹 approfondimento La terza rivoluzione industriale

p. 585

INVITO ALL’AUTORE

La testimonianza del Lager

p. 586

La vita e le opere I romanzi

p. 586 p. 587

쏹 approfondimento Il Fascismo e la Resistenza in Italia

p. 588

TESTO D’INVITO

C1.T1 R. Benigni – V. Cerami

L’inganno di Guido

p. 618 p. 619

TESTO D’INVITO

C2.T1 P. Levi Via Cigna

p. 620

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 622 p. 622

L ABORATORIO

C2.T2 P. Levi L’ordine a buon mercato

쮿 unità C1 La memoria del Lager

p. 617

INVITO ALL’AUTORE

SGUARDO D’INSIEME

Come si studia un autore

쮿 unità C2 Scienza e tecnologia

p. 612

쏹 approfondimento La creazione della vita

p. 623

da Prometeo al Mimete attraverso Frankenstein

p. 631

C2.T3 P. Levi La coppia conica

p. 632

Verifica formativa di Percorso

p. 638

1 Analizzare un testo C2.T4 P. Levi L’anima e gli ingegneri

p. 638 p. 638

2 Che cosa sai fare

p. 642

3 Verso l’interrogazione

p. 644

p. 590

쮿 Che cosa sai 쮿 Che cosa sai fare

p. 593 p. 593

L ABORATORIO

C1.T2 P. Levi La deportazione

p. 594

trama dell’opera C1.T3 P. Levi L’arrivo al Lager

p. 595 p. 599

쏹 approfondimento L’antisemitismo e la Shoah

p. 604

Verifiche finali C. Lucarelli L’appartamento Petronio La matrona di Efeso E. A. Poe La maschera della Morte Rossa

p. 646 p. 650 p. 654

Le parole della letteratura

p. 660

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Metodi e fantasia

Narrativa PERCORSO

A

I metodi della narrazione

PERCORSO

B

I generi della narrazione

PERCORSO

C

Incontro con l’autore: Primo Levi

Verifiche finali Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

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VOLUME

N A R R A T I VA

Test di accertamento delle competenze e delle abilità Per verificare le tue competenze e abilità, svolgi gli esercizi che ti vengono proposti.

Prerequisiti da verificare • Possedere una sufficiente conoscenza della lingua italiana dal punto di vista lessicale, morfologico e sintattico • Riconoscere gli elementi fondamentali di un testo narrativo (avvenimenti, azioni, caratteristiche dei personaggi) • Cogliere il contenuto globale di un racconto e individuarne il significato • Scrivere brevi risposte, coerenti rispetto alle consegne e corrette nella stesura

Gianni Rodari Tante storie per giocare (1971) Racconto

Avventura davanti al televisore Rodari (1920-1980) immagina in questo racconto tre finali diversi, ciascuno GLeggiianni dei quali conferisce un tono diverso alla vicenda. attentamente il testo e poi esegui le attività a p. 5.

U

Una sera il dottor Verucci rincasava dal lavoro. Questo dottor Verucci era un impiegato, forse delle poste. Ma poteva anche essere un dentista. Noi possiamo fare di lui tutto quello che vogliamo. Gli mettiamo i baffi? La barba? Benissimo, barba e baffi. Cerchiamo di immaginare anche com’è vestito, come cammina, come parla. In questo momento sta parlando fra sé ... Ascoltiamolo di nascosto. – A casa, a casa, finalmente ... Casa mia casa mia, per piccina che tu sia, eccetera. Non ne posso più, sono proprio stanco. E poi tutta questa confusione, questo traffico. Adesso entro, chiudo la porta, signore e signori, tanti saluti: tutti fuori. .. Quando chiudo la porta di casa il mondo intero deve restare fuori. Almeno questo lo posso fare, toh ... Ecco qua. Solo, finalmente solo ... Che bellezza ... Primo, via la cravatta ... Secondo, pantofole ... Terzo, accendere il televisore ... Quarto, poltrona, sgabello sotto i piedi, sigaretta ... Ah, ora sto bene. E soprattutto solo ... So ... Ma lei chi è? Da dove viene? Una bella signorina sorrideva gentilmente al dottor Verucci. Un attimo prima non c’era, adesso era lì, sorrideva e si aggiustava una collana sul petto. – Non mi riconosce dottore? Sono l’annunciatrice della televisione. Lei ha acceso il suo televisore ed eccomi qua. Le debbo dare le notizie dell’ultima ora ... Il dottor Verucci protestò: – Abbia pazienza, ma lei non sta dentro il televisore come dovrebbe: lei sta in casa mia, sul mio divano... – Che differenza fa, scusi? Anche quando sto nel televisore, sto in casa sua e parlo con lei. – Ma come ha fatto a venir qui? Io non me ne sono accorto ... Senta, non sarà mica entrata di nascosto, vero? – Su, non stia a pensarci troppo ... Le notizie del telegiornale le vuole, o no?

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TEST DI ACCERTAMENTO DELLE COMPETENZE E DELLE ABILITÀ

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Il dottor Verucci si rassegnò: – La cosa non mi persuade del tutto, ma insomma... Faccia un po’ lei. – Dunque: Continua in tutta l’Inghilterra, la caccia al temibile bandito evaso dal carcere di Reading. Il commissario capo della polizia ha dichiarato che secondo lui il bandito si nasconde nei boschi. In quel momento il dottor Verucci sentì una voce che non veniva né dal televisore né dall’annunciatrice, ma piuttosto da un punto imprecisato dietro la sua testa. Disse la voce: – Storie! – Chi è? – sobbalzò Verucci. – Chi ha parlato? – Ma è il bandito, no? – disse l’annunciatrice, senza scomporsi. – Guardi, stava nascosto dietro il suo divano. – Storie – ripeté la voce – dove mi nascondo, non glielo vengo a dire a lei. .. Il dottor Verucci si alzò di scatto, guardò dalla parte della voce e sbottò: – Ma come si permette? E armato, pure! Un bandito in casa mia! Roba da matti! – Se è lei, che mi ha invitato! – disse il bandito, uscendo dal suo nascondiglio. – Io? Questa è buona davvero. Io inviterei i banditi a farmi visita e a bere un bicchierino ... – A proposito, ce l’ha? – Che cosa? – Il bicchierino. – Non è solo un bandito, è anche uno sfacciato. Per prima cosa, dichiaro che io non la conosco e che lei è qui contro la mia volontà. Lei, signorina, è testimone. – No, dottor Verucci, – disse l’annunciatrice, – non posso testimoniare come vuole lei. È stato lei ad accendere il televisore ... – Ah, perché anche il bandito... . – Certo, è entrato in casa sua dal televisore, come me. – Insomma, – disse il bandito – il bicchierino me lo offre, o no? – Per carità, – fece il dottor Verucci, – avanti, si accomodi, faccia come se fosse a casa sua. Ormai ho capito che io qua non sono nessuno. È casa mia, ma non comando niente. La porta è chiusa, le finestre sono sbarrate, ma la gente va e viene e fa i suoi comodi. .. – Quanto la fa lunga, per un bicchierino – osservò il bandito. – Vado avanti con le notizie? – domandò l’annunciatrice. E Verucci: – Perché no? Sono curioso di vedere come andrà a finire questa storia ... E la signorina riprese il tono impersonale delle annunciatrici e annunciò: – Il generale Bolo, comandante delle truppe semantiche1 ha dichiarato che riprenderà al più presto l’offensiva contro la repubbblica di Planàvia e che la guerra non terminerà prima di Natale. – Quello non è del tutto esatto, – disse una voce nuova, mentre lo sportello di un armadio si spalancava con forza. Nuovo balzo del dottor Verucci. – Cosa? Ah, volevo ben dire. Lei è il generale Bolo, vero? E che cosa faceva in quell’armadio? – Niente che la interessi – rispose il generale. – Già, ma io voglio vedere lo stesso, – disse Verucci, facendo seguire l’atto all’annuncio della sua volontà. – Bombe ... Bombe nel mio armadio. Nel mio armadio, dico! ... Cosa c’entro io con la sua guerra, lo vorrei proprio sapere ... Il generale Bolo ridacchiò: – Il mio mestiere, caro signore, è di comandare le truppe semantiche e di occupare il territorio di Planàvia, non di rispondere alle sue domande. Stavo dicendo, qui, alla signorina, che la mia dichiarazione è stata compresa male. Le mie esatte parole sono queste: la guerra terminerà prima di Natale, perché io distruggerò tutti i planaviani, uno per uno, ridurrò in cenere le loro città, i loro campi saranno trasformati in deserti. A questo punto il bandito volle dire la sua: – Senti, senti, che animo gentile: e a me, povero banditello da strada, mi stanno dando la caccia per tutta l’Inghilterra. Vorrei sapere chi è il vero bandito, tra noi due ...

1. truppe semantiche: espressione priva di reale significato, in quanto la semantica è la disciplina che studia il significato delle parole. Qui produce un effetto comico. 3

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VOLUME

N A R R A T I VA

– E io, invece, – tuonò il dottor Verucci, – vorrei sapere quando ve ne andate tutti quanti: lei, cara signorina, e lei, signor bandito, e lei, signor generale ... Questa è casa mia e io voglio restare solo! Quello che fate e quello che dite non mi interessa. Ma troverò bene un sistema per mettervi alla porta. Ora chiamo la polizia e vi denuncio per violazione di domicilio. Va bene? E telefono anche ai carabinieri giacché ci sono. E anche ai vigili urbani, ai pompieri. ... Voglio proprio vedere se sono padrone in casa mia o no ... Voglio proprio vederlo... Ma intanto, via via che l’annunciatrice della TV proseguiva nella lettura delle notizie, la casa di cui il dottor Verucci era l’unico proprietario e nella quale contava di restare solo e indisturbato, si andava riempiendo di gente di ogni genere: folle di affamati, eserciti in marcia, uomini politici alla tribuna, automobilisti bloccati dal maltempo, sportivi in allenamento, operai in sciopero, aeroplani in missione di bombardamento ... Voci, grida, canti, insulti in tutte le lingue si mescolavano a rumori, esplosioni, fragori di ogni genere. – Basta! – gridava il dottor Verucci. – Tradimento! Violazione di domicilio! Basta! Basta! PRIMO FINALE Improvvisamente si udì un energico squillo di campanello. – Chi è? – La forza pubblica! Lode al cielo erano i carabinieri. Li aveva chiamati un vicino allarmato dalle esplosioni. – Fermi tutti! Mani in alto! Documenti! – Grazie, – sospirò il dottor Verucci, accasciandosi sul suo amato divano. – Grazie, portate via tutti. Non voglio vedere nessuno! È tutta gente sospetta. – Anche la signorina? – Anche lei. Non aveva nessun diritto di portarmi in casa questa baraonda. – D’accordo, dottor Verucci, – disse il comandante dei carabinieri, – lei ha diritto alla sua vita privata. Porterò tutti in prigione. Vuole che le faccia anche un caffè? – Grazie, me lo faccio da solo. Ma senza caffeina, altrimenti non mi lascia dormire. SECONDO FINALE Improvvisamente ... il dottor Verucci pose temine alle sue esclamazioni. Gli era balenata un’idea, ma un’idea ... una di quelle che nei fumetti sono rappresentate da una lampadina che si accende nella testa di Topolino o di Superman. Il dottor Verucci si avvicinò quatto quatto al televisore, sorridendo ai numerosi presenti che lo osservavano con curiosità. Con un ultimo sorriso egli si assicurò che nessuno fosse in grado di interrompere la sua manovra. Poi con un gesto brusco e preciso, tac, spense il televisore. La prima a sparire, insieme alle ultime luci del video, fu l’annnunciatrice. Al suo seguito, uno dopo l’altro, sparirono banditi e generali, cantanti e atleti, eserciti e popoli. Semplice, no? Basta chiudere il televisore, e il mondo è costretto a scomparire, a restare fuori della finestra, a lasciarti solo e tranquillo ... Il dottor Verucci, rimasto padrone del campo, sorrise a se stesso e si accese la pipa. TERZO FINALE Improvvisamente ... il dottor Verucci smise di gridare come un insensato. Aveva capito? Sì, aveva capito. Che cosa? Che non basta chiudere la porta di casa per chiudere fuori il mondo, la gente, i suoi dolori, i suoi problemi. Che nessuno può veramente godere le gioie della vita quando sa – e basta un televisore a farglielo sapere – che c’è chi piange, soffre e muore, vicino o lontano, ma sempre su questa terra, che è una sola per tutti, la nostra casa comune. (G. Rodari, Tante storie per giocare, Editori Riuniti, Roma 1984)

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TEST DI ACCERTAMENTO DELLE COMPETENZE E DELLE ABILITÀ COMPRENDERE

1

Il termine sobbalzò (riga 32) significa che il personaggio a si arrabbiò b si alzò in piedi c ebbe un sussulto

d saltò verso l’alto

2

Il bandito, chiedendo un bicchierino (riga 42), vorrebbe che gli venisse dato a un liquore b un calice di vino c uno spuntino veloce d un piccolo bicchiere d’acqua

3

L’espressione la signorina riprese il tono impersonale (riga 56) significa che l’annunciatrice comunica le informazioni a senza fare errori c come se fosse un’altra persona b con vivacità ed entusiasmo d in modo piatto e privo di originalità

4

Il termine baraonda (riga 98) significa a rumore insopportabile c continuo susseguirsi di avvenimenti reali b tumultuoso movimento di gente d insieme di situazioni dolorose e conflittuali

5

L’uomo tornando a casa desidera a rilassarsi b stare in compagnia

c rimanere senza indumenti d conoscere gli ultimi avvenimenti

6

L’espressione Quando chiudo la porta di casa il mondo intero deve restare fuori... (righe 8-9) fa intendere che a il dottor Verucci ama la solitudine b il protagonista pone al centro di tutto la propria tranquillità personale c la sensibilità del protagonista sarebbe messa a dura prova dal contatto con la realtà d il dottor Verucci è angosciato dalla criminalità e dalla violenza che dominano nel mondo

7

Con le parole – Senti, senti, che animo gentile: e a me, povero banditello da strada, mi stanno dando la caccia per tutta l’Inghilterra. Vorrei sapere chi è il vero bandito, tra noi due ... (righe 75-76) il ladro vuole comunicare che a i banditi non sono veri criminali b i banditi commettono crimini a causa della loro povertà c spesso i militari compiono azioni criminali durante le guerre d chi ha posizioni di potere può commette gravi crimini rispettando apparentemente la legalità

8

I personaggi che si concretizzano nell’appartamento rappresentano a la cruda realtà del mondo c episodi tratti da fiction televisive b gli incubi del dottor Verucci d momenti della vita reale del dottor Verucci

9

Nel primo finale, le parole del comandante dei carabinieri Vuole che le faccia anche un caffè? (riga 100) sono pronunciate con a ironia b collera c premura d freddezza

10

Il protagonista è un personaggio a cinico b altruista

c pessimista

d spensierato

11

Il primo finale si conclude con le parole Grazie, me lo faccio da solo. Ma senza caffeina, altrimenti non mi lascia dormire (riga 101). Esse sottolineano che il protagonista a ha gravi problemi di salute c non vuole che la priopria vita privata sia turbata b desidera condurre una vita regolare d è nervoso e spesso vittima della propria inquietudine

12

Nel secondo finale il protagonista agisce in base al convincimento che a spesso ci poniamo problemi che non possiamo risolvere b per difendere le nostre sicurezze è lecito ignorare il mondo esterno c non si devono gurdare i programmi televisivi culturali e di informazione d anche se non hai fatto nulla di male non puoi sentirti al sicuro neppure in casa tua 5 Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

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VOLUME

N A R R A T I VA 13

L’autore affida in modo esplicito il proprio messaggio morale a al titolo del racconto c al primo finale del racconto b al terzo finale del racconto d al secondo finale del racconto

ANALIZZARE

14

Nella frase In quel momento il dottor Verucci sentì una voce che non veniva né dal televisore né dall’annunciatrice, ma piuttosto da un punto imprecisato dietro la sua testa (righe 29-30) l’espressione «ma piuttosto» può essere sostituita da a bensì giungeva b quindi arrivava c perciò giungeva d pertanto arrivava

15

Trasforma la frase Quando chiudo la porta di casa il mondo intero deve restare fuori (righe 8-9) alla forma passiva. .................................................................................................................................................................................................................

16

Nel periodo Il dottor Verucci si avvicinò quatto quatto al televisore, sorridendo ai numerosi presenti che lo osservavano con curiosità (righe 106-107) sono presenti a la principale e due subordinate di primo grado b una coordinata alla principale e due subordinate di secondo grado c la principale, una coordinata alla principale, una subordinata di primo grado d la principale, una subordinata di primo grado e una subordinata di secondo grado Fai l’analisi logica della proposizione Il dottor Verucci si avvicinò quatto quatto al televisore. ................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................

PRODURRE

17

Definisci le caratteristiche dei personaggi elencati inserendo anche citazioni dal testo. Il ladro 3-5 righe ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................

Il generale Bolo 3-5 righe ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. 18

Quale dei tre finali ti sembra più appropriato? Motiva la tua scelta in 3-5 righe . ................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................

19

La situazione delineata dal racconto appare inverosimile. Per quale motivo? 3-5 righe ................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................

20

Perché nelle prime righe del racconto la voce narrante lascia il lettore libero di immaginare l’aspetto e la professione del dottor Vanucci senza fornire indicazioni precise? Si tratta semplicemente di un inizio originale oppure tale scelta ha un preciso significato? Esprimi la tua opinione in 3-5 righe . ................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................

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A

PERCORSO

I metodi della narrazione U N I T À A1 Fabula, intreccio, tempo U N I T À A2 Personaggi, ambienti, discorsi U N I T À A3 Narratore, punto di vista, stile U N I T À A4 Riassunto

La firma in bianco (particolare). René Magritte, 1965. National Gallery of Art, Washington. Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

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PERCORSO A I METODI DELLA NARRAZIONE

UNITÀ

A1

Fabula, intreccio, tempo

OBIETTIVI

Educazione letteraria • Distinguere la fabula dall’intreccio • Ricostruire o alterare l’ordine dei fatti • Riconoscere la struttura • Individuare le sequenze • Suddividere sequenze e macrosequenze • Riconoscere le forme della durata e i loro effetti sul ritmo della narrazione • Modificare le forme della durata narrativa Educazione linguistica • Riconoscere le relazioni dei tempi verbali

INVITO AL METODO

L’ordine della narrazione L ABORATORIO A1.T1 Esopo Il leone, la volpe, il lupo A1.T2 S. Donati Indagini A1.T3 F. Brown Errore fatale INVITO AL METODO

Struttura-tipo e sequenze L ABORATORIO A1.T4 D. Buzzati Incontro notturno A1.T5 F.L. Baum La Città degli Smeraldi A1.T6 H. Hesse Sul ghiaccio INVITO AL METODO

Il tempo della narrazione L ABORATORIO A1.T7 I. Calvino Il disegno perfetto A1.T8 I. Örkény Restare in vita verifica formativa dell’Unità A1.T9 U. Console Il finto stregone

Political Drama (particolare). Robert Delaunay, 1914. National Gallery of Art, Washington. Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

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I METODI DELLA NARRAZIONE

PERCORSO

A

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Invito INVITO al AL METODO metodo

Smiling Landscape (particolare). Jiri Kolar, 1967. Collezione privata.

L’ordine della narrazione Ordine naturale e ordine narrativo

L

o scopo di un testo narrativo è raccontare una storia al lettore. L’autore crea un narratore, o voce narrante, che può parlare in prima persona (Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal…) o in terza persona (Quando Gregor Samsa si risvegliò una mattina da sogni tormentosi si ritrovò nel suo letto trasformato in un insetto gigantesco...). Allo stesso modo l’autore inventa i personaggi, i luoghi, i tempi e l’intreccio: dispone gli avvenimenti lungo la linea del tempo e li lega tra loro in una determinata successione cronologica, manipolando spesso l’ordine naturale degli eventi. Per esempio, non può raccontare contemporaneamente le azioni di due personaggi che vivono in luoghi diversi, e quindi prima porrà l’attenzione su uno di essi e sulle vicende che lo riguardano per un certo arco cronologico, poi ritornerà indietro nel tempo riferendo le azioni compiute dal secondo personaggio.

Ordine naturale: le azioni dei due personaggi si svolgono contemporaneamente 쑺 Vicende del primo personaggio

Ordine narrativo: nel testo si raccontano le vicende del primo personaggio, poi quelle del secondo

쑺 Vicende del primo personaggio

쑺 Vicende del secondo personaggio

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쑺 Vicende del secondo personaggio

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FABULA , INTRECCIO, TEMPO

INVITO AL METODO

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La fabula e l’intreccio • Gli studiosi delle tecniche narrative distinguono a questo proposito tra fabula e intreccio. • La fabula è costituita dagli avvenimenti nel loro ordine naturale, che segue la successione temporale (il «prima» e il «dopo») e logica (dalle cause si passa alle conseguenze). • L’intreccio è l’ordine in cui vengono raccontati gli stessi avvenimenti, che può seguire, alterare o sovvertire la successione logica e cronologica, introducendo fatti accaduti precedentemente (analessi o flashback) oppure anticipando situazioni avvenute in un tempo successivo (prolessi o anticipazione). Questo significa che l’autore, nell’ideare la storia, immagina anzitutto la fabula, ovvero i fatti in ordine cronologico, poi decide se il racconto debba andare in parallelo col procedere del tempo oppure se l’ordine dei fatti vada modificato. Quando l’intreccio segue l’ordine logico e cronologico si può affermare che fabula e intreccio coincidono. Spesso l’autore sceglie di immettere subito il lettore in medias res (nel bel mezzo dei fatti) e poi racconta in flashback gli eventi necessari a una migliore comprensione della storia.

Alterazione dell’ordine naturale

L

e tecniche narrative di cui l’autore si serve per interrompere l’ordine cronologico degli avvenimenti sono l’analessi e la prolessi.

ANALESSI (o retrospezione o flashback)

Può essere introdotta da espressioni come «molti anni fa/prima» o da verbi come «ricordare», «pensare» che rimandano ad avvenimenti accaduti anteriormente. D’un tratto pensò a quel giorno di molti anni prima, quando la sua vita aveva preso una svolta inaspettata.

PROLESSI (o anticipazione o flashforward)

Può essere introdotta da espressioni come «molti anni dopo», «domani», «in seguito», che introducono il riferimento a momenti successivi. Mi accingevo a scrivere una storia incredibile, che soltanto molti anni dopo avrei pubblicato.

Richiama un fatto accaduto precedentemente

Anticipa la narrazione di un evento successivo

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I METODI DELLA NARRAZIONE

PERCORSO

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DALLA FABULA ALL’INTRECCIO

Raymond Queneau

Annotazioni - Retrogrado scrittore francese Raymond Queneau (1903-1976) si è divertito a raccontare uno Lbusostesso episodio in tanti modi diversi. La storia è semplice: un uomo sale su un autonell’ora di punta, litiga col suo vicino di posto e, dopo essere sceso, incontra un amico. Nella prima versione, intitolata Annotazioni, gli eventi sono disposti in ordine logico e cronologico, come se avvenissero nello stesso momento in cui sono scritti.

Annotazioni

S

Sulla linea S, in un’ora di traffico c’è un tipo di circa ventisei anni dal collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato, col cappello floscio e una cordicella al posto del nastro. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Stazione di Saint-Lazare. È con un amico che gli dice: «Dovresti far mettere un bottone in più al soprabito». Gli fa vedere dove e perché.

Primo intreccio (fabula e intreccio coincidono) L’uomo è sulla linea S 5

Litiga con un vicino Trova un posto a sedere

(R. Queneau, Esercizi di stile, trad. di U. Eco, Einaudi, Torino 1983)

Incontra un amico alla stazione

seconda, intitolata Retrogado, gli eventi sono disposti in ordine inverso rispetto Nella alla cronologia della storia. La fabula è la stessa, l’intreccio cambia.

Retrogrado

D

Dovresti aggiungere un bottone al soprabito, gli disse l’amico. L’incontrai in mezzo alla Cour de Rome, dopo averlo lasciato mentre si precipitava avidamente su di un posto a sedere. Aveva appena finito di protestare per la spinta di un altro viaggiatore che, secondo lui, lo urtava ogni qualvolta scendeva qualcuno. Questo scarnificato giovanotto indossava un cappello ridicolo. Avveniva sulla piattaforma della linea S in un’ora di traffico. (R. Queneau, Esercizi di stile, trad. di U. Eco, Einaudi, Torino 1983)

Secondo intreccio: inizio dal finale con flashback (fabula e intreccio non coincidono) 5

Incontra un amico alla stazione

Trova un posto a sedere

Litiga con un vicino

L’uomo è sulla linea S

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FABULA , INTRECCIO, TEMPO

INVITO AL METODO

chematizziamo gli intrecci delle due versioni: lo scorrere del tempo può essere rapS presentato da una linea che va da sinistra a destra, come indicato dalla freccia. Su di essa si collocano gli eventi narrati per visualizzare la successione cronologica, cioè il rapporto prima-dopo, e per ricostruire la fabula nel caso in cui l’intreccio l’abbia modificata. Per quanto riguarda i due testi di Queneau, la rappresentazione grafica rende evidente che nel primo caso l’ordine narrativo coincide con l’ordine naturale, mentre nel secondo il racconto inizia dalla fine della vicenda e poi risale con un flashback agli eventi accaduti prima (il comportamento iniziale del protagonista sull’autobus), necessari alla comprensione dell’intera vicenda.

Confronto sulla linea del tempo Ordine cronologico dei fatti (fabula) L’uomo è sulla linea S

Litiga con un vicino

Trova un posto a sedere

Incontra un amico alla stazione

Primo intreccio (fabula e intreccio coincidono) L’uomo è sulla linea S

Litiga con un vicino

Trova un posto a sedere

Incontra un amico alla stazione

Secondo intreccio: inizio dal finale con flashback (fabula e intreccio non coincidono)

Trova un posto a sedere

Litiga con un vicino

L’uomo è sulla linea S

Volto rosso e volto blu Le metrò. Jean Dubuffet, 1943. Museo Nazionale d’Arte Moderna, Centro Georges Pompidou, Parigi.

per lo studio

Incontra un amico alla stazione

1. Partendo dal testo base (coincidenza tra fabula e intreccio) crea un racconto, diverso da quello proposto (Retrogrado) dallo stesso Queneau, in cui fabula e intreccio non coincidano. L’inizio può essere: «Davanti alla stazione Saint-Lazare rivedo lo strano tipo dal collo lungo e dal cappello floscio che avevo notato due ore prima…» (continua tu…) 13

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I METODI DELLA NARRAZIONE

PERCORSO

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Suspense ed effetto sorpresa

E

ffetti particolarmente importanti per il lettore, ottenuti grazie alle differenze tra fabula e intreccio, sono: • la suspense, un sentimento di attesa che si percepisce durante tutto il racconto e si scioglie lentamente; • l’effetto sorpresa, un evento improvviso che di solito ribalta la situazione in modo inaspettato. Spesso suspense ed effetto sorpresa si fondono nel racconto poliziesco, in cui si svolgono sempre due storie, quella dell’omicidio e quella dell’indagine. Nella fabula l’omicidio precede l’indagine dell’investigatore (cioè la ricerca del movente e dell’assassino); nell’intreccio, invece, si parte di solito da metà della vicenda (la scoperta dell’omicidio) e si segue lo sviluppo dell’indagine, cioè la ricostruzione retrospettiva (flashback) dei fatti che compongono la prima storia.

Ordine cronologico dei fatti (fabula) L’assassino decide di uccidere la vittima, spinto da un movente e seguendo certe modalità

L’assassino commette l'omicidio

Viene ritrovato il cadavere

Un detective svolge le indagini

Il detective scopre il colpevole, ricostruendo modalità e movente del delitto

Intreccio con inizio in medias res e flashback (fabula e intreccio non coincidono) Viene ritrovato un cadavere: si tratta di omicidio

Un detective svolge le indagini

Il detective (e con lui il lettore) scopre il colpevole, ricostruendo movente e modalità del delitto (flashback)

Il sentimento d’attesa è generato dal fatto che il lettore si trova di fronte a un avvenimento (delitto) di cui non conosce il movente e le dinamiche; man mano che procede nella lettura gli vengono forniti indizi che possono progressivamente svelare il mistero, ma anche condurre a piste sbagliate. L’effetto sorpresa è determinato da rivelazioni e scoperte dell’investigatore, che rovesciano il quadro delle indagini: il colpevole, infatti, spesso risulta un personaggio insospettabile. Tutto ciò si ottiene proprio perché il lettore non è stato messo al corrente dei fatti man mano che succedevano (fabula e intreccio non coincidono), e soltanto nelle ultime pagine del racconto può ricostruire movente e dinamiche dell’omicidio. 14 Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

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lettura guidata

FABULA , INTRECCIO, TEMPO

SUSPENSE ED EFFETTO SORPERSA

Giuseppe Setti

Il miglior amico del boss1 eggiamo questo racconto del giallista contemporaneo Giuseppe Setti. Due detective Ll’enigma sulla scena del delitto (un uomo è stato dilaniato da una bomba) cercano di risolvere ricostruendo lo svolgersi dei fatti. La suspense suscita nel lettore degli interrogativi: chi ha consegnato la bomba? Per quale motivo?

Q

Quel che restava di Vito Amoroso era schiacciato contro il muro della casa. E quel che restava del cane era un troncone sanguinante tuffato nella siepe, come se stesse tentando la fuga. Immobile come in un incubo. I due poliziotti stavano fissando imbarazzati la scena. Avevano l’aria di non accettare quello che vedevano. Poi arrivò l’odore. Ne furono immersi. Il più anziano fece cenno di allontanarsi. Accese una sigaretta, porse il pacchetto all’altro. Al rifiuto lo intascò. – Bene – disse. L’altro cominciò a parlare. – Amoroso si è alzato alla solita ora e ha fatto colazione con moglie e figli. Poi, come faceva regolarmente da quando era stato minacciato di morte, ha visto partire i figli con l’auto blindata e si è preparato anche lui ad uscire. Si è fermato sulla porta a parlare con la guardia del corpo, poi si è avviato sicuro verso il cancello. Il cane gli si è fatto incontro, e un attimo dopo sono saltati in aria, Amoroso e il cane. Quello sulla porta è stato investito in pieno dall’esplosione ed è in fin di vita all’ospedale. Le altre guardie non hanno visto e sentito nulla di quel che è successo in quell’attimo, ed è logico, capisci, perché erano piazzate tutt’intorno, vicino alla cancellata, e stavano sorvegliando fuori. Se le vuoi interrogare sono tutte riunite in casa piuttosto scioccate. – Non credo che la bomba fosse interrata nel prato – disse il più anziano. – Lo escludo. Non c’è traccia di cratere sul prato. E non era neppure posata al suolo. Direi che gli è scoppiata in mano. L’altro sogghignò di fronte a tanta sicurezza. – Sì, direi anch’io – disse – Potrebbe avergliela passata l’uomo sulla porta. – Come? Attaccandogliela sulle spalle come un pesce d’aprile? E, poi, guarda che l’altro ci ha quasi lasciato la pelle. I kamikaze sono molto rari.

La scoperta del corpo della vittima

5

L’indagine: ipotesi e deduzioni 10

15

20

1. boss: capo, padrone che si comporta con arroganza e arbitrio.

Studio per autoritratto. Francis Bacon, 1985-1986. Marlborough International Fine Arts, Londra. 15 Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

INVITO AL METODO

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I METODI DELLA NARRAZIONE

PERCORSO

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La ricostruzione delle modalità del delitto

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– E se fosse stata lanciata? Come un missile. Come quegli arabi che ieri hanno assaltato l’ambasciata. – E il sibilo? Nessuno ha sentito nulla, lo hai detto tu – ribatté il più anziano. Tacque e s’avvicinò alla siepe. Accennò con la testa alle due zampe in fuga. – Si vergogna e tenta di fuggire – disse. E continuò: – Chiedi a quelli dentro chi poteva entrare e uscire liberamente da qui. Se ci riflettono un momento ti risponderanno in coro: «II cane». E ci scommetterei che chi portava ogni mattina il giornale al padrone era il cane. A cento metri da qui, arrivando in macchina, ho visto l’edicola. La bestia arrivava fin lì scodinzolando dalla gioia d’obbedire, riceveva una carezza in testa e il giornale in bocca. Una copia accuratamente piegata su se stessa, come un pacco. Il Fido arriva al cancello con in bocca il regalino, passa tra gli sguardi benedicenti delle guardie, trotterella attraverso il prato incontro al padrone. Amoroso è troppo fiero del proprio cane per sospettare. Forse se ne accorge troppo tardi. E far scoppiare un ordigno a distanza è un gioco da ragazzi. Con un’imprecazione il giovane si precipitò fuori dal cancello. L’altro lo raggiunse flemmatico2. Seguendo l’ombra degli alberi, i due uomini s’incamminarono in silenzio verso l’edicola.

Gli accertamenti conclusivi

25

30

35

40

(AA. VV., Un breve brivido. Ministorie poliziesche insolite e misteriose, Cesati, Firenze 1987) 2. flemmatico: che agisce con calma e lentezza, senza mai scomporsi. Directional Shepard. William Wegman, 1987. Heiting Collection, Amsterdam.

per lo studio

Orgia e mistero. Hermann Nitsch, 1984. Collezione privata.

1. Gli avvenimenti sono qui riassunti e disposti secondo l’ordine cronologico. a. Il boss pentito Vito Amoroso, sotto protezione della polizia, come tutte le mattine si prepara ed esce di casa mentre il suo cane va all’edicola. b. Il giornalaio dà al cane un quotidiano ripiegato che avvolge una bomba con comando a distanza. c. Il cane va incontro al padrone portandogli il giornale. d. Una violenta esplosione dilania il boss e il suo cane. e. Due poliziotti giungono sulla scena del delitto e valutano gli indizi. f. Uno degli agenti intuisce che l’omicidio è stato commesso per mezzo del cane. Indica la successione che hanno nel racconto, ricostruendo l’intreccio scelto dall’autore (inserisci le lettere corrispondenti ai diversi avvenimenti): ................................................................................................................................................ 2. In che cosa consiste per il lettore l’effetto sorpresa?

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La narrazione il modo indicativo e i suoi tempi verbali

FABULA , INTRECCIO, TEMPO

controllo grammaticale

TEMPI SEMPLICI E TEMPI COMPOSTI Il modo indicativo esprime la realtà e la certezza (Maria canta sotto la doccia) attraverso otto tempi verbali: – 4 tempi semplici, cioè senza ausiliare: presente (canto), imperfetto (cantavo), passato remoto (cantai), futuro semplice (canterò); – 4 tempi composti, cioè con ausiliare: passato prossimo (ho cantato), trapassato prossimo (avevo cantato), trapassato remoto (ebbi cantato), futuro anteriore (avrò cantato). I tempi verbali ci permettono di indicare la successione cronologica degli avvenimenti (ieri cantai 씮 oggi canto 씮 domani canterò) e di segnalare l’aspetto del verbo, cioè la particolare «immagine» della situazione che esso offre.

INVITO AL METODO

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Funzione narrativa e commentativa • I tempi maggiormente usati per raccontare sono i tempi verbali narrativi (in particolare l’imperfetto, il passato remoto, il passato prossimo) che consentono di riferire eventi lontani nel tempo e nello spazio. Anche il tempo presente può essere usato con funzione narrativa, per esempio quando raccontiamo il nostro quotidiano (ogni giorno vado a scuola, pratico il mio sport preferito, leggo…) oppure durante i discorsi diretti, per segnalare il presente dei personaggi che parlano. Nel corso della narrazione possiamo trovare anche i tempi verbali commentativi (in particolare il presente) che segnalano il coinvolgimento del narratore e vengono usati per esprimere giudizi, riflessioni. Osserviamo il comportamento dei principali tempi verbali usati nelle narrazioni. •

L’imperfetto introduce situazioni che durano per un certo periodo di tempo (imperfetto durativo) o azioni ripetute nel passato (imperfetto iterativo) o descrizioni ambientate nel passato (imperfetto descrittivo). Spesso è usato per introdurre la situazione iniziale, descrivere l’ambiente in cui si collocano i fatti, indicare situazioni che rimangono sullo sfondo rispetto agli avvenimenti principali, delineare le caratteristiche dei personaggi. Nel testo di Queneau, Retrogrado (씰 p. 12), scritto al passato remoto, osserviamo alcuni imperfetti che intervengono nella narrazione per segnalare una situazione ripetuta (imperfetto iterativo: urtava, scendeva), per descrivere un personaggio (imperfetto descrittivo: indossava), per segnalare una situazione che dura per un certo periodo di tempo (imperfetto durativo/descrittivo: avveniva): Aveva appena finito di protestare per la spinta di un altro viaggiatore che, secondo lui, lo urtava ogni qualvolta scendeva qualcuno. Questo scarnificato giovanotto indossava un cappello ridicolo. Avveniva sulla piattaforma della linea S in un’ora di traffico. (righe 3-7)



Il passato remoto è il tempo tipico dell’esordio della narrazione, che presenta un fatto avvenuto e concluso. Nel racconto di Setti, Il miglior amico del boss (씰 p. 15), la comparsa del passato remoto, dopo qualche riga iniziale di imperfetti descrittivi, indica al lettore che la narrazione comincia. Quel che restava di Vito Amoroso era schiacciato contro il muro della casa. E quel che restava del cane era un troncone sanguinante tuffato nella siepe, come se stesse tentando la fuga. Immobile come in un incubo. I due poliziotti stavano fissando imbarazzati la scena. Avevano l’aria di non accettare quello che vedevano. Poi arrivò l’odore. (righe 1-5)



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I METODI DELLA NARRAZIONE

PERCORSO

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Il presente, quando si narra al passato, si usa solo nei discorsi diretti, nel presente del personaggio che parla, oppure per indicare situazioni che non mutano nel tempo, come un punto di vista generale o del narratore (funzione commentativa). Possiamo trovare anche il presente storico, se l’intenzione è far risaltare l’immediatezza e la vivacità di un fatto del passato. La vicenda de Il miglior amico del boss di Setti, anche se narrata al passato remoto, alterna: – il presente dei discorsi diretti (– Non credo che la bomba fosse interrata nel prato – disse il più anziano. – Lo escludo. Non c’è traccia di cratere sul prato; righe 18-19); – il presente storico, che rende vicina e immediata la ricostruzione del delitto nella narrazione del poliziotto anziano (Il Fido arriva al cancello con in bocca il regalino, passa tra gli sguardi benedicenti delle guardie, trotterella attraverso il prato incontro al padrone; righe 35-37). Nella favoletta di Esopo, Il leone, la volpe, il lupo (씰 p. 21), narrata al passato remoto, si riscontra il presente degli interventi del narratore (insegna) e dei punti di vista generali (trama…), che non mutano nel tempo (funzione commentativa): La favola insegna che chi trama contro gli altri trama contro se stesso. (riga 13).

In una narrazione, quindi, i diversi tempi verbali si alternano e collaborano alla costruzione della storia, influenzandosi a vicenda. Anteriorità, contemporaneità, posteriorità • Una funzione fondamentale dei tempi verbali è quella di esprimere i rapporti temporali di anteriorità, contemporaneità, posteriorità che intercorrono tra il tempo dell’azione/situazione e il tempo dell’enunciazione. È grazie alla scelta coerente dei tempi verbali che la voce narrante può scegliere di seguire o modificare l’ordine logico e cronologico degli avvenimenti (fabula) e costruire la trama e l’ordine della sua storia (intreccio). I quattro tempi semplici del modo indicativo esprimono il rapporto fra l’avvenimento raccontato e il momento in cui si parla, cioè il presente. I quattro tempi composti introducono un evento anteriore a quelli espressi dai tempi semplici (trapassato remoto e trapassato prossimo rispetto a qualunque passato; passato prossimo rispetto al presente; futuro anteriore rispetto al futuro). Rapporto tra fatto raccontato e tempo dell’enunciazione Tempo dell’enunciazione Io adesso dico che...

CONTEMPORANEITÀ

ANTERIORITÀ

imperfetto ieri Maria cantava passato remoto ieri Maria cantò

presente oggi Maria canta

Passato remoto e trapassato remoto

POSTERIORITÀ

futuro domani Maria canterà

Imperfetto e trapassato prossimo

Tempo dell’enunciazione Io dico che... Anteriorità rispetto al tempo dell’enunciazione Maria cantò... Anteriorità rispetto al tempo passato dopo che Pietro ebbe acceso il microfono

Tempo dell’enunciazione Io dico che... Anteriorità rispetto al tempo dell’enunciazione Maria cantava a squarciagola... Anteriorità rispetto al tempo passato poiché Pietro aveva dimenticato di accendere il microfono

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FABULA , INTRECCIO, TEMPO

INVITO AL METODO

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Presente e passato prossimo Tempo dell’enunciazione Io dico che...

Anteriorità rispetto al presente dopo che Pietro ha acceso il microfono

Contemporaneità rispetto all’enunciazione Maria canta...

Futuro semplice e futuro anteriore Tempo dell’enunciazione Io dico che... Posteriorità rispetto all’enunciazione Maria canterà...

Anteriorità rispetto al futuro dopo che Pietro avrà acceso il microfono

per lo studio

Ricordiamo infine che la lingua è sempre molto più complessa e ricca di quanto non appaia dalla grammatica: le spiegazioni e gli schemi grammaticali servono a capire come funziona la lingua, ma non possono descriverne tutte le reali possibilità. In particolare le forme verbali introducono importanti e complesse informazioni e possiamo coglierne tutte le sfumature solo osservando con attenzione il loro funzionamento all’interno dei testi e dei discorsi. Così l’imperfetto – che abbiamo definito un tempo del passato – può avere valore progettuale nella lingua parlata (Tu eri la principessa e venivi rapita da un drago. Io ero il cavaliere e ti liberavo) o di cortesia (Volevo un etto di prosciutto); così il presente può indicare un futuro che considero certo (Quest’estate parto per la Sicilia). 1. Leggi il seguente passo, tratto dal racconto di Setti, Il miglior amico del boss (씰 p. 15): si tratta dell’inserimento nella narrazione del dialogo tra i due poliziotti. • Sottolinea il tempo in cui è scritto il racconto: di che tempo si tratta e quale funzione ha (narrativa oppure commentativa)? • Il discorso diretto è scritto al tempo presente, il presente dei due poliziotti che parlano: rileggi il dialogo e sottolinea il tempo presente. Nel discorso diretto del poliziotto ci sono anche altri tempi verbali dell’indicativo, perché il poliziotto, ricostruendo l’omicidio, sta narrando lui stesso una storia. Quali altri tempi verbali dell’indicativo usa e con quale funzione? L’altro cominciò a parlare. – Amoroso si è alzato alla solita

1

2

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ora e ha fatto colazione con moglie e figli. Poi, come faceva regolarmente da quando era stato minacciato di morte, ha visto partire i figli con l’auto blindata e si è preparato anche lui ad uscire. [...] Le altre guardie non hanno visto e sentito nulla di quel che è successo in quell’attimo, ed è logico, capisci, perché erano piazzate tutt’intorno, vicino alla cancellata, e stavano sorvegliando fuori. Se le vuoi interrogare sono tutte riunite in casa piuttosto scioccate. (righe 8-17) 2. Le sei vignette nella loro successione rappresentano lo sviluppo di alcuni eventi. Trai spunto dai disegni e racconta in 7 righe la dinamica dei fatti. Racconta la vicenda usando i tempi verbali del passato senza far ricorso ai dialoghi. Attribuisci un nome proprio ai personaggi. Inserisci un flashback o un’anticipazione.

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Che cosa sai

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앬 Indica se le affermazioni sull’ordine della narrazione sono vere o false. a. La suspense genera attesa nel lettore.

V 앮

F 앮

b. I termini prolessi e flashback sono sinonimi.





c. Fabula e intreccio hanno lo stesso significato.





d. L’inizio in medias res rende l’intreccio non coincidente con la fabula.





e. L’analessi e la prolessi alterano la successione cronologica degli eventi.





f. Solitamente nei racconti gialli i fatti sono narrati in ordine cronologico.





g. Il finale a sorpresa si ha quando il lettore prevede in anticipo la conclusione della vicenda.





Che cosa sai fare Leggi il testo di seguito proposto, quindi esegui le attività. Un topolino correva avanti e indietro sopra il corpo di un leone addormentato. Quello si svegliò e, afferratolo, stava per mangiarselo. Ma il topolino lo scongiurò di lasciarlo libero, dicendogli che se l’avesse salvato gli avrebbe ricambiato il favore; il leone sorrise e lo lasciò andare. Non molto tempo dopo il felino fu catturato da alcuni cacciatori che lo legarono con una robusta corda a un albero. Il topolino, che aveva sentito i suoi lamenti, rosicchiò la corda e lo liberò, dicendogli: «Un giorno tu sorridesti di me, pensando che io non fossi in grado di ricambiarti il favore. D’ora innanzi, invece, sarai convinto che esiste la gratitudine anche presso i topi».

5

(Esopo, Favole, a cura di F. Maspero, Bompiani, Milano 1992)

1 Modificare l’intreccio. Modifica l’intreccio iniziando dal momento in cui il leone è legato all’albero e recuperando in flashback i fatti precedenti (Un leone venne catturato da alcuni cacciatori che lo legarono a un albero… continua tu). Presta attenzione all’uso dei tempi verbali, per esempio introduci l’anteriorità rispetto al passato con il trapassato prossimo o remoto (era stato catturato, aveva conosciuto ecc.). 2 Inserire un’anticipazione. Ora altera l’ordine degli eventi inserendo un’anticipazione. Ricorda che l’idea di futuro nel passato va resa con il condizionale passato (sarebbe stato catturato, l’avrebbe salvato ecc.). L’inizio può essere: «Un leone minacciò di mangiarsi un topolino che lo aveva svegliato. Il leone non immaginava che non molto tempo dopo…». Continua tu. ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................

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FABULA , INTRECCIO, TEMPO

La bora LABORATORIO torio

Mucca con parasole. Marc Chagall, 1946. Collezione Zeisler, New York.

Il leone, la volpe, il lupo

Esopo Favole (VI sec. a.C.) Favola

A1 T1

sopo (Samo 570-526 a.C.) è autore di semplici storie di animali destinate a un pubE blico popolare. Gli animali parlano, pensano e rappresentano ciascuno un carattere tipico dell’umanità, una qualità o un difetto. La struttura narrativa del testo è molto semplice e ha come elemento distintivo la brevità, la quale consente di comunicare con immediatezza il messaggio morale. Una volpe, calunniata presso il leone dal lupo, si vendica e con una falsa ricetta medica ottiene che il lupo sia ucciso: l’ammonimento morale è che non bisogna alimentare l’odio ma la benevolenza e che cercando di danneggiare gli altri si finisce per danneggiare se stessi. Nel testo abbiamo scandito con un segno tipografico (//) le varie fasi della vicenda narrata.

U 5

10

Un leone, diventato vecchio, giaceva malato nella sua caverna. Tutti gli animali erano venuti a fare visita al loro re, tranne la volpe. //Approfittando del momento, il lupo accusò la volpe davanti al leone, dicendo che non aveva nessun rispetto per il loro comune signore, visto che non si degnava neppure di venire a fargli visita. // In quel momento arrivò la volpe, e sentì le ultime parole del lupo. // Il leone diede un ruggito irritato contro di lei, ma la volpe chiese di potersi discolpare e disse: «Chi, tra questi che sono venuti a trovarti, ti ha reso un servizio come il mio, che sono corsa dappertutto a cercare dai medici una cura per la tua malattia, e l’ho trovata?». // Il leone le chiese subito della cura e la volpe rispose: «Bisogna spellare vivo un lupo e avvolgerti nella pelle finché è ancora calda». // Il lupo fu subito ucciso, e la volpe disse ridendo: «Non bisogna aizzare il padrone all’odio, ma alla benevolenza». La favola insegna che chi trama contro gli altri trama contro se stesso. (Esopo, Favole, in G. Paduano, Antologia della letteratura greca, Zanichelli, Bologna 1990)

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I METODI DELLA NARRAZIONE

PERCORSO

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7:56

Pagina 22

verifica

COMPRENDERE

1

La volpe. Spiega con parole tue in che modo la volpe si vendica del lupo. Tale azione suscita in te simpatia o antipatia? Per quale motivo?

ANALIZZARE

2

Il rapporto tra fabula e intreccio (씰 La fabula e l’intreccio, p. 11). La storia è già stata divisa tipograficamente in parti che indicano la successione dei fatti. Riassumi il contenuto di ognuna di esse con una breve frase e disponi ogni segmento della storia sulla linea del tempo. L’intreccio rispetta la successione cronologica degli eventi oppure altera la fabula? Gli animali fanno visita al leone malato

PRODURRE

3

Modificare l’intreccio. L’esercizio precedente ti ha consentito di dividere la storia in segmenti essenziali. • Modifica l’intreccio iniziando la narrazione dal fatto sintetizzato nella terza casella e recupera attraverso un flashback gli avvenimenti precedenti. • Scrivi il testo e fai attenzione all’uso dei tempi verbali (씰 La narrazione, p. 17) per esempio, ricorda di introdurre l’anteriorità rispetto al passato con il trapassato prossimo o remoto (fino a quel momento il lupo aveva accusato...).

4

scrittura creativa Creare coincidenza tra fabula e intreccio. Premesso che la favola è una metafora della vita, scrivi anche tu un testo che abbia come protagonisti il leone, la volpe e il lupo. Segui il modello di Esopo, ma modifica lo sviluppo della storia con un finale lieto e ottimistico. Devi creare una coincidenza tra fabula e intreccio. Hai a disposizione 5 righe .

5

scrittura creativa Inserire un flashback e un’anticipazione. Leggi la seguente favoletta Il corvo e la volpe di Gotthold Ephraim Lessing: la storia è raccontata in ordine cronologico, quindi fabula e intreccio coincidono. Modifica poi l’intreccio, inserendo nel primo caso un flashback e nel secondo un’anticipazione.

U

Il corvo e la volpe

Un corvo portava fra gli artigli un pezzo di carne avvelenata, di quelli che un giardiniere spazientito a volte lancia ai gatti. Stava appunto per consumarlo sopra una vecchia quercia quando una volpe arrivò di soppiatto e gli gridò: «Che tu sia benedetto uccello di Giove». «Per chi mi prendi?», domandò il corvo. «Per chi ti prendo?», fece la volpe di rimando. «Non sei tu l’aquila possente che quotidianamente cala dalla destra di Giove su questa quercia per nutrire me misera? Non scorgo forse nel vittorioso artiglio il dono invocato che attraverso te il tuo dio continua a inviarmi?». Il corvo rimase interdetto, e in cuor suo si rallegrò di esser preso per un’aquila. «Devo far sì che non s’avveda dell’errore», pensò. Con stolta generosità le mollò dunque il suo bottino e se ne volò via impettito. Sogghignando la volpe afferrò la carne e la divorò con gioia maligna. Ma presto la gioia si mutò in dolore lancinante; il veleno cominciò ad agire e lei crepò.

Fabula e intreccio coincidono Un corvo sta per consumare un pezzo di carne avvelenata

Una volpe lusinga il corvo Il corvo lascia la carne alla volpe La volpe divora la carne e muore

(G.E. Lessing, Favole in tre libri, a cura di M. Scanni, Sellerio, Palermo 1990) 22 Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

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Pagina 23

UNITÀ A1

U

Inserimento di flashback

Una volpe arrivò di soppiatto ai piedi di una vecchia quercia sulla quale un corvo stava per consumare il proprio pasto. Poco prima, infatti, il corvo aveva preso fra gli artigli…

FABULA , INTRECCIO, TEMPO

L ABORATORIO

Metodi_Percorso A1 7-54 m:Layout 1

Primo intreccio (Fabula e intreccio non coincidono) Una volpe vede un corvo che sta per mangiare il proprio pasto

[continua tu…] ......................................................................................................................................................

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Flashback .........................................................

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......................................................................... ..................................................................................................................................................................................................

......................................................................... ..................................................................................................................................................................................................

.........................................................................

La volpe allora gridò: «Che tu sia benedetto uccello di Giove», fingendo di scambiare l’uccello per un’aquila. Il corvo cedette alle lusinghe e mollò alla volpe il suo bottino. La volpe divorò la carne e morì uccisa dal veleno.

La volpe lusinga il corvo

Il corvo cede la carne alla volpe La volpe divora la carne e muore

U

Inserimento di una anticipazione

Un corvo portava fra gli artigli un pezzo di carne avvelenata che un giardiniere spazientito aveva lanciato ai gatti del vicino. Il corvo non poteva immaginare che di lì a poco avrebbe regalato…

Secondo intreccio (Fabula e intreccio non coincidono) Un corvo porta tra gli artigli un pezzo di carne avvelenata

[continua tu…] ...................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................

Anticipazione .................................................. ......................................................................... ......................................................................... .........................................................................

Stava appunto per consumare la carne sopra una vecchia quercia quando una volpe arrivò di soppiatto e gli gridò: «Che tu sia benedetto uccello di Giove». «Per chi mi prendi?», domandò il corvo. «Per chi ti prendo?», fece la volpe di rimando. «Non sei tu l’aquila possente che quotidianamente cala dalla destra di Giove su questa quercia per nutrire me misera?». Il corvo rimase interdetto, e in cuor suo si rallegrò di esser preso per un’aquila. «Devo far sì che non s’avveda dell’errore», pensò. Le mollò dunque la carne e volò via impettito. La volpe divorò la carne e morì.

Una volpe lusinga il corvo

Il corvo lascia la carne alla volpe

La volpe divora la carne e muore

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I METODI DELLA NARRAZIONE

PERCORSO

Metodi_Percorso A1 7-54 m:Layout 1

A1

Sergio Donati Un breve brivido (1987) Racconto

7:56

Pagina 24

Indagini

T2 nome e il cognome di una persona con un doppio senso creano nel dialogo tra poliItivelziotti e mafioso un paradossale malinteso circa l’oggetto del discorso. Le scelte narraaccentuano l’aspetto comico della situazione.

I 1. pregiudicato: persona che ha riportato condanne penali.

I poliziotti fecero irruzione in casa del Noto Mafioso e cominciarono a perquisire dappertutto. Era il giorno di Pasqua e il Noto Mafioso sedeva a pranzo con la sua famiglia. Non trovando nulla di compromettente, i poliziotti fermarono la loro attenzione sull’ultimo possibile nascondiglio: il grande frigorifero della cucina. Che c’è là dentro? – chiesero. – Che volete che ci sia? – rispose il Noto Mafioso. – C’è la colomba pasquale. E nient’altro, parola d’onore. E poiché era un uomo d’onore, i poliziotti gli credettero sulla parola e se ne andarono, facendo gli auguri. Dai giornali: – In una discarica di rifiuti è stato ritrovato ieri, giorno di Pasquetta, il cadavere, in stato di avanzata surgelazione, di tale Pasquale Lacolomba, di anni 35, pregiudicato1… – . (AA. VV., Un breve brivido. Ministorie poliziesche insolite e misteriose, Cesati, Firenze 1987)

Il grande boss. (Foto R. Sumners / Shutterstock)

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7:56

Pagina 25

UNITÀ A1

FABULA , INTRECCIO, TEMPO

L ABORATORIO

Metodi_Percorso A1 7-54 m:Layout 1

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COMPRENDERE

1

L’equivoco. Spiega con parole tue in che cosa consiste l’equivoco che genera la comicità del racconto.

2

La sorpresa finale. La sorpresa finale ha uno stretto rapporto con l’equivoco che si crea. Quale espressione contenuta nelle ultime due righe del racconto fa comprendere l’esatta dinamica dei fatti e chiarisce la situazione al lettore? Per quale motivo?

ANALIZZARE

3

In medias res (씰 Alterazione dell’ordine naturale, p. 11). Il racconto inizia in medias res: l’affermazione è corretta? Se sì, per quale motivo?

4

La fabula (씰 La fabula e l’intreccio, p. 11). La narrazione non segue la successione cronologica degli avvenimenti, in quanto il lettore ricostruisce l’antefatto soltanto quando legge le ultime righe del racconto. Ora rimetti in ordine gli eventi indicando il loro susseguirsi sulla linea del tempo. Il primo fatto è già indicato. Il Noto Mafioso uccide il pregiudicato Pasquale Lacolomba

5

parlare Le scelte narrative a confronto. Leggi il seguente racconto di Diego Lama dal titolo Rebecca. Individua quale elemento narrativo è comune con Indagini, scegliendo tra: 쏔 finale a sorpresa 쏔 inizio in medias res 쏔 presenza di un flashback 쏔 presenza di un’anticipazione Poi scegli, fra i due proposti, il racconto che ti sembra più coinvolgente per la costruzione narrativa: motiva oralmente la tua scelta con precisi riferimenti ai testi e confronta le tue idee con quelle dei compagni di classe.

5

10

Sono molto innamorato. Sono molto timido. Amo Rebecca. Non ho il coraggio di dirglielo. L’ho scritto su un foglio di carta, ma non ho il coraggio di darglielo. Ho paura possa scoprirlo, così l’ho nascosto in una busta, poi ho nascosto la busta in un quaderno, ho nascosto il quaderno in una borsa, ho nascosto la borsa in un cassetto, ho nascosto il cassetto in un armadio, ho nascosto 1’armadio in una stanza, ho nascosto la stanza in una cantina, ho nascosto la cantina sotto la mia casa, ho nascosto la mia casa in un vicolo cieco. Giro alla larga da quel vicolo cieco. Frequento altre vie. In una via ho trovato una villa, nella villa c’era una soffitta, nella soffitta c’era un tappeto, sotto il tappeto c’era una botola, nella botola c’era un baule, nel baule c’era un pacco, nel pacco c’era un cofanetto, nel cofanetto c’era un diario, nel diario c’era una busta, nella busta c’era un foglio di carta, sul foglio di carta c’era una frase d’amore scritta da lei, perché anche lei è timida. Ma ama un altro. (Diego Lama, Rebecca, in AA. VV., Una frase, un rigo appena. Racconti brevi e brevissimi, Torino, Einaudi 1994)

PRODURRE

6

scrittura creativa Scrivere un racconto costruito su un equivoco. Prendendo spunto dal fraintendimento su cui è creato il racconto, scrivi tu una storia analoga che inizia in medias res. Prendi spunto da altre espressioni che possono generare equivoci, per esempio: Remo Labarca / remo la barca. Hai a disposizione 10 righe . 25 Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009

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I METODI DELLA NARRAZIONE

PERCORSO

Metodi_Percorso A1 7-54 m:Layout 1

A1

Fredric Brown Fatal Error (1955) Racconto

7:56

Pagina 26

Errore fatale

T3 o statunitense Fredric Brown (1906-1972), giornalista, autore di romanzi e racconti Limprevedibile polizieschi e di fantascienza, è noto per la sua capacità di creare storie avvincenti di brevità.

I

Il signor Walter Baxter era da lungo tempo un avido lettore di romanzi polizieschi, così quando decise di uccidere lo zio sapeva di non potersi concedere nessun errore. Per evitare di commetterne, tutto doveva essere all’insegna della semplicità: della più completa semplicità. Niente alibi zoppicanti1. Niente modus operandi complicati2. Niente false tracce. Be’, almeno una piccola falsa traccia, molto molto semplice, avrebbe dovuto concedersela. Avrebbe dovuto portar via tutto il denaro contante dalla casa dello zio, in modo che l’assassinio sembrasse un corollario del furto3. Se non avesse preso questa precauzione, sarebbe stato un sospettato ideale, in quanto era il solo erede. Acquistò con mille cautele un piccolo piede di porco4, in modo che non si potesse risalire a lui: gli sarebbe servito sia da attrezzo sia da arma. Prese in esame con cura anche i minimi dettagli, nella consapevolezza e nella certezza di non potere e di non volere commettere alcun errore. Scelse meticolosamente la notte e l’ora. Il piede di porco aprì la finestra con facilità e senza far rumore. Entrò nel salotto. La porta che dava sulla camera da letto era socchiusa, ma poiché non si sentiva alcun rumore decise che per prima cosa avrebbe provveduto al furto. Sapeva dove suo zio teneva il contante, ma doveva dare l’impressione che per trovarlo avessero messo tutto a soqquadro. Il chiaro di luna era sufficiente a vedere. Si mosse in silenzio… Dopo due ore, tornato a casa, si svestì in fretta e andò a letto. Non era possibile che la polizia venisse a sapere del delitto prima del mattino seguente, ma nel caso che fossero venuti prima, lui era pronto. Si era liberato del denaro e del piede di porco: gli aveva fatto male al cuore dover distruggere parecchie centinaia di dollari, ma non aveva scelta, e poi non erano niente di fronte ai cinquantamila e più dollari che avrebbe ereditato. 1. alibi zoppicanti: prove della sua estraneità al fatto che non stessero in piedi, che fossero poco credibili.

2. modus operandi complicati: un piano che prevedesse il susseguirsi di azioni complicate.

3. sembrasse un corollario del furto: apparisse come un incidente avvenuto durante il furto e non il vero obiettivo dell’azione criminale.

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4. piede di porco: attrezzo da scasso formato da una robusta asta di ferro con un estremo che si divide in due parti, biforcandosi.

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UNITÀ A1

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Qualcuno bussò. Di già? Si costrinse alla calma, andò alla porta e aprì. Lo sceriffo e un vicesceriffo entrarono d’autorità. «Walter Baxter? Abbiamo un mandato d’arresto. Vestitevi e venite con noi.» «Un mandato d’arresto? Per cosa?» «Furto con scasso. Vostro zio vi ha riconosciuto dalla porta della camera da letto, se ne è stato buono finché non ve ne siete andato, poi è venuto alla centrale e ci ha rilasciato una dichiarazione giurata.» Walter Baxter spalancò la bocca. Dopo tutto, un errore l’aveva poi commesso! Aveva studiato il delitto perfetto ma, preso com’era dal furto, aveva dimenticato di commetterlo. (F. Brown, Tutti i racconti, trad. di G. Lippi, Mondadori, Milano 1991)

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FABULA , INTRECCIO, TEMPO

L ABORATORIO

Metodi_Percorso A1 7-54 m:Layout 1

COMPRENDERE

1

I motivi del «delitto». Qual è il movente che spinge Walter Baxter a progettare l’uccisione dello zio?

2

Il piano. Quale strategia mette in atto Walter Baxter per distogliere i sospetti da sé?

ANALIZZARE

3

Il salto cronologico. Il testo è diviso in due parti: lo spazio bianco inserito tra le righe 21 e 22 corrisponde a fatti accaduti nell’arco di tempo intercorso, ma che il narratore decide di non raccontare secondo l’ordine cronologico. • Di quali fatti si tratta? • In che modo tali fatti vengono poi comunicati al lettore?

4

La fabula e l’intreccio sulla linea del tempo. La narrazione non segue l’ordine logico-cronologico degli avvenimenti, di conseguenza fabula e intreccio non coincidono. Rimetti in ordine gli eventi indicando la loro successione sulla linea del tempo. Il primo fatto è già indicato. Aggiungi tu le altre caselle necessarie.

Walter Baxter progetta di assassinare lo zio per ereditarne i beni

5

La conclusione. Nel testo sono inseriti indizi che anticipano la conclusione oppure si può parlare di effetto sorpresa? Motiva opportunamente la tua risposta.

6

I tempi verbali. (씰 La narrazione, p. 17). Rileggi le righe 35-37. Quale funzione hanno le tre voci verbali al trapassato prossimo?

PRODURRE

7

scrittura creativa - parlare Integrare il racconto. Scrivi 15-20 righe da inserire in corrispondenza dello spa-

zio bianco (fra le righe 21 e 22) per raccontare, secondo l’ordine cronologico, gli avvenimenti taciuti nella narrazione. Confronta poi il racconto ottenuto con l’originale. Ritieni che entrambi i testi raggiungano lo stesso effetto oppure che l’esito sia decisamente diverso? Esponi e motiva opportunamente la tua opinione in un intervento orale di 10 minuti e preparati a discuterne con i compagni. 27 Panebianco, Varani METODI E FANTASIA - Narrativa © copyright Zanichelli 2009