Prova 11

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“No, sono io la tua nuova vicina, sono arrivata dopo”, ha detto con un risolino. ... vacanza non me ne accorgo”, ha detto Labella con un incantevole sorriso.


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“Ciao, io mi chiamo Labella”, ha detto, allungando la mano senza alzarsi. “Io mi chiamo Margherita e sono la tua nuova vicina”, ho risposto. “No, sono io la tua nuova vicina, sono arrivata dopo”, ha detto con un risolino. O è molto intelligente, o è molto cretina, ho pensato. Si è tirata su i capelli e ha guardato il cosmo1 con aria annoiata. “Anche tu non vai a scuola oggi?” “Non c’è scuola, oggi è domenica”. “Ah, già, è vero. Sai, sono così abituata a saltare la scuola durante la settimana, che quando è vacanza non me ne accorgo”, ha detto Labella con un incantevole sorriso. “Vuoi bere qualcosa? Un succo di papaya?” “Non bevo alcolici la mattina”, ho detto. Poi mi ha squadrato in lungo, e soprattutto in largo. […] “O preferisci fare la cyclette? O dieci minuti di lampada?”. Labella era bellissima, abbronzata, senza un filo di grasso, e io contemplavo con malinconia le mie caviglie doriche2 che sbucavano dai pantaloni. Forse, con un po’ di dieta e qualche lampada… […] “Scusami, Maria Rita…” “Margherita”, ho precisato. “Scusa, Margherita, mi ero dimenticata che viene a prendermi un amico. Un gran noioso, ma gli avevo promesso che saremmo andati a pranzo insieme. Sai com’è. Non te li levi di torno”. “Come no”, ho detto io. […] Poi mi ha esaminato da capo a piedi e ha sentenziato: “Sai, tu potresti essere carina…” “In che senso?” “Scusa se parlo con franchezza, ma… sembra che fai di tutto per peggiorarti, Maristella. Quella salopette da operaia, e quella pettinatura a ricci… non va, non va! E poi gli zoccoli no! Gli zoccoli vanno bene solo al mare, e non su tutti i mari. Dovresti anzitutto perdere qualche chilo, e ci vuole niente, aerobica e dieta. Poi un bel taglio di capelli, e un filo di trucco, gli occhi sono… decenti… cioè, quasi belli… insomma… “Non sbilanciarti, Labella”. “Fidati di me”, ha detto lei, “io me ne intendo. Avevo un’amica che era un vero cess… una ragazza insignificante, in un mese ha cambiato look e adesso è fidanzata con un calciatore. Di serie C, ma sai, si comincia dal basso…” Io credo che ognuno si debba accettare com’è, Labella, avrei voluto risponderle. Invece vigliaccamente ho detto: “Va bene, se vuoi darmi qualche dritta3 la accetterò. In cambio potrei consigliarti qualche libro”. Mi ha guardato con bovina souplesse4. “Libro, dici?” “Sì”, ho spiegato, “quelle cose di pezzi di carta leggera con due pezzi di carta pesante alle estremità, tipo hamburger ma rettangolari, con dentro le paroline in fila che si leggono da sinistra a destra, oppure da destra a sinistra se sei giapponese…” “Ahaha”, ha riso Labella, “certo che so cosa sono i libri. Ma prima vado a vedere il film, poi se mi piace compro il libro”. “Allora ti consiglierò dei film. Ciao”. “Ciao. Tanto ci vedremo spesso, Maria Rita”. “Ne sono sicura, Clarabella”. (da Stefano Benni, Margherita Dolcevita, Feltrinelli, Milano, 2006)

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cosmo: mondo doriche: dorisch 3 dritta. consiglio 4 bovina souplesse: elasticità mentale simile a quella di un bue 2

1. Riassumi il testo in modo personale ed autonomo. (80-100 parole) 2. Immagina di essere Labella: scrivi una pagina di diario in cui racconti come hai trascorso la giornata e spieghi che impressione ti ha fatto incontrare la tua nuova vicina. (100-120 parole) 3. “Io credo che ognuno si debba accettare com’è”: sei d’accordo con l’affermazione di Margherita oppure ritieni che esista un modello di “perfezione” estetica da seguire? Quanto è importante l´aspetto per avere successo nella vita? Spiega e motiva le tue opinioni facendo riferimento alle tue esperienze. (180-200 parole)