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appropriatezza dal quale i punti nascita di Livorno e Cecina possono uscire potenziati ... Cecina e negli altri ospedali della AUSL. ...... Anestesia e Rianimazione.
Indirizzi politici per la riorganizzazione dell’offerta sanitaria del territorio livornese.

Il rapporto con la programmazione di area vasta e regionale: richieste alla politica regionale Il processo di riorganizzazione e razionalizzazione, previsto nelle ultime riforme regionali, deve essere affrontato senza timori per la necessità di innovare il nostro sistema sanitario prima ancora che dai tagli alle risorse economiche, e deve essere accompagnato ad una fase di rilancio delle attuali attività presenti e dei servizi erogati. Dobbiamo e possiamo ora programmare, insieme ai tagli e dismissioni da prevedere nei singoli territori e nei singoli presidi, progetti di investimento in nuovi servizi e nuove tecnologie, in una seria e concreta digitalizzazione dei servizi come previsto nell’Agenda Digitale nazionale, in nuove risorse professionali: comparto e dirigenza.

Precondizioni per l’avvio del processo di riorganizzazione devono essere impegni precisi da parte della Regione su:



avvio percorso di modifica della Legge 40 (Disciplina del SSR) e dei Protocolli d’Intesa tra SSN e aziende ospedaliero universitarie che includa una maggiore governance politica, superando il governo attuale prettamente tecnico, prevedendo il coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci di Area Vasta, espressione dei territori, e consentano una maggior partecipazione dell’Università al lavoro in rete degli ospedali ed un maggior controllo e incisività su risultati, costi e coerenza con la programmazione regionale e di Area Vasta;



Approvazione di un nuovo Piano Socio Sanitario, per la prima volta infatti siamo privi di un Piano sociale e sanitario (Il PSSIR elaborato prima della spending, è stato congelato), quindi anche privi di una programmazione: il governo del sistema salute è basato su 3 delibere regionali che non corrispondono a pieno alle necessità in essere ed emergenti.



trasparenza nelle assegnazioni del fondo regionale alle varie AUSL, il quadro dell’ultima delibera va nella direzione giusta ma è ancora carente rispetto ai fondi assegnati alle AOU;



serio monitoraggio dei progetti di riorganizzazione di tutte le aziende con indicatori specifici, a prescindere da quelli utilizzati dal MES per la valutazione delle perfomance, per rendere comparabili tutte le iniziative e i risultati tangibili di tali processi;

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iniziative chiare e concrete per garantire la necessaria mobilità dei professionisti, con l’indicazione dei nuovi Istituti di mobilità, da AOUP verso i nostri presidi nell'ambito della migrazione delle attività di bassa e media intensità;



Evidenziamo che l'area livornese è caratterizzata da un numero e qualità dei servizi sanitari ospedalieri al di sotto degli standard di area vasta e regionali. Ha un numero di posti letto molto al di sotto degli obiettivi attesi sui tassi di posti letto su 1000 abitanti, ha la maggior % di residenti che non si rivolgono alle strutture provinciali per le attività di base, ha un decremento dei volumi di attività del 10-15 % dal 2012 al 2013.



il progressivo trasferimento delle attività di media e bassa complessità dalle Aziende OspedalieroUniversitaria verso i presidi provinciali e zonali mediante azioni sul meccanismo delle compensazioni verso le AOU.



Chiediamo pertanto alla Regione di supportare un percorso in AV che conduca ad un accordo sulla rimodulazione dei tetti alle compensazioni che consenta il contemporaneo investimento sui nostri presidi e un disincentivo alla AOU Pisana mirato alle stesse attività quindi su DRG specifici;



nella logica dei punti precedenti si chiede l’impegno da parte della Regione nell’avvio del percorso di approvazione del Piano Aziendale dell’AOUP in Conferenza dei Sindaci di Area Vasta;



chiarezza sui processi per l’attuazione delle previsioni inserite nelle ultime deliberazioni per il mantenimento dei punti nascita. Le indicazioni segnano un percorso chiaro in un’ottica di sicurezza ed appropriatezza dal quale i punti nascita di Livorno e Cecina possono uscire potenziati ed in grado di garantire più efficienza e sicurezza con volumi di attività maggiori.



chiarezza nei finanziamenti per la realizzazione dei nuovi ospedali in AV ed in generale per gli investimenti patrimoniali.



principi e criteri oggettivi e scientifici nella centralizzazione dei servizi non sanitari in prospettiva di AV privilegiando i progetti di trasferimento a minor costo. Gli esiti dovranno essere trasparenti e condivisi.

In particolare chiediamo che per l'individuazione della Centrale 118 unica si tenga conto della adeguatezza delle strutture e degli impianti delle centrali attuali e degli eventuali costi di adeguamento, poiché questo è perfettamente in linea con la necessità di contenere la spesa e procedere velocemente con la centralizzazione ottenendo ulteriori risparmi. In quest’ottica riteniamo poter affermare che la struttura di Livorno sia quella maggiormente già adeguata ad ospitare la Centrale Unica e sicuramente con costi bassissimi e tempi rapidi di attivazione. Per questo motivo e per essere la città con la popolazione più numerosa dell’Area Vasta nord-ovest chiediamo che la Regione si pronunci nell’individuare la sede di Livorno come la sede della Centrale 118 per l’Area Vasta nord ovest.

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Nel percorso di centralizzazione e razionalizzazione degli altri servizi (laboratorio analisi, centro trasfusionale, anatomia patologica, laboratori di genetica) dovranno essere chiari in partenza gli obiettivi di risparmio dei progetti complessivamente, i criteri tecnici per l’individuazione delle sedi di riferimento, il ruolo e gli investimenti nelle singole aziende;



Per quanto riguarda il presidio ospedaliero di Portoferraio ed in generale tutta l’offerta sanitaria presso l’Isola d’Elba chiediamo che tutti gli Accordi siglati con l’Assessore Regionale vengano rispettati nei tempi e nei modi e al tempo stesso garanzia della copertura economica, legata a detti accordi, direttamente a carico del fondo regionale.



Le peculiarità isolane dovranno inoltre essere considerate anche nel confronto tra indicatori di perfomance aziendali con ricadute sulle valutazioni ed i confronti effettuati dal MES, proponendo che vengano valutati e giudicati singolarmente e non nel complesso provinciale.

Linee generali di sviluppo della riorganizzazione dell'offerta sanitaria Il futuro della complessiva offerta sanitaria locale, non può prescindere dal ruolo che avrà il nuovo Ospedale Provinciale di Livorno relativamente ai rapporti e alle sinergie con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa, con le altre aziende dell’Area Vasta, con gli altri ospedali della provincia e con l’erogazione dei servizi socio sanitari territoriali. L’effetto della nuova opera inoltre potrà e dovrà essere quello di forte traino per una riorganizzazione di tutti i servizi, anche territoriali, e della presa in carico dei pazienti sia acuti che non, rappresentando una significativa spinta verso l’innovazione sotto tutti i punti di vista: organizzativi, tecnologici e informatici e delle relazioni interne. Messo al sicuro il percorso che porterà alla realizzazione e gestione del nuovo ospedale, si dovrà ripartire, nell’ottica dei punti sopra descritti, dalla ridefinizione dei suoi contenuti sanitari e tecnici. Il numero, la tipologia e la dotazione delle varie attività sanitarie e di supporto dovranno essere coerenti al ruolo assegnato dalle delibere regionali in base alla organizzazione a rete dei presidi di area vasta, al bacino d’utenza e alle soglie di attività, in prospettiva dei nuovi fabbisogni e quindi non stimate in base alle attività oggi erogate.

Facendo un'analisi delle attività attuali e in coerenza con la programmazione regionale è evidente che deve essere previsto per Livorno un incremento di attività. Per realizzare tale incremento da un lato dobbiamo superare l'attuale limite organico che consente al massimo di coprire la turnistica necessaria nelle varie aree di attività per la gestione ordinaria, e dall'altro inserire nuove professionalità in grado di assicurare un potenziamento delle attività accompagnate dalle azioni di rilancio descritte di seguito.

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In particolare dovranno essere ripristinati gli organici minimi per coprire le attività attualmente presenti nei PO di Livorno e Cecina. Contemporaneamente dovranno essere assunte nuove professionalità mediche da inserire in organico nel PO di Livorno e assicurare la mobilità di tali nuovi professionisti in ottica dipartimentale nell'Ospedale di Cecina e negli altri ospedali della AUSL. La stima delle nuove professionalità mediche, da inserire per sviluppare i settori che sono descritti nel seguito del documento, è considerevole (almeno 25-30 unità) ma tale investimento è necessario per garantire una inversione di tendenza nel decremento quantitativo e qualitativo delle attività oggi erogate e che gli atti di programmazione regionale ci attribuiscono e possibile, in relazione alla notevole riduzione organica realizzata con i Piani Assunzione degli ultimi anni ed il parziale blocco del turn over. L'introduzione delle nuove professionalità dovrà essere accompagnata proporzionalmente anche dal potenziamento di tutte le altre figure sanitarie e tecniche e dall'incremento dei posti letto, anche questo in coerenza con i risultati attesi dalla Regione sui tassi di posti letto per mille abitanti che vedono l'AUSL6 di Livorno già ben al di sotto degli obiettivi.

Dovrà essere l’occasione anche per coprire alcune zone d’ombra oggi presenti nell’offerta complessiva e dotare il territorio di tutti i servizi di competenza di un ospedale provinciale e di tutti i servizi di cure intermedie ed attualmente non disponibili (vedi riabilitazione). Nella ridefinizione dei contenuti del nuovo ospedale si dovranno seguire logiche di valorizzazione di alcune delle attività esistenti, superando le attuali criticità, e di implementazione di attività ad oggi non presenti, nel rispetto della programmazione di area vasta. La progettazione finale dei contenuti del nuovo ospedale e l’anticipazione delle direttrici di progettazione all’attuale presidio dovranno avere la caratteristica di un’azione di rilancio delle attività sanitarie offerte sul territorio. Prevedere sin dalle fasi iniziali, investimenti in nuove risorse professionali specifiche per i settori da sviluppare, piani di formazione per la valorizzazione delle risorse esistenti e acquisizione di risorse strumentali (tecnologie e ambienti). Il nuovo ospedale, proiettato sempre più verso la presa in carico dei percorsi per acuti, dovrà poter disporre di un efficiente sistema di cure primarie ed intermedie sul territorio. È necessario pertanto implementare e riorganizzare l'attuale offerta dei servizi territoriali e di tutte quelle strutture deputate alla connessione fra quest'ultimi e l’offerta ospedaliera.

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Il punto di partenza per la produzione di servizi efficienti: un’azienda moderna Al fine di intraprendere un percorso di miglioramento e di innovazione organizzativa e tecnologica in prospettiva del nuovo ospedale, si dovrà partire dal recupero del clima interno, dell’immagine e della percezione dei cittadini per i servizi offerti, e dalla capacità di generare cambiamenti nelle modalità di produzione dei servizi, prevedendo: - consolidamento e continuità della riorganizzazione delle strutture tecnico – amministrative, con l’obiettivo di adeguare la macchina alle nuove dinamiche produttive, determinate dalle importanti innovazioni tecnologiche e informatiche degli ultimi anni e dalle mutate necessità dei cittadini nell’accesso ai servizi, in un processo continuo di aggiornamento che è già consuetudine della parte sanitaria; - rilancio delle politiche di gestione del personale e delle relazioni sindacali in un’ottica di innalzamento degli obiettivi e di maggior efficacia per non rappresentare da un lato un ulteriore fattore di deterioramento del clima interno e dall’altro un freno a qualsiasi azione di riforma, in un’ottica di reciproco riconoscimento e soddisfazione; - percorsi di miglioramento del clima interno attraverso il coinvolgimento sui processi di riorganizzazione in atto, soprattutto in relazione al nuovo Ospedale di Livorno e all’intensità di cura. Tutti gli operatori sanitari devono essere protagonisti di specifici corsi di formazione con l'obiettivo di implementare le proprie conoscenze professionali in relazione ai nuovi scenari tecnici e organizzativi e contemporaneamente riacquistare motivazione nel proprio ruolo e lavoro in azienda; - consolidare la struttura interna di Ricerca e Sviluppo e dare continuità alle politiche di innovazione intraprese (prevedendo investimenti sia nell’acquisizione di nuove tecnologie sia nuove risorse interne) in prospettiva di un programma di azioni concrete di sviluppo di quanto contenuto nel progetto nazionale Agenda Digitale. Gli investimenti tecnologici a fronte di costi iniziali da dover sostenere, inducono nel breve tempo un processo di aumento di produttività interna e miglioramento della qualità dei servizi resi, sono quindi fondamentali in un momento di contrazione delle risorse economiche. - Devono essere potenziate e aggiornate la struttura e le modalità destinate alla comunicazione verso l'interno e l'esterno dell'azienda e dell’ufficio relazioni con il pubblico, adeguandoli sia nella dotazione organica che tecnologica alle nuove dinamiche ed i nuovi assetti, attraverso più moderni canali di informazione e comunicazione in grado di sviluppare nuove strategie comunicative.

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Servizi Territoriali Rivisitazione carta dei servizi E’ necessario dare maggiore trasparenza e chiarezza sul numero e tipologia dei servizi offerti, troppo spesso poco conosciuti dalla nostra cittadinanza, avviando campagne di informazione e comunicazione utilizzando tutti i canali disponibili soprattutto quelli digitali. Punti di accesso ai servizi sempre più smart L’Azienda deve continuare ad impegnarsi in azioni mirate di avvicinamento ai cittadini, migliorando la qualità dei servizi erogati, di incremento delle possibilità di accesso ai servizi pubblici in termini di fasce orarie e di canali a disposizione dei cittadini, di digitalizzazione dei processi amministrativi, di integrazione con i servizi comunali anche extra sanitari. In particolare riteniamo si debba superare l’attuale frammentazione delle modalità di accesso ai servizi, costituite dai front office presenti in tutti i distretti e all’interno del presidio ospedaliero, perseguendo logiche di semplificazione (orari di accesso unificati, sportelli polifunzionali), di innovazione (servizi digitali, diffusione totem interattivi) e di sinergia con altre pubbliche amministrazioni (in primis con le amministrazioni comunali) per condividere spazi e funzioni similari.

Servizi per piccole frazioni La concentrazione di molti servizi nei Centri Socio Sanitari (CSS) più adeguati strutturalmente, quasi sempre i più grandi, accompagnata dalla logica di riduzione dei punti di erogazione per il contenimento dei costi, sta determinando l’allontanamento dai servizi dei centri abitati più piccoli. Per questi centri dovrà essere progettata una nuova modalità di accesso e di fruizione ai servizi che preveda:



riduzione della necessità di accedere ai CSS più lontani per attività non prettamente sanitarie (prenotazioni, pagamento ticket, ritiro referti e documentazione amministrativa etc..);



implementazione dei servizi a domicilio per prelievi, consegna materiali etc..



previsione di turnazione durante la settimana di punti di erogazione dei servizi a maggior afflusso mediante convenzioni con farmacie ovvero mediante utilizzo di strutture comunali comunque in un'ottima di condizione di spazi e funzioni simili.

Il potenziamento dei servizi sanitari territoriali a partire dalla loro distribuzione e riorganizzazione: lo sviluppo delle Case della Salute Per la riorganizzazione dei servizi territoriali si dovrà partire dalla definizione di un Piano Regolatore dei servizi che metta in correlazione la tipologia e l’adeguatezza delle strutture attualmente utilizzate, il livello qualitativo e quantitativo dei servizi da erogare e i possibili investimenti, in un percorso di forte coinvolgimento e sinergia con i Medici di Medicina Generale (MMG) ed i Pediatri di Famiglia.

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Riteniamo anche necessario, per modificare il ruolo e l’offerta dei CSS, prevedere un nuovo e più significativo coinvolgimento dei medici ospedalieri nelle attività territoriali.

L’assistenza sul territorio ha un ruolo fondamentale nella riorganizzazione del sistema sanitario toscano: per essere più vicini alla salute dei cittadini e anche per evitare ricoveri ed accessi impropri in ospedale. Il possibile strumento per il miglioramento dei servizi territoriali sono le forme di aggregazione strutturale multiprofessionale, di cui fanno parte i MMG (eventualmente i pediatri di famiglia) insieme ad altri operatori del territorio: infermieri, specialisti, amministrativi, personale sociale. L'evoluzione di queste forme di aggregazione, già in parte presenti sul nostro territorio, e l'implementazione della Medicina d'Iniziativa può e deve portare verso la realizzazione di Case della Salute. Deve essere pertanto prevista ordinariamente la presa in carico delle cronicità mediante un approccio del modello del Cronic Care Model con il forte sviluppo e rilancio della Sanità di Iniziativa e l'introduzione dell'Infermiere di Famiglia.

Alcuni degli attuali CSS già possono rappresentare strutturalmente un buon punto di partenza per le Case della Salute. Dovrà pertanto essere avviato con i MMG un percorso di riprogettazione dell’offerta dei CSS, sia sanitaria che tecnico-amministrativa che sociale, in una logica di forte integrazione e semplificazione. Nel piano regolatore dovrà essere prevista, oltre ad un pacchetto di servizi presenti in tutte le strutture, una specializzazione dei CSS mediante la riallocazione e concentrazione dei servizi oggi presenti e creare in questo modo dei forti punti di riferimento per gli utenti con strutture riconoscibili (un polo ecografico, uno per diabetologia, dermatologia, uno per ambulatori specialistici, endocrinologia, per la quale va completato il processo di riorganizzazione da sezione ospedaliera a territoriale Dipartimentale). In particolare, viste le conseguenze della crisi economica sulle possibilità dei cittadini di accedere a questo tipo di prestazioni da soggetti privati, e considerata la potenziale remuneratività anche per il pubblico in questo settore, dovrà essere potenziato il servizio di odontoiatria e odontostomatologia. Il Piano dovrà prevedere anche specifici investimenti per continuare con il processo di ammodernamento delle strutture: il CSS est è una nuova struttura già pienamente funzionante, gli altri presentano grosse criticità funzionali e impiantistiche si rende quindi necessario un programma di investimenti partendo dalla priorità che almeno uno tra il CSS Centro ed il CSS nord di Livorno venga ristrutturato. La Regione deve garantire un finanziamento ad hoc coerente con quelli destinati alle altre aziende.

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E’ opportuno aprire un confronto e una indagine conoscitiva con la cittadinanza per l’assetto della Cittadella della Salute presso il plesso del vecchio ospedale costituita dai padiglioni 4°, 5°, 6°, 7°, CSS centro Morgue e Formazione, che può rappresentare un importante valore aggiunto nel centro città e dare risposta ad attività che devono essere ricollocate nel piano di alienazioni presentato dall’Azienda (villa Porcelli e Centro Autismo). Particolare criticità sta attualmente verificandosi sull'offerta di riabilitazione fisica a regime ambulatoriale anche per l'interruzione delle convenzioni con centri privati. È necessario che l'Azienda effettui una attenta ricognizione sui fabbisogni che intende soddisfare con risorse interne, indicandone anche organizzazione e tempi d'attesa. Se dalla ricognizione con la gestione attuale non saranno garantiti tempi di attesa congrui e tutte le prestazioni ricomprese nei LEA (tutto ciò che è dentro i LEA l’azienda lo deve garantire entro i tempi stabiliti), dovranno essere previste azioni correttive urgenti mediante interventi interni ovvero ricorrendo nuovamente a convenzioni esterne. Attività consultoriali Particolare attenzione nella riorganizzazione delle attività dei CSS dovrà essere posta sul ruolo dei Consultori e degli spazi specifici identificati nella offerta: Spazio migranti, consultorio giovani e famiglia, percorso nascita, procreazione responsabile, IVG, prevenzione oncologica. In via di sviluppo l’attività rivolta al sostegno alla genitorialità, è tra l'altro in essere uno specifico progetto finanziato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, ed alla tutela della famiglia. Percorsi avviati anche per la violenza di genere (siglato protocollo d’intesa provinciale tra le istituzioni (provincia,prefettura,forze dell’ordine, Ausl, Comuni, Ufficio scolastico provinciale). Esistono criticità strutturali,carenza risorse umane e stabilità contrattuali di alcuni operatori, a garanzia della continuità gestionale ed operativa. In particolare, poniamo attenzione ad un argomento che riguarda le Donne, ma vogliamo precisare, non solo. Negli ultimi tempi, oltre purtroppo all’aumento delle violenze fisiche e psicologiche al femminile, stiamo registrando un attacco nei confronti della Legge 194: legge che consente alla donna, nei casi previsti dalla legge, di poter ricorrere alla interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in struttura pubblica. Il PD sostiene e difende questa scelta: il rischio è che si possa creare uno scenario ipocrita e discriminatorio. I dati sul N°degli obiettori e le continue campagne denigratorie determineranno nel tempo, l’impossibilità di ricorrere ad IVG nelle strutture pubbliche: Riemergerebbe l’aborto clandestino. Importante individuare un Servizio IVG, in stretto collegamento con il consultorio, con personale non obiettore. Identificazione e promozione di un percorso sicuro e rispettoso delle scelte della donna nell'utilizzo della RU486 in forte collegamento e sinergie con le attività del reparto ospedaliero.

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Riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali, la continuit à assistenziale e le cure intermedie La riorganizzazione dei servizi territoriali, partendo dalle criticità dei territori e in prospettiva della realizzazione del progetto del Nuovo Ospedale (ospedale per acuti), è la grande sfida: rivedere e potenziare, per alleggerire accessi impropri all’ospedale (risparmio) e per risposte più appropriate ai bisogni di salute emergenti. Deve quindi poter contare su un efficiente ed efficace sistema di presa in carico pre e post ricovero e di gestione della cronicità e del fine vita, costituita da una rete territoriale attrezzata di cure intermedie. L’Azienda USL 6 si dovrà pertanto impegnare a 1) potenziamento ed estensione del servizio delle rete domiciliare delle cure palliative anche attraverso la reinternalizzazione delle risorse attualmente impegnate, 2) potenziamento progressivo e riorganizzazione, con il forte coinvolgimento dei MMG, dell’Ospedale di Comunità come risposta alla continuità assistenziale, 3) potenziamento dell’Agenzia di Continuità ospedale territorio e dell’ADI con una maggiore attenzione all'appropriatezza nella richiesta di prestazioni domiciliari, 4) investimento nella realizzazione della riabilitazione ospedaliera prevista con una dotazione di 20 posti letto nel nuovo ospedale. Per una vera integrazione tra servizi territoriali sanitari e servizi sociali I Servizi territoriali (sanitari e sociali) sono, per certi aspetti, più importanti delle realtà ospedaliere: stiamo assistendo (anche se non in tutti i territori) al superamento delle Società della Salute. Saranno chiuse a breve e la discussione per la loro “trasformazione” è già avviata. Il modello non potrà essere riproposto e

la sfida dovrà essere quella di altre forme sperimentali di

integrazione la parte sociale e sanitaria. Il grande rischio è la frantumazione dei livelli di integrazione interni alle aree socioassistenziali e alle cure sociosanitarie. Al di là della discussione in corso sul modello organizzativo di gestione dei servizi socio sanitari dobbiamo trovare gli strumenti per una vera attuazione dell'integrazione tra risorse economiche e modalità di erogazione dei servizi. L’integrazione sociosanitaria presuppone un approccio unitario alla persona ed ai suoi bisogni che deve coinvolgere sin dalla fase di programmazione le ASL, i Comuni ed i Soggetti che sul territorio sono gli attori del sistema integrato di interventi e di servizi.

Una gestione orientata a rispondere ai bisogni di salute: programmazione a partire dalla PREVENZIONE E’ necessaria una moderna visione della gestione della salute dei cittadini e comunità, intervenendo su elementi che influenzano l’insorgenza di malattie o disagi sociali: abitudini (stili di vita) e progressivamente altri fattori quali familiari e sociali, fattori legati all’ambiente di vita e di lavoro, fattori culturali e ambientali. Mettere in atto azioni per accrescere le conoscenze e competenze anche attraverso campagne di

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comunicazione e informazione di Educazione alla Salute con il coinvolgimento e la collaborazione di scuole e Provveditorato. Si segnala che tali iniziative hanno visto negli ultimi tempi una riduzione significativa. Una preoccupazione e quindi attenzione specifica la poniamo sulla dipendenza da gioco (ludopatie) che sempre più si sta diffondendo. Pubblicità dei media, nuovi punti di videogiochi sui territori, devono essere monitorati riflettendo anche sulla loro insorgenza.

Merita sottolineare l’importanza della prevenzione collettiva in ambiente di lavoro: tutte le attività di prevenzione e vigilanza sul territorio espletate dal Dipartimento della Prevenzione delle aziende usl, in maniera sinergica con altri enti ed organismi preposti alla tutela, sicurezza e legalità del lavoro. Aspetto della vigilanza molto importante a garanzia del

rispetto delle norme e per il superamento delle

disuguaglianze di salute. Il capitolo della Prevenzione è spesso “dimenticato” nella sua importanza: una gestione orientata a rispondere ai bisogni di cura . Attualmente, il Dipartimento di Prevenzione di Livorno ha il baricentro spostato a sud, con il direttore a Piombino e la segreteria a Cecina. La riorganizzazione sposterà ulteriormente il baricentro da Livorno a Pisa, che non presenta le caratteristiche industriali e i bisogni del ns territorio. Attenzione alla prevenzione significa migliorare la salute dei ns territori, anche producendo forme di risparmio sulla cura e riabilitazione. Quindi intraprendere politiche, strategie ed azioni preventivi specifici sulla base delle caratteristiche industriali e sociali delle zone.

Presidio Ospedaliero di Livorno L’analisi proposta su alcune aree/settori di attività parte da alcune riflessioni: - le proposte avanzate sono compatibili, sia da un punto di vista tecnico che economico con la programmazione regionale, comparando i dati dei PL e dei tassi di ospedalizzazione, le dotazioni organiche, delle aziende territoriali e dell'azienda ospedaliera. - L’azienda usl 6 ha da tempo avviato (diversamente ad altre) un processo di riorganizzazione e razionalizzazione ancor prima della Spending. Azione che può aver prodotto virtuosità e risparmi di bilancio, ma al tempo stesso ciò che ha determinato per Livorno risulta essere ultimo livello accettabile di intervento. Non si può accettare che ad altri sia permesso di spendere, anche con sprechi, e Noi no, e che quindi venga penalizzata la nostra gestione. Si ritiene che Livorno abbia pagato più di altre realtà non tenendo conto anche della complessa e quindi difficile governance di un territorio con la nostra configurazione geografica. Le troppe disparità fra i diversi territori della Toscana, non hanno garantito pari dignità fra i cittadini.

Taglio Posti Letto : tasso di ospedalizzazione 2.19

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Riduzione organico : dal 2009 al 2012

-226 dipendenti

Attività delocalizzate (amministrative in ESTAV, magazzini, centrale di sterilizzazione, parte del laboratorio analisi, virologia, microbiologia, anatomia patologica e centro trasfusionale); Riorganizzazione per Intensità di Cure delle UU.OO di area medica e chirurgica (neurologia, pneumologia, oculistica, dermatologia, medicina d'urgenza);

Abbiamo condiviso e continuiamo a riconoscere la necessità e utilità di riorganizzare/rivisitare il sistema, per i nuovi bisogni socio-sanitari emergenti e per la congiuntura economica, ma il territorio deve essere in grado di competere e quindi essere sostenuto da strutture e servizi efficienti per i cittadini. Strutture e servizi che sono elementi di attrazione e di offerta qualitativa e quantitativa, in risposta ai bisogni locali. Un salto di qualità è richiesto a tutti: politica, amministratori, sindacati, la società civile e i cittadini. Ognuno e Tutti attori e parte in causa, obbligati a dare contributo.

Per tenere in considerazione i principi della rete ospedaliera, i dettami della Delibera 1235, sia per gli aspetti di razionalizzazione e di riduzione dei costi, i cittadini serviti e la valorizzazione delle risorse e dei presidi esistenti si deve applicare un ragionamento di rete tra i 3 presidi sulla costa mantenendo il PO di Portoferraio con le sue peculiarità gestionali e di costi. Quindi, partendo dall’analisi dei punti di criticità e dai punti di forza dell’attuale offerta, si dovranno individuare significative azioni di rilancio, che consentano di arrestare la forte contrazione delle attività, alle quali stiamo assistendo: recupero di ricoveri di alcuni livelli di complessità. I nostri concittadini tendono a scegliere altre sedi, ed in particolare l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa con il forte incremento delle compensazioni pagate dalla nostra azienda ad altre strutture per le cosiddette “fughe”.

Area Materno infantile RETE NEONATOLOGICA Nell’Area Vasta Nord-Ovest si è recentemente conclusa l’analisi delle competenze nei diversi punti nascita, che analogamente a quanto fatto per l’Area Vasta Centro, ha portato ad attribuire la conseguente classificazione, evidenziando le criticità ed i punti di forza di ciascuno. Per la ASL 6, Livorno è stato riconosciuto secondo livello II B mentre a Cecina, Piombino e Portoferraio è stato riconosciuto il livello I (rivolto a gravidanze fisiologiche e parto naturale). In tutti i Centri della ASL 6 (Livorno, Cecina, Piombino e Portoferraio) come punto di forza è stata rilevata una formazione in rianimazione elevata nel personale e nel PO di Livorno un costante incremento dei parti segno evidente della fiducia ritrovata delle donne livornesi per la nostra struttura.

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Come criticità a Livorno è stato rilevato un numero di neonatologi/pediatri ridotto rispetto a centri analoghi, a Cecina, Piombino e Portoferraio l’assenza di guardia pediatrica/neonatologica h24, peraltro prevista dall’accreditamento. L’obiettivo principale deve essere quello di aumentare la sicurezza nei punti nascita della ASL 6 attraverso un percorso basato sull’appropriatezza e la qualità delle cure che sia economicamente sostenibile e consenta da una parte di sviluppare come punto di forza nei punti nascita di primo livello una vocazione soprattutto rivolta alla gravidanza fisiologica e al parto naturale rimodulando le motivazioni che comporterebbero eventuali ipotesi di chiusura e dall’altra di sviluppare pienamente a Livorno le competenze del secondo livello B anche per far aumentare la fiducia delle famiglie e frenare ‘la fuga’ verso Pisa, andando a completare il percorso già iniziato con l’introduzione della partoanalgesia.

Deve essere realizzata una piena integrazione delle equipe neonatologiche ed ostetriche per un appropriato ricorso al trasferimento in utero al fine di non mettere a rischio il percorso assistenziale per ciascuna gravidanza. E’ necessaria una piena condivisione dei protocolli di trasferimento e riferimento delle gravidanze a rischio che tengano conto delle condizioni cliniche della gestante e dell’età gestazionale. Il PO di Livorno, come Centro di secondo livello B, dovrà assicurare l’assistenza alle gravidanze a rischio e ai neonati di età gestazionale uguale o maggiore a 32 settimane e di peso uguale o maggiore a 1500 gr. compresa l’assistenza ventilatoria con l’uso di CPAP o con ventilazione meccanica in corso di stabilizzazione e in attesa del trasferimento, per i nati di età gestazionale inferiore alle 32 settimane e di peso inferiore a 1500 gr. Di fondamentale importanza per tutti i livelli è la Formazione Continua con utilizzo esteso di tecnologie innovative come la simulazione ad alta fedeltà, che consentirà di mantenere un eccellente grado di ‘expertise’ dello staff medico ed infermieristico.

Gli strumenti necessari al raggiungimento devono essere:



elaborazione di protocolli di trasferimento e riferimento delle gravidanze a rischio condivisi da tutti i centri ostetrici della ASL 6;



elaborazione di protocolli di trasferimento del neonato con trasporto neonatale protetto di Area Vasta o da parte dei Centri di I livello verso Livorno;



elaborazione di programmi di Formazione Continua con tecnologie innovative compresa la simulazione ad alta fedeltà da svilupparsi per singolo operatore e per equipe multidisciplinare dei singoli centri, cercando di realizzarla in gran parte all’interno della ASL 6;

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Attività di Coordinamento tra i Centri Ostetrici e Neonatologici con Report semestrali e Audit in caso di criticità a cura del Responsabile del Centro di Neonatologia/Pediatria di Livorno.



Individuazione del nuovo direttore di pediatria che garantisca lo sviluppo del percorso neonatologico secondo il ruolo che compete al PO di Livorno per gli elementi citati.



Implementazione dotazione organica con specifico riferimento alle attività da potenziare.



Investimenti tecnologici e informatici.



Attivazione convenzione con Università per borse di specializzazione da concretizzarsi presso la struttura del PO di Livorno.

RETE PEDIATRICA In base alla programmazione regionale della rete pediatrica (PSR 2002-2004, 2005-2007 e 2008-2010), l'attività nel PO di Livorno si deve caratterizzare per una forte integrazione con il pronto soccorso, degenza per malattie acute e malattie croniche riacutizzate (in particolare diabete e fibrosi cistica a Livorno), ambulatori di Pediatria Specialistica e ambulatori di follow-up delle malattie croniche dell’infanzia dove si concentrano già ora importanti richieste di prestazioni. L’attività ambulatoriale di pediatria specialistica di base sarà svolta con le professionalità presenti nelle U.O di Pediatrie aziendali, con l’eventuale supporto di specialisti dell’Ospedale Meyer, che già ora svolgono attività ambulatoriale a livello locale. Le attività ambulatoriali di Pediatria Specialistica saranno integrate tra di loro e con altre attività ambulatoriali multidisciplinari presenti nella ASL 6 attraverso una organizzazione in Day Service. I bambini che richiedono una presa in carico ‘super-specialistica’ di terzo livello saranno inviati presso i servizi Ambulatoriali Specialistici dell’Ospedale Meyer. La gestione coordinata dei casi con patologia complessa tra servizi ambulatoriali specialistici della ASL 6 di Livorno e servizi ambulatoriali specialistici dell’Ospedale Meyer permetterà una assistenza integrata ottimale e vicina ai bisogni delle famiglie.

Analizzando maggiormente nel dettagli alcuni singoli punti: Pronto soccorso: Livorno presenta un alto tasso di flusso di pazienti verso il pronto soccorso, anche rispetto ad altre realtà, comprendendovi un elevato numero di minori. La dislocazione di pediatri presso la struttura di pronto soccorso in giorni e fasce orarie ad alta affluenza andrebbe a risolvere questa criticità. Attività di ricovero: la recente rimodulazione della rete pediatrica, non più secondo il modello di totale centralizzazione, ma di potenziamento dei Nodi della stessa rete, necessita, in particolare per patologie croniche da sempre assistite presso le nostre strutture, di garantire percorsi di formazione continua per il

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personale medico ed infermieristico; per non disperdere risorse è necessario stabilizzare il personale precario su cui è impossibile programmare una formazione seria. La necessità derivante dalla programmazione di Area Vasta, di assistere neonati pretermine con patologia respiratoria e non solo, provenienti da Cecina, Piombino, Portoferraio impone un adeguato percorso formativo di équipe che deve prevedere anche la circolazione degli operatori fra le varie strutture, con periodicità programmata. Per alcune specialistiche, in particolare per la chirurgia pediatrica, e per la cardiochirurgia andrebbero creati/potenziati percorsi ambulatoriali con frequenza adeguatamente modulata, distribuiti sul territorio aziendale. Area Chirurgica I dati di attività di recente diffusione mostrano un notevole flusso di ricoveri di media e bassa intensità di cittadini residenti a Livorno verso altre aziende ed in particolare verso l'AOUP. Alcuni fattori determinano la perdita di ricoveri di media e bassa complessità: carenza dotazione di risorse professionali, di tecnologie avanzate e indirizzo, da parte di professionisti adibiti alla presa in carico del paziente, verso altre strutture ospedaliere. Si dovrà intervenire coerentemente alla impostazione dell'attuale programmazione di area vasta, per cercare strumenti attrattivi verso questi flussi mediante valorizzazione e potenziamento delle attività esistenti e progressiva riacquisizione di percorsi chirurgici che nel tempo sono stati trascurati e depauperati. Quindi è necessario, e di seguito vengono individuati i principali punti di intervento, procedere all'assunzione di risorse professionali da un lato, per una migliore gestione delle attività presenti, e dall'altro per recuperare quelle attività proprie di un ospedale provinciale. L'introduzione di tali risorse dovranno anche essere accompagnate da azioni di rilancio dell'immagine dell'azienda e della percezione dei nostri cittadini per l’offerta proposta. Sarà pertanto necessario allineare le attuali dotazioni organiche sia rispetto alle carenze già in essere sia per le azioni di recupero e rilancio sopra descritte mediante modifica dell'attuale piano assunzioni. Le nuove risorse devono essere destinate al PO di Livorno. Dovranno essere previste modalità di impiego e assegnazione in una logica aziendale e dipartimentale al fine di garantire la dovuta copertura per gli altri presidi.

In generale per l’attività chirurgica i percorsi per l'accesso devono essere disegnati per consentire i minimi spostamenti degli utenti e una miglior presa in carico. Per questo, mantenimento delle Centrali di Preospedalizzazione in tutte le zone e previsione di Coordinamento unico tra le Centrali con liste uniche. La

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porta di accesso deve restare per tutti gli interventi il presidio di zona che deve essere anche il punto di erogazione di tutti i controlli e le medicazioni successive all'intervento.

Livorno deve divenire punto di riferimento dell'azienda, essendo ospedale provinciale e terza città della Toscana per numero di abitanti e quindi per volumi attesi di prestazioni, delle attività chirurgiche di medioalta complessità e di tutte le attività specialistiche urologia, otorino, toracica, ginecologia, oculistica, dermatologia etc... Per la massa di interventi che si verrebbero a creare, potrebbe essere presa in considerazione l'acquisizione di un robot chirurgico e di risorse umane qualificate all’uso dello stesso anche attraverso la valorizzazione dei professionisti già esperti. Mantenimento e consolidamento dell’attività di Chirurgia Vascolare. Attività che registra alti livelli di soddisfazione nella programmazione ordinaria, ed è strategica, perchè complementare e/o prioritaria a fronte di emergenze-urgenze di chirurgia generale e traumatolgia. Attività che supporta in stand-by le procedure diagnostiche ed interventistiche delle U.O. Neuroradiologia ed Emodinamica. (procedure per via endovascolare). Progressivamente con l'assunzione delle nuove risorse ed il recupero di attività, dovrà essere previsto l'aumento dei PL, visto che gli indici si attestano a valori più bassi rispetto a tutte le altre AUSL. È auspicabile la realizzazione di un Polo destinato alla Chirurgia Specialistica negli spazi di degenza del padiglione terzo piano terra.

Per quanto attiene la Neurochirurgia, che ne riteniamo imprescindibile la permanenza ad alti livelli nel PO di Livorno, per il ruolo che riveste come valorizzazione anche di altre attività del presidio (rianimazione e Neuroradiologia), per il bacino di utenza che ricopre, ad oggi anche con una convenzione per il territorio della Versilia, e per gli eccellenti risultati ottenuti, è indispensabile, oltre al potenziamento dell'organico, la individuazione di un nuovo direttore che garantisca l'attuale specializzazione sulla presa in carico di patologie cerebrali ed il mantenimento della chirurgia spinale.

L'attività di Ortopedia e Traumatologia dovrà essere potenziata per superare l'attuale difficoltà, soprattutto legata all'organico attuale, nell'assumere concretamente il ruolo di riferimento H24 aziendale per tutta l'emergenza traumatologica e per la protesica. L'allineamento della dotazione organica a standard adeguati, organico almeno di 16 persone, garantirebbe anche la presenza H24 di personale medico al pronto soccorso.

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Area Medica Un elemento critico dell'attuale attività presso il nostro presidio è costituito dalla inappropriatezza di molti ricoveri, complice anche la scarsa ricezione del territorio e una riorganizzazione per intensità di cure ancora non pienamente attuata. Deve essere quindi completato il processo di riorganizzazione per intensità di cure prevedendo investimenti per risolvere le problematiche presenti e riconducibili essenzialmente a dinamiche organizzative per le quali occorre avviare un ulteriore e intensivo percorso formativo per tutto il personale, e soprattutto per chi dovrà gestire e coordinare le attività. La riorganizzazione dell’ospedale per intensità di cura prevedeva inoltre l’istituzione del Tutor clinico ed assistenziale. Attualmente tale figura non è stata istituita, limitando in tal modo l’efficacia del nuovo modello assistenziale. Si chiede che vengano rese operative tali figure.

Deve essere anche consolidato e rafforzato il Polo Endoscopico mediante il riavvio del progetto per la gestione delle emergenze endoscopiche sulle 24 ore in attesa dell'apertura degli spazi al secondo padiglione Area intensiva. Buon livello di organizzazione e gestione del pazienti.

La U.O. Rianimazione è storicamente uno dei punti

di forza della nostra azienda. Da diversi anni in stretta collaborazione con il Coordinamento Locale della Medicina delle Donazioni, (parte integrante della Organizzazione Toscana Trapianti) per l’attività di prelievo di organi di concerto con Neurofisiopatologia, Laboratorio Analisi, Neuroradiologia, Centro Trasfusionale, Blocco Operatorio. Gestiscono e accompagnano egregiamente l’attività di prelievo di organi da donatori “ a cuore fermo” ma soprattutto da donatori “a cuore battente”. Procedure molto delicate e complesse che collocano Livorno in posizione di rilievo rispetto ad altre realtà ospedaliere toscane. Incremento numerico medici CR ed espertizzazione per valorizzazione partoanalgesia. Area servizi In riferimento alla Diagnostica per Immagini, che ricomprende la Radiodiagnostica, la Neuroradiologia e la Sezione di Senologia, la situazione complessiva attuale evidenzia avanzati livelli di dotazione tecnologica, fondamentali in settori come questi ad altissima innovazione, e livelli di digitalizzazione dei servizi ai cittadini in linea con gli standard regionali, in via di realizzazione anche il processo che prevede ritiro esami su Totem nel territorio. Tutte le macchine pesanti (2 TC e 2 RM) rilevano un tempo di occupazione adeguato e pieno utilizzo sulle 12 ore mentre non pienamente sviluppato l'utilizzo delle altre apparecchiature (RX ed ECO). La Sezione di senologia partecipa a programmi di screening con estensione al 100% per fascia di età 50-70 anni. Si evidenziano alcune criticità riconducibili a:

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1) organico non sufficiente per garantire una migliore gestione delle emergenze H24 di PS e per la ottimizzazione dell'utilizzo della apparecchiature RX ed ECO;

2) liste e tempi di attesa troppo elevati. Per il primo punto dovrà essere prevista l'acquisizione di nuove professionalità da inserire sia in radiologia sia la sezione di senologia che dispone di solo 2 medici in organico. Per il secondo punto:

a. Attivare progetto regionale che prevede liste prioritarie di prenotazione CUP allo scopo di differenziare i tempi di attesa in funzione del quesito clinico e della relativa priorità nella prenotazione. Da prevedere l'inserimento nella prescrizione di un codice numerico corrispondente al quesito diagnostico e collegato in automatico alle liste di priorità di accesso al CUP b. Ottimizzare l’utilizzo delle macchine pesanti nelle altre zone (cecina, piombino,portoferraio) che ad oggi coprono circa 6 turni/sett c. Appropriatezza di prescrizione (MMG) d. Organici da rivedere (carenza di un radiologo e un senologo) e. Utilizzo della nuova TAC in Radioterapia da dedicare a centraggi e controlli pazienti oncologici f. Ampliamento dell'orario di apertura della struttura per erogazione servizi

Le prestazioni offerte a nomenclatore vengono eseguite; tra tutte alcune non sono prenotabili tramite CUP ma solo su agende riservate previa valutazione dell’appropriatezza da parte del radiologo e/o neuroradiologo. Altre che prevedono costi elevati non vengono invece erogate sembra per limiti imposti dalle recenti riduzioni di budget legati alla spending review. È necessaria una chiara indicazione e presa in carico del paziente per accompagnarlo in percorsi anche extra azienda ed è indispensabile definire la mission dell’azienda relativamente alle procedure diagnostiche più complesse. Per queste attività è altresì necessario formare adeguatamente il personale e garantire poi un N° di prestazioni quantitativamente adeguate a conservarne la necessaria esperienza ed affidabilità diagnostico o terapeutica, soprattutto nel caso di procedure interventistiche.

È necessario infine prevedere interventi sulla gestione delle Agende di prenotazione per garantire maggiore trasparenza e disponibilità di codici dedicati per prestazioni non differibili, una deburocratizzazione dell'erogazione dei servizi, protocolli condivisi per accesso prestazioni con facilitazione di percorso.

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Il ruolo del Pronto Soccorso in un’ottica di ridefinizione completa della rete territoriale di risposta all’emergenza e urgenza E’ necessario prevedere l’attuazione di misure adeguate per contrastare il fenomeno degli accessi inappropriati che determinano gli attuali tempi di attesa divenuti troppo lunghi. Il processo complessivo deve garantire qualità e sicurezza (utenti e operatori). La criticità è costituita dal fatto che attualmente il PS risulta essere l’unico riferimento certo di risposta ad un bisogno sanitario immediato. L’Azienda si deve impegnare in una progettualità di soluzioni e percorsi alternativi per cambiare questa tendenza. In primis potenziare l’offerta sanitaria sul territorio. Codici bianchi non dovrebbero essere gestiti dal PS. Importante anche intervenire sulle risorse umane: formazione continua, non eccedere nel ricorso al turnover, superare l'assegnazione part time del coordinamento infermieristico, implementazione e potenziamento dell'attuale attività dell'ambulatorio infermieristico di See and Treat ad oggi discontinua a differenza di quanto avviene in altre aziende toscane. Il PS è un settore di altissimo front office e spesso in condizioni estreme. Alto livello di stress psicofisico. Settore

a gestione complessa, con il più alto numero di operatori sanitari. C'è necessità quindi di

un'attenzione particolare al clima interno ed all'organizzazione sia medica che infermieristica.

Un anello imprescindibile delle rete è costituito dalla Centrale operativa del 118 di cui è già stata evidenziata la nostra posizione negli aspetti generali.

POLO DIDATTICO Rinnovo del Polo Didattico di Livorno: aspetto di rilievo della formazione universitaria. Devono essere costruiti percorsi che garantiscano intreccio fra formazione e organizzazione, tra didattica e innovazione delle competenze professionali, tra teoria e pratiche assistenziali per tutte le professioni, partendo da quelle infermieristiche prevedendo Master decentrati per le professioni sanitarie e Tirocini Formativi.

REALIZZAZIONE del NUOVO OSPEDALE di LIVORNO Acquisire garanzie dalla Regione sul finanziamento delle tecnologie sanitarie attualmente non inserite nel quadro economico. Continuità al processo di creazione di una regia pubblica nella gestione del PF (project financing) da mettere in gioco nella fase di post aggiudicazione della Concessione, per inserire elementi di maggiore garanzia pubblica prima della firma del contratto e sviluppare accordi contrattuali per la gestione comune di tutto il percorso di progettazione, costruzione e gestione. Deve essere anche garantita una forte continuità nel percorso di consegna dei padiglioni 4 e 5 alla ditta aggiudicataria, prima fase dei lavori previsti.

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In particolare dovrà essere trovata un'adeguata collocazione alle attività di chirurgia ambulatoriale presenti al 4 padiglione, anche ricorrendo all'utilizzo di spazi privati in convenzione, per non impattare sull'attività del blocco operatorio.

Consolidare il tavolo di regia con il Comune di Livorno per la gestione del cantiere, la viabilità, il TPL, gli espropri, i cambi di destinazione d'uso e degli indici per gli spazi commerciali.

ZONA VAL DI CECINA Area Chirurgica L’area di degenza chirurgica deve funzionare H 24.

Chirurgia Al fine di raggiungere la massima appropriatezza e offrire alla totalità dei cittadini un alto livello qualitativo delle prestazioni appare opportuna la ridefinizione della rete chirurgica in base alla complessità chirurgicaassistenziale sia nell’ambito aziendale che di area vasta. •

Appare tuttavia indispensabile che all’interno del Presidio di Cecina rimanga un’attività chirurgica organizzata nelle 24 ore con attività programmata di media e bassa complessità e la possibilità di effettuare le patologie acute.



Occorre prevedere inoltre la presenza di un ambulatorio urologico che garantisca diagnosi, assistenza pre e post operatoria.

Ortopedia •

Valorizzazione come centro di riferimento per l’ortopedia protesica.



Mantenimento dell’attività di urgenza differibile (ad. Esempio fratture di femore) con l’obiettivo di garantire le attività e i servizi per i residenti e i turisti.

Ginecologia L’attuale equipe garantisce un’attività laparoscopia di elevata qualità, seconda in area vasta solo a Pisa per numero di interventi e complessità. Occorre valorizzare tale attività come punto di eccellenza per l’Azienda.

Specialistiche

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All’interno della riorganizzazione della rete ospedaliera aziendale, può essere previsto di aggiungere all’attività di Oculistica, già presente, una specialistica chirurgica da effettuarsi in day hospital.

Area Materno Infantile

Occorre provvedere all’accreditamento del Punto Nascita valorizzandolo con l’introduzione della parto analgesia. Il consolidamento del punto nascita rende indispensabile la permanenza dell’attività pediatrica e neonatologica.

Pronto soccorso

L’attuale assetto frutto della recente ristrutturazione che ha previsto la breve osservazione ha permesso una migliore presa in carico dei pazienti, anche se in alcuni momenti si registrano delle criticità dovute alla carenza di posti letto nella Medicina. Occorre risolvere le criticità, ma soprattutto prevedere il rinforzo del personale assegnato durante il periodo estivo per fronteggiare in maniera adeguata l’aumento dell’attività.

Anestesia e Rianimazione

E’ necessario mantenere l’attuale assetto organizzativo (con la sostituzione del Direttore dell’U.O. prossimo al pensionamento) ed inserendo l’attività di parto analgesia.

Area Medica

La riorganizzazione del Presidio Ospedaliero per intensità di cure ha evidenziato in questo settore lacune nel percorso assistenziale che ad oggi, nonostante le ripetute richieste, non sono state colmate. E’ necessario ripensare l’organizzazione dell’intensità di cure e la logistica dell’area. Da tempo è emersa la necessità di realizzare una fase intermedia tra l’alta intensità e la media intensità da collocare nell’ex area della cardiologia, già munita dei requisiti tecnici, con monitorizzazione dei parametri vitali che consentano il ricovero di pazienti non più critici, ma non ancora stabilizzati, sia cardiologici, che chirurgici o medici e comunque sarebbe opportuno, per una migliore organizzazione e ottimizzazione delle risorse, il trasferimento allo stesso piano della media intensità dell’area medica.

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Mantenimento della sezione di elettrofisiologia e cardiostimolazione che da aprile 2010 è punto di riferimento sia per la BVC che per la zona V.d.C. e Elba.



Mantenimento dell’attività di dialisi compresa l’attività rivolta ai non residenti durante il periodo estivo.

Diagnostica

Abbattimento delle liste di attesa, intollerabili in alcuni settori, pieno funzionamento degli strumenti di diagnostica pesante recentemente acquisiti, e realizzazione del polo diagnostico aziendale.

Riabilitazione

Il Reparto di Riabilitazione dispone di 12 letto di cod. 56, di riabilitazione ospedaliera, unici istituiti in tutta l’Asl. Tale numero non è attualmente sufficiente a coprire il fabbisogno aziendale che trasferisce i propri pazienti presso le strutture di altre Asl. Si richiede di valorizzare appieno il Reparto attraverso il suo pieno utilizzo, almeno per il numero dei letti accreditati.

Percorsi ospedale territorio e assistenza territoriale •

Piena realizzazione dei day service, funzionali alla gestione di situazioni complesse per le quali risulta inappropriato il ricovero, ma che richiedono una presa in carico per un inquadramento globale.



Al fine di garantire la continuità assistenziale ospedale territorio al momento della dimissione di pazienti che, pur avendo terminato la fase acuta, hanno sia necessità di proseguire in ambito territoriale terapie o trattamenti riabilitativi di una intensità elevata o necessità assistenziali elevate, a causa di perdita temporanea o definitiva dell’autonomia residua, è necessario continuare nella piena attivazione dei percorsi ospedale/territorio.

Ospedale di Comunità

L’Ospedale di Comunità ha dato una importante risposta ai bisogni delle famiglie offrendo assistenza infermieristica specializzata a persone difficilmente collocabili a domicilio. Anche al fine di alleggerire la pressione nel Reparto di Medicina sarebbe auspicabile un incremento dei posti letto in questo settore.

Attività territoriali

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Nonostante il presente documento sia incentrato sui servizi ospedalieri è utile riprendere alcuni punti che riguardano le attività territoriali, convinti che queste siano il fulcro della qualità dell’assistenza erogata ad una comunità. Ciò è ancora di più evidente con l’organizzazione dell’ospedale per intensità di cura e con la riduzione dei posti letto diviene sempre più un luogo per acuti. Questo aumenta la necessità di offrire sul territorio risposte sanitarie appropriate e puntuali. Ricordiamo quindi le direttrici di programmazione sul territorio: •

Realizzazione case della salute in applicazione degli indirizzi del nuovo ssr



potenziamento delle attività consultoriali



valorizzazione e potenziamento delle attività per i bambini e adolescenti nell’ambito della salute mentale e handicap



implementazione di assistenza h 24 per la salute mentale con residenzialità



implementazione proporzionale all’utilizzo dell’assistenza domiciliare in funzione di dimissioni preci dall’H



potenziamento della medicina d’iniziativa



mantenere gli attuali livelli di integrazione socio sanitaria sia di programmazione sia di gestione

L’elaborazione di questo documento è il prodotto di un percorso di ascolto e collaborazione con operatori sociali e sanitari di diverso ruolo e titolo, OO.SS., amministratori, associazioni, soggetti della società civile. Il contributo reso è stato importante. Grazie

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GLOSSARIO Ssn : Sistema sanitario nazionale AOU : Azienda Ospedaliera Universitaria MeS : Laboratorio Management e Sanità. Ricerca e valutazione delle performance (sistema sanitario..), formazione manageriale. AOUP : Azienda ospedaliera universitaria Pisana TPL : trasporto pubblico DRG : sistema di retribuzione per attività di cura. Remunerazione per ogni ricovero ospedaliero. CSS : centro socio sanitario MMG : Medici di medicina generale IVG : Interruzione volontaria di gravidanza RU486 : Pillola abortiva. Metodo farmacologico di interruzione di gravidanza. ARPAT : Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana DD.GG. : Direttori generali ESTAV : Ente per Servizi Tecnico Amministrativi di Area Vasta PSSIR : Piano sanitario e Sociale Integrato Regionale PSR : Piano Sanitario Regionale PO : Presidio Ospedaliero U.O. : Unità Operativa PL : Posti letto PS : Pronto Soccorso CUP : centro Unico di Prenotazione OO.SS. : Organizzazioni Sindacali LEA : Livelli Essenziali di Assistenza SEE and TREAT : percorso di accesso al pronto soccorso per casi non gravi.