Scheda "Atto Unico" - Comune di Roma

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31 ott 2013 ... ATTO UNICO Video-documentario di Gianfranco Capitta e Sandro Vanadia. Ingresso libero. UN VIAGGIO INEDITO NEL TEATRO ITALIANO.
GIOVEDI’ 31 OTTOBRE ORE 19:00 ATTO UNICO Video-documentario di Gianfranco Capitta e Sandro Vanadia Ingresso libero UN VIAGGIO INEDITO NEL TEATRO ITALIANO Due puntate in cui il teatro contemporaneo italiano si fa protagonista del piccolo schermo. Due affermati drammaturghi presentano le loro commedie con un linguaggio innovativo che coniuga cinema, grafic novel e cartoon. Gli autori sono Emma Dante con “Carnezzeria” e Fausto Paravidino con “La malattia della Famiglia M”. Le pièce sono messe in scena dagli attori, allievi o diplomati, dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. L’autore interviene, racconta e si confronta con gli interpreti, sulle note del pianoforte della jazzista Rita Marcotulli.

“LA MALATTIA DELLA FAMIGLIA M” di Fausto Paravidino PERSONAGGI E INTERPRETI Maria: Monica Belardinelli Marta: Sarah Sammartino Fulvio: Giacomo Rabbi Fabrizio: Alessandro Scaretti Gianni: Alessandro Casula Luigi: Nicola Pannelli INTERVENGONO: Fausto Paravidino, Gianfranco Capitta, critico teatrale e Gilberta Alpa, psicoterapeuta.

Lo spettacolo è un ritratto iperbolico delle solitudini e incomprensioni di una famiglia, dei silenzi che sostituiscono la parola, si appropiano della tavola, del telefono, degli amori. Una storia narrata da un medico di provincia, il cui mestiere è quello di ascoltare, storie che non riescono ad essere raccontate ad altri, e che lui non può sperare di invertire, di curare, facendosi moderno sciamano di un paese tagliato in due dalla statale. Si limita a registrarle nella sua testa. Stanco di questo, lascerà il tranquillo paese di provincia per ritrovare il senso del suo mestiere in Africa “CARNEZZERIA” di Emma Dante PERSONAGGI E INTERPRETI Nina: Manuela Lo Sicco Ignazio: Massimo Odierna Toruccio: Giuseppe Tantillo Paride: Claudio Garrubba INTERVENGONO: psicoterapeuta.

Emma

Dante,

Gianfranco

Capitta,

critico

teatrale

e

Vittoria

Quondamatteo,

Al centro della scena tre fratelli e una sorella. Dalla morte dei genitori hanno sempre condiviso tutto, nel bene ma soprattutto nel male. Ad essere narrati sono i rapporti di amore e odio morbosi, che i tre ragazzi hanno con la sorella (Nina). Nina è in abito da sposa e viene portata a spalle, quasi cadaverica, sulla scena dai tre. La ragazza è incinta e promessa sposa ad un marito che non ha mai visto. La natura di Nina è remissiva, pronta ad accettare tutto e stare ai soprusi dei fratelli, che a loro volta si rivelano violenti ed ignoranti. L’epilogo è triste come la società che ha concepito questi personaggi. Nel 2002 lo spettacolo ha vinto il premio Ubu come migliore novità italiana.