Pianeta Blu - Provincia di Torino

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rta dell’acqua e e p o c del s suo b alla uon uso

Premessa

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l Progetto GOCCIOLINO è un’iniziativa della Provincia di Torino per sensibilizzare i cittadini sul tema del risparmio idrico e sull’importanza dell’acqua. Il valore del gesto quotidiano di risparmio è il filo conduttore di tutta la campagna, destinata ai ragazzi delle scuole. Il volume, risultato del primo anno di lavoro sugli istituti superiori del territorio, intende fornire una chiave di lettura semplice e completa sulla risorsa idrica e sul suo uso, attraverso un percorso guidato nelle mille gocce che compongono il mondo dell’acqua. I capitoli del quaderno sono strutturati in vari livelli di approfondimento: dalle prime nozioni sulla molecola e sul ciclo dell’acqua, al suo uso in casa, a scuola e sul territorio, sino ad arrivare al problema del diritto all’acqua a livello mondiale. L’obiettivo principale è di guidare i ragazzi in un percorso didattico che colleghi la realtà locale della risorsa idrica con quella globale. Accanto a questo si intende far sviluppare uno spirito di osservazione del territorio, permettendo un confronto con l’ambiente che ci circonda e i suoi problemi. Per accedere ai vari livelli, ai ragazzi è chiesto di verificare le proprie conoscenze in un test a difficoltà crescente, i cui argomenti vengono poi approfonditi nelle pagine seguenti. In ciascun livello sono presenti spunti per ricerche interdisciplinari sul tema dell’acqua e per semplici esperimenti contraddistinti da una grafica particolare. Il quaderno vuole essere un supporto all’attività didattica e il punto di partenza per approfondimenti sul tema.

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Insieme per il futuro dell’acqua

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el dicembre 2003 si sono spenti i riflettori sull’Anno Internazionale dell’Acqua, ma aldilà delle celebrazioni e degli slogan i problemi legati alla mancanza d’acqua sono ben lontani dall’essere stati risolti. Il livello d’attenzione nell’opinione pubblica deve rimanere alto, fondamentale è inserire concretamente la politica dell’acqua nelle priorità dei governi. E questa è l’intenzione della Provincia di Torino, che da anni si è impegnata a fondo per diffondere una nuova cultura dell’acqua, basata sul suo rispetto e sull’utilizzo responsabile e solidale. L’acqua potabile è un bene prezioso, un patrimonio naturale da mantenere intatto per le nuove generazioni. Il nostro territorio è ricco di questa risorsa, ma lo sfruttamento indiscriminato e lo spreco quotidiano di noi tutti ne possono mettere in pericolo la quantità e la qualità. Del resto, nel mondo la crisi idrica colpisce già un centinaio di paesi, pari al 40% della popolazione mondiale. Quasi due miliardi di persone devono lottare ogni giorno per poter accedere ad un minimo di acqua, necessaria per la sopravvivenza, spesso di pessima qualità. È fondamentale quindi impostare un nuovo rapporto tra l’acqua, fonte di vita e l’uomo e ciò può avvenire solo attraverso l’informazione e la formazione dei protagonisti di domani, i ragazzi. Questo volume, che raccoglie il prezioso lavoro degli studenti degli H2O team delle 8 scuole aderenti al Progetto Risparmio Idrico “Gocciolino”, rappresenta il primo passo di un percorso comune di educazione e di riflessione sul valore dell’acqua, fonte di vita e di ricchezza. Mercedes Bresso Presidente Provincia di Torino

Elena Ferro Assessore alle Risorse Idriche ed Atmosferiche Provincia di Torino

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Indice Premessa

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Insieme per il futuro dell’acqua

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Livello 1 - Non fare un buco nell’acqua

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Livello 2 - Semplice come bere un bicchier d’acqua

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Livello 3 - Porta l’acqua al tuo mulino

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Livello 4 - Tante gocce nel mare

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Bibliografia

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Ringraziamenti

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mmagina per un momento di vivere senza acqua corrente: tutte le attività quotidiane più scontate, dal lavarsi le mani a cuocere gli spaghetti diventerebbero difficili, se non irrealizzabili. L’acqua che scorre dai nostri rubinetti non è illimitata, è un bene prezioso da salvare e da utilizzare senza sprechi. Anche con il tuo aiuto. Verifica quanto sai sull’acqua!

test 1) Da quali elementi chimici è formata la molecola dell’acqua? A da idrogeno e carbonio B da idrogeno e ossigeno C da ossigeno e carbonio 2) Qual è la percentuale di acqua presente nel corpo umano? A 90%; B 80%; C 70% 3) Qual è la percentuale di acqua dolce sulla terra? A 97%; B 3%; C 100% 4) Qual è la percentuale di acqua dolce che costituisce la risorsa accessibile, cioè effettivamente utilizzabile dall’uomo? A 100%; B 30%; C 1% 5) Che cos’è il ciclo dell’acqua? A un mezzo di locomozione alimentato ad acqua B il processo ciclico di evaporazione, condensazione e precipitazione dell’acqua dalla superficie terrestre all’atmosfera e viceversa C i tre stati dell’acqua 6) Come si chiamavano le divinità greche e romane dedicate alle sorgenti d’acqua? A ninfe; B amazzoni; C arpie Controlla le tue risposte con quelle corrette e verifica i tuoi risultati • Hai risposto correttamente almeno a 5? Sei sulla buona strada. Tuffati a fare il test del secondo livello a pag 11. • Hai risposto correttamente a 3 domande su 6? Nelle pagine seguenti troverai tutte le informazioni per ampliare la tua conoscenza dell’elemento acqua. • Ne hai azzeccata 1 o nessuna? Studiati bene le pagine seguenti, scoprirai un mondo affascinante e meraviglioso.

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RISPOSTE CORRETTE: 1)

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Riflettori puntati sull’acqua Un elemento particolare Due atomi di ossigeno e uno di idrogeno, disposti a triangolo: è la composizione della molecola dell’acqua, scientificamente chiamata ossido di idrogeno, più nota come Accadueo (H2O), la formula della vita sulla Terra. Tra le molecole di acqua l’attrazione può essere fortissima, formando dei legami che uniscono l’ossigeno di una molecola con l’idrogeno di un’altra, dei lunghi ponti “ad idrogeno”. L’acqua è la sola sostanza in natura che si può trovare in tre diversi stati: liquido (l’acqua), solido (il duro ghiaccio), gassoso (il volubile vapore) tra loro in continuo interscambio. Allo stato liquido in una goccia d’acqua ci sono miliardi di molecole legate tra di loro in maniera instabile, ed è per questo che l’acqua scorre e non ha una propria forma. Il massimo della densità è a circa +4°C. A 0°C l’acqua passa allo stato solido e i legami si fanno più saldi. L’acqua ghiacciata, a differenza di altri elementi, aumenta di volume e diminuisce di densità. Ecco perché se mettete le bottiglie di acqua nel congelatore si rompono. Ed ecco perché gli iceberg galleggiano. Se invece si aumenta la temperatura, l’acqua si modifica a 100°C in vapore acqueo, invisibile perché le molecole si scaldano, spezzano i legami che le tengono unite e si disperdono nell’aria. Ma appena la temperatura discende, il vapore si condensa in goccioline.

IL FENOMENO DELLA CAPILLARITÀ: L’ACQUA SFIDA LA FORZA DI GRAVITÀ La capillarità permette all’acqua di salire in tubicini molto sottili, grazie alla forza di adesione tra le molecole dell’acqua e le pareti degli stessi. Questo fenomeno è alla base di alcuni processi naturali che garantiscono il ripetersi del ciclo dell’acqua è quindi la vita sulla Terra. Ad esempio l’acqua contenuta nel terreno può risalire attraverso micropori dagli strati inferiori a quelli superiori, permettendo alle piante di assorbire dal terreno anche le sostanze nutrienti. L’acqua assorbita viene poi restituita all’ambiente attraverso la traspirazione.

Protagonista della vita Piante, animali e lo stesso uomo non potrebbero vivere in un mondo senza acqua. Negli oceani primordiali si sono sviluppati i primi organismi unicellulari che nel corso di milioni di anni hanno portato alle attuali forme di vita sulla Terra. Noi stessi siamo composti per il 70% da acqua e l’organo che ne contiene di più è l’occhio (99,5%). Ed è per questo che bere acqua è fondamentale per la nostra salute e sopravvivenza. Per non rimanere disidratati, dovremmo assumere circa 1 litro e mezzo di acqua e mangiare quotidianamente frutta e verdura, alimenti ricchi di liquidi. Pianeta

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Anche la superficie del nostro pianeta è coperta per il 71% di acqua, su 510 milioni di km2 di superficie, ben 364 sono occupati dall’acqua. Dallo spazio la terra appare di un bel blu profondo, un pianeta blu. L’acqua a prima vista è quindi abbondante, ma la maggior parte di essa è salata. Quella dolce è contenuta per lo più nei ghiacci e ne rimane ben poca a disposizione per l’uso umano, circa l’1% del totale, presente nei laghi e nei fiumi. Ma non solo, la distribuzione dell’acqua sulla terra è molto diseguale: in Canada, Brasile e Zaire ad esempio c’è un’enorme disponibilità di risorsa, mentre nello Yemen e in Israele il livello è bassissimo e si deve ricorrere a tecniche sofisticate per ottenere acqua dolce dal mare. Sapore di sale... acqua dolce: 3% acqua salata: 97%

Fresche acque Dove troviamo l’acqua dolce? Ghiacci e nevi perenni: 68,9% Falde sotterranee: 29,9% Umidità sotterranea: 0,9% In superficie: 0,3% Se immaginiamo che tutta l’acqua dolce presente sulla Terra sia racchiusa in un secchio da 5 litri, la quantità d’acqua utilizzabile dall’uomo è pari a un cucchiaino!

Il ciclo naturale dell’acqua L’acqua è in perenne movimento, è un elemento trasformista, una continua sorpresa. Può interpretare vari ruoli, senza mai mutare composizione: oggi un duro e freddo iceberg, domani una leggera nuvola o una goccia di rugiada, dopodomani un fiume in piena. Può anche cambiare gusto: essere un’onda salata o sgorgare pura e dissetante da una roccia alpina. Tutto ciò, grazie al ciclo dell’acqua che ne permette il continuo rinnovarsi e impedisce che la Terra diventi un pianeta arido e senza vita. Pensiamo agli oceani, ai mari, ai fiumi e ai laghi come degli immensi serbatoi d’acqua. Per effetto del calore del Sole, l’acqua si riscalda ed evapora trasformandosi in vapore acqueo che sale verso l’alto. Incontrando ad una certa altezza l’aria fredda si condensa, formando le nubi. Quando piove o nevica, l’acqua contenuta nelle nuvole ritorna sulla superficie terrestre, penetra nel terreno, viaggia sottoterra sino

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alle falde acquifere (gli strati di acque sotterranee), da dove giunge a sorgenti, che poi si trasformano in ruscelli e poi in fiumi che finiscono nel mare e il ciclo ricomincia daccapo. Anche le piante fanno la loro parte: assorbono l’acqua del terreno e la restituiscono tramite la traspirazione. È quindi probabile che dal nostro rubinetto scorrano delle gocce d’acqua che hanno dissetato i dinosauri o Giulio Cesare!

Il ciclo dell’acqua secondo l’Istituto di Istruzione Superiore “Albert” di Lanzo, classi 1A e 1B, a.s. 2002/2003

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I E T R N I E M P S E 9 RIPRODUCIAMO IL CICLO DELL’ACQUA Materiale: recipiente di vetro con tappo, bicchiere di vetro, acqua, fonte di calore (termosifone), pennarello Mettiamo dentro il recipiente di vetro il bicchiere con l’acqua. Chiudiamo il recipiente con un tappo e segniamo con un pennarello il punto dove arriva l’acqua nel bicchiere. Mettiamo il recipiente vicino alla fonte di calore per un paio di giorni e si può notare che l’acqua nel bicchiere è diminuita e all’interno del recipiente ci sono le goccioline, proprio come avviene in natura.

LA MARGHERITA MAGICA - LA CAPILLARITÀ Materiale: due recipienti di vetro, acqua colorata di inchiostro di china blu, striscia di carta assorbente, margherita bianca. Versiamo nei recipienti l’acqua colorata, in uno mettiamo la striscia di carta assorbente, nell’altro la margherita. In pochi secondi la carta si è imbevuta di acqua, che è arrivata molto al di sopra del livello del recipiente. Dopo qualche ora vedremo colorarsi di blu anche i petali della margherita, dalla base verso l’esterno.

Percorsi interdisciplinari La civiltà umana viaggia a filo dell’acqua Da sempre l’acqua è protagonista della storia. Le grandi civiltà sono sorte sulle rive dei fiumi e le maggiori città si sono sviluppate lungo i corsi d’acqua. In Piemonte i primi insediamenti umani, villaggi di palafitte e canali d’irrigazione, sono stati ritrovati sulle sponde del Lago di Viverone. Esercizio: collega queste civiltà del passato ai fiumi Sumeri Tevere Egizi Gange Romani Nilo India Tigri e Eufrate

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L’acqua è sacra L’acqua per la sua importanza da sempre riveste un valore simbolico e rituale fondamentale nella spiritualità umana. Negli antichi miti della nascita dell’uomo e della vita sulla Terra, ma anche nella Bibbia, l’acqua veniva indicata come fonte di vita. L’acqua possiede una valenza purificatrice, come ad esempio nella religione Indù, l’immersione nelle acque del fiume Gange o nel Cristianesimo, il rito del battesimo che libera dal peccato originale attraverso il valore simbolico dell’acqua benedetta. Nell’antica Grecia le sorgenti erano luoghi sacri, simboli di fertilità e le Ninfe erano le divinità chiamate a vegliare sulla loro purezza. Spesso dove era presente una sorgente si costruivano grandi templi e le acque derivanti venivano usate per scopi taumaturgici e terapeutici. Nella Magna Grecia, per esempio a Metaponto in Basilicata, vi sono testimonianze di luoghi di culto legati all’acqua, dispensatrice di salute e di fertilità dei campi, risalenti al VI° secolo a.C. Nell’antica Roma esisteva un magistrato delle acque e una serie di severe leggi contro l’inquinamento, con punizioni esemplari per i trasgressori. Nelle religioni celtiche le fate delle sorgenti guarivano le malattie degli uomini con le loro acque... E la tradizione continua anche nei nostri giorni, basti pensare a Lourdes. SPUNTI PER RICERCHE Ricerca nei miti delle varie religioni e culture il ruolo dell’acqua e quali divinità vi sono associate.

Cripta di S. Francesco a Ravenna

UNA GITA A Il parco fluviale del Po torinese Al suo interno, nel territorio del comune di Monteu da Po, vi sono i resti dell’antico porto fluviale romano di Industria, sorto nel II° sec. a.C. Tra questi spicca il Tempio dedicato a Iside Fortuna e a suo figlio Arpocrate (grecizzazione dell’egizio Horo), il quale secondo i fedeli risanava i malati con il culto delle acque.

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desso che sai tutto su ciò che si nasconde in una goccia d’acqua, puoi passare a scoprire il mondo che ruota intorno ad essa. Iniziamo dall’acqua che conosciamo meglio, quella che esce dai rubinetti di casa e di scuola. Quanto ne sai su questo argomento?

test 7) Che quantità di sali contiene mediamente disciolti l’acqua di mare? A almeno 50 g/L B almeno 35 g/L C almeno 10 g/L 8) A che cosa è dovuta la “durezza” di un’acqua? A alla quantità di cloro disciolto B alla quantità di ossigeno disciolto C ai sali di calcio e magnesio disciolti 9) Quali sono in sequenza i processi per la potabilizzazione dell’acqua di origine superficiale? A flocculazione, decantazione, filtrazione, clorazione B clorazione, filtrazione, decantazione, flocculazione C decantazione, flocculazione, filtrazione, clorazione 10) Qual è il consumo medio di acqua per persona in Italia? A 500 litri; B 215 litri; C 80 litri 11) Quanti litri d’acqua si consumano facendo il bagno? A 20; B 50; C 100 12) Quanti litri di acqua minerale pro capite consumano gli italiani all’anno? A 17 litri a testa; B 97 litri a testa; C 155 litri a testa Controlla le tue risposte con quelle corrette e verifica i tuoi risultati • Hai risposto correttamente almeno a 5? Troppo bravo, puoi andare a pag 18 per il terzo livello oppure dai uno sguardo alle pagine che seguono. • Hai risposto correttamente a 3 domande su 6. Dai una ripassata alle pagine che seguono e rivedi i tuoi errori prima di passare al livello 3. • Ne hai azzeccata 1 o nessuna. Mmh... sei un po’ in cattive acque, ma non ti preoccupare, imparerai tutto, basta girare pagina.

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Semplice come bere un bicchier d’acq 2 u 11 Pianeta

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Tante acque sul pianeta Terra Iniziamo a vedere che tipo di acqua sia disponibile per l’uomo e scopriamo come possiamo, anche con i nostri gesti quotidiani, modificarne quantità e qualità. Abbiamo visto come la maggior parte dell’acqua si trovi nei mari e negli oceani e contienga quindi una percentuale elevata di sale (almeno 35 g/l). A meno di costosi processi di desalinizzazione non può essere utilizzata per l’uso umano. L’acqua distillata è il suo contrario: non contiene sali. Esiste in natura solo allo stato di vapore. Come l’acqua salata, non è adatta ad essere bevuta. Acqua dolce: sono le acque che contengono sali disciolti in quantità minime; se provengono da laghi, fiumi, dalla pioggia, dalla neve, si chiamano acque superficiali e meteoriche. Le acque dolci sono presenti anche sottoterra: ci sono le falde acquifere freatiche (più superficiali) e le falde artesiane (più profonde, maggiormente protette e spesso fonti di acque più pure). Ed è questa l’acqua utilizzata sin da tempi immemorabili dall’uomo. Le acque termali sgorgano ad alte temperature, arrivando direttamente dalle grandi profondità della crosta terrestre. Hanno diverse caratteristiche chimico fisiche e in base a queste sono utilizzate per scopi terapeutici. Un discorso a parte meritano le acque minerali, che sono caratterizzate da proprietà chimico fisiche particolari. Non subiscono trattamenti di disinfezione (ed è per questo che non sanno di cloro) né di tipo chimico, ma devono essere estratte e imbottigliate con impianti appositi, per garantirne la purezza. La legge italiana prevede per questo tipo di acque controlli diversi rispetto a quelli previsti per quelle potabili. Ad esempio, il nichel non ha l’obbligo di venire segnalato e il vanadio non può superare i 50 microgrammi/l mentre in quelle minerali non viene neanche preso in considerazione. Solo attualmente l’Unione europea sta uniformando gli standard di qualità tra acque minerali e acque potabili.

LE MILLE BOLLE BLU Gli italiani sono i maggiori consumatori di acque minerali: 155 litri a testa all’anno, contro i 97 della Germania e i 17 dell’Olanda. E dire che il nostro paese ha una buona qualità delle proprie acque ed effettua controlli accurati sulle acque pubbliche, che non giustificano il massiccio ricorso all’acqua in bottiglia. Suggestione della pubblicità? Pianeta

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Il ciclo dell’acqua potabile Atto primo: dalla fonte al rubinetto L’acqua potabile è quella destinata all’uso umano. Sgorga dai nostri rubinetti e dalle fontanelle, è trasparente, inodore, di buona qualità, contiene una giusta quantità di sali minerali ed è priva di sostanze nocive e di batteri. Ma come si è arrivati a questo risultato?

DA DOVE PROVIENE L’ACQUA POTABILE? Un tempo i pozzi di Torino estraevano acqua pregiata dalla falda superficiale. Oggi si sfrutta maggiormente quella più profonda (80-100 metri) e si utilizzano anche le acque di superficie, trattate e depurate. 20% da acque superficiali 70% da acque sotterranee 10% da sorgenti

La nostra goccia d’acqua di origine superficiale (lago o fiume), prima di diventare potabile, subisce una serie di trattamenti: Decantazione – lasciando l’acqua sedimentare per un certo tempo all’interno di vasche si depositano sul fondo le particelle grossolane sospese. Ossidazione primaria – mediante l’impiego di sostanze a forte azione ossidante (quali ad esempio l’ozono, il biossido di cloro, l’ipoclorito di sodio, il permanganato, l’acqua ossigenata) vengono inattivati i microrganismi patogeni, trasformate le sostanze organiche ed eliminati i metalli pesanti. Flocculazione – tramite composti chimici aggiunti all’acqua (sali di alluminio e/o ferro) si elimina la torbidità dovuta alle particelle fini. Filtrazione – appositi filtri a sabbia o a carbone attivo granulare catturano le ultime particelle sospese e adsorbono le sostanze organiche disciolte. Disinfezione – si eliminano i batteri aggiungendo all’acqua sostanze ad azione disinfettante, spesso a base di Impianto SMAT di potabilizzazione sul fiume Po. cloro. La legge italiana suggerisce la quantità di cloro che deve rimanere nell’acqua dopo il trattamento, inoltre prevede che l’acqua potabile risponda a una serie di requisiti di qualità e sicurezza e stabilisce concentrazioni limite per parecchie sostanze, sia inorganiche che organiche. Ciò che scorre dai nostri rubinetti è quindi un’acqua pura, attentamente e continuamente controllata e a costi 300 volte minori delle acque in bottiglia!

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ACQUEDOTTI BUCATI L’acquedotto è la rete di canalizzazione che porta l’acqua dagli impianti di potabilizzazione sino al nostro lavandino di casa. Spesso le infrastrutture vecchie e maltenute sono una delle cause principali degli sprechi dell’acqua. Si calcola che in Italia il 40% dell’acqua immessa nella rete idrica si perde nei meandri dei tubi! E la regione con più buchi nella rete è l’Abruzzo, seguita da Puglia e Calabria. (Fonte: Sole 24 Ore)

Atto secondo: dallo scarico all’ambiente Il viaggio della nostra goccia d’acqua continua. Dopo essere stata sporcata e utilizzata nelle nostre case, finisce nella fognatura pubblica. Gli scarichi civili sono ricchi di sostanze organiche, oli, grassi e microrganismi. Le acque industriali possono contenere invece anche sostanze tossiche. L’agricoltura restituisce all’ambiente acque ad alto contenuto di azoto (liquami da allevamento) e di sostanze di sintesi quali fertilizzanti e antiparassitari. Quest’acqua non può ritornare così com’è all’ambiente: si rischierebbero inquinamenti che metterebbero a repentaglio non solo l’ecosistema, ma la nostra stessa salute e sopravvivenza! Gli scarichi domestici e le acque reflue derivanti dalle attività industriali, vengono trattati e depurati attraverso impianti appositi. La depurazione avviene in apposite vasche in cui per mezzo di processi fisici e trasformazioni chimiche, vengono eliminate le sostanze tossiche e nocive presenti. Le acque sono poi filtrate prima di essere nuovamente immesse nell’alveo dei fiumi, da dove possono di nuovo rientrare nel ciclo naturale dell’acqua.

Torino è all’avanguardia nella depurazione delle acque e dal 1984 è attivo il più grande impianto di trattamento chimico, fisico, biologico presente in Italia. Il depuratore delle acque reflue della Società Metropolitana Acque Torino SpA (SMAT) a Castiglione Torinese è una struttura tecnologicamente avanzata ed efficiente, che permette il trattamento di oltre 200 milioni di m3 all’anno di acque reflue, in parte riutilizzate dopo il trattamento. Gli impianti della SMAT (potabilizzazione e depurazione) sono visitabili, previa prenotazione al numero: 011.4645033.

Impianto SMAT di depurazione di Castiglione Torinese Pianeta

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I consumi dell’acqua

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L’acqua potabile è per noi una presenza costante su cui contare. Non è sempre così. In particolari condizioni di siccità, a causa delle ridotte precipitazioni che abbassano il livello delle acque superficiali e di quelle sotterranee, il nostro rubinetto può rimanere a secco e ci si confronta con una situazione comune a centinaia di milioni di persone. L’acqua ridiventa così preziosa e insostituibile e il suo spreco un lusso senza senso. Gli italiani sono in assoluto i maggiori consumatori di acqua potabile in Europa, terzi nel mondo dopo Stati Uniti e Canada. Torino, poi, è tra le città con il più alto consumo di acqua potabile pro capite in Europa: circa 300 litri al giorno per abitante! E questo incide sul bilancio idrico totale: più acqua sprechiamo oggi, meno ne avremo domani. Forse è meglio già pensarci adesso. Calcoliamo un po’ quanta acqua utilizziamo ogni giorno Lavarsi i denti 7 litri Scarico del WC 20 litri Lavarsi la faccia 10 litri Farsi un bagno 100/300 litri Farsi una doccia 40 litri Lavare frutta e verdura e alimenti 10 litri a persona Pulizie domestiche 10 litri Lavare i piatti 5 litri

I consigli di Gocciolino Per usare correttamente l’acqua non servono fiumi di parole ma gocce di saggezza! 1. Acqua e aria alleate per il risparmio – il frangigetto si applica facilmente ai rubinetti e permette di risparmiare diverse migliaia di litri d’acqua all’anno. 2. Una manutenzione che non fa acqua – un rubinetto che gocciola o un water che perde acqua possono sprecare 100 litri d’acqua al giorno. Una corretta manutenzione permette di risparmiare acqua potabile altrimenti sprecata. 3. Uno scarico che non scarica la responsabilità – il 30% dei consumi domestici ha luogo con lo scarico del WC, fino a 20 litri alla volta. 4. Lavarsi soprattutto... sotto la doccia – con un bel bagno consumiamo dai 100 ai 300 litri, con una doccia solo 40. Il conto del risparmio è presto fatto. 5. Aprite gli occhi e chiudete il rubinetto – teniamo d’occhio il rubinetto e teniamolo aperto solo il necessario anche quando ci laviamo i denti o ci laviamo la faccia. 6. Acqua corrente, solo quanto serve – per lavare i piatti non è necessario usare l’acqua corrente. Basta raccogliere la giusta quantità nel lavello o in una bacinella e si risparmiano alcune migliaia di litri l’anno. 7. Elettrodomestici a pieno carico – utilizziamo lavatrice e lavapiatti solo a pieno carico, oltre all’acqua si risparmia anche corrente elettrica. (Istituto Superiore “Beccari” di Torino, classe 3D, a.s. 2002/03)

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I E T R N I E M P S E IL CLORURO IN UNA GOCCIA D’ACQUA: ACQUA DOLCE O DI MARE? Materiale: Tre provette; acqua distillata; acqua; sale; nitrato d’argento Mettere in una provetta acqua distillata, in un’altra acqua distillata più cloruro di sodio sciolto, nella terza acqua del rubinetto. Mettere in tutte e tre le provette il nitrato d’argento che serve ad evidenziare la presenza di cloruro e verificare cosa accade: nella prima non succede nulla, nella seconda si formerà un precipitato bianco, il cloruro d’argento, perché il nitrato d’argento ha reagito con il cloruro. Nella terza provetta, che contiene acqua del rubinetto (acqua dolce), il liquido assumerà un colore bianco lattiginoso essendoci cloruro in bassa concentrazione. COME COSTRUIRE UN DEPURATORE CASALINGO Materiale: Due bottiglie di plastica; retino metallico, ghiaia, ghiaietta, sabbia Tagliate il collo di una bottiglia di plastica e fissiate al suo posto una retina metallica. Tagliate il fondo della stessa bottiglia e capovolgetela su una bacinella. Sopra la retina metallica aggiungete ghiaia, poi ghiaietta e per finire sabbia. Come funziona? Vuotate nella bottiglia/depuratore acqua sporca con particelle in sospensione. L’acqua che ne esce è più pulita. Aggiungete al nostro depuratore anche due vasche di “decantazione”, tagliando per lungo due bottiglie di plastica e mettendole prima del filtro a cascata. Aggiungete vari tipi di acqua sporca (con olio, con coloranti, con detersivi) e osservate l’effetto del vostro depuratore. Ma non provate a bere l’acqua che ne esce! VERIFICA I CONSUMI D’ACQUA A CASA TUA Prova a calcolare quanta acqua consumi per lavarti i denti quando lasci il rubinetto sempre aperto e quanto invece risparmi se apri il rubinetto solo quando ti sciacqui i denti. Ti stupirai dei risultati!

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SPUNTO PER RICERCA Etichette dell’acqua minerale, cosa c’è dietro? Che tipo di informazioni vengono evidenziate? Sono scientifiche o pura pubblicità? Ad esempio, i tanto decantati effetti diuretici sono una caratteristica di tutte le acque potabili!! Acqua contro la ritenzione idrica? Più che la marca, basta guardare il tenore di sodio, se è pari o minore di 20 mg/litro si può classificare iposodica e quindi contiene poco sale. Altissima o pianissima: da dove sgorga l’acqua? Date un’occhiata alla temperatura alla quale sgorga l’acqua: se tra 5-7° è certamente una fonte d’alta quota, se tra i 12-14° proviene dalla pianura. Il residuo fisso, la cosidetta leggerezza o tenore in minerali: se è minore di 50 mg/l è minimamente mineralizzata, se è tra 50 e 500 mg/l è oligominerale; infine se è compreso tra 500 e 1500 mg/l è decisamente minerale! Mettete a confronto le etichette delle varie acque minerali.

La storia dell’acqua potabile a Torino A Torino nei secoli passati l’acqua potabile veniva estratta da pozzi poco profondi e quella per uso agricolo e pre-industriale dalla canalizzazione della Dora. Mancavano del tutto sistemi di fognatura, cosa che portò, con l’aumento della popolazione nel XIX secolo, l’inquinamento batteriologico dei pozzi. Così nel 1850 si costruì il primo acquedotto che raccoglieva l’acqua proveniente dalla Val Sangone. L’acquedotto di Pian della Mussa, che porta l’acqua dall’Alta Val Susa a Torino con una condotta di 50 km, ancora perfettamente funzionante, risale al 1922.

LA RETE ACQUEDOTTISTICA IN PIEMONTE 1.506 acquedotti 5.430 punti di captazione 1.750 pozzi 160 prese da acque superficiali 3.520 sorgenti 40.837 km di reti

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llo 3 - Porta l’acqua al tuo mulin e v i L o

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uomo e l’acqua. Un rapporto indissolubile. Dall’acqua l’uomo si nutre, grazie alla pesca e all’agricoltura; sfruttandola produce manufatti ed energia. Ma non solo, l’acqua è da sempre usata per il divertimento: fontane, terme, piscine, sino ad arrivare agli acqua park di oggi.

test 13) Secondo la FAO i settori in cui ci sono i maggiori consumi di acqua nel mondo sono: A agricoltura e industria B industria e usi civili C usi civili e agricoli 14) Quanta acqua ci vuole per fare un chilo di grano? A 20 litri; B 250 litri; C 1500 litri 15) Quanta acqua ci vuole per fare un’automobile? A circa 300.000 litri; B circa 5.000 litri; C circa 600 litri 16) Che cos’è il deflusso minimo vitale? A la quantità di pesci presente nei fiumi B la portata minima necessaria ad un corso d’acqua per mantenere l’ecosistema e la sua capacità autodepurativa C la quantità d’acqua minima che si può prelevare da un bacino idrico 17) Siccità 2003: quanta acqua è caduta in Piemonte in meno, in percentuale, rispetto agli anni precedenti? A 10%; B 60%; C 90% 18) Quale materiale usavano gli antichi romani per i tubi dell’acqua? A piombo; B cemento; C argilla Controlla le tue risposte con quelle corrette e verifica i tuoi risultati • Hai risposto correttamente almeno a cinque? Ma sei un genio dell’acqua!! Puoi scegliere se andare direttamente a pag. 25 per scoprire l’ultimo livello oppure leggerti le pagine che seguono. • Hai risposto correttamente a tre domande su sei. Il terzo livello non avrà più segreti se ti ripassi da pag. 19 a pag. 24. • Ne hai azzeccata 1 o nessuna. Nessun problema: non sei con l’acqua alla gola, apri bene gli occhi e studia le pagine che seguono. 18 Pianeta

Blu RISPOSTE CORRETTE: 13)

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Gli usi dell’acqua

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Agricoltura È il settore che “assorbe” più acqua a livello mondiale. Mediamente in un anno si utilizzano sull’intero pianeta circa 2.700 km3 di acqua per le attività agricole, 500 km3 per l’industria e 200 km3 per gli usi domestici. L’agricoltura di tipo intensivo sfrutta al massimo la capacità dei terreni e, oltre a utilizzare molta acqua, aggiunge sostanze fertilizzanti e antiparassitari, che possono causare l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee. L’eccessivo prelievo può pregiudicare sia la portata dei corsi d’acqua, sia la struttura idrogeologica del sottosuolo (modificando il rapporto tra acque e formazioni geologiche sotterranee). L’irrigazione inoltre aumenta la salinizzazione del suolo, che riduce nel tempo la sua fertilità ed è fonte di sprechi, se effettuata con infrastrutture inadeguate e vecchie. I paesi in via di sviluppo, che già soffrono di gravi carenze idriche, utilizzano il doppio di acqua per ettaro rispetto ai paesi industrializzati, ma il risultato è una produzione agricola pari ad un terzo. La maggior parte dell’acqua, infatti, evapora o si “perde” per la cattiva manutenzione degli impianti.

GLI USI DELL’ACQUA IN PROVINCIA DI TORINO settore agricolo: 70% idropotabile: 10% industria: 10% altri usi: 10%

L’industria L’acqua è necessaria per molte attività industriali umane: per raffreddare i macchinari, per lavorare i materiali, per innescare processi chimici, per pulire, ma non solo. L’acqua per l’uomo è sempre stata una preziosa fonte di energia. Grazie alla forza della sua corrente e attraverso l’uso di ruote a pala o a cassette, l’uomo ha avuto a disposizione una forza motrice capace di muovere macchine utensili o macine. Sorsero prima i mulini per trasformare i prodotti agricoli, in seguito quelli che traevano l’energia dall’acqua per lavorare il ferro, il rame, il legno e per frantumare i minerali, conciare le pelli, filare e tessere le fibre. Mulino ad acqua nelle valli d Lanzo

Fonte: AEM Torino

La forza motrice idraulica fu poi la base per ottenere una nuova forma di energia: l’elettricità. Fu all’inizio del ‘900 che si introdussero i primi sistemi per trasformare la forza dell’acqua, l’energia cinetica, in energia idroelettrica. Negli anni 192030 si ebbe il primo boom di costruzione delle grandi centrali idroelettriche che accumulano enormi riserve d’acqua attraverso dighe di sbarramento di laghi naturali o artificiali. Le dighe, grandiose opere di ingegneria idraulica, hanno cambiato la morfologia di molte vallate alpine e ormai fanno parte del panorama montano. In Piemonte il 70% dell’energia è ancora prodotta dalle centrali idroelettriche. Uno dei maggiori problemi legati al prelievo è garantire ai corsi d’acqua interessati il deflusso minimo vitale (DMV), quella quantità minima di acqua necessaria a mantenere vitale l’ecosistema del fiume e la sua capacità di autodepurazione.

COME È FATTA UNA CENTRALE?

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OPERA DI PRESA A PONT VENTOUX

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SERBATOIO DI DEMODULAZIONE GORGE DI SUSA (420.000 m3)

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CENTRALE DI CHIOMONTE

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531.20

IMPIANTO PONT VENTOUX - SUSA IN COSTRUZIONE IMPIANTO AEM TORINO IN ESERCIZIO CENTRALE DI GIAGLIONE

GALLERIA DI RESTITUZIONE

CENTRALE DI SUSA

SPUNTO PER RICERCA Antichi mulini: scopri se sul tuo territorio ci sono ancora o ci sono stati in passato mulini, frantoi e fucine funzionanti ad acqua. Per quale lavorazione servivano: agricola o industriale? Quante persone ci lavoravano? Raccogli le informazioni per ricostruire la storia locale dei mulini e dell’economia del tuo territorio. Moderne centrali: ricerca quali sono le diverse tecnologie usate dalle centrali idroelettriche per produrre energia.

I prelievi di acqua Sia l’agricoltura che l’industria hanno bisogno di prelevare acqua. Ma come e dove? Abbiamo visto l’importanza delle dighe per l’energia elettrica, ma queste grandi opere possono essere utilizzate anche per ampliare artificialmente la disponibilità d’acqua e canalizzarla. Pianeta

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Le dighe hanno un impatto sull’ambiente circostante, possono provocare variazioni microclimatiche, scomparsa di flora e fauna locale, perturbazioni nell’equilibrio dei corsi d’acqua. La Cina è il paese con il maggior numero di grandi dighe, più di 38.000. Adesso si sta completando la diga sullo Yangtze, di 185 metri di altezza e 3 km di lunghezza che provocherà lo spostamento di centinaia di migliaia di persone dalla proprie case per un territorio di 862 km2.

L’ORO BIANCO DEL LESOTHO Il Lesotho Highlands Water Project prevede la costruzione di tre enormi infrastrutture per regolare le acque del piccolo paese dell’Africa australe: • Diga di Katse alta 182 m, sulla quale non è mai stata eseguita una valutazione dell’impatto ambientale. • Diga di Mohale sul fiume Senqunyane. • Tunnel di Mohale di 45 Km che porta l’acqua dalla centrale idroelettrica di Muela fino al confine col Sudafrica. Quali sono gli effetti? • 24.360 persone sono state danneggiate dalla costruzione di dighe in queste zone secondo le stime della Lesotho highlands development authority. • La presenza dei cantieri ha sconvolto il tessuto sociale delle popolazioni insediate; l’arrivo di operai dall’ Italia, dall’ Inghilterra e dal Sudafrica ha portato fenomeni come l’alcolismo, la prostituzione, l’aids. • Sono spariti 4.600 ettari di pascolo e 1.500 ettari di terre coltivabili (che passeranno a 11.000 se il progetto verrà realizzato per intero). • La scomparsa di specie animali come il pesce Malori e l’avvoltoio barbuto è imminente. Liceo Scientifico Tecnologico “N. Rosa” di Bussoleno, classe 3D, a.s. 2002/03

Per prelevare le acque dal sottosuolo si usano pozzi che captano le falde sotterranee. Per usi industriali e agricoli i pozzi intercettano la falda freatica, quella superficiale, mentre quelle profonde e pure sono prelevate per la potabilizzazione. È importante che non avvenga uno scambio tra le due falde, ne va della qualità dell’acqua che beviamo. Il numero di pozzi per usi industriali e agricoli è di circa 60.000 nella sola provincia di Torino.

I SEGRETI DELLE BEALERE Tra i canali e le derivazioni d’acqua un discorso a parte meritano le bealere, lunghi canali per l’irrigazione, costruiti dagli abitanti di vari comuni riuniti in consorzi. Il loro uso era regolamentato in turni di ore e giorni. Alcune bealere risalgono addirittura al XV secolo. Oggi molte non sono più usate per irrigare, ma rappresentano un elemento fondamentale del territorio o sono utilizzate, nelle aree urbane, come canali di scolo per le piogge.

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La risorsa idrica in provincia di Torino ACQUEDOTTI E FOGNATURE Rete acquedottistica Rete fognaria N. captazioni acquedottistiche N. stazioni di depurazione Dotazione idrica media netta (uso civile + industriale + civico) per abitante Abitanti serviti da rete acquedottistica Abitanti serviti da rete fognaria Abitanti serviti da sistemi di depurazione (nelle aree gestite da aziende pubbliche) IL TERRITORIO

GLI ABITANTI Popolazione residente al 1997 2.219.971 abitanti Numero di famiglie al 1997 940.628 Densità abitativa al 1997 325,04 abitanti/Km2 LE RISORSE IDRICHE Lunghezza totale rete idrografica provinciale Lunghezza corso d’acqua principale (Fiume Po) Lunghezza Fiume Po in Provincia di Torino

9.871 Km 6.618 Km 1.550 450 317/litri/giorno 97% 91% 95%

23.300 Km

Superficie totale Superficie di pianura Superficie di collina Superficie di montagna Superficie urbanizzata Superficie coltivata Superficie attività produttive

682.986 180.195 122.321 380.470 49.236 493.284 11.065

ettari ettari ettari ettari ettari ettari ettari

650 Km 75 Km

Chi controlla l’acqua? L’acqua è un bene di tutti, ma ciò non significa che si possa usare liberamente e senza limiti. È regolamentata da leggi dell’Unione europea, nazionali e regionali e controllata da autorità pubbliche che gestiscono il suo uso e ne verificano la qualità. Sono tre i Ministeri che si occupano dell’acqua: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Sotto quest’ultimo opera l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (Apat) con compiti di tutela delle risorse idriche. L’Apat è poi organizzata in agenzie regionali: in Piemonte dal 1997 opera l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte). Lungo i bacini dei maggiori fiumi, su scala sovraregionale, vi sono le Autorità di Bacino, che tutelano la qualità dei corpi idrici, attraverso la razionalizzazione dell'uso delle acque e la regolamentazione del territorio. Nei bacini di rilievo nazionale del nord Italia le opere idrauliche sui fiumi sono gestite dal Magistrato alle Acque di Venezia e dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO), uffici decentrati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per le sue caratteristiche l’acqua è una risorsa da gestire a livello locale. Lo Stato ha trasferito molte competenze sull’acqua alle istituzioni locali: Regione, Provincia e Comuni sono così coinvolti nella gestione, pianificazione e controllo della risorsa acqua del proprio territorio. Pianeta

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L’Autorità d’Ambito controlla, su un territorio coincidente con quello provinciale, il servizio idrico integrato (captazione, adduzione e distribuzione, fognatura e depurazione delle acque reflue), assicurando che ogni giorno l’acqua arrivi al nostro rubinetto e che quella sporca sia raccolta e restituita pulita all’ambiente.

QUANDO L’ACQUA È POCA... LA SICCITÀ DEL 2003 Il nostro territorio è frequentemente colpito da due diversi fenomeni, ma complementari: alluvioni e siccità. Ad esempio, il primo semestre del 2003 è stato caratterizzato da scarse piogge e poca neve, che ha portato a difficoltà sia nel settore agricolo, che nell’approvvigionamento dell’acqua potabile. È facile verificare leggendo la tabella quanta acqua in meno sia caduta a Torino nel primo semestre del 2003, rispetto al periodo 1990/99 su cui sono state calcolate le medie mensili di precipitazioni. TABELLA DELLE PRECIPITAZIONI A TORINO (mm) Stazione Torino (nel 2003) Torino (media mensile)

Gennaio 13,4 35

Febbraio 0,2 49

Marzo 1,8 64

Fonte: Regione Piemonte

Aprile 53 95

Maggio 65,4 108

Giugno 86 102

...E QUANDO È TROPPA: LE ALLUVIONI IN PIEMONTE Dalle informazioni contenute negli archivi della Banca Dati Geologica della Regione Piemonte si può verificare che, solo per il XX° secolo, escluso l’evento del 1993, sono circa 3000 le segnalazioni di pericolo coinvolgenti centri abitati, con distruzioni o danni ad edifici, il 64% causati da piene fluviali o torrentizie. I disastri che hanno provocato perdite di vite umane sono 115, con almeno 450 morti accertati. Tra i numerosi eventi alluvionali verificatisi nell’ultimo secolo, sono sette dal 1903 al 2000, quelli che hanno avuto conseguenze catastrofiche per il territorio e i suoi abitanti.

RIMENTO E P S E

(testo ripreso dal lavoro dell’Istituto d’Istruzione Superiore “L.B. Alberti” di Luserna San Giovanni, classe 2A Igea, a.s. 2002/03)

ESPERIMENTO IL PLUVIOMETRO Serve a misurare quanta pioggia cade. Si costruisce tagliando la parte alta di una bottiglia di plastica in modo da ottenere un imbuto e un recipiente. Infilare l’imbuto nel recipiente. Posizionare lo strumento tra qualche mattone in modo che la bottiglia non cada. Ogni mattina controllare quanta pioggia è caduta nel pluviometro e misurare con il righello il suo livello. Ripetere la stessa operazione ogni giorno e annotare le quantità d’acqua raccolte. In caso di neve, portare all’interno lo strumento in modo che la neve caduta si trasformi in acqua.

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MENTO ESPERI

COSA C’È SOTTO IL SASSO? Osservazione della comunità macrobentonica per verificare lo stato di salute del fiume. I piccoli organismi che costituiscono la comunità macrobentonica dei fiumi, sono un indicatore ecologico della qualità dell’acqua. A seconda del tipo e della quantità osservabile tra le sabbie e sotto i sassi si possono trarre delle conclusioni sulla qualità del fiume. Procurati una bacinella piena di acqua. Prendi con delicatezza uno o più sassi dal fiume dove scorre l’acqua e scuotili all’interno della bacinella, vedrai muoversi tanti piccoli animaletti. Nelle acque incontaminate ricche di ossigeno, potrai trovare larve di plecotteri, di efemerotteri o tricotteri, questi ultimi riconoscibili da piccoli gusci di sassolini e foglie in cui vivono. Se sei molto fortunato puoi trovare anche gamberetti e lumachine di fiume. Nelle acque un po’ meno pulite, si trovano coleotteri e libellule. Se invece vedi solo sanguisughe e vermetti rossi, ti trovi in un ambiente acquatico probabilmente inquinato. Se poi non vedi nulla…allora la situazione è grave!

UNA GITA A L’Ecomuseo del Freidano – Settimo Torinese Il museo è costruito intorno al Mulino Nuovo e al Rio Freidano, un canale irriguo realizzato dai monaci nel XV secolo, fulcro dello sviluppo economico e protoindustriale della zona. Il Museo propone percorsi didattici sul tema dell’acqua e del suo uso. Per informazioni: Via Ariosto, 36/bis – 10036 Settimo Torinese – Tel: 011.539179/011.8028290

Storia del tubo Sebbene il più antico acquedotto della storia risalga al 691 a.C. in Mesopotamia, i primi costruttori di acquedotti e fognature in Italia furono gli Etruschi, la cui arte fu poi ripresa dai Romani. Proprio all’epoca romana risalgono imponenti opere idrauliche, ancora visibili: acquedotti che solcano per chilometri le campagne, condotte fognarie degne di odierne metropoli, per non parlare delle onnipresenti Terme, luogo di svago e pratica d’igiene quotidiana, reperibili in ogni angolo dell’Impero. Tutto ciò rese i romani uno dei popoli meno tormentati da pestilenze e malattie. La pulizia e l’uso oculato dell’acqua furono uno degli ingredienti della potenza dell’impero romano. Ma tra i tubi delle condutture, spesso costruiti in piombo, si nascondeva un pericolo: il saturnismo, avvelenamento provocato da questo metallo, che fece molte vittime, in particolare negli ultimi secoli dell’Impero Romano. La passione per l’acqua e per l’igiene, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente venne poi ereditata dall’Islam. L’hammam, il bagno turco, è il discendente delle terme romane. La grandiosa residenza dell’Ahlambra in Spagna è un susseguirsi di giochi d’acqua, fontane, piscine e giardini lussureggianti e ombrosi, una versione “terrestre” del paradiso islamico. Pianeta

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lo 4 - Tante gocce nel mare l e v i L acqua è fondamentale per la vita umana, è un diritto universale, ma quanti nel mondo ne hanno liberamente accesso? È giusto che l’acqua potabile venga considerata una merce in libera vendita? Verifica quanto ne sai su questo problema.

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test 19) Quanti abitanti del pianeta soffrono per carenze di risorse idriche? A un miliardo e mezzo; B tre miliardi; C cinque milioni 20) Qual è la “Giornata mondiale dell’Acqua”? A 14 febbraio; B 25 dicembre; C 22 marzo 21) Quanti litri di acqua al giorno sono necessari per la sopravvivenza di un individuo? A 10 litri; B 30 litri; C 2.5 litri 22) La distribuzione dell’acqua nei paesi del mondo è disuguale: il 60% delle risorse si trova in: A 50 paesi; B 9 paesi; C 120 paesi 23) Quanti sono i conflitti internazionali per il possesso di risorse idriche? A circa 100; B circa 10; C circa 30 24) Nel 2025 quante persone potrebbero vivere in penuria d’acqua secondo le stime internazionali? A due su tre; B una su tre; C tre su tre Controlla le tue risposte con quelle corrette e verifica i tuoi risultati • Hai risposto correttamente almeno a cinque? Adesso sei pronto a difendere l’oro blu della Terra. Le pagine che seguono serviranno a fornirti spunti per approfondimenti. • Hai risposto correttamente a tre domande su sei. Ti manca ancora qualche dettaglio, ma se studi questo capitolo, non avrai più problemi. • Ne hai azzeccata 1 o nessuna? Non perderti in un bicchier d’acqua, puoi fare di più!

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RISPOSTE CORRETTE: 19)

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L’acqua nel mondo Un miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Per altri due miliardi la qualità dell’acqua è pessima. Le malattie trasmesse da acqua di cattiva qualità e dalla mancanza di infrastrutture idriche uccidono ogni anno 200 milioni di bambini. Curiosamente in paesi ricchi d’acqua come il Brasile o lo Zaire, la maggior parte della popolazione non ha diritto ad accedere ad acqua di buona qualità e in quantità sufficiente per condurre una vita dignitosa. Mancano reti idriche, fognature, sistemi di depurazione, mancano fondi per costruire pozzi e assicurare il diritto all’acqua. Ci sono poi paesi dove non sono le infrastrutture a mancare, ma l’acqua, come nel caso dell’africa sahariana e i problemi sono ancora più gravi. L’acqua costa, soprattutto per chi non ne ha diritto e soffre la sete quotidianamente. Il costo medio di un metro cubo di acqua di ottima qualità per noi è di 10 centesimi di dollaro. Nei paesi del sud del mondo, lo stesso metro cubo, ma di cattiva qualità, costa 20 dollari. La quantità di acqua che ciascuno consuma ogni giorno in Italia serve a soddisfare i fabbisogni di un’intera famiglia africana di 4 persone. Mentre noi apriamo il rubinetto per lavarci le mani, in Africa bisogna camminare diversi chilometri per raggiungere una fonte non contaminata. Una madre che vive nel Sahel deve compiere almeno tre viaggi al giorno per portare l’acqua necessaria alla sopravvivenza di figli e marito. Ne servirebbero almeno 23 alla ricerca dell’acqua per mantenere in buona salute i componenti della sua famiglia. L’acqua sta diventando un vero e proprio business, l’oro blu del XXI secolo e per il suo possesso si sono scatenate guerre sanguinose.

Le guerre dell’acqua Risorsa fondamentale per la vita, ancor più che il petrolio. Come abbiamo visto è indispensabile per le attività agricole, per quelle industriali, oltre che per gli usi umani. Sarà l’oro blu, sempre più scarso, la causa scatenante di sanguinosi conflitti. Le Nazioni Unite stimano che nel mondo circa 300 guerre si giocheranno in futuro intorno all’acqua. Solo adesso sono già una trentina i conflitti internazionali scaturiti per l’acqua o per una sua iniqua distribuzione.

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SPUNTO PER RICERCHE I conflitti per l’acqua: verifica con l’aiuto del tuo insegnante quali sono i conflitti attualmente in corso nel mondo, in quali aree del pianeta e confronta questi dati con la distribuzione dell’acqua a livello mondiale. C’è un collegamento? L’acqua e i mass media: Sfoglia i giornali e fai una “rassegna stampa” sull’acqua, ritagliando gli articoli che la riguardano, citando il nome del giornale e la data di uscita. Come si parla dell’acqua? Quali sono i temi che compaiono di più?

I vertici per l’acqua e l’impegno delle Nazioni Unite È dagli anni ’70 che si svolgono conferenze internazionali sul problema dell’acqua e del suo accesso. Gli ultimi incontri si sono tenuti a Kyoto nel marzo 2003 e a Evian nel giugno 2003. La comunità internazionale ha discusso su come preservare le risorse idriche e sulla necessità di controllare le politiche dell’acqua per impedire che l’acqua diventi una merce. È stato così ribadito il concetto di diritto all’acqua potabile per tutti gli abitanti del pianeta, considerato che attualmente non è inserito tra i diritti dell’umanità universalmente riconosciuti. Le Nazioni Unite sono poi particolarmente attente a questo problema e hanno dedicato il 22 marzo alla celebrazione della Giornata dell’Acqua, un modo di riportare l’attenzione pubblica sull’uso corretto della risorsa. Ma non solo, si chiama “NO Water, NO Future” il programma presentato al Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg del settembre 2002, che ha l’obiettivo di garantire l’accesso dell’acqua a tutti, senza distinzioni. I nemici dell’acqua sono tanti e potenti. La tendenza attuale è di considerare l’acqua come una merce sempre più rara e di delegare la sua gestione a strutture private, tecnologicamente efficienti, ma che si reggono sul profitto, sulle quantità di vendite e non su principi di solidarietà e di bene pubblico. Ma che prezzo può avere un diritto universale?

Un movimento internazionale Il Contratto Mondiale dell’Acqua A difesa del diritto all’acqua è stato istituito un comitato Internazionale, costituito da esperti e presieduto da Mario Soares. Obiettivo fondamentale è promuovere in tutto il mondo il diritto d’accesso all’acqua potabile per tutti, sulla base della considerazione che l’acqua appartiene all’ecosistema e alle specie viventi. Esistono in tutti i paesi sottocomitati nazionali, che hanno lo scopo di sensibilizzare le opinioni pubbliche locali sul tema. Nel 1998 il Comitato ha redatto il Manifesto dell’Acqua dove sono riassunti i principi di un “Contratto Mondiale dell’Acqua”, cui la Provincia di Torino ha aderito.

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Acqua e democrazia L’acqua “fonte di vita” è un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della Terra In quanto fonte di vita insostituibile per l’ecosistema, l’acqua è un bene vitale che appartiene a tutti gli abitanti della Terra in comune. A nessuno, individualmente o come gruppo, è concesso il diritto di appropriarsene a titolo di proprietà privata. L’acqua è patrimonio dell’umanità. La salute individuale e collettiva dipende da essa. L’agricoltura, l’industria e la vita domestica sono profondamente legate ad essa. Il suo carattere “insostituibile” significa che l’insieme di una comunità umana – ed ogni suo membro – deve avere il diritto di accesso all’acqua, e in particolare, all’acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie indispensabili alla vita e alle attività economiche. Non ci può essere produzione di ricchezza senza accesso all’acqua. L’acqua non è paragonabile a nessun’altra risorsa: non può essere oggetto di scambio commerciale di tipo lucrativo. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile individuale e collettivo L’acqua appartiene più all’economia dei beni comuni e della distribuzione della ricchezza che all’economia privata dell’accumulazione individuale ed altre forme di espropriazione della ricchezza. Mentre nel passato la condivisione dell’acqua è stata spesso una delle maggiori cause delle ineguaglianze sociali, la civilizzazione di oggi riconosce l’accesso all’acqua come un diritto fondamentale, inalienabile, individuale e collettivo. Il diritto all’acqua è una parte dell’etica di base di una buona società e di una buona economia. È compito della società, nel suo complesso e ai diversi livelli di organizzazione sociale, garantire il diritto di accesso, secondo il doppio principio di corresponsabilità e sussidiarietà, senza discriminazioni di razza, sesso, religione, reddito o classe sociale. L’acqua deve contribuire al rafforzamento della solidarietà fra i popoli, le comunità, i paesi, i generi, le generazioni Le risorse d’acqua sono distribuite in modo ineguale. Anche i redditi lo sono. Questo non significa che deve esserci anche ineguaglianza nell’accesso all’acqua fra le persone, le comunità e le regioni. Inoltre, l’ineguaglianza nella distribuzione dell’acqua e della ricchezza finanziaria non significa che le persone ricche d’acqua e ricche economicamente possano farne l’uso che vogliono, anche venderla (o comprarla) all’esterno per derivarne il massimo profitto (o piacere). In numerose regioni del mondo l’acqua rimane una fonte di ineguaglianze fra uomini e donne, in quanto queste ultime portano tutto il peso dei lavori di casa che dipendono dall’acqua. Queste ineguaglianze devono essere rimosse. Sul nostro pianeta ci sono ancore troppe guerre legate all’acqua perché molti stati continuano a usare l’acqua come strumento a supporto dei loro interessi strategici di tipo geo-economico, al fine di acquisire un potere egemonico sulla regione circostante. È necessario e possibile liberare l’acqua dall’influenza degli stati orientati egemonicamente. L’acqua è “res publica”. (Da il Manifesto per il Contratto Mondiale per l’Acqua, 1998) Pianeta

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Gocce di poesia In Omero la purezza dell’acqua è sinonimo di bellezza, ad esempio la grotta di Calipso, ”ninfa dalle belle chiome”, è immersa in un paradiso di acque, piante e animali: E là uccelli dalle lunghe ali avevano il nido, e gazze e sparvieri e cornacchie marine avide di pesci. E lungo la grotta girava una vite domestica carica di grappoli; e da quattro fontane in fila, l’una vicina all’altra, limpide acque scorrevano per ogni lato. E fiorivano intorno teneri prati d’anace e viole. (Omero, Odissea, libro V, versi 62-70, Lirici greci dall’Odissea all’Iliade, traduzioni di S. Quasimodo)

La poesia d’amore spesso ricorre al tema dell’acqua. Nel 1516 Ludovico Ariosto dava alle stampe l’Orlando Furioso. Nel Canto Secondo Bradamante “andava cercando l’amante suo” Ruggiero e... ...giunse ad una bella fonte. La fonte discorrea per mezzo un prato D’arbori antiqui e di bell’ombre adorno, ch’i viandanti col mormorio grato a ber invita e a far seco soggiorno: un culto monticel dal manco lato le difende il calor del mezzo giorno. E Jaques Prévert (1900-1977) tra le sue Poesie d’amore e libertà ne compone una intitolata Il ruscello: Tanta acqua è passata sotto i ponti ed anche un grande fiume di sangue Ma ai piedi dell’amore scorre un bianco ruscello E nei giardini della luna dove ogni giorno si fa festa a te questo ruscello canta addormentato Quella luna è il mio capo dentro cui gira un grande sole blu E gli occhi tuoi sono questo sole. I FIUMI E IL MARE Non c’era acqua nella foresta dei chocoes. Dio seppe che la formica ne aveva e gliela chiese. Essa non volle ascoltarlo. Dio le strinse la vita, che rimase sottilissima per sempre e la formica buttò fuori l’acqua che serbava nello stomaco. “Ora mi dirai dove l’hai presa”. La formica condusse Dio verso un albero che non aveva niente di strano. Per quattro giorni e quattro notti gli uomini e le rane lavorarono a colpi d’accetta, ma l’albero non cadeva mai del tutto. Quando l’albero dell’acqua crollò, dal suo tronco nacque il mare e dai suoi rami i fiumi. Tutta l’acqua era dolce. Fu il Diavolo che andò gettando manciate di sale. (E. Galeano, Memoria del fuoco. Romanzo delle Americhe dagli indios ai conquistadores, Sansoni, Firenze, 1989)

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Bibliografia A.A.V.V., Gli eventi alluvionali del settembre-ottobre 1993 in Piemonte, Regione Piemonte. A.A.V.V., La risorsa acqua, Regione Piemonte. A.A.V.V., Acqua bene prezioso, Provincia di Avellino, 2003. A.A.V.V., Scoprire il territorio, Parco Naturale Regionale Val Troncea, Regione Piemonte, 1990. A.A.V.V., Accadueò. Quaderno di lavoro, Regione Valle d’Aosta, Aosta, 2003. A.A.V.V., Obiettivo Acqua, Regione Piemonte, 2003. P. Ball, H2O. Una biografia dell’acqua, Rizzoli, Milano, 2000. M. Bello, A. Brero, A. Cavallo, Scienze della Natura, G. B. Palumbo Editore. M. Boschetti, E. Fedrizzi, Ecosistema Terra. Il Pianeta Terra e la Litosfera, Minerva Italica. M. De Villiers, Acqua, Sperling & Kupfer, Milano, 2003. G. Dalla Via, L’acqua. Come risparmiarla, come utilizzarla, come salvarsi dall’acqua inquinata, Red Edizioni, Como, 1991. B. Devall - G. Session, Ecologia profonda, vivere come se la natura fosse importante, Ediz. Gruppo Abele. The Earth Works Group Berkeley, 50 piccole cose che ognuno di noi può fare per salvare il mondo, Sperling & Kupfer. E. Fedrizzi - A. Lombardo, L'uomo e l'ambiente, Minerva Italica. D. Lanzardo (a cura di), Il segno dell’acqua, Elede, Torino, 2003. A. Lo Monaco (a cura di), Acqua bene comune, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua, Milano, 2001. H. Maneglier, Storia dell’acqua, Sugarco, Napoli, 1994. J. Sironneau, L’acqua. Nuovo obiettivo strategico mondiale, Asterios, Trieste, 1997. P. Sorcinelli, Storia sociale dell’acqua, Mondadori, Milano, 1998. H. Steble - D. Krauter, Atlante dei microrganismi acquatici, Franco Muzzio editore. M. Torri, Scienze della Terra, Principato Editore. Vallely, 100 modi per salvare il pianeta, Franco Muzzio editore.

Web Agenzia Europea per l’Ambiente: eea.eu.int Agenzia Interregionale per il fiume Po: www.magispo.it Agenzia per la protezione dell’Ambiente: www.apat.it ARPA Piemonte: www.arpa.piemonte.it Autorità d’Ambito 3 Torinese: www.ato3torinese.it Autorità di bacino del Po: www.adpo.it Contratto Mondiale sull’Acqua: www.contrattoacqua.it Magistrato delle Acqua di Venezia: www.magisacque.it Ministero dell’Ambiente: www.minambiente.it Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: www.infrastrutturetrasporti.it Ministero per le Politiche Agricole e Forestali: www.politicheagricole.it Nazioni Unite: www.un.org Nazioni Unite - Programma per l’Ambiente: www.unep.org Provincia di Torino: www.provincia.torino.it/ambiente/risorse_idriche Regione Piemonte: www.regione.piemonte.it/acqua/index.htm Società Metropolitana Acque Torino: www.smatorino.it Unimondo (scheda acqua): www.unimondo.org Unione europea - Direzione generale Ambiente: europa.eu.int/comm/environment/index_it.htm WaterWeb: www.waterweb.org

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Ringraziamenti La Provincia di Torino ringrazia i docenti, gli studenti e le scuole che hanno partecipato nell’anno scolastico 2002/03 al progetto Gocciolino, realizzando ricerche, CD rom, spettacoli teatrali, poesie e canzoni sul tema del risparmio idrico. Istituto Tecnico Industriale Statale “C. Grassi” (Torino) Classi 1E e 1D, a.s. 2002/03 Prof.ssa Paola Zorzetti Liceo Linguistico Sperimentale “C. Botta” (Ivrea) Classe 1A, a.s. 2002/03 Prof.ssa Cristina Zaccanti Liceo Scientifico Tecnologico “N. Rosa” (Ivrea) Classe 3D, a.s. 2002/03 Prof.ssa Laura Iguera Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Beccari” (Torino) Classe 5C, a.s. 2002/03 Prof. Giorgio Fattor Istituto di Istruzione Superiore “Albert” (Lanzo) Classi 1A e 1B, a.s. 2002/03 Prof.ssa Silvana Poma; Prof.ssa Elena Bruno Istituto di Istruzione Superiore “Alberti” (Luserna San Giovanni) Classe 2A IGEA, a.s. 2002/03 Prof.ssa Donatella Pascal Istituto Tecnico Commerciale Statale “Pascal” Corso sperimentale linguistico (Giaveno) Classi 1D e 1G, a.s. 2002/03 Prof.ssa Maria Cristina Benedetti Istituto di Istruzione Superiore “Marro” (Moncalieri) Classe IV, a.s. 2002/03 Prof.ssa Valeria Dotto Scuola Elementare “M. Lessona” (Torino) Classe V a.s. 2002/03 Prof.ssa Marisa Giacone; Prof.ssa Enrica Cavallotto; Prof. Andrea Ferrante Scuola Elementare “Fiorana” (Ivrea) Classe 2A Scuola Elementare “Torre Balfredo” (Ivrea) Classe 3, a.s 1998/99

PROVINCIA di TORINO Assessorato alle Risorse Idriche ed Atmosferiche Area Ambiente, Parchi, Risorse Idriche e Tutela della Fauna Via Valeggio, 5 • I - 10128 Torino Tel: +39 (0)11 8613809/07 - Fax: +39 (0)11 8613978 [email protected] www.provincia.torino.it/ambiente/risorse_idriche Pubblicazione curata dal Servizio Pianificazione Risorse Idriche Coordinamento editoriale e stesura testi: Iria Grandinetti Hanno collaborato: Gianna Betta, Edoardo Conti, Guglielmo Filippini, Donatella Giacosa (SMAT), Elena Porro. Disegni: pp. 7, 26, 29 Liceo Classico Internazionale “C. Botta” di Ivrea, classe 1A, a.s. 2002/03 e Scuola Elementare “Fiorana” di Ivrea. pp. 14, 17 Scuola Elementare “Torre Balfredo” di Ivrea, classe 3a, a.s. 1998/99. Foto: pp. 10, 15, 16, 19, 26 Dario Lanzardo; p. 24 dal sito www.acqueinterne.it; pp. 13, 14 SMAT. Le domande dei test sono tratte dal progetto “Acqua nel mondo” dell’I.T.I.S. “C. Grassi”, classi IE e ID, a.s. 2002/03. La bibliografia è in parte frutto del lavoro “La morfologia del territorio e le acque” dell’Istituto d’Istruzione Superiore “L.B. Alberti” di Luserna San Giovanni, classe 2A Igea, a.s. 2002/03.

Torino, 22 marzo 2004