PICCOLE DONNE

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36°convegno nazionale delle Caritas diocesane. PICCOLE DONNE. ESPERIENZA DI CO-HOUSING PER DONNE. PORTATRICI DI DISAGIO PSICHICO.
36°convegno nazionale delle Caritas diocesane Montesilvano (PE) 15 -18 aprile 2013

PICCOLE DONNE ESPERIENZA DI CO-HOUSING PER DONNE PORTATRICI DI DISAGIO PSICHICO DOVE

Diocesi di PESCAra penne - Delegazione Abruzzo Molise L’appartamento è al centro del quartiere Villa Verrocchio in una villetta. Le camere sono singole, i servizi e la zona cucina-refettorio e sala tv sono comuni.

OBIETTIVI

L’obiettivo del progetto riguarda il reinserimento e l’autonomizzazione sociale, relazionale e abitativa di un nucleo di tre donne con patologia psichiatrica. Il progetto è nato nel 2007 dall’esperienza congiunta tra il gruppo di lavoro per il Pronto Intervento Sociale e l’equipe del Laboratorio Incontro, centro diurno polifunzionale per l’integrazione dei diversamente abili e il Centro di salute mentale della ASL. Gli obiettivi sono comprensibili a partire dalla valutazione della situazione iniziale: le persone con patologia psichiatrica (schizofrenia, disturbi del comportamento, sindrome depressiva, psicosi…) dopo l’allontanamento dai nuclei di vita dove si è sviluppata o manifestata la patologia, vengono inserite in comunità riabilitative e successivamente in nuclei appartamento tutorati. Al momento del rientro nell’ambito sociale sono costrette a tornare nei nuclei originari con il rischio di riproporre le dinamiche patologiche di partenza o di sviluppare una dipendenza affettiva ed economica da tali nuclei. Il progetto di co-housing si colloca a questo punto con questi obiettivi: 1. nell’immediato, l’opportunità di autonomia abitativa ed economica attraverso la gestione dell’economia domestica con rette minime di 300 euro senza essere costrette a dipendenza economica dalla famiglia. 2. dare dignità e identità sociale a persone di solito etichettate come inutili o addirittura dannose per la comunità e favorire una cultura dell’accoglienza che sappia guardare all’altro come è, con la preziosità della sua persona e della sua vita senza timore di accogliere e gestire la diversità “patologica”. 3. con la vita comune promuovere la gestione di relazioni sociali nuove improntate alla solidarietà, alla collaborazione e alla gratuità reciproca. 4. con l’inserimento in progetti di terapia occupazionale, borse-lavoro o volontariato favorire uno stile di vita autonomo e regolare, rispettoso dei tempi e delle modalità di ogni singola persona. 5. educare la collettività ad accogliere la disabilità psichiatrica promuovendo un posto nella comunità sociale, educare a vincere la paura della diversità che alle famiglie di origine.

LE PAROLE CHIAVE

Vivere solidalmente, dare dignità alla persona, accogliere la diversità, promuovere l’integrazione

COME FUNZIONA

Il nucleo delle donne utenti è individuato in equipe formata da responsabile e dal tutor della casa appartamento con l’equipe del CSM della ASL territoriale. Il gruppo formato da tre donne ha vita autonoma strutturata in: - I’attività domestica (pulizia, cucina…) a turni e mansioni quotidiani - lavoro o volontariato per almeno tre ore al giorno - ospitalità programmata per una cena a settimana con ospiti scelti insieme - attività di socializzazione (cinema, uscite…) - attività fisica (palestra o camminata almeno due volte a settimana) - verifica mensile con lo psichiatra di riferimento - colloquio e verifica settimanale con il responsabile e il tutor - riunione mensile con l’equipe della casa e l’equipe del CSM della ASL.

QUALCHE NUMERO

STIMA DEI BENEFICI



tempo di vita del progetto il progetto è inziato nel 2007 beneficiari

tre donne con patologia psichiatrica

persone coinvolte

(operatorie volontari): 2 volontari

COSTI

spese della casa (affitti, manutenzioni e utenze) € 900 mensili alimenti, abbigliamento, spese mediche € 750 mensili

Incalcolabili rispetto al recupero dell’autonomia e della dignità delle ospiti, economicamente molto vantaggiosi (basta pensare che dal 2007 non sono state più ricoverate in strutture riabilitative pubbliche o private ); per l’ambiente i beneficio incalcolabile di avere persone con patologie psichiatriche che vivono autonomamente e inserite nel contesto sociale.