Presentazione di PowerPoint - Azienda ULSS 18

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e la collisione con i veicoli in transito, da parte delle macchine operatrici, c). Investimento di persone e/o veicoli provenienti da accessi laterali alla zona di.
SICUREZZA NEI CANTIERI: “I CANTIERI STRADALI” Come mettere in sicurezza i cantieri stradali L’esperienza dello SPISAL di Verona Analisi di alcuni casi pratici

Rovigo - 17 maggio 2013 TdP dott. Giovanni De Togni SPISAL – ULSS 20 VERONA

I NUOVI MANUALI INAIL

Particolarità dei lavori stradali Protezione degli utenti della strada e residenti dal CANTIERE

ATTENTA PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA

Protezione dei lavoratori dalle interferenze del TRAFFICO 3

Contesto lavorativo

Autostrade e strade extra urbane

Centri abitati - asfaltatura Centri abitati - sottoservizi

2010/2011 Dati complessivi nazionali

P.R.E.O. Programma Regionale per l’Epidemiologia Occupazionale Coordinatore del Programma: dr. Roberto Agnesi - Spisal AULSS 16 Il documento è stato realizzato a cura di: dott. Roberto Agnesi - dr.ssa Michela Veronese - Valentina Zabeo (Laureanda in Scienze Statistiche Università di Padova, stagista presso il PREO) La parte “Progetto di approfondimento delle cause degli infortuni stradali” è stata realizzata in collaborazione con Direzione INAIL Regionale del Veneto: dr. Antonio Traficante - dr.ssa Elda Ferrari dr.ssa Giuliana Domestici dr.ssa Graziella Fietta

NON STRADALI

STRADALI

ITINERE

LAVORO

VALUTARE COSA? PER PIANIFICARE COSA? a)

Investimento lavoratori che prestano l’attività

lavorativa nel cantiere o nelle vicinanze

b)

Investimento di persone estranee al cantiere (es. pedoni residenti, passanti, clienti di esercizi pubblici, ecc.) e la collisione con i veicoli in transito, da parte delle macchine operatrici,

c)

Investimento di persone e/o veicoli provenienti da accessi laterali alla zona di lavoro (es. proprietà private, parcheggi, ecc.)

d)

Proiezione o caduta di materiale dall’alto durante particolari fasi lavorative

e)

Caduta all’interno dello scavo - se presente in cantiere

RIFERIMENTI NORMATIVI D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i    

Valutazione del rischio Misure di sicurezza Scelta delle attrezzature Formazione / Addestramento

Accordo Stato/Regioni – Formazione ed abilitazione attrezzature di lavoro – Rep. Atti n.52 del 22.02.12

D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 17

(c.d. Direttiva macchine – ex D.P.R. 459/96) Norme tecniche armonizzate (UNI-EN)

D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285 – Codice della strada D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495 – Regolamento D.M. 10 luglio 2002 – Disciplinare segnalamento D.Intermin. 4 marzo 2013 Allegato II^

RIFERIMENTI NORMATIVI D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i

(G.U.n. 101 del 30 aprile 2008 - Suppl. Ordinario n. 108)

Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. TITOLO I° - Principi comuni Capo III° - Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I^ - Misure di tutela e obblighi …..omissis….. Articolo 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 28;

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i TITOLO IV° CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI Capo I° - Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili ……… Articolo 91 - Obblighi del coordinatore per la progettazione

1. Durante la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il coordinatore per la progettazione: a) redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 comma 1), i cui contenuti sono dettagliatamente specificati nell’ ALLEGATO XV;

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i

TITOLO IV° CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI Capo I° - Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili ALLEGATO XV° Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili 1.1.1. Ai fini del presente ALLEGATO si intendono per: a) scelte progettuali ed organizzative: insieme di scelte effettuate in fase di progettazione dal progettista dell’opera in collaborazione con il coordinatore per la progettazione, al fine di garantire l’eliminazione o la riduzione al minimo dei rischi di lavoro. Le scelte progettuali sono effettuate nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da impiegare e delle tecnologie da adottare; le scelte organizzative sono effettuate nel campo della pianificazione temporale e spaziale dei lavori;

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i

TITOLO IV° CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI ALLEGATO XV° Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili 2. PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO 2.1. - Contenuti minimi 2.1.2. Il PSC contiene almeno i seguenti elementi: ….. c) una relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento all’area ed alla organizzazione del cantiere, alle lavorazioni …………

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i TITOLO IV° CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI Capo I° - Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili ……

Articolo 95 - Misure generali di tutela

1. I datori di lavoro delle imprese esecutrici, durante l’esecuzione dell’opera osservano le misure generali di tutela di cui all’articolo 15 e curano, ciascuno per la parte di competenza, in particolare: ……

h) le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all’interno o in prossimità del cantiere.

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i TITOLO IV° CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI Capo I° - Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili

Articolo 96 – Obblighi dei datori di lavoro….

….. b) Predispongono l’accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili ed individuabili

Articolo 109 – Recinzione del cantiere

1. Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l’accesso agli estranei alle lavorazioni

ATTREZZATURE Requisiti di sicurezza D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i TITOLO III°- Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale. CAPO I – Uso delle attrezzature di lavoro

Articolo 69 –Definizioni

1. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente Titolo si intende per: a) attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine,

attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro;

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i Articolo 70 - Requisiti di sicurezza 1. Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto.

R.E.S. - Direttiva Macchine: D.Lgs. 17/2010 2. Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1, e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cui all’ ALLEGATO V°.

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i Articolo 71 - Obblighi del datore di lavoro 1. Il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di cui all’articolo precedente, idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che devono essere utilizzate conformemente alle disposizioni legislative di recepimento delle Direttive comunitarie. 2. All’atto della scelta delle attrezzature di lavoro, il datore di lavoro prende in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere; b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro; c) i rischi derivanti dall’impiego delle attrezzature stesse; d) i rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso.

ATTREZZATURE Requisiti di sicurezza

ATTREZZATURE Norme UNI-EN MACCHINE MOBILI PER COSTRUZIONI STRADALI UNI EN 500-1:2010

Macchine mobili per costruzioni stradali - Sicurezza - Parte 1: Requisiti generali

UNI EN 500-2:2009

Macchine mobili per costruzioni stradali - Sicurezza - Parte 2: Requisiti specifici per frese stradali

UNI EN 500-3:2009

Macchine mobili per costruzioni stradali - Sicurezza - Parte 3: Requisiti specifici per macchine per la stabilizzazione del suolo e per macchine riciclatrici

UNI EN 500-4:2011

Macchine mobili per costruzioni stradali - Sicurezza - Parte 4: Requisiti specifici per compattatori

UNI EN 500-6:2009

Macchine mobili per costruzioni stradali - Sicurezza - Parte 6: Requisiti specifici per finitrici stradali

MACCHINE MOVIMENTO TERRA UNI EN 474-1:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-2:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-3:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-4:2012 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-5:2012 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-6:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-7:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-8:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-9:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-10:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza UNI EN 474-11:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza discarica UNI EN 474-12:2009 Macchine movimento terra - Sicurezza -

Parte 1: Requisiti generali Parte 2: Requisiti per apripista Parte 3: Requisiti per caricatori Parte 4: Requisiti per terne Parte 5: Requisiti per escavatori idraulici Parte 6: Requisiti per autoribaltabili Parte 7: Requisiti per motoruspe Parte 8: Requisiti per motolivellatrici Parte 9: Requisiti per posatubi Parte 10: Requisiti per scavafossi Parte 11: Requisiti per compattatori per Parte 12: Requisiti per escavatori a fune

Tipologia dei lavori

Autostrade e strade extra urbane

Centri abitati - asfaltatura Centri abitati - sottoservizi

SIAMO PROPRIO SICURI?

“Classiche” situazioni

I NUOVI MANUALI INAIL

MANUALI

LINEE GUIDA

PROCEDURE

PROTOCOLLI

Autostrada BS-VR-VI-PD

2002

2011

Protocollo intesa Autostrade - SPISAL A partire dal 1997 – Collaborazione tra Autostrada e SPISAL Nel 1999 - Documento Misure aggiuntive di protezione per i lavoratori operanti nei cantieri autostradali in presenza di traffico  Misure aggiuntive per cantieri fissi (es. girofari su tutti i mezzi e/o luci di profondità, altre soluzioni organizzative, ecc.)

 Misure sperimentali per cantieri fissi (coinvolgimento Dip. Ing. Aerospaziale POLI-MI e Soc. Italiana di psicologia viaria Cuneo - es. tra 1^ cartello e cantiere aumentata distanza a 700-800 m., riduzione progressiva velocità 130-100-80-60, rilevazione automatico velocità vetture transito, ecc. )

 Misure per asfaltatura (es. uso di moviere automatico, giro-fari, fari di profondità, ecc.)

 Misure per cantieri mobili (es. uso Segnale Mobile di Protezione e “Mezzo Scudo”

…..omissis……

Va adottato uno o più “Segnale mobile di protezione”, di cui alla tavola C (fig. 401, art. 39 DPR 495/92), con installato il “Dissipatore d’urto (*)”, che deve essere agganciato a un veicolo di massa superiore a 9000 kg o di portata superiore a 8000 kg. Tale veicolo, definito “Mezzo scudo”, opererà a protezione del cantiere nella corsia interessata dalla lavorazione in atto. La Direzione dei lavori valuterà l’idoneità di tale mezzo e la corrispondenza alle caratteristiche richieste, con la facoltà di richiederne eventualmente la sostituzione. Non è necessario il dissipatore d’urto per la sola chiusura della corsia di emergenza. (*) Il Dissipatore d’urto: è un’attrezzatura che viene agganciata a sbalzo ai longheroni dell’autocarro con un sistema di collegamento a bracci (vedi figura successiva) e dotata delle seguenti caratteristiche:  dissipatore con struttura alveolare in alluminio con grado di assorbimento d’urto progressivo, frontale posteriore in plastica per piccoli urti e struttura di sostegno a bracci telescopici per regolare l’altezza e l’inclinazione del dispositivo;  segnale come da figura 401 del Codice della Strada con 2 fari di grande diametro (30-35 cm) in sommità e 23 fari di medio diametro (circa 20-25 cm), a comporre una figura a forma di freccia a sinistra o a destra, visibile da grande distanza (4-5 km);  luci di stop, di retromarcia, di posizione e frecce;  marchiatura CE e dichiarazione di conformità del costruttore con certificazione delle capacità di assorbimento all’urto;  autocarro omologato per montare tale attrezzatura e predisposto nella parte posteriore con un sistema idraulico a due uscite nella parte posteriore con pressione > 180 Bar (per il sollevamento dell’attenuatore con rotazione a 90°) e con presa per attacco elettrico di 12-24 Volt.

MESSAGGI LUMINOSI

DISSIPATORE D’URTO AD ASSORBIMENTO

POSIZIONE DI RIPOSO

CRASH TEST “MEZZO-SCUDO”

Sistemi di separazione dal traffico

Tipologia dei lavori

Autostrade e strade extra urbane

Centri abitati - asfaltatura Centri abitati - sottoservizi

Centri abitati - asfaltatura

Centri abitati - asfaltatura

ASPETTI DA VALUTARE Premesso che molto raramente è possibile segregare l’area interessata ai lavori, prima dell’inizio dei lavori ed installazione del cantiere:  identificare e valutare i fattori di rischio potenziale connessi con l’attività lavorativa stradale, di manutenzione che accessoria  valutare le caratteristiche del sito nonché il tipo di traffico da servire e/o da garantire (es. strade urbane, servizi pubblici, trasporto merci con mezzi pesanti ecc.)

NB. SE NON POSSONO ESSERE MESSE IN ATTO SOLUZIONI TECNICHE - AUMENTA L’IMPEGNO ORGANIZZATIVO E PROCEDURALE

Tipologia dei lavori

Autostrade e strade extra urbane

Centri abitati - asfaltatura Centri abitati - sottoservizi

Centri abitati - sottoservizi

Posa nuove tubazioni senza scavo

INFORTUNI A SOGGETTI ESTRANEI AL CANTIERE ANALISI DI ALCUNI CASI PRATICI  LAVORI SISTEMAZIONE PIAZZA Infortunio grave  LAVORI ASFALTATURA URBANA Infortuni mortali

2004 2006

INFORTUNIO A PASSANTE CADUTA IN UNA APERTURA NON PROTETTA ……… Il giorno XX/XX/2005, nella mattinata, la sig.ra B.F. mentre si stava recando a piedi c/o l’ufficio postale aperto al pubblico e presente nella Piazza XXXXXXXX, si infortunava cadendo all’interno di una “bocca di lupo” (apertura posta sul marciapiede) non adeguatamente coperta/protetta e non segnalata (cfr. anche documentazione fotografica allegata all’atto di denuncia-querela presentata dalla sig.ra B.F.).

SISTEMAZIONE PIAZZA

SOLUZIONI – Difesa delle aperture

SOLUZIONI - Passaggi

SOLUZIONI – Segregazione cantiere

INFORTUNIO MORTALE A RESIDENTE INVESTITO DA AUTOCARRO - 2004

MANOVRA IN RETROMARCIA SENZA ASSISTENZA A TERRA

INFORTUNIO MORTALE A RESIDENTE INVESTITO DA AUTOCARRO - 2006

MANOVRA IN RETROMARCIA SENZA ASSISTENZA A TERRA

CONCLUSIONI Autostrade e strade extra urbane

Centri abitati - asfaltatura Centri abitati - sottoservizi Tenuto conto della particolarità del luogo e dell’impossibilità di realizzare recinzioni complete dell’area di lavoro

E’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIO ADOTTARE SOLUZIONI ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI

SEMPLICI PROPOSTE OPERATIVE Per eliminare possibili condizioni di conflitto, prima dell’apertura del cantiere, dell’inizio dei lavori, e durante i lavori:

IMPRESA:  Informa i residenti della natura dei lavori ed inizio dei lavori , …..  Informa i residenti della possibilità di entrare in cantiere sono a determinate condizioni ..….  Concorda con gli Enti gestori dei vari servizi, ai fini della sicurezza, le necessarie modalità di coordinamento (es. spostamento progressivo di cassonetti, assistenza locale per salita/discesa da autobus, ecc.)

RESIDENTI: Prima di entrare in cantiere o avvicinarsi all’area interessata ai lavori (es. auto, piedi, ecc.) segnalano la loro presenza e concordano con gli addetti a terra le necessarie modalità ai fini della sicurezza