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Sano, naturale, un alimento completo in ogni momento della giornata, in parti- ... Bellissimi e delicati, si raccolgono nelle prime ore del mattino quando il ...... colò Ammaniti basta una metafora per spiegare l'ultimo libro uscito a fine aprile,.
Settembre - Ottobre 2012

Il tempo delle mele Mangiare a colori. Giallo come il sole dorato

L’Italia del vino è nata in Sicilia

inserto speciale

&

Fantasia Territorio

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CARRELLO NEWS Anno III • Numero V Settembre - Ottobre 2012 EDITORE: DM GROUP S.P.A. via Lessolo 19, 10153 Torino DIRETTORE RESPONSABILE: Italo Iuorio COORDINAMENTO REDAZIONALE E PROGETTO GRAFICO: DM GROUP S.P.A. PUBBLICITÀ: Seri System - via Santi, 1/2 - 10042 Nichelino (TO) Tel. 0116897565 STAMPA: Coptip Industrie Grafiche via Gran Bretagna, 50 41122 Modena - Tel. 0593162511 HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Ilaria Blangetti, Silvia Calcagno, Beppe Malò, Gilberto Manfrin, Andrea Pellegrini, Fabrizio Pepino, Paolo Ragazzo, Adriano Ravera. Autorizzazione del Tribunale di Milano n°26 del 25/1/2010

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LA NOSTRA TERRA

Dolce e croccante, è il tempo delle mele

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MANGIARE A COLORI

Giallo come il sole dorato

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IN VINO VERITAS

L’Italia del vino è nata in Sicilia

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LA TUA SPESA

Merendine Vale, scelta di gusto

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UNA TIRA L’ALTRA

Colora le tue ricette

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CURA DI SÈ

Autunno, il bello inizia adesso

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LA TUA SPESA

Vale, per i nostri amici animali

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VIVERE ECO

Scopri all’interno la 2° uscita di

Muoversi eco con la bici

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“Fantasia

FAMIGLIA E DINTORNI

Quando l’agenda si riempie...

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ANIMALI

Come far felice il vostro cane... giocando

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WEEK-END ALL’ITALIANA

Langhe d’autunno la stagione è d’oro

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SÌ, VIAGGIARE

Berlino, la città dove tutto succede

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leggere e ascoltare

Libera il tuo tempo

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la nostra terra

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mangiare a colori

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famiglia e dintorni

Per suggerimenti, commenti e richieste scrivete a Maria Teresa Frisa: [email protected]

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in vino veritas

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week-end all’italiana

& Territorio”

Due idee originali per animare un Baby Party! Spazio alla fantasia con tramezzini a forma di bruco e muffins di mele a forma di ragnetto per rendere la festa dei bambini un’occasione speciale. Ricette da conservare, semplici nella preparazione, dove creatività e sana alimentazione si combinano in modo sorprendente, utizzando i prodotti di eccellenza del nostro territorio. Un’occasione per scoprire e riscoprire i sapori sui quali si basa la nostra cultura.

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sì, viaggiare

LA NOSTRA TERRA

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Dolce e croccante, è il tempo delle mele Mela: simbolo cosmopolita e rivoluzionario Nel parlare comune la mela è accostata anche ad ambiti tutt’altro che culinari. New York, ad esempio, è nota a tutti con l’appellativo di “grande mela”, da quando Fitzgerald nel 1920 iniziò a chiamare così l’ippodromo newyorkese sul suo giornale. Sempre negli States il frutto rimanda alla rivoluzione informatica, partita dalla Sylicon Valley grazie alla Apple. Poche certezze e tante “leggende” sull’origine del nome dell’azienda fondata da Steve Jobs, capace di trasformare la mela da simbolo del peccato in strumento di conoscenza. In Italia la mela che cadendo in testa a Newton cambiò il mondo, caratterizza la grafica del Salone del Gusto 2012 di Torino (25-29 ottobre - www. salonedelgusto.it). di PAOLO RAGAZZO

M

essa ormai in soffitta l’estate, inizia il tempo delle mele. Dopo settimane di maturazione sotto il sole, da fine agosto a metà ottobre arriva nelle nostre cucine uno dei frutti più noti. Ne esistono oltre 2 mila varietà diverse e in Italia se ne coltiva la metà. Originaria dell’Asia Minore, la mela arriva in Europa molto presto se si pensa che già i poeti e gli scrittori latini ne decantavano utilizzi e proprietà. Forse proprio per la sua storia millenaria il frutto è stato accompagnato dai simbolismi più vari: dal peccato originale alle gioie ultraterrene, dalla perfezione alla bellezza, ispirando anche pubblicità argute come quella della vespa Piaggio ideata negli anni ‘60 (“Chi vespa mangia le mele”).

Regione che vai mela che trovi Fuji, Golden Delicious, Red Delicious, Renetta o Gala; l’Italia vanta ovunque un’eccezionale varietà di mele diverse per cromia (rosse o gialle) e consistenza della polpa (tenera, croccante, farinosa e succosa). A far la parte del leone è il Nord. La patria è il Trentino Alto Adige, dove troviamo due varietà “griffate” rispettivamente dai marchi Igp e Dop: la Mela Alto Adige, coltivata su oltre 18mila ettari (note le Marlene e le Val Venosta), e la Mela Val di Non, prodotte nel nord-ovest della provincia di Trento (famose le Melinda). Da Sondrio fino a Tirano, in Lombardia, mille produttori coltivano invece la Mela di Valtellina Igp. Mentre in Piemonte nasce la Mela Rossa Cuneo, da poco Igp, prodotta in ben 78 Comuni. Più a sud interessante la produzione della Melannurca Campana Igp, tra le province di Napoli, Caserta, Benevento e Salerno.

Anche se le mele si trovano in commercio in diversi periodi dell’anno, sono proprio settembre e ottobre i mesi ideali per gustarle appena colte dai rami e usarle come base ideale per tante ricette e

marmellate. Più naturale è il loro impiego nei dolci: intramontabile la torta di mele (ottima accompagnata da un bicchiere di vino Albana di Romagna), ma non così complessi da fare in casa anche strudel e frittelle. Più ardito, invece, è l’utilizzo delle mele in piatti salati come: insalate, primi di pasta, (sorprendenti i fusilli mele e pancetta), zuppe e secondi di carne al curry. Le mele si conservano in frigo o cantina e vanno tenute lontane dalle verdure con foglie perché producono etilene, un gas che le deteriora. Poste insieme ad altra frutta se ne accelera la maturazione.

Il colore fa la differenza in cucina Se nella preparazione dei dolci le mele preferite restano le Golden, nei piatti salati il colore fa la differenza. Così le varietà gialle sono indicate per i contorni (insalata di mele, speck e noci o purè di Renette),

“Una mela al giorno leva il medico di torno” La mela possiede proprietà benefiche che nessun altro frutto ha tutte insieme: 1 migliora il sistema immunitario grazie alla vitamina C; 2 previene le malattie cardiache coi flavonoidi; 3 è un’ottima fonte di acqua, fibra e sali minerali; 4 è “amica” della dieta perché ha poche calorie; 5 tiene i denti puliti per via della polpa granulosa e dei componenti antiossidanti; 6 riduce il rischio di tumori; 7 stimola i reni ed è consigliata per chi soffre di gotta, reumatismo cronico e calcoli; 8 riduce il colesterolo grazie alla pectina; 9 favorisce la digestione con la presenza di acido citrico e malico; 10  aiuta a guarire dalla dissenteria, se consumata cruda o grattugiata .

Ideale a fine pasto, è perfetta anche come snack o come merenda

mentre quelle rosse sono l’ideale per una buona minestra (zuppa di mele Fuji, zucca e zenzero) o un secondo di carne (fegato di vitello con mele Red Delicious).

Risotto di mele e speck TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

45 min

bassa

575 kcal

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 1 l di brodo vegetale 40 g. di burro 40 g. di Grana Padano grattugiato 2 mele Golden 320 g di riso Uno scalogno 120 g di speck a fette spesse 150 ml di vino bianco

Far appassire in una casseruola con del burro lo scalogno tritato finemente e aggiungervi il riso, da far tostare e sfumare con 100 ml di vino. Bagnarlo con del brodo e

mettere lo speck tagliato a cubetti. Aggiungere brodo ogni volta che il riso si asciuga. Mettere le mele anch’esse tagliate a cubetti in un altro pentolino e cuocerle con 50 ml di vino e brodo. Quando il riso sarà a metà cottura aggiungere le mele. Infine, mantecare col grana grattugiato e servire.

Occasioni di svago dal sapore zuccherino Territori vestiti a festa nelle fiere che celebrano il frutto autunnale. A Pantianicco (Ud) gli ultimi giorni di settembre e i primi di ottobre va in scena la Festa della Mela, dove si possono gustare le frittelle Pomella (www. prolocopantianicco.it). Anche Gressan (Tel. 0165/250652) e Antey-Saint-André (Tel. 0166/548266), in Valle d’Aosta, il 7 e il 14 ottobre, scendono in piazza per esporre il meglio delle loro produzioni, mentre a Cavour (To), dal 10 al 18 novembre, torna “Tuttomele” (Tel. 0121/68194).

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LA NOSTRA TERRA

Dolce o salato? Questo è il dilemma…

mangiare a colori

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Giallo

come il sole dorato Del limone non si butta niente Un concentrato di virtù che profuma la nostra tavola. Una storia antichissima nell’area mediterranea con alcuni luoghi d’elezione: Sicilia, Liguria e Campania. Ed è fama ampiamente meritata: il limone aromatizza, disinfetta, sgrassa, deodora. Il condimento numero uno in cucina e in liquoreria. Nulla va sprecato, neanche la scorza ottima per limoncello e canditi. Per il suo sapore agro entra nelle insalate, nelle marinate e nelle salse, profuma mille torte; in Sicilia diventa esso stesso insalata con olio, menta e capperi. Un elenco che potrebbe continuare all’infinito: sorbetti, gelati, spremute, granite, sciroppi, marmellate. Un piccolo suggerimento. Se ve ne servono poche gocce, non spremetelo tutto: basterà praticare con la forchetta un piccolo buco nella scorza. di Adriano Ravera

U

n colore di forte valenza simbolica, rigenerante e vitale per il nostro benessere psicofisico. Richiama l’idea del sole, del fuoco, dell’allegria. Un messaggio chiaro e immediato. Ben lo sapevano gli antichi che a gennaio, per Sant’Antonio Abate, preparavano grandi frittate in omaggio a Belénos, il dio pagano del sole e della luce, protettore del bestiame. Una tonalità dorata che si associa ai riti beneauguranti della tavola, dal pane alla polenta fumante, dalla pasta gialla di uova ai dolci della festa, ricchi di burro e olio d’oliva. Il colore dei golosi, la giusta carica di ottimismo nella vita di ogni giorno.

Dolce come il miele, il nettare degli dei Sano, naturale, un alimento completo in ogni momento della giornata, in particolare per la colazione del mattino. Il miele è un nutrimento che dà energia ai muscoli e al cervello, un vero concentrato della natura dove l’intervento dell’uomo è minimo. Gli apicoltori hanno radici profonde nel territorio, lo tutelano con lungimiranza: le api sono importanti indicatori ambientali, vigili sentinelle della salute di valli, boschi e coltivi. Un lavoro dove esperienza, saperi tramandati di padre in figlio e passione si legano a qualità e tipicità. “Nettare degli dei” lo reputavano gli antichi, attirati dal sapore dolce e gradevole. Per millenni fu l’unico dolcificante a disposizione in mancanza di zucchero di canna, più raro e costoso. Una tradizione che ci regala tante golosità regionali, dalle copete piemontesi, morbido impasto di noci e miele avvolto

mangiare a colori

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CIBI DI STAGIONE SETTEMBRE OTTOBRE VERDURA Broccolo Carota Cavolo Cavolfiore Peperone Patata Porro Zucca Cipolla

nell’ostia, al torrone di Cremona, agli strufoli napoletani, alla pizzicata di Palermo, alle sebadas sarde. Ogni miele è diverso per colore, consistenza e aroma a seconda dei fiori di provenienza. Tra i più diffusi il miele di acacia, castagno, rododendro, arancio, eucalipto, tiglio, corbezzolo, lavanda, melata di bosco, zagara e bergamotto.

Fiori di zucca con primi e aperitivi Bellissimi e delicati, si raccolgono nelle prime ore del mattino quando il calice è turgido. Si conservano in un vasetto d’acqua oppure, ben puliti, vanno riposti in frigorifero avvolti in un canovaccio. Ampiamente diffusi nella cucina contadina, entrano sulla scena dei migliori ristoranti: passati in pastella e fritti per accompagnare l’aperitivo, oppure farciti o saltati velocemente in padella per decorare risotti e paste con le verdure. In Piemonte li chiamano caponet, piccoli capponi, debitamente ripieni di carne, uova e erbe aromatiche. Il gioco è nel nome, ironico e malizioso: si preparano solo con i fiori maschili, improduttivi. Una strada in continua ascesa che ha fatto dei fiori di zucca uno dei protagonisti della cucina legata alla stagionalità e ai prodotti del mercato, immancabili nel rito dell’happy hour, oggi di moda tra i giovani.

Aglio Fagiolo FRUTTA Fico Fico d’India Castagna Mela Pera Melone Susina Uva Frutta in guscio: noce nocciola mandorla pistacchio

L’autunno colora la sua regina: l’uva bianca L’Italia, un immenso vigneto. L’estate ha vestito d’oro i bei grappoli avvolti dal sole che si sono fatti dolcissimi: l’uva bianca è la regina della tavola d’autunno. Da preferire le varietà dalla buccia sottile e succo abbondante. Ricca di vitamine, zuccheri e sali minerali, è un alimento energetico, facilmente assimilabile, ideale per il consumo fresco e la merenda dei bambini. Un utilizzo variegato che non disdegna di passare tra i fornelli per eleganti piatti salati. L’uva bianca si sposa alle quaglie in casseruola, avvolte in fette di pancetta e rosolate con una spruzzata di vino bianco secco, ai filetti di sogliola al Madera, alle scaloppe di foie gras fresco. È altrettanto valida per accompagnare il fegato di vitello saltato in padella, la cui salinità amarognola viene riequilibrata dalla dolcezza della frutta.

Soffice e asciutta, la polenta fumante in tavola evoca un senso di profondo benessere grazie al suo colore giallo-oro, solare e invitante. Cibo da focolare contadino, oggi ha recuperato forte dignità grazie a farine macinate a pietra che esaltano le caratteristiche organolettiche del cereale. Anche la preparazione si è molto sveltita con l’uso di paioli elettrici in rame, garanzia di un sicuro risultato. La tradizione alpina la vuole ben soda, da versare sul tagliere e affettare con l’aiuto di un filo bianco. “Alta e dura parché poca e tendra la fa paura” dicono i veneti, forti di una consuetudine secolare. Tra gli abbinamenti più comuni burro e formaggio o le classiche salse con cipolla e pomodoro. Può essere grassa (Val d’Aosta), cuinzade (Friuli), concia o comodà (Piemonte), smalzada (Trentino), contrada (Veneto), taragna (Valtellina). Talvolta basta un guizzo di fantasia per farne un capolavoro: ecco i mut del Monregalese, una palla di polenta farcita con formaggio d’alpeggio; altrove è polenta dei buratt (valli Ossola e Vigezzo), alpenballu (Valle d’Aosta), martì (val Camonica). Una versatilità che non ha rivali anche nel dolce, abbinata a composta d’uva, confettura di susine, castagne e latte. E l’invito “Oggi si fa polenta” è sempre un segnale di festa e di ricordi.

Maionese, da Minorca alle nostre tavole A dar credito alla tradizione ha una precisa data di nascita, 28 giugno 1756, giorno in cui le truppe francesi conquistarono Port Mahon, città chiave dell’isola di Minorca (Baleari). La sera stessa il comandante, il duca di Richelieu, per brindare alla schiacciante vittoria sugli inglesi, volle alla sua tavola tutti gli ufficiali. Un menu improvvisato, con i pochi prodotti offerti dal luogo. Tuorli d’uova, olio d’oliva, sale e limone furono

gli ingredienti per creare una salsa emulsionante fredda che i presenti battezzarono “mahonnaise”, poi maionese. Un procedimento semplice che necessita di piccoli accorgimenti: tutti gli ingredienti vanno a temperatura ambiente; l’olio va versato goccia a goccia; bisogna mescolare in modo regolare, sempre in senso orario; per chi vuole la versione light sostituire un terzo dell’olio con un vasetto di yogurt naturale.

Zabaione ammiccante ed energetico A inventarlo sarebbe stato un cuoco alla corte dei Savoia. Sbattendo tuorli d’uova, zucchero e Madera ottenne una crema soffice e profumata, corroborante e molto nutriente. I piemontesi sostengono che lo consigliasse anche San Pasquale de Baylon, frate di origine spagnola, alle mogli che in confessionale si lamentavano di essere trascurate da mariti stanchi e distratti. Una cura di grande successo da farlo eleggere nel 1722 protettore dei cuochi, un santo ancora oggi venerato nella chiesa di San Tommaso a Torino. E dal suo nome, San Pasquale de Baylon, derivò il popolare “sambajon”, zabaione. Dopo il 1861, in onore dell’Unità d’Italia, il vino Madera fu sostituito con il Marsala.

mangiare a colori

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La magia festosa della polenta

mangiare a colori

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Crostata al limone

Gnocchi di mais gratinati TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

2 ore

media

512 kcal

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

200 g di farina di mais 80 g di fontina valdostana 30 g di parmigiano grattugiato 40 g di burro 8 dl di latte un uovo sale e pepe

Scaldare il latte in una pentola con un cucchiaino di sale grosso. Quando sarà prossimo all’ebollizione, versare a pioggia la farina e mescolare energicamente con una frusta perché non si formino grumi. Cuocere, sempre mescolando, per 40 minuti. Per semplificare la preparazione la polenta può anche essere cotta nel forno a microonde per 25 minuti o nella pentola a pressione per 20 minuti. Quando la polenta sarà cotta, aggiungere la fontina tagliata a pezzetti, metà del burro e insaporire con una macinata di pepe. Togliere dal fuoco, lasciar intiepidire per cinque minuti quindi incorporare l’uovo intero. Versare la polenta in un vassoio unto d’olio stendendola in modo uniforme con uno spessore di circa un centimetro. Quando sarà completamente fredda, tagliarla a quadretti di tre o quattro centimetri di lato e sistemarli leggermente accavallati in una pirofila unta di burro. Cospargere con abbondante parmigiano grattugiato e irrorare con il rimanente busso fuso. Cuocere in forno a 180° per 20 minuti e servire subito.

TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

1 ora

media

311 kcal

INGREDIENTI PER 8 PERSONE per la pasta: 200 g di farina di frumento 100 g di burro 60 g di zucchero 30 g di mandorle sgusciate per la crema: 2 uova 2 cucchiai di zucchero 30 g di burro un limone

Mescolare la farina con lo zucchero e sistemarla a fontana sulla spianatoia; unire le mandorle tritate molto fini e il burro ammorbidito. Impastare velocemente finché gli ingredienti saranno ben amalga-

Petto di pollo ai peperoni TEMPO

DIFFICOLTÀ

40 min

bassa

CALORIE

232 kcal

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 500 g di petto di pollo 2 peperoni gialli una piccola cipolla mezzo bicchiere di vino bianco secco qualche ciuffo di prezzemolo farina di frumento q.b. olio d’oliva sale e pepe

mati. Fare una palla, avvolgerla in un tovagliolo e lasciarla riposare in luogo fresco per 30 minuti. Sbattere le uova con lo zucchero, incorporare il burro fuso, il succo di limone e metà della buccia grattugiata. Stendere la pasta e foderare una teglia, precedentemente imburrata e cosparsa di zucchero, lasciando tutto intorno un bordo alto almeno due centimetri. Bucherellare il fondo, versarvi la crema e cuocere in forno a 180° per circa 25 minuti. Quando la torta sarà fredda sistemarla in un piatto di portata e decorare la superficie con buccia di limone tagliata con l’apposito rigalimoni.

Pulire il petto di pollo, ridurlo a listarelle e passarle nella farina di frumento. Dividere i peperoni in falde, privarli dei semi, lavarli e tagliarli a strisce. In una padella antiaderente scaldare qualche cucchiaio d’olio d’oliva e farvi appassire la cipolla finemente affettata. Unire il pollo e far rosolare per qualche minuto mescolando; bagnare con il vino bianco e lasciar evaporare. Aggiungere i peperoni, salare e continuare la cottura per 20 minuti. Insaporire con una macinata di pepe, cospargere di prezzemolo tritato e servire.

in vino veritas

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Vigneti siciliani e sullo sfondo un’antica masseria.

L’Italia del vino è nata in Sicilia Il grande ritorno dei vini dell’Etna I vini prodotti nell’areale etneo sono oggi di gran moda dopo anni d’oblio. È quindi importante che il lavoro di chi sta rinnovando i fasti del Nerello Mascalese, per il Nerello Cappuccio e per il bianco Carricante, possa procedere senza le tentazioni che hanno messo in crisi, dopo anni di grande spolvero, il mito del Nero d’Avola. La zona produce tre vini, figli dell’unicità del terreno lavico, della forte escursione termica della zona, della quota e dell’età avanzata dei vigneti. Si dice che, per la maturazione tardiva e la forte dipendenza dal microclima locale, siano i vini italiani più simili al Nebbiolo.

di Beppe Malò

L

’isola più grande d’Italia è un territorio affascinante e ricco di storia, arte e cultura. Dove però non mancano profonde e antiche tradizioni enologiche. La Sicilia, infatti, è terra che produce grandi e celebri vini che oggi sono protagonisti di un sempre più importante capitolo economico ed industriale.

Una tradizione millenaria In questa terra dall’antica vocazione per la vigna, i coloni greci, giunti a Naxos, per primi si dedicarono in maniera razionale alla coltura della vite, dando inizio alla produzione degli ormai celebri vini siciliani. I Fenici, dal canto loro, audaci navigatori e mercanti di razza quali erano, fecero di questi uno dei prodotti più importanti per gli scambi commerciali dell’epoca. Oggi, dopo due millenni, il vino siciliano sfiora un volume d’affari di centinaia di milioni di euro.

Il primato italiano della regione A tutti gli effetti la Sicilia è la regione con il più elevato patrimonio vitivinicolo d’Italia, seguita dalla Puglia e dal Veneto. I terreni coltivati a vite si concentrano per il 65% in collina, per il 30% in pianura e per il restante 5% in montagna. La produzione vinicola si avvale di un patrimonio di quasi 150 mila ettari di vigneti, il 77% dei quali è coltivato ad uva bianca, mentre il restante 23% è riservato alla vite a bacca rossa.

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Vini da meditazione, per chi non ha fretta… Nei racconti di Andrea Camilleri c’è sempre un momento in cui il commissario Montalbano si accomoda sulla terrazza della sua casa, di fronte al mare, quasi sempre sul finire del giorno, per raccogliere i suoi pensieri. Sono numerosi i vini di Sicilia che potrebbero tenergli compagnia ed anzi aiutarlo a risolvere i casi o le storie che lo scrittore ha preparato per lui. Una regione dove il sole brucia da marzo a fine ottobre, infatti, non può non produrre ottimi vini da meditazione. Il più importante dei quali è il Passito di Pantelleria (100% Zibibbo), seguito dal Diamante d’Almerita (60% Moscato e 40% Traminer), dal Moscato di Siracusa Doc, dal Moscato di Pantelleria, dalla Malvasia, dal Rahaja (Passito di Moscato 100%) e, naturalmente, da alcune tipologie di Marsala: in particolare quello a più lungo affinamento in legni pregiati. Si tratta di vini molto complessi che hanno bisogno di tempo, calma e spirito in sintonia con un’esperienza che coinvolge i sensi e la mente. Gli occhi ne valuteranno le sfumature calde del giallo carico e dell’ambrato, la consistenza sulle pareti del bicchiere, gli archetti sottili - indicatori della generosità in alcol -, i riflessi dorati. Il naso e la bocca ne apprezzeranno la straordinaria ricchezza dei profumi e dei sapori. Che comprendono la frutta secca, il dolce dei fichi maturi, il profumo del miele e delle erbe aromatiche. La degustazione non ammette fretta, interferenze o distrazioni.

Un’isola di vini dolci e liquorosi Diversi vini siciliani possono vantare la Denominazione di Origine Controllata (Doc) e l’Indicazione Geografica Tipica (Igt), ma uno solo ha la Denominazione d’Origine Controllata e Garantita (Docg). La Sicilia è famosa anche per la produzione di vini dolci e liquorosi. Si va dal Marsala, conosciuto in tutto il mondo, alla Malvasia delle Lipari, dal Moscato di Noto e Siracusa al Passito di Pantelleria fino allo Zibibbo. Tra i vini siciliani da tavola, oltre al rinomato Nero D’Avola, ci sono il Bianco d’Alcamo, prodotto nelle province di Palermo e Trapani, l’Eloro bianco e rosso, il Contessa Entellina, il Delia Nivolelli, l’Etna, il Faro, Menfi, Monreale, Riesi, Santa Margherita di Belice e Sciacca, fino ad arrivare al Sambuca di Sicilia.

Una grande famiglia di vini bianchi e qualche rosso Per quanto concerne i vini prodotti con uve autoctone a bacca bianca, si coltivano qualità come il Carricante, il Cataratto, il Grecanico, il Grillo, l’Inzolia, nota anche con i nomi di Insolia o Ansonica, la Malvasia delle Lipari, il Moscato Bianco, lo Zibibbo e il Moscato d’Alessandria. Tra i vini siciliani prodotti con uve a bacca rossa spiccano il Frappato, il Nerello Cappuccio o Mantelleto, il Nerello Mascalese, il Nero d’Avola o Calabrese e il Perricone o Pignatello. Accanto alle autoctone, non mancano i vitigni internazionali come Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot, Muller Thurgau, Pinot Nero e Syrah e varietà continentali come il Trebbiano toscano, il Sangiovese e la Barbera.

Tipico carretto siciliano “parcheggiato” in un’antica cantina.

Turismo enogastronomico sulle strade del vino Per visitare l’isola e scoprirne i grandi vini, un ottimo modo è quello di percorrere le belle Strade del vino (www.stradeviniesaporisicilia.it, tel. 095/4012961) che attraversano le zone a maggiore vocazione enoica. Questi percorsi si snodano lungo vigneti e cantine di aziende agricole, singole o associate, aperte al pubblico. Lungo le strade del vino si sviluppano attività di ricezione e di ospitalità, compresa la degustazione dei prodotti aziendali e l’organizzazione di attività ricreative, culturali e didattiche. Tra le più interessanti citiamo le strada del vino d’Alcamo Doc, del Marsala e del Moscato di Pantelleria, dell’Insolia, del Nero d’Avola e del Cerasulo di Vittoria e la strada dei Moscati di Noto e Siracusa.

Tanti vini ma una sola Docg: il Cerasuolo di Vittoria Tra i vini di Sicilia, solo uno viene prodotto secondo le indicazioni di un disciplinare a Denominazione di origine Controllata e Garantita. Si tratta del Cerasuolo di Vittoria: un vino rosso di straordinarie qualità che viene prodotto principalmente in Val di Noto ed in particolare nel Ragusano. Partendo dai due vini principali della zona: il Nero d’Avola e il Frappato. Il Cerasuolo di Vittoria della tipologia attuale nasce nel 1606, quando fu fondata la città di Vittoria: la sua fondatrice Vittoria Colonna Henriquez, infatti, regalò in quell’anno ai primi 75 coloni un

ettaro di terreno a condizione che ne coltivassero un altro a vigneto. Il disciplinare di produzione prevede che il vino sia ottenuto sommando percentuali del 50/70% di Nero d’Avola e dal 30 al 50% di Frappato. Se ne ottiene un vino rosso brillante, ben strutturato, elegante ed armonico nei profumi floreali e nel sapore complesso che, nel tipo Classico, rammenta al palato il cioccolato, il tabacco ed il cuoio. Si abbina in modo eccellente con arrosti di carni bianche e rosse, brasati di manzo, selvaggina minuta allo spiedo e formaggi piccanti stagionati.

Curiosità - L’origine del Marsala, prima Doc d’Italia Al vino Marsala occorre dedicare un piccolo capitolo speciale. Questo perché è stato il primo vino italiano per cui è stato previsto un disciplinare a Doc, per difenderlo dalla concorrenza sleale di scadenti prodotti ad imitazione, perché è un vino di straordinario pregio e perché le sue origini ed il suo straordinario successo sono dovute ad un commerciante inglese che andava per mare alla volta di Mazzara del Vallo. Dove John Woodhouse, nel 1773, in realtà non arrivò mai in quanto la tempesta che costrinse il suo brigantino a riparare nel porticciolo di Marsala cambiò la sua vita e mise fine alla sua carriera di commerciante in ceneri di soda. Costretto dal maltempo a sostare nel piccolo borgo di Marsala, John Woodhouse ebbe modo di scoprire le qualità di un vino che gli osti locali chiamavano “In perpetuum”, in osservanza della tradizione di rabboccare con vino nuovo il livello delle botti da cui era stato spillato il vino consumato nel corso dell’anno. In questo modo, grazie ad un lungo affinamento in botti di legno e al perpetuarsi delle caratteristiche del prodotto, il vino di Marsala

conquistò John Woodhouse ed i salotti di Londra dove, da buon mercante, egli spedì 50 barili di quel vino straordinariamente simile al Madera e al Porto, così apprezzati dalla borghesia londinese. Negli anni successivi navi cariche di vino di Marsala fecero la spola con l’Inghilterra ed altre cantine - quelle di Benjamin Ingham e Vincenzo Fiorio - trasformarono Marsala e il suo piccolo porto in grande capitale del vino. Per la produzione del Marsala si utilizzano uve Grillo, Catarratto, Inzolia e Damaschino per il tipo “Oro” e “Ambra”, mentre per il tipo “Rubino” si utilizza il Nero d’Avola insieme col Nerello Mascalese, il Pignatello oltre alle percentuali ammesse delle varietà a bacca bianca utilizzate per la produzione del tipo Oro e Ambra.

DIMMI COSA BEVI TI DIRÒ COSA MANGI Nero d’Avola, Frappato e Cerasuolo di Vittoria Piatti di carni rosse preparate arrosto e alla brace, pollame nobile, selvaggina. Il tannino permette anche piatti piccanti e speziati, come ad esempio il sugo di vitello o d’agnello e formaggi a pasta dura lungamente stagionati. Interessante anche con primi mediterranei elaborati nei quali si incontrano pomodoro, erbe, capperi, olio d’oliva, più eventualmente verdure e pesce azzurro. Vino Bianco d’Alcamo Minestre dense di verdura, paste asciutte condite con sughi di pesce, pesce azzurro cotto in forno o alla griglia, frittate alle erbe e formaggi freschi di pecora. Insolia Antipasti di pesce, pasta con condimenti leggeri, secondi piatti a base di pesce, sia in preparazioni complesse (zuppe, umido), sia cotto alla brace o alla griglia. Strepitoso l’abbinamento con i crostacei. Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio Carni rosse, specialmente preparate alla griglia con l’aggiunta di spezie piccanti ed erbe aromatiche, selvaggina, pasta fresca all’uovo, se condita con sughi a base di carne di vitello o agnello. Marsala Fine Pasticceria secca siciliana, dolci a base di mandorle Marsala Superiore e Riserva Pasticceria secca, antipasti (carpaccio) a base di pesce affumicato, formaggi erborinati, piccanti o a pasta dura, stagionati e saporiti. Moscato, Zibibbo, Passiti Crostate di frutta fresca, crema inglese, pasticceria fine, frutta secca.

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la tua spesa

Merendine Vale scelta di gusto Da Vale, tante golose proposte per iniziare bene la giornata, per la merenda o per un piacevole rompidigiuno Settembre, si ritorna a scuola. E i nostri ragazzi hanno bisogno di un pieno di energia. Sempre però nel rispetto di un’alimentazione controllata e bilanciata. Fondamentale soprattutto nell’età dello sviluppo. Per questo Vale dedica particolare attenzione ai prodotti dedicati ai più giovani, selezionando attentamente le migliori aziende fornitrici, dalla lunga esperienza e professionalità. E’ il caso delle merendine Vale, in tante diverse e golose proposte. Ricche di energie e di sapore, assicurano il giusto apporto di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali, grazie a un mix equilibrato di ingredienti di alta qualità e alla sapiente lavorazione, che non lascia niente al caso. La famiglia delle merendine Vale è anche molto numerosa, con tante fre-

sche idee, per permettersi il lusso di cambiare ogni giorno sapore. Dai soffici croissant lievitati naturalmente, ideali per iniziare al meglio la giornata, e ripieni di crema, cioccolato o marmellata, alle morbide pagnottelle, dal sapore genuino, ai fagottini. E non solo a colazione. Ogni momento della giornata è perfetto per un leggero plum cake allo yogurt, soffice e delicato (ma per i più golosi c’è anche quello arricchito con crema di latte), per i saccottini alla marmellata o al cacao tanto amati dai

bambini, o per una fragante treccia, con granelli di zucchero, lievitata naturalmente. E per un invitante rompidigiuno, niente di meglio delle crostatine, con morbida crema al cioccolato o con marmellata di albicocche. Trovi le merendine Vale, nelle pratiche ed eleganti confezioni da sei pezzi, ideali per tutta la famiglia, solo nel tuo supermercato di fiducia. Per garantirti la massima qualità e affidabilità, a prezzi sempre convenienti.

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una tira l’altra

a cura della chef Andrea Pellegrini, Associazione Cuochi Torino e Chef del Ristorante Q.B., Rivoli (To)

Colora le tue ricette Cubi di polenta al gorgonzola Cosciotti di pollo al miele TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

1 ora

bassa

280 kcal

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

30 min

bassa

430 kcal

INGREDIENTI PER 6 PERSONE

400 g di polenta istantanea 1,5 litri di acqua 1 cucchiaino di sale 300 g di gorgonzola noci tritate grossolanamente

4 cosce di pollo 40 g di miele 25 g di burro 25 g di olio d’oliva 2 spicchi d’aglio timo, rosmarino, maggiorana 2 cucchiaini di salsa di soia 3 cucchiai di senape sale pepe 2 limoni

Preparare la polenta versando tutta la farina nell’acqua salata in ebollizione. Mescolare con un cucchiaio di legno e lasciar cuocere a fuoco moderato per 8-10 minuti. Imburrare una teglia rettangolare bassa. Versare la polenta nella teglia, livellare e far raffreddare

per almeno 2 ore. Capovolgere la teglia, tagliare la polenta a cubi e mettere una fettina di gorgonzola tra uno strato e l’altro di polenta, poi spargere sopra le noci. Infornare alcuni minuti in forno preriscaldato a 180° e servire caldo.

Pulire bene le cosce di pollo, lavarle e strofinarle col burro. Metterle in un tegame con olio, aglio tagliato a pezzi e gli aromi sminuzzati; aggiungere sale, pepe, la salsa di soia e il succo di limone, lasciando il tutto a macerare per 20 minuti. Infornare a 180° per 50 minuti circa. A metà cottura (25 minuti) togliere dal forno, pennellare le cosce con miele e senape quindi rimettere in forno per altri 25 minuti e, di tanto in tanto, bagnare col sugo prodotto durante la cottura.

Spuma di zabaione

Dividere i tuorli dagli albumi e metterli in un tegame dal fondo spesso. Riporre gli albumi in una ciotola. Nel tegame unire lo zucchero ai tuorli, quindi montare con la frusta elettrica fino ad ottenere una crema. Aggiungere il Marsala, poi mettere il tegame sul fuoco, tenendo la fiamma molto bassa, e mescolare continuamente con un cucchiaio di legno, fino a portare al punto di ebollizione. Togliere dal fuoco e continuare a mescolare per un po’, poi lasciare raffreddare. Nel frattempo montare gli albumi a neve fermissima con 2 cucchiai di zucchero a velo e un pizzico di sale. Unirli allo zabaione, mescolando con movimenti verticali. Distribuire la spuma in 4 calici e tenere in frigo per almeno un’ora. Prima di servire spolverare di cacao e decorare con una foglia di menta.

TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

45 min

bassa

118 kcal

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

4 uova 60 g di zucchero 8 cucchiai di Marsala zucchero a velo sale cacao menta

TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

50 min

bassa

350 kcal

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

Tagliatelle 4 funghi porcini di medie dimensioni 1 spicchio d’aglio 2 cucchiai di olio di oliva 2 cucchiai di panna da cucina 1/2 bicchiere di vino bianco prezzemolo tritato pepe

Biscotti al miele, zenzero e cannella TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

95 min

media

290 kcal

INGREDIENTI PER 6 PERSONE 125 g di farina integrale 75 g di farina “00” 100 g di miele 80 g di burro 1 uovo 1 cucchiaio di lievito per dolci 2 cucchiaini di cannella in polvere 1 cucchiaino di zenzero in polvere zucchero di canna un pizzico di sale

Pulire accuratamente i funghi con uno straccio umido, aiutandosi con un coltellino per rimuovere eventuali grumi di terra, e tagliarli a listarelle. In una padella mettere due cucchiai d’olio di oliva, aggiungere uno spicchio d’aglio e un po’ di prezzemolo tritato. Far rosolare per qualche secondo a fuoco vivo e aggiungere i funghi. Sempre a fuoco vivace far saltare per qualche minuto prima di aggiungere il vino bianco. Far consumare il liquido di cottura di almeno la metà ed aggiungere la panna, prima di spegnere il fuoco. Mettere a cuocere le tagliatelle in abbondante acqua salata. Scolarle ancora al dente e porle nella padella con i funghi aggiungendo un po’ di acqua di cottura. Far cuocere per qualche minuto e disporre poi su un piatto di portata. Decorare con qualche foglia di prezzemolo e pepe appena macinato.

Setacciare le due farine con le spezie e il lievito e tenere da parte. Lavorare a crema il burro ammorbidito, aggiungere il miele tenuto in caldo per renderlo fluido e mescolare bene. Poi aggiungervi l’uovo sbattuto con un pizzico di sale e mescolare nuovamente. Aggiungere al composto le farine, un cucchiaio per volta, continuando a mescolare bene e con cura. L’impasto che ne risulterà sarà piuttosto denso, ma non ancora adatto ad essere impastato con le mani; metterlo in frigo e lasciarlo riposare una mezz’ora, dopodiché impastarlo brevemente con le mani su una spianatoia infarinata. Stenderlo con il mattarello e ricavare dalla sfoglia i vostri biscotti. Disporli sulla placca del forno ricoperta di carta forno e spolverizzare i biscotti di zucchero di canna. Infornare a 170° e far cuocere 12-15 minuti. Sfornare i biscotti e lasciarli raffreddare su una griglia prima di mangiarli.

TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

1 ora

bassa

165 kcal

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 8 fette di pane casareccio 2 peperoni gialli 3/4 pomodori ramati belli maturi 1 cucchiaiata di capperi salati 1 manciata di olive nere olio sale peperoncino basilico 2 cucchiai di concentrato di pomodoro

Sciacquare bene i capperi e tritarli. Snocciolare le olive e spezzettarle grossolanamente. Pulire i peperoni e tagliarli a listarelle. Pelare i pomodori e tagliarli a cubetti lasciandoli in un colino a sgocciolare. Tostare il pane sulla griglia o nel forno. Scaldare 2 cucchiaiate d’olio in una padella e soffriggere per poco tempo i capperi, le olive e il concentrato di pomodoro. Aggiungere i peperoni e farli appassire con fuoco allegro. Aggiungere i pomodori ben scolati; se piace più brodoso utilizzare anche l’acqua di vegetazione. Condire con sale e peperoncino, e servire la bruschetta calda con foglie di basilico fresco.

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una tira l’altra

Tagliatelle ai porcini

Bruschetta calda ai peperoni

una tira l’altra

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Mele al forno con ricotta TEMPO

DIFFICOLTÀ

90 min

media

Mele stregate

CALORIE

270 kcal

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 4 mele Golden 150 g di ricotta 50 g zucchero di canna 1 uovo 20 g di uvetta cannella noce moscata noci

Lavorare la ricotta con 40 g di zucchero, il tuorlo dell’uovo, abbondante cannella e una piccola grattata di noce moscata. Montare l’albume a neve ben ferma con una frusta elettrica e unirlo delicatamente alla crema di ricotta, aggiungendo l’uvetta.  Tagliare le calotte alle mele e scavarle con un coltellino in modo che rimanga attaccato alla pelle uno strato di polpa di circa 1,5 cm.  Tagliare a pezzetti la polpa tolta dalle mele, far cuocere per circa 10 minuti con lo zucchero rimasto, fino a ottenere un puré e unirlo alla crema di ricotta. Farcire le mele con il miscuglio e richiudere le calotte. Cuocere nel forno già caldo a 180° per 45 minuti. Decorare con qualche noce e servire le mele tiepide o a temperatura ambiente.

Halloween 2012 si avvicina. Perché non iniziare allora a cercare le migliori ricette per bambini come le “mele stregate”? Semplici da preparare e molto gustose, sono il dolce giusto per la festa. E piacciono molto anche ai più grandi. Dopo aver pulito le mele, infilzarle al centro con uno stecco da

spiedino. Mettere in un tegame 100 ml di acqua tiepida, 500 g zucchero e 50 g di miele, facendo sciogliere bene il tutto. Porre all’interno del tegame un termometro da caramello e quando la temperatura sarà arrivata a 100 gradi, aggiungere il colorante alimentare rosso, 1/2 cucchiaino di cannella e 4 chiodi di garofano. Mescolare e lasciar bollire a fuoco lento finchè la temperatura sarà arrivata a 150 gradi, quindi togliere il pentolino dal fuoco, eliminare i chiodi di garofano e ricoprire le mele col caramello. Sgocciolarle e adagiarle su un vassoio per lasciarle raffreddare.

Bistecche di maiale con le mele TEMPO

DIFFICOLTÀ

CALORIE

70 min

media

218 kcal

INGREDIENTI PER 6 PERSONE 6 bistecche di maiale senz’osso affettate sottili 2 mele Golden mezza cipolla aceto di mele miele di rosmarino semi di finocchietto rosmarino sale pepe succo di limone

Battere la carne, lavarla e cuocerla su una griglia rovente, rigirandola rapidamente su ambo i lati;

poi aggiungere sale, pepe, finocchietto e succo di limone. Lavare le mele, eliminare il torsolo, tagliarle a fette rotonde molto sottili. Affettare la cipolla. Disporre sul fondo di una teglia foderata di carta da forno le fette di mela. Irrorare con succo di limone. Unire quindi parte della cipolla. Mettere la carne e bagnarla di limone. Insaporire con sale e pepe bianco. Coprire con altre fette di mela, le cipolle e il miele. Infornare per 30 minuti a temperatura elevata.

IL CAVATORSOLI Indispensabile in ogni cucina, soprattutto per la buona riuscita decorativa dei piatti. È il cavatorsoli: un coltello semiconcavo, terminante con un tronco di cilindro, che consente di eliminare i torsoli dalle mele o dalle pere senza doverle tagliare, evitando così di rovinarle esteticamente. Può avere diverse lunghezze: il più corto è adatto alle mele, quello più lungo serve per ortaggi dalla forma allungata, come le zucchine. Il cavatorsoli è facilissimo da usare: si spinge il bordo all’interno della frutta o della verdura, e lo si ritira estraendo il torsolo.

cura di sè

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Autunno, il bello inizia adesso L’estate è ormai un lontano ricordo? Come vivere al meglio i primi freddi

di Ilaria Blangetti

I

l ritorno dell’aria fresca, i colori che cambiano, le giornate che si accorciano. L’autunno è una delle stagioni più interessanti dell’anno, anche se talvolta viene snobbata perché segna l’inizio della ripresa di tutte le attività, lavorative e scolastiche. Anche il nostro corpo deve riabituarsi alla quotidianità e alle ore di luce che diminuiscono.

Vivere in simbiosi con la natura

Per affrontare al meglio questo periodo, che spesso coincide con il rientro dalle vacanze estive, è necessario abituarsi ad atteggiamenti positivi per la nostra mente e per il nostro fisico. “Bisogna curare l’alimentazione che deve essere regolare e bilanciata, dormire le necessarie ore di sonno e continuare a svolgere attività all’aria aperta - commenta la psicologa Va-

leria Merati – perché la luce solare migliora l’umore”. È bene approfittare del tempo mite, della natura che si colora e delle giornate ancora gradevoli, infatti, per non rinchiudersi troppo presto in casa. Dalle passeggiate al parco alla corsa, da divertenti gite fuori porta all’equitazione, tutto vi aiuterà ad ossigenare i polmoni abituando gradualmente il fisico alla ripresa delle normali attività. Camminate semplicemente ascoltando lo scricchiolio delle foglie secche calpestate e rivolgete la testa al cielo, è un esercizio tanto banale quanto rilassante.

Il pilates non è solo una moda per vip

Oppure potete dedicarvi alla ginnastica. Il Pilates, ad esempio, è un metodo di allenamento che prende il nome del suo inventore e mette in-

cura di sè

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sieme danza, ginnastica, yoga e altre discipline orientali. Divenuta famosa per essere stata praticata da grandi star del ‘900, la ginnastica ancora oggi più amata dai vip aiuta soprattutto schiena e addominali. “Con il Flex Ring, meglio conosciuto come Magic Circle - spiega l’insegnante di Pilates Rosa Miecchi -, si possono eseguire esercizi che stimolano i muscoli delle gambe, delle braccia e del torace, attivando la cosiddetta Powerhouse, termine generalmente impiegato per indicare i muscoli addominali, i glutei e la muscolatura lombare e che rappresenta il centro di forza e di controllo del nostro corpo”. Ma anche se non avete un attrezzo, comodamente a casa, potete sdraiarvi su un fianco, appoggiare la testa su un braccio e sollevare la gamba superiore. Dopo averla portata verso il busto, espirate ed estendentela nuovamente. Ripetete l’esercizio dieci volte per gamba.

Nessuna dieta con i cibi del benessere

Ma la ginnastica può mettere appetito e allora è fondamentale scegliere bene cosa mettere in bocca, perché alla fin fine siamo quello che mangiamo! Il cibo, in effetti, non aiuta solo il fisico, ma è indispensabile anche per l’umore. Particolarmente indicata l’uva, consigliata soprattutto quella rossa che contiene melatonina. Il nettare degli dei è particolarmente apprezzato anche per fare ottimi massaggi: al resort Cà del Moro di Pontremoli (0187/832202) potete provare la vinoterapia. Ottimo, poi, il centrifugato di uva e mele, un vero concentrato di buon umore. Mangiate alimenti energetici come uova e carne e non dimenticate le fibre, utili per riadattare il metabolismo alla quotidianità ritrovata. La moda del momento si chiama “Mood Food” e consiste nell’associare gli stati d’animo al cibo nell’intento di mantenere sempre il sorriso sulle labbra. Secondo questa teoria non devono mancare nella dieta vitamina B12 e acido folico che si trovano nel salmone, ma anche nel pollo e nella carne bovina. Importanti anche gli alimenti antiossidanti come i legumi e cibi ricchi di vitamina D, principale vettore del buon umore, stimolata proprio dal sole. Anche se in autunno le ore di luce diminuiscono continuate a sorridere con la cioccolata, preferibilmente fondente. Non è un mistero che abbia una funzione stimolante, ma ora avete una scusa in più per gustarla senza sensi di colpa.

Vestirsi con i caldi colori dell’allegria

È vero, l’abito non fa il monaco, ma vestirsi in modo colorato e casual aiuta l’umore. “Contro le difficoltà date dal cambiamento di stagione la cromoterapia agisce come stimolante - sostengono i naturopati -. Perfetto il rosso, colore energizzante, bene anche il giallo e l’arancione, che stimolano reattività ed entusiasmo”. Se non amate essere notati e, quindi, vestire con tonalità sgargianti, provate ad intervenire sulla vostra casa: un lenzuolo dai colori caldi, dei piatti dalle tonalità sgargianti, un bel mazzo di fiori variopinti a decorare il salotto. Tutto può servire a incamerare i benefici dei colori nella vostra psiche.

Non è sempre la solita… palestra!

Prendersi cura di sé non è solo un piacere, è un dovere. Se in estate avete fatto i pigri, concedendovi lunghe dormite, ora è il momento di riprendere con l’attività fisica. Se scegliete di iscrivervi in palestra imponetevi, almeno per le prime due settimane, di andarci con calma: preferite gli esercizi in circuito, in modo da non annoiarvi, ed effettuate sempre la fase di riscaldamento, così da evitare strappi e stiramenti. Se poi siete annoiati dai soliti esercizi, ecco qualche simpatica novità per unire divertimento e sport. È l’allenamento amato dalla first lady Michelle Obama, e si chiama “Zumba fitness”: si tratta di una disciplina che mette insieme vari

stili di danza, da quelle caraibiche all’hip-hop, permettendo un elevato consumo di calorie e un’ottima azione tonificante. Tra le chicche pronte per l’autunno 2012 anche il trampolino elastico, in voga tra i più piccoli, trasformato ora in valido attrezzo per l’aerobica: potenzia i muscoli, diverte e migliora la circolazione. Lo Yoga della risata, invece, è una pratica inventata dal medico indiano Madan Pataria: l’obiettivo è abbinare alcuni esercizi tipici della disciplina orientale ai benefici della risata, migliorando la respirazione facendoci sentire più energici (www.yogadellarisata.eu). Si tratta di una risata simulata, facile da “diffondere” in gruppo, che si trasforma velocemente in una vera risata… un reale toccasana!

Saloni internazionali da Bologna a Parigi Dall’8 all’11 settembre a Bologna c’è Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale (www.sana.it), un’ottima occasione per scoprire il mondo dell’alimentazione biologica e del vivere naturale. Un evento non solo commerciale, ma anche culturale di importanza mondiale. Alimentazione, buon vivere e benessere

sono i punti di forza della fiera, che tra le tante proposte ha anche quelle che riguardano le terapie corporee ed energetiche e l’abbigliamento naturale. Per chi può spostarsi, invece, a Parigi, dal 4 all’8 ottobre, c’è Salon Zen, evento dedicato a scoprire le terapie per il benessere del corpo e dello spirito (www.salon-zen.fr).

la tua spesa

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vivere eco

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Muoversi eco con la bici Spostarsi sulle due ruote tutto l’anno? Non esistono più scuse per vivere in modo sostenibile anche in autunno di Ilaria Blangetti

T

ra caro gasolio e costi di manutenzione l’auto è diventata, sempre di più, un lusso. Perché allora non usare la bici per piccoli spostamenti in città, abbinando risparmio, attenzione all’ambiente e un po’ di sana attività fisica? La maggior parte degli spostamenti quotidiani, infatti, avviene su tratte inferiori ai 5 km, senza allontanarsi dal comune di residenza. Utilizzando la bici si possono risparmiare fino a 300 euro all’anno tra carburante e costi stimati di usura dell’auto, senza contare i benefici per l’ambiente. Se, poi, questo comportamento viene utilizzato anche per andare a fare la spesa o per spostarsi in centro per la sera, il risparmio è garantito.

Soluzioni per tutte le esigenze Per fare un semplice pic-nic o se si prevede di fare la spesa, la soluzione arriva dalla Germania: è la comoda “shopper” con le ruote da agganciare al retro della bici (www.andersen-shopper.de) e poi portare con sé all’interno del supermercato. Tra le soluzioni più gettonate ci sono le borse sottosella, quelle laterali e le sacche posteriori da attaccare al portapacco. Sul mercato sono disponibili centinaia di soluzioni, per tutte le tasche (dai 20 ai 200 euro) e in tutti i materiali. Se utilizzate la vostra bici anche per scampagnate o gite il consiglio è di acquistare sacche espandibili e impermeabili. Per le uscite serali meglio affidarsi al classico cestino in cui appoggiare la borsetta. Per por-

Qualche consiglio in nome della prudenza • Rispettate la segnaletica e pedalate, ove possibile, sulle piste ciclabili • Usate il campanello, quando necessario • Di sera e con il buio, rendetevi visibili con luci e accessori catarifrangenti • Segnalate le svolte con il braccio • Rispettate pedoni e automobilisti • Non parlate al cellulare, alla guida della bici si è comunque un autista

tare in sicurezza i vostri bimbi esistono pratici seggiolini, comode coperte impermeabili e parabrezza facili da montare e adatti ad ogni tipo di manubrio. Più cari (intorno a 300 euro), ma più pratici, i carrelli porta bimbi da agganciare con rimorchio alla bici. In Olanda, popolo di ciclisti, hanno inventato la bici-bus per portare i figli a scuola: otto set di pedali per i piccoli, la guida destinata ad un’autista, un supporto di motore elettrico per i tratti più impegnativi e una tenda per ripararsi nei giorni di pioggia… il gioco è fatto.

“Fa freddo? Prendo la macchina” Questa è una delle scuse più diffuse tra chi sceglie l’auto anche per piccoli viaggi. Non dimentichiamo, però, che nel Nord Europa oltre il 50% degli spostamenti avviene in bicicletta mentre in Italia, il Paese del sole, non arriviamo al 5%. Questione di cultura e di… attrezzatura! Ecco, allora, qualche consiglio. Il problema più grande è rappresentato dalla pioggia. Grazie alla tecnologia, però, non ci sono più alibi. Nei negozi specializzati potete trovare dei teli antipioggia per riparare le borse o coprire il sellino durante le soste (8-15 euro). Vestitevi con un semplice impermeabile e per la testa, se siete fresche di “trucco e parrucco” e non volete utilizzare un cappello, ancora una volta i tedeschi ci vengono in aiuto: c’è il simpatico ombrello a bolla, da appoggiare sulle spalle lasciando le mani libere (www.myhub.it). Infine non dimenticate i guanti.

Condividere con il bike-sharing In molte città italiane e del mondo, ormai, non ci sono davvero più scuse per non utilizzare le due ruote. Anche per chi non vuole affrontare la spesa di una bici o, semplicemente, non ha un luogo dove ricoverarla la sera, grazie al bike sharing può pensare ad un comodo noleggio. Condividere le biciclette è simbolo di mobilità sostenibile, di cultura dell’ambiente. I comuni che hanno già aderito al servizio propongono delle “stazioni” in vari punti della città dove è possibile prelevare e poi riposizionare la bici dopo l’utilizzo. In alcune città il servizio è gratis per un’ora, in altre anche per quattro o cinque. Per aderire alla “condivisione” è sufficiente, nella maggior parte dei casi, fare una semplice tessera nominale, coperta da assicurazione, con quote medie annue intorno ai 25 euro e la possibilità di ricaricarla se si sforano i minuti gratuiti di utilizzo del mezzo. Infor-

Rispetto e sostenibilità, anche in ufficio Otto ore, a volte anche di più. Sono quelle che ogni giorno passiamo al lavoro. Ecco qualche regola da mettere in pratica per un comportamento virtuoso che aiuterà a vivere eco anche in ufficio. Presta attenzione alla carta utilizzata: nella maggior parte dei casi è sufficiente archiviare virtualmente i documenti senza ricorrere

matevi delle modalità, dei costi e dell’attivazione del bike sharing all’ufficio mobilità del vostro comune di residenza. Pensate che, nonostante le nostre città siano inquinate e spesso pedalare significhi fare pericolosi slalom tra le auto, gli studiosi hanno scoperto che i benefici superano i fattori di rischio e in alcuni Paesi le ore di bicicletta sono diventate una medicina prescritta dal medico.

alla stampa. Imposta il computer e le altre tecnologie che utilizzi per lavoro (tablet e telefonini ad esempio) sulla funzione di risparmio energetico. Ricorda, inoltre, che alcuni comportamenti scorretti per l’ambiente sono dannosi anche per la nostra salute: per esempio fai attenzione alle luci che rimangono accese quando i locali potrebbero essere illuminati naturalmente e privilegia la luce naturale del sole che è un vero taccasana e non appesantisce la vista. Nel prossimo numero la rubrica “Vivere Eco” parlerà proprio di risparmio energetico in ambito lavorativo. Segnalaci spunti e riflessioni sull’argomento all’indirizzo di posta elettronica [email protected]: i suggerimenti più originali saranno pubblicati.

vivere eco

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famiglia e dintorni

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Quando l’agenda si riempie... Non è facile incastrare gli impegni di genitori e figli senza rischiare di perdersi di vista. Una soluzione può essere quella di svolgere delle attività insieme… di Fabrizio Pepino

B

en riposati dopo le vacanze estive, nel mese di settembre con l’inizio delle scuole ricomincia il vero anno sociale della famiglia, che si concluderà con l’arrivo della prossima estate. Tuttavia, prima di perdersi nelle nebbie autunnali è utile fare attenzione a canalizzare bene tutte quelle energie positive accumulate sotto l’ombrellone, in riva al lago o sulla cima di qualche monte, per evitare di farsi sorprendere sotto la pioggia non riuscendo a tornare a casa per aver riempito l’agenda di troppi impegni… L’organizzazione del tempo in famiglia, infatti, soprattutto in presenza di bambini e ragazzi, comporta che tutti i componenti siano particolarmente attenti alle esigenze gli uni degli altri, sia per sincronizzare i vari impegni senza sovrapporli, sia – soprattutto -

per evitare che l’agenda di ciascuno risulti così piena che alla fine si corra tutti il rischio di perdersi di vista.

Genitori, non riempite l’agenda dei vostri figli…

Secondo un’indagine condotta dal team di ricerca del pedagogista Robin Alexander su 750 famiglie inglesi per mappare l’infanzia di una nazione, i bambini di età compresa tra i 7 gli 11 anni “vengono forzati a crescere troppo in fretta e le prospettive riguardo alla società e al mondo in cui abiteranno sembrano sempre più incerte”. Senza contare che palestra, danza, basket, cinema, teatro, inglese e corsi vari di ogni genere e natura richiedono un incastro millimetrico per poter andare avanti e a volte bastano un semaforo rosso o un ritardo

famiglia e dintorni

30 I genitori non devono fare i compiti! Un’indagine condotta su un campione di centinaia di famiglie italiane, dice che il 67% dei genitori intervistati afferma di vivere con stress l’impegno dei compiti scolastici dei propri figli. In effetti, tra i mille impegni di un padre e una madre, c’è anche quello di stare dietro all’andamento scolastico dei propri pargoli. Ma dove sta il giusto equilibrio tra i doveri della scuola e quelli della famiglia? Daniela Lucangeli, genitore e psicologa, non ha dubbi: “Lasciarli soli in una stanza a studiare non va bene, ma è altrettanto sbagliato fare i loro compiti: bisogna star loro vicino, senza sostituirsi, si deve partecipare riconoscendone l’impegno e gratificandoli quando riescono nel loro lavoro. E se i compiti sono troppo difficili? Meglio avvertire serenamente l’insegnante. Demandare ai compiti a casa ciò che la scuola deve insegnare è un errore”. sul lavoro per far inceppare tutto il meccanismo. Le cose si complicano ulteriormente se si tiene conto che in famiglia bisogna anche trovare il tempo per le faccende di casa (spesa, bucato, cucina, pulizie, etc.) e che nella maggior parte dei casi i figli hanno bisogno dell’aiuto dei genitori per poter andare alla festa di compleanno della compagna di scuola o all’allenamento di calcio.

Il tempo libero non è quello privo di impegni

“L’agenda di molti tredicenni è diventata più fitta di quella di un amministratore delegato – spiega il sociologo Francesco Belletti – . I genitori se ne sentono rassicurati, perché il proprio figlio non butta via il tempo, ma qual è il tempo libero di un ragazzo con l’agenda così piena?”. Con la conseguenza che alla fine manca anche il tempo per la coppia, perché c’è sempre tanto da lavorare, c’è la casa da sistemare, i figli da seguire. “Si rischia cioè - continua Belletti, che è anche presidente del Forum delle associazioni familiari - di trasformare il tempo libero in tempo privo di impegni, in occasioni in cui non c’è niente da fare, anziché in quella favorevole circostanza in cui poter fare ciò che ci piace di più”. E allora? Niente di più semplice, la soluzione è a portata di mano! Liberiamo il nostro tempo per fare ciò che veramente ci piace, ne guadagneranno la nostra salute e i rapporti all’interno della famiglia…

Lezioni di cucina per tutta la famiglia

Un’idea interessante per evitare che gli impegni si accavallino tra di loro

è quello di fare insieme quelle attività che possono interessare diversi componenti della stessa famiglia. Stanno nascendo in varie città d’Italia delle associazioni che organizzano corsi di gruppo che possono coinvolgere genitori e figli. A Bergamo “Atuttotondo” propone “Baby Chef: con le manine in pasta”, un laboratorio di cucina di dieci lezioni a cadenza settimanale dedicato a mamme, papà e bambini con l’obiettivo di renderli partecipi nella creazione di semplici e veloci ricette insegnando allo stesso tempo l’educazione alimentare. “Un’attività di enorme valore educativo ed affettivo – scrivono gli organizzatori su www.atuttotondo.org - che vi permette di condividere momenti significativi con i vostri bambini”.

Inglese a domicilio per mamma e bambino

A Milano, invece, “OpenMinds” offre corsi di inglese a domicilio per mamma e bambini piccoli, già a partire dai 15 mesi di età! “Si tratta di svariate attività che la coppia fa insieme all’insegnante madre-lingua – si legge su www.open-minds.it -. L’efficacia di questo imparare-facendo è stupefacente, specie con i bambini piccoli!”. Se poi la mamma lavorasse e non avesse tempo a fare il corso in settimana, le insegnanti di OpenMinds sono disponibili anche il sabato e la domenica. Ma non bisogna per forza avere qualcosa da fare per valorizzare il tempo libero. Raffaele Costi di “Genitori Figli” scrive che dedicarsi vicendevolmente 10 minuti al giorno in modo autentico, senza fretta e senza interferenze di impegni sono più che sufficienti per conoscersi veramente.

Dall’America arriva il “Mom Coaching” e il metodo “Fifty- fifty” L’ultima tendenza per aiutare a sincronizzare l’agenda di famiglia arriva direttamente dagli Stati Uniti e prende il nome di “Mom coaching”. Nata all’interno delle grandi realtà aziendali americane, si è presto diffusa in altri ambiti della società e se ne sta cominciando a parlare anche in Italia. In pratica tutto ruota intorno alla figura del “mom coach”, una sorta di allenatore della madre, il cui compito è quello di guidare la mamma in un percorso di miglioramento fornendole stimoli e risorse per cercare nuove prospettive per affrontare le sue giornate. L’idea nasce dall’obiettivo dell’azienda di motivare i dipendenti favorendo la qualità del lavoro attraverso corsi mirati tenuti da professionisti, ma non si tratta di psicoterapia, piuttosto di una consulenza che può aiutare le mamme a trovare in se stesse le risorse necessarie per migliorare gli aspetti negativi della loro vita, conciliando in maniera ottimale gli impegni di lavoro con quelli familiari e personali. Per chi non volesse o potesse contare su un aiuto esterno, invece, una soluzione può essere seguire i consigli di una coppia di genitori americani che hanno elaborato un metodo che si chiama “Equally Shared Parenting”, un modello organizzativo della vita familiare basato sulla suddivisione degli impegni e delle incombenze al 50% e 50% tra moglie e marito. Anche in questo caso a beneficiarne saranno soprattutto i bambini…

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Come far felice il vostro cane... giocando Con la palla, nascondendovi in casa, correndo: ecco come divertirsi con il vostro amico a 4 zampe di Gilberto Manfrin

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l cane è un eterno Peter Pan: tutti noi sappiamo quanto gli piaccia giocare, cucciolo o adulto che sia. Il gioco garantisce esercizio, divertimento e una forte interazione con il padrone.

La parola magica: “Lascia!” Il gioco del cane comincia di solito con un invito, che l’animale esprime inchinandosi, o meglio, abbassando il muso fino a terra, stendendo in avanti le zampe anteriori e scodinzolando. Se avete iniziato da poco a giocare con il vostro nuovo amico, dovete sapere che se prima non avrà imparato ad obbedire al comando “lascia”, probabilmente non andrete molto lontano: è così, infatti, che potrete giocare con lui al “riporto”. Per insegnarglielo, cominciate a farlo

non appena farà cadere un giocattolo vicino a voi, subito dopo lodatelo e accarezzatelo. Fatelo ripetutamente fino a che il cane non assocerà il gesto di “lasciare la presa” con “lascia”, a quel punto potrete dare il comando e poi aspettare che il cane esegua. Un suggerimento: usate sempre il suo nome prima di dire “lascia”, così da fargli capire che è un comando rivolto a lui.

La “regola dei 7 giochi” Durante il gioco, è importante non annoiare il vostro cane e la “regola dei 7 giochi” vi potrà aiutare, differenziando ogni giorno il momento di svago. Potete cominciare comprando una pallina da lanciare. Se avete un cucciolo di pochi mesi, fate atten-

Giochi fai da te Fuori piove e non potete uscire con il vostro cane? Tre semplici parole: faida-te. Se guardate nel cassetto delle calze, ne troverete sicuramente alcune spaiate. Cosa farne? Basta utilizzarne quattro per creare una palla: prendendo la più lunga come calza base, spingete le altre tre all’interno e il gioco è fatto. Sebbene possa risultare curioso, è provato che i cani gradiscono l’odore dell’anice. Realizzate allora un “osso” al profumo di anice: intrecciate tra loro 3-4 pezzi di stoffa annodando le estremità e applicate alcune gocce di anice: il vostro cane si divertirà un mondo a “mordicchiare”. I giochi migliori sono anche i contenitori usa e getta già utilizzati, come quelli in plastica di cibi pronti o di bottiglie. Spazio all’inventiva!

33 Con il cane si gioca anche a frisbee “Il frisbee con il cane. Per giocare e divertirsi con lui”. Edito da De Vecchi, il libro di Sabine Bruns e Marcus Wolff, rac-

Una palla con ricompensa

Si chiama ‘Boomer Snackball’ la nuova palla-gioco ultraresistente che farà divertire i vostri cani. Interamente realizzata in caucciù o gomma, dispone al suo interno di un labirinto che impedisce che le “ricompense” che metterete in essa fuoriescano tutte in una volta. Il gioco per il vostro cane consiste nel mordere la palla facendola saltare e rotolare qua e là, finché non uscirà il croccantino o la caramella che vi avete inserito. Difficilmente uscirà più di una ‘sorpresa’ alla volta e il vostro cane giocherà all’infinito pur di ottenere l’agognato premio.

conta in 128 pagine come divertirsi con il proprio adorato cane giocando a frisbee. Imparerete a motivare al gioco il vostro cane e inizierete con lui allenamento e addestramento per poi passare alle tecniche di lancio e all’impostazione delle sequenze di esercizi. Una sezione particolare illustra la preparazione più adatta per partecipare alle gare e i criteri di valutazione che vengono utilizzati in questo genere di competizioni. Non solo libri: anche la tv insegna come convivere e stare bene con il proprio fedele amico. Per i bambini, in particolare, c’è ‘Missione Cuccioli’, in onda tutti i lunedì alle 21 su DeAKids (www.deakids.it/ missionecuccioli), sul canale 601 della piattaforma satellitare Sky. Grazie ad un dog-trainer professionista i bambini, accompagnati dai loro genitori, potranno imparare a convivere con il loro amico a 4 zampe, conoscendone i bisogni per stare in sintonia con lui. Possono prendere parte al programma tutti i bambini dai 7 agli 11 anni in possesso di un cane. È sufficiente scrivere all’indirizzo mail [email protected].

World animal day Si celebra il 4 ottobre la Giornata Mondiale degli Animali. La manifestazione vuole ricordare il rispetto per gli animali contrastando tutti quei fenomeni negativi e orribili come gli abbandoni, i bocconi avvelenati, la vivisezione, il commercio di contrabbando e l’importazione illegale di animali esotici o protetti. Molte le

iniziative previste nelle piazze d’Italia e nel mondo. Sarà anche possibile donare un’offerta a favore dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) tramite sms o telefono fisso.

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zione a utilizzare oggetti che possa afferrare, lanciandoli vicino in modo che non si allontani troppo da voi. Per fargli capire che ve li deve riportare, ogni volta che lo fa, dategli un biscottino per premio. Ci sono poi i giochi di lotta o da “tira e molla”. Giocare ad afferrare e contendere con il cane un oggetto è molto divertente anche per il padrone: gli permette di scaricare energia e stress, costruire abilità fisiche e mentali, oltre a migliorare il rapporto con voi. Il gioco dell’olfatto stimola anche la memoria: fate vedere o odorare una cosa uguale a quella nascosta e lui dovrà cercarla. Un altro gioco un po’ più sfizioso è quello del silenzio. Un biscottino in una mano e uno in un altra e lui deve indovinare la mano giusta, come con i bambini. Un classico è il nascondino: distraete il vostro cane, nascondetevi e quando sarete pronti chiamatelo. Vi cercherà e quando vi troverà scodinzolerà felice! E per mantenere agile e scattante il vostro fedele amico… a tutto jogging! Insegnategli a seguirvi quando correte o passeggiate in bicicletta, lo aiuterete a fortificare i muscoli. Indispensabile è infine il gioco sociale, cioè con un partner. Per i nostri amici a quattro zampe è molto importante poter giocare liberi senza guinzaglio con i propri simili.

week-end all’italiana

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L’autunno è la stagione ideale per visitare le Langhe

Langhe d’autunno la stagione è d’oro Un’asta che dà “peso” alla solidarietà Da oltre 10 anni l’evento che chiude la Fiera è l’Asta mondiale del tartufo. Si svolge la seconda domenica di novembre nel castello di Grinzane Cavour ed ha finalità benefica (nel 2011 le somme raccolte sono state devolute in parte a istituzioni filantropiche impegnate in campo sociale e in parte a alle popolazioni alluvionate della vicina Liguria). L’asta prevede la vendita al migliore offerente dei tartufi più belli raccolti nel corso della stagione e vede il confronto di Grinzane e di un’altra città, di solito in Usa o in Asia. L’ultimo tartufo in asta è quello che porta le quotazioni al livello delle centinaia di migliaia di euro per “trifole” che spesso sfiorano i 1.000 grammi di peso. di Beppe Malò

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e Langhe sono una meta ideale per passare un fine settimana all’insegna della ricerca del bello e del buono. Il territorio, infatti, può essere comodamente esplorato con una permanenza di due o tre giorni, perfettamente in grado di consentire una valutazione d’insieme del paesaggio collinare che si estende lungo la riva destra del Tanaro nel suo viaggio verso il Po. E di valutare se o quando mettere in agenda un altro viaggio verso la provincia di Cuneo, nel sud del Piemonte.

Suggestioni di colori e profumi Il suggerimento è quello di visitare le colline di Beppe Fenoglio e Cesare Pavese nel momento in cui sono più belle, più spettacolari, più colorate. La prima parte dell’autunno è quella dove è più favorevole il rapporto tra bellezza del paesaggio, ore di luce, temperature e in cui ha inizio la caratteristica stagione del tartufo. L’autunno, si dice in Langa, “è la nostra stagione d’oro”. Ed è vero. Sia per quanto riguarda i colori del paesaggio, sia per la ricchezza delle iniziative turistiche ed enogastronomiche che per la possibilità di praticare, in condizioni pressoché ideali, varie forme di turismo attivo. Dalle passeggiate, al trekking sui sentieri, al cicloturismo all’escursionismo a cavallo, le Langhe offriranno una livrea di colori caldi e cangianti con la posizione del sole che renderà ogni attività svolta una miniera di ricordi e di profonde emozioni.

week-end all’italiana

36 Tanti eventi intorno al tartufo La Fiera del Tartufo Bianco d’Alba è il più importante avvenimento della stagione turistica locale. Giunta all’edizione numero 82, quest’anno sarà inaugurata il 6 ottobre e proseguirà sino al 18 novembre. La Fiera celebra il Tuber magnatum Pico nella sua massima espressione. Una delle maggiori attrattive della Fiera è il mercato del tartufo nel centro storico, dove il prezioso tubero può essere acquistato

solo nei negozi specializzati o nel mercato coperto in via Vittorio Emanuele. Il tartufo fresco ha una stagione molto breve: inizia alla fine di settembre e si chiude con la prima abbondante nevicata. La Fiera è l’occasione per visitare Alba e assistere alla sfilata dei nove borghi della città, al Palio degli asini, che quest’anno si svolgerà domenica 7 ottobre, alla Giornata medievale e alle gare tra sbandieratori.

Bere, mangiare e dormire Soggiorno e gastronomia… non c’è che l’imbarazzo della scelta! Sono disponibili 10 mila posti letto, ma in alta stagione la prenotazione è d’obbligo (www.langheroero.it). Nelle Langhe non ci sono grandi alberghi ma un gran numero di bed and breakfast, agriturismi, piccoli alberghi e relais.

La ristorazione è di ottimo livello, l’importante è cercare le specialità della tradizione: carni, cacciagione, primi piatti di pasta, antipasti, formaggi e dolci. In stagione il tartufo è un piacevole obbligo da accompagnare ad un “grande rosso” come il Nebbiolo, il Barbaresco o il Barolo.

La “cura dell’uva” per prepararsi all’inverno Volendo, la cosa ha un gran numero di appassionati, si può persino prendere parte attiva alla vendemmia o sperimentare le possibilità della “cura dell’uva”. Si tratta di una terapia dolce che fa perno sulle proprietà dei grappoli del Dolcetto. Era di gran moda nei primi anni ‘50 e sta tornando ad appassionare. Si tratta di soggiornare qualche giorno in Langa, presso una cascina o un agriturismo, e praticare una dieta che prevede solo ed esclusivamente uva. I benefici, dovuti alla grande quantità di acqua, fruttosio, fibre e antiossidanti naturali contenuti nell’uva, saranno quelli di un’ottima dieta disintossicante e ideale per preparare il corpo alla stagione fredda.

Romantiche passeggiate e shopping nel centro Un breve soggiorno nelle Langhe sarà poi particolarmente felice per gli appassionati di fotografia che nei colori autunnali dei boschi, dei filari di pioppi, nel profilo delle colline, dei castelli e degli antichi borghi al tramonto troveranno infinite occasioni per mettere alla prova la propria creatività. Cosa vedere? Un buon consiglio è quello di seguire le tappe della Strada Romantica delle Langhe (www.stradaromantica. it, tel. 0173/799000): si parte da Neive e, toccando Treiso, si arriva a Barbaresco, Benevello, Sinio, Roddino, Murazzano, San Benedetto Belbo e Camerana. Nel percorso non potranno mancare Grinzane, La Morra, Serralunga, Novello e Monforte. Lasciate una mezza giornata per visitare Alba: una passeggiata nel centro storico vale il viaggio e consente un ottimo shopping!

La visita del WiMu, il museo del vino di Barolo Visitare il “WiMu”, il Wine Museum (www.wimubarolo.it, tel. 0173/386697) allestito presso il castello Falletti a Barolo, è un’esperienza indubbiamente sorprendente. Il WiMu è, a tutti gli effetti, un viaggio attraverso la tradizione e la cultura del vino, un percorso che si pone l’obiettivo di celebrare il vino attraverso 25 stanze che hanno il compito di coinvolgere il visitatore in modo interattivo. La visita inizia dal terzo piano del castello, dedicato ai “Tempi del vino”, poi passa al secondo dove si racconta del “Vino nella storia e nelle arti” e al primo dedicato alle vicende del Barolo, dei Conti Falletti, del Risorgimento italiano. Un ulteriore piano di scale porterà il visitatore nel “Tempio dell’enoturista”: grande sala di degustazione e vendita dell’Enoteca del Barolo. Una nota di merito va, infine, alle attività didattiche riservate alle scuole: laboratori innovativi ed esperienze multisensoriali in grado di coinvolgere anche i visitatori più giovani… un’idea originale e formativa per le gite scolastiche di bimbi e ragazzi.

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La Porta di Brandeburgo è il simbolo della capitale tedesca

Berlino,

la città dove tutto succede La maratona più veloce del mondo Il 30 settembre, oltre 40mila atleti gareggeranno per le strade e i parchi di Berlino nella trentottesima edizione della maratona più veloce del mondo. Qui l’anno scorso il keniano Patrick Makau Musyoki ha stabilito il record del mondo di specialità con il tempo di 2h3’38’! Berlino vive la maratona come una giornata di festa; oltre un milione di spettatori si assiepano ai lati del percorso e decine di band di musica dal vivo garantiscono un’atmosfera indimenticabile, attraverso la porta di Brandenburgo verso il traguardo, regalando momenti di grande euforia.

di Gilberto Manfrin

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on esiste altra città in Europa che negli ultimi anni si sia modificata quanto Berlino. Le attrazioni della capitale della Germania raccontano la storia di un’intera nazione, dalla Porta di Brandeburgo alla Cancelleria federale, a ciò che resta del Muro. Nella capitale tedesca si trovano i maggiori palazzi governativi, tra cui lo storico Reichstag (www.bundestag. de, ingresso libero dalle 8 alle 24, andate presto per evitare code), sede del parlamento tedesco. Da eleganti boulevard, camminando si approda in alternativi quartieri alla moda. Ma Berlino è caratterizzata anche da musei e da molte oasi verdi. Una città da visitare e da vivere. Con tanti avvenimenti.

Un immenso polmone verde Il quartiere Tiergarten prende il nome dal grande parco Tiergarten, il polmone verde di Berlino. Esteso per 210 ettari, qui troverete panchine isolate per chi cerca un angolo di quiete e mezzi a pedali (i velotaxi) per chi desidera girovagare in modo divertente. Il viale des 17 Juni attraversa completamente il parco fino alla Siegessaule, la colonna della vittoria. Tiergarten è il quartiere simbolo del rinnovamento e della modernità di Berlino. Il parco è la parte principale del quartiere: di giorno è animato e frequentato dai berlinesi che amano fare sport, rilassarsi e fare pic-nic tra i suoi viali e i suoi giardini.

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Infinite specie animali allo zoo della città Una gita a Berlino non può escludere una visita al Giardino zoologico di Berlino (in tedesco: Zoologischer Garten, Hardenbergplatz 8 - 10787), con la maggiore quantità di specie animali in un solo zoo nel mondo. Gli animali

La città dei musei Cultura e storia rivivono a Berlino. Capolavori d’arte dell’antichità e della modernità, ad esempio l’altare di Pergamo e il busto di Nefertiti, e ogni forma di sapere e di storia sono conservati all’interno degli oltre 170 musei. Inoltre, il centro della città e il quartiere Prenzlauer Berg, sono un continuo brulicare di nuove gallerie di notorietà mondiale. I musei nazionali sono stati divisi in 4 zone: Dahlem, Charlottenburg, Tiergarten e Mitte. A Dahlem ci sono i musei delle collezioni primitive ed extraeuropee. C’è poi il Kulturforum, dedicato alla pittura europea. L’isola dei musei è dedicata all’antichità.

sono tenuti in condizioni eccellenti

Uno sguardo… dall’alto

e, assolutamente da non perdere,

Volete ammirare la capitale a 360 gradi da oltre 200 metri di altezza? Basta salire sulla Torre della Televisione (aperta da marzo a ottobre, dalle 9 alle 24. Adulti 12 euro, bambini fino a 16 anni 7,5 euro, gli altri gratis) e girare all’interno della palla collocata quasi in cima alla struttura. Dall’alto della torre si possono ammirare i principali monumenti e la Potsdamer Platz, emblema del rinnovamento post bellico, circondata da grattacieli e sede del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Gli ascensori che vi porteranno sulla sommità corrono all’interno della struttura di cemento, ma non si fa in tempo ad avvertire la claustrofobia perché procedono molto velocemente. La Torre ospita anche un ristorante, dove potrete cenare ammirando la città illuminata da una prospettiva diversa.

la sezione degli animali notturni offre un’esperienza decisamente unica. Se andrete allo zoo con i bambini sarà imperdibile la loro espressione di meraviglia davanti al panda gigante. Adiacente allo zoo sono ambientate le storie del famoso film “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”.

Stinco di maiale alla birra Lo stinco di maiale alla birra è uno dei piatti prelibati della cucina berlinese. Ingredienti per 4 persone: 4 stinchi di maiale, un bicchiere di birra bavarese, spicchi d’aglio a piacimento, dragoncello, rosmarino, timo, olio extravergine, sale e pepe. Preparazione: cospargete di sale e pepe gli stinchi e frizionateli con l’aglio e le altre spezie in modo che si insaporiscano. Metteteli in una teglia con dell’olio, il rametto di rosmarino e qualche noce di burro. Infornate a 200° C in forno preriscaldato. Di tanto in tanto spennellate gli stinchi con la birra e fate rosolare. Lasciate cuocere per 2 ore circa fin quando non si formerà una crosticina croccante. Potrete accompagnare gli stinchi a crauti o purè di patate. Qualunque siano i vostri gusti non perdetevi i wurstel presso i chioschetti sparsi un po’ ovunque in città e i Kebab, specialità turca, preparati in modo magistrale in tutta Berlino.

Di quartiere in quartiere, la creatività omaggia la città Prenzlauer Berg è uno dei quartieri più alla moda di Berlino con giovani studenti, artisti eclettici, yuppie e turisti. Dalla fine del periodo comunista, il quartiere si è trasformato diventando il centro notturno e artistico della città. La Kurfustendamm è la più frequentata strada dello shopping di Berlino. Si tratta di un larghissimo viale nel quartiere di Charlottenburg. Qui si trova un po’ di tutto: dalle grandi firme ai negozietti anonimi. E c’è uno dei più importanti centri commerciale d’Europa: il Kadewe, la terza attrazione più visitata a Berlino dopo il Reichstag e la Porta di Brandeburgo. Particolarmente conosciuto e quasi leggendario è il sesto dei sette piani: il reparto delle prelibatezze. Circa 110 cuochi insieme a 40 pasticcieri e panettieri preparano per i clienti specialità culinarie su più di 30 banchi.

La cupola in cima al palazzo del Reichstag di Berlino

Speedminton: il nuovo gioco tendenza è nato a Berlino Lo sapevate che il nuovo gioco che sta facendo impazzire i giovani di tutta Europa è stato inventato proprio a Berlino? Ideato una decina di anni fa da un marinaio di Berlino, si chiama Speedminton. È un’alternativa al tennis, badminton o squash. È possibile giocare a Speedminton quasi ovunque e in ogni momento. Tutto ciò di cui i due giocatori hanno bisogno sono le racchette e una palla. Si può

giocare perfino di notte usando una palla fluorescente. Speedminton esiste già da qualche anno, ma sta diventando sempre più popolare e il suo sviluppo è in costante evoluzione. La palla, denominata “speeder”, è composta da plastica riciclata. Tutte le informazioni su punti di incontro, circoli e attrezzature sono disponibili presso la Speedminton GmbH (www. speedminton.it).

Al mercato di Mauerpark, dove si trova di tutto Siete alla ricerca di una miscela di autentiche cianfrusaglie, articoli di design e artigianali e non avete paura della folla? Il mercato di Mauerpark fa al caso vostro. Ha un ottimo ambiente ed è appropriato per quelli che, oltre a cercare cose economiche, vogliono rispolverare qualche articolo dal design nuovo. È adatto anche alla gente fashion che voglia fare della visita un’esperienza totale e godersi un cocktail su una comoda poltrona di vimini. La maggioranza dei venditori sono studenti e abitanti della zona che promuovono i loro articoli a prezzi economici. Un paradiso per gli amanti degli articoli più cool: dischi di musica primi anni ‘90, biciclette antiche e mobili per la casa.

2012 anno di anniversari: Berlino compie 775 anni 775 anni fa è stata documentata per la prima volta l’esistenza di Berlino. In occasione dell’anniversario, Berlino torna ad essere una città medievale. Il prossimo 28 ottobre, infatti, si terranno festeggiamenti con giochi di fuoco e suoni medievali che riporteranno il Nikolaiviertel, la più antica zona residenziale di Berlino, indietro nel tempo, quando questo quartiere costituiva l’intera area della città. Inoltre ai berlinesi verrà dedicata una mostra all’aperto intitolata “Stadt der Vielfalt” (“La città della diversità”). Non solo: l’antica Pergamo rivivrà all’Isola dei musei. Fino al 30 settembre, infatti, la vita quotidiana di quest’antica città riprenderà forma in un panorama a 360° di 22 x 100 metri con simulazione del giorno e della notte, musica e rumori.

Un angolo di pace dove rivive la memoria Si dice spesso che a Berlino è tanto difficile trovare un posticino tranquillo. Ma i luoghi del silenzio si trovano proprio dietro l’angolo. Ciò vale soprattutto per il cimitero ebraico di Weißensee (da lunedì a giovedì e la domenica, dalle 8 alle 17) un luogo meraviglioso di pace, di storia e di storie. Il più grande cimitero ebraico in Europa. Dietro all’ingresso si trova un luogo della memoria dedicato ai sei milioni di vittime dell’olocausto. Anche Berlino, ogni tanto, è capace di fermarsi.

Il mercato (Bernauer Straße 63-64, www.mauerparkmarkt. de, aperto tutte le domeniche, dalle 8 alle 18) gode di molta popolarità. Dopo avere girovagato per il mercato, concedetevi una passeggiata per Mauerpark: ci sono chioschetti che offrono delizie fresche e artigianali e c’è sempre qualche cantante o band ad allietare la giornata.

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LEGGERE E ASCOLTARE

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Libera il tuo tempo Ammaniti è salito sul treno dei racconti “Il romanzo è una storia d’amore, il racconto è la passione di una notte”. A Niccolò Ammaniti basta una metafora per spiegare l’ultimo libro uscito a fine aprile, la sua prima raccolta di racconti. I protagonisti delle 16 storie scritte dallo scrittore romano tra il 1993 ed il 2012 sono quasi sempre persone comuni (eccezion fatta per una presunta Alba Parietti incontrata a Villa Borghese) e appartengono alla quotidianità che vivono i suoi stessi lettori. Con “Il momento è delicato” lo scrittore romano abbandona per la prima volta il romanzo, che pure gli ha dato finora grandi soddisfazioni (“Come Dio comanda” ha vinto il Premio Strega nel 2007), per esplorare nuove strade della narrativa, ispirato da una passione che ha radici lontane, quando le raccolte tascabili di racconti comprate per poche lire nelle edicole delle stazioni, gli facevano compagnia nei viaggi in treno. “Quella era vera goduria - scrive -. E spero che la stessa goduria la possa provare anche tu, caro lettore, leggendo questa raccolta di racconti”. Niccolò Ammaniti, “Il momento è delicato” (Einaudi 2012), pp. 367, euro 17,50

Il cerchio della vita per diventare grandi L’autore irlandese di “The Commitments”, libro di successo portato sul grande schermo da Alan Parker, riparte da Dublino per spiegare con ironia agli adolescenti (ma anche agli adulti) il cerchio della vita, conducendo il lettore ad avere un rapporto più umano con la morte. Protagoniste de “La gita di mezzanotte”, romanzo quasi fantasy ricco di significato, sono tre donne (nonna, mamma e nipote) più una (la bisnonna già morta che riappare dall’aldilà quasi come un fantasma), che in un clima quasi irreale partono per un’avventura che li condurrà a familiarizzare con il ciclo della vita e ad accettare con più naturalezza l’inevitabilità della morte. La storia narra principalmente di Mary e della sua nonna ammalata gravemente in ospedale, ma anche di una mamma che non riesce a spiegare alla figlia che bisogna accettare il fatto che la vita, prima o poi, finisca. Toccherà alla bisnonna Tansey guidare una rocambolesca fuga notturna in auto, alla fine della quale l’adolescente Mary si ritroverà ad essere un po’ più donna. Roddy Doyle, “La gita di mezzanotte” (Salani 2012), pp. 158, euro 11

Cremonini canta tutti i colori dell’amore Il quarto album di Cesare Cremonini arriva a dieci anni esatti dallo scioglimento dei Lunapop, il gruppo che lo aveva portato al successo tra canzoni piene di vespe e giorni migliori. Ma anche se di tempo ne è passato Cremonini, pur essendo maturato sia umanamente che artisticamente, non ha perso i tratti distintivi del suo stile cantautorale, a metà strada tra la passione per i Beatles, le sonorità dei Coldplay e l’amore per la canzone italiana. Da buon arlecchino qual è, Cremonini ne “La teoria dei colori” parla sostanzialmente d’amore, colto in tutte le sue colorate sfaccettature: finito, cominciato, infinito, ricominciato. Allegro ma non troppo, rassegnato ma mai abbastanza, sofferente ma con la porta sempre aperta alla speranza, il menestrello bolognese racconta storie facili ma mai banali, semplici ma sempre profonde. Solo a forza di ascoltare e riascoltare le 11 canzoni dell’album ci si accorge che la teoria dei colori non è nient’altro che dare ad ogni colore un significato dell’amore. Cesare Cremonini, “La teoria dei colori” (Tre Cuori 2012), euro 15

Il ritorno al futuro degli Europe Con “Bag of bones” Joe Tempest & C. hanno definitivamente dato l’addio agli anni Ottanta, che avevano portato il gruppo svedese alla ribalta mondiale grazie al singolo “The final countdown”. Il nono disco degli Europe, infatti, segna un’altra svolta importante nel percorso artistico della band, che si era sciolta nel 1992. “Finalmente siamo riusciti ad esprimerci in maniera completa senza nessuna restrizione - ha detto il leader del gruppo -. Direttamente dal cuore e dall’anima. Ci è voluto un po’ di tempo ma ci siamo arrivati”. Le 11 canzoni inedite dell’album, infatti, restano fedeli alle origini hard rock della band ma, una volta abbandonate tastiere elettroniche e lacca per capelli, portano con sé molte influenze blues, grazie anche al notevole apporto della chitarra di John Norum. Insomma, chi si aspettava i vecchi Europe rimarrà sorpreso, ma sicuramente non potrà restare deluso da un album di assoluto valore artistico. Il tour europeo della band prevede ben quattro date in Italia a fine ottobre. Da non perdere l’esibizione all’Alcatraz di Milano. Europe, “Bag of bones” (Sony 2012), euro 15