Sistema di Gestione Ambientale

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norma Iso 14001, ma che richiede un impegno maggiore. La norma internazionale ... dichiarazioni ambientali; la Iso 14063 per la comunicazione ambientale.
Corso I.F.T.S. “TECNICO SUPERIORE PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE” Modulo

CERTIFICAZIONE DI QUALITA’ DEI PROCESSI PRODUTTIVI ED AMBIENTALI – 2a Parte Dott. Ing. Giuseppe Patti

ANNO FORMATIVO 2012 - 2013

I MECCANISMI VOLONTALI PER LA GESTIONE AMBIENTALE

I MARCHI AMBIENTALI La politica ambientale prevede strumenti finalizzati a stimolare una maggiore coscienza ecologica da parte delle imprese. Tra questi vi sono i sistemi di certificazione ambientale.

I MARCHI AMBIENTALI Si tratta di meccanismi volontari che consentono alle strutture rispettose dell'ambiente di ottenere un vero e proprio marchio che certifica l'eco-qualità: Dei loro processi produttivi (marchio ambientale d'impresa)

Dei loro prodotti (marchio ambientale di prodotto)

IL MARCHIO AMBIENTALE D’IMPRESA L'impresa che intende adottare un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) può farlo decidendo di aderire ad uno dei due sistemi: La norma internazionale dettata dalla ISO 14001 (a cui si sono aggiunte la Iso 14004 sui sistemi di gestione ambientale Linee guida generali su principi, sistemi e tecniche di supporto; le Iso 14030 per la valutazione delle prestazioni ambientali; le Iso 14020 che disciplina diversi tipi di etichette e di dichiarazioni ambientali; la Iso 14063 per la comunicazione ambientale. La norma comunitaria prevista dal Regolamento EMAS (Eco Management and Audit Scheme, previsto dal regolamento 1836/93/CEE, poi sostituito dal regolamento 761/2001/CE), che ingloba il sistema di gestione ambientale conforme alla norma Iso 14001, ma che richiede un impegno maggiore.

I SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 14001

LA CERTIFICAZIONE ISO 14001 La ISO 14001 è una norma internazionale di carattere volontario, applicabile a tutte le tipologie di imprese, che definisce come deve essere sviluppato un efficace sistema di gestione ambientale. La versione 1996 della norma è stata rivista e sostituita dalla nuova versione ISO 14001:2004 (recante "Sistemi di gestione ambientale Requisiti e guida per l'uso"), pubblicata il 15 novembre 2004.

NB. NB.Le Lecertificazioni certificazionididiconformità conformitàalla allanorma normaUNI UNI EN ENISO ISO14001:1996 14001:1996(vecchia (vecchia edizione) hanno cessato di avere validità il 15 maggio 2006. edizione) hanno cessato di avere validità il 15 maggio 2006.

LA NORMA UNI EN ISO 14001:04 Il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) definito dalla ISO 14001 si basa sul fondamentale impegno dell'alta direzione aziendale verso: La conformità legislativa La prevenzione dell'inquinamento Il miglioramento continuo

IlIlnumero numerodidiaziende aziendeche chehanno hannoscelto sceltodidioperare operarecon conquesta questalogica logicaèèinincontinua continuacrescita crescitaed edinin certi certimercati, mercati,come comel'area l'areaasiatica, asiatica,ililGiappone Giapponesoprattutto, soprattutto,ed edinincerti certisettori, settori,come comeililchimico chimico eequello automobilistico non è più pensabile operare su scala globale senza un SGA sviluppato quello automobilistico non è più pensabile operare su scala globale senza un SGA sviluppato secondo secondoi irequisiti requisitidella dellaISO ISO14001. 14001.

LA STRUTTURA DI UN SGA Ogni Sistema di Gestione Ambientale è costituito da: – Dichiarazione di politica ambientale che dimostra la volontà dell’Organizzazione di farsi carico dei problemi ambientali derivanti dalla sua attività; – Analisi Ambientale Iniziale che serve ad identificare gli aspetti ambientali di un’Organizzazione, cioè quegli elementi della sua attività suscettibili di influenzare l’ambiente, e di identificare fra questi quelli significativi, cioè che danno o possono dar luogo ad una modificazione significativa dell’ambiente; – Piani di miglioramento che dettagliano e traducono in pratica gli obiettivi di miglioramento che l’Organizzazione si è posta; – Manuale non esplicitamente richiesto dalla norma, che funga da guida e da contenitore per le varie procedure; – Procedure e Istruzioni Operative che definiscono chi, come, quando vanno svolte le attività che costituiscono i vari requisiti della norma di riferimento; – Registrazioni per “documentare” che il sistema ha trovato applicazione concreta.

LO SCHEMA DELL’ISO 14001 Dalla definizione di una politica ambientale che chiarisca quali siano gli impegni e la volontà, seguono le seguenti fasi: – la pianificazione: in essa si definiscono gli obiettivi di miglioramento e ci si pongono traguardi; – l’attuazione e il funzionamento: in essa si esegue quanto stabilito, secondo le modalità definite dal SGA; – il controllo e le azioni correttive: in essa si sorveglia che il sistema trovi attuazione secondo le modalità specificate; – il riesame della direzione: in questa fase si verifica l’adeguatezza del sistema, si individuano eventuali necessità e modifiche e si fissano nuovi obiettivi.

LA SPIRALE DI DEMING (Il ciclo ricomincia partendo da un livello più alto)

La ruota di Deming Pianifica Esegui

UNI EN ISO 14001

Riesamina Controlla

LA CERTIFICAZIONE Nel sistema di accreditamento vigente in Europa gli Organismi di Certificazione (OdC) vengono accreditati dal SINCERT, Ente di accreditamento che effettua i controlli sulla regolarità dell’attività di certificazione. La certificazione ISO 14001 avviene in due fasi:

Visita preliminare (fase 1)

Visita di certificazione (fase 2) La Lacertificazione certificazionedura dura33anni annieerichiede richiedevisite visiteperiodiche periodichedidisorveglianza. sorveglianza.

I SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE SECONDO IL REGOLAMENTO EMAS

IL REGOLAMENTO EMAS - 1/2 Il Regolamento 761/2001 è uno schema volontario applicabile, a livello UE ed EEA, a tutte quelle organizzazioni - pubbliche o private - che vogliono valutare, monitorare e migliorare le proprie prestazioni ambientali. Rispetto alla ISO 14001, il Regolamento EMAS pone una forte attenzione agli aspetti di comunicazione verso l'esterno, che si concretizzano principalmente con la diffusione della Dichiarazione Ambientale, convalidata da un Verificatore Accreditato a livello nazionale (per l'Italia l'accreditamento viene rilasciato dall'APAT- Agenzia per la Protezione dell‘Ambiente e per i servizi Tecnici).

IL REGOLAMENTO EMAS - 2/2 Il 27 aprile 2001 è entrato in vigore l‘EMAS 2 di cui al Regolamento europeo n. 761/2001/CE (modificato nel 2002 e nel 2004) che ha sostituito il precedente Regolamento EMAS 1836/93/CEE. Le novità fondamentali introdotte: – la partecipazione ad EMAS è aperta a qualsiasi organizzazione (non solo per il settore industriale) che intenda migliorare le prestazioni ambientali complessive; – le organizzazioni certificate possono utilizzare il logo EMAS sulle informazioni e sulle dichiarazioni ambientali convalidate, sull'intestazione di lettere, su informazioni pubblicitarie, per la pubblicità dei prodotti, delle attività e dei servizi; – con una serie di condizioni assicura l'integrazione tra le norme internazionali ISO 14001 e EMAS.

IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA OHSAS 18001

LA BASE GIURIDICA •





Art. 2087 del Codice Civile: l’imprenditore ha l’obbligo di “adottare

nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. Art. 437 del Codice Penale: “Chiunque omette di collocare impianti,

apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri od infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito con la reclusione da 6 mesi a cinque anni. Se dal fatto deriva un disastro od un infortunio, la pena è della reclusione da tre a dieci anni.” Costituzione della Repubblica Italiana, art. 41: “L’iniziativa privata

economica è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

L’organo L’organopreposto prepostoalalcontrollo controllodegli degliadempimenti adempimentiininmateria materiadidisicurezza sicurezzaed edigiene igienedel dellavoro lavoroèè ililServizio ServiziodidiPrevenzione PrevenzioneeeSicurezza Sicurezzadegli degliAmbienti AmbientididiLavoro Lavorodell’ASP. dell’ASP.

D.LGS. 81/2008: Testo Unico in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro •



La norma, in attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123, ha riformato, riunito ed armonizzato abrogandole, le disposizioni dettate da numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro succedutesi nell'arco di quasi sessant'anni, al fine di adeguare il corpus normativo all'evolversi della tecnica e del sistema di organizzazione del lavoro. In ambito legislativo, la denominazione Testo Unico è tra l'altro erronea, in quanto la sicurezza è di competenza concorrente tra Stato e Regioni, ai sensi dell'art. 117 comma 3 della Costituzione Italiana; difatti all'art. 1 comma 2 si sottolinea la clausola di cedevolezza di questo decreto legislativo, ovvero nel caso in cui un soggetto con competenza in materia di sicurezza (Regione) legiferi in opposizione al d.lgs. 81/2008, esso viene a decadere sul territorio di competenza dell'organo legiferante. IlIl Testo Testo Unico Unico ha ha previsto previsto l'abrogazione l'abrogazione (con (con differenti differenti modalità modalità temporali) temporali) didi numerose numerose normative tra cui il Decreto legislativo 19 settembre 1994 n. 626. normative tra cui il Decreto legislativo 19 settembre 1994 n. 626.

PRECEDENTE QUADRO NORMATIVO I NONNI D.Lgs. 547/55 (Prevenzione infortuni sul lavoro) D.P.R. 164/55 (Infortuni sul lavoro nelle costruzioni) D.Lgs. 303/56 (Igiene del lavoro) I FRATELLI D.Lgs. 645/96 (Prevenzione donne e fanciulli) D.Lgs. 532/99 (Lavoro notturno) D.Lgs. 345/99 (Protezione dei giovani sul lavoro)

I CUGINI

IL SOVRANO D.Lgs. 626/94 (Sicurezza sui luoghi di lavoro) I FIGLI D.M. 636/98 (Università) D.M. 450/99 (Settore statale) D.Lgs. 271/99 (Marittimi) D.Lgs. 272/99 (Portuali) D.Lgs. 298/99 (Pesca) I NIPOTI Decreti ministeriali per le disposizioni tecniche Circolari Ministeriali interpretative e di chiarimento

D.Lgs. 277/91 (Piombo, amianto e rumore) D.Lgs. 494/96 e D.Lgs. 528/99 (Prevenzione nei cantieri mobili)

LA CERTIFICAZIONE OHSAS 18001 È una Certificazione appositamente studiata per aiutare le aziende a formulare obiettivi e politiche a favore della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori (SSL), secondo quanto previsto dalle normative vigenti e in base ai pericoli ed ai rischi potenzialmente presenti sul posto di lavoro. La certificazione OHSAS 18001 (Occupational Health and Safety Assessment Series) definisce i requisiti di un Sistema di Gestione della SSL. Tali requisiti verranno implementati dall'azienda e verificati da un Ente qualificato a rilasciare il relativo Certificato di Conformità.

LA CERTIFICAZIONE OHSAS 18001 Lo standard OHSAS 18001, frutto del lavoro congiunto di Enti di Normazione Nazionali, Enti di Certificazione ed esperti consulenti, è stato sviluppato per rispondere ad una precisa domanda del mercato che chiedeva uno standard univoco per i Sistemi di Gestione della SSL. Nell'aprile 1999 è dunque nato l'OHSAS, uno standard conforme ai principi indicati nella specifica BS 8800, la Guida ai Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori edita nel 1996 dal British Standards Institution. In seguito, nel gennaio 2000, è stata pubblicata un'apposita guida al nuovo standard dal titolo "OHSAS 18002: Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori - Linee guida per l'implementazione dello standard OHSAS 18001".

LA CERTIFICAZIONE OHSAS 18001 Possono ottenere la certificazione OHSAS 18001 le aziende di ogni dimensione, operanti in qualsiasi settore di attività che desiderano: – dotarsi di un Sistema di Gestione della SSL al fine di tutelare tutti coloro che si trovano più facilmente esposti a rischi per la salute e la sicurezza nello svolgimento delle rispettive mansioni; – implementare, gestire e migliorare nel tempo un Sistema di Gestione della SSL; – assicurare la conformità con quanto stabilito dalla propria politica di SSL; – dimostrare all'esterno la propria conformità. – certificare il proprio Sistema di Gestione della SSL avvalendosi di un'organizzazione indipendente.

LA CERTIFICAZIONE OHSAS 18001 I requisiti imposti dallo standard OHSAS dovranno trovare completa applicazione in ogni Sistema di Gestione della SSL. L'applicabilità della certificazione dipenderà da diversi fattori, fra i quali la politica di SSL definita, il tipo di attività svolta e le condizioni nelle quali l'azienda si trova ad operare. La norma OHSAS 18001 è pienamente compatibile con gli standard ISO 9001 per i Sistemi di Gestione della Qualità e ISO 14001 per i Sistemi di Gestione Ambientale. In questo modo le aziende che lo desiderano possono integrare agevolmente fra loro questi tre diversi sistemi di gestione.

I COSTI DELLA NON SICUREZZA 

COSTI DIRETTI: 1. perdita di produzione 2. danni alle strutture ed ai macchinari 3. formazione per il personale sostitutivo 4. ore di straordinario per recuperare la perdita di produzione 5. aumento del premio di assicurazione 6. spese legali 7. rimborso danno biologico



COSTI INDOTTI: 1. danno di immagine 2. insoddisfazione del cliente per eventuali ritardi o disservizi nella fornitura 3. calo di morale e del senso di attaccamento del personale 4. problemi giudiziari: incriminazione penale ed eventuale condanna

IIcosti costisostenuti sostenutidalle dalleorganizzazioni organizzazionisono sonoilil45÷60% 45÷60%del delcosto costocomplessivo. complessivo.

I BENEFICI DELLA SICUREZZA  miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei cicli produttivi;  migliore “qualità” dei prodotti/servizi realizzati;  riduzione dell’impatto ambientale della produzione;  ottimizzazione delle risorse investite in sicurezza;  diminuzione delle ore lavorative perse per infortuni e malattie;  minori danni a strutture, macchine, produzione per incidenti;  maggiore attaccamento dei dipendenti all’azienda;  Autorealizzazione;  diminuzione dei problemi durante i controlli delle autorità di vigilanza;  creazione di una immagine “responsabile” dell’organizzazione.

LA RUOTA DI DEMING DO DO (realizzare) (realizzare) “implementazione “implementazionedidi quanto quantopianificato” pianificato”

PLAN PLAN (pianificare) (pianificare) “analisi “analisidel delproblema problemaee pianificazione pianificazionedelle delle attività” attività”

CHECK CHECK (controllare (controllareee verificare) verificare)“controllo “controlloee verifica verificadei deirisultati” risultati”

ACT ACT (agire per (agire percorreggere) correggere) “riesame e correzione” “riesame e correzione”

IL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA

SISTEMA INTEGRATO O INTEGRAZIONE DI SISTEMI?

La formula più corretta è:

“SISTEMA DI GESTIONE AZIENDALE”

che deve avere come obiettivo generale il benessere della società e del territorio di appartenenza.

I MOTIVI PER L’INTEGRAZIONE - 1/2 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » »

Sfruttare le sinergie a livello operativo e gestionale; Ottimizzare la gestione delle risorse; Eliminare la duplicazione di procedure; Ridurre le diseconomie; Evitare sovrapposizioni e contrasti di ruoli; Minori conflittualità tra gli obiettivi delle varie aree; Correlare e ridurre la documentazione; Procedure gestionali e istruzioni operative più chiare e complete; Razionalizzazione nell’organizzazione aziendale; Disporre di un archivio aggiornato e completo di norme su ambiente e sicurezza; Definire un unico Piano di audit interni; Effettuare le verifiche ispettive interne integrate; Definire azioni correttive e preventive coerenti; Prevedere e gestire le situazioni di emergenza; Definire programmi globali di addestramento; Maggiore coinvolgimento; Coinvolgere la Direzione in un unico riesame; Vantaggio competitivo; Valorizzazione dell’immagine aziendale; Ridurre i tempi e i costi relativi alle visite dei certificatori.

I MOTIVI PER L’INTEGRAZIONE - 2/2

• Perché la QUALITA’ del prodotto soddisfi il cliente. • Perché l’attività dell’azienda rispetti l’AMBIENTE. • Perché l’attività dell’azienda si svolga in SICUREZZA.

LE INTERAZIONI

LE PARTI COMUNI ISO 9000

ISO 14000

OHSAS 18001

1

Identificazione processi

Analisi ambientale iniziale

(Esame iniziale) valutazione dei rischi

2

Politica della qualità

Politica ambientale

Politica di SSL

3

Piano della qualità

Programma ambientale

Programmi di SSL

4

Organizzazione e personale

Organizzazione e personale

Organizzazione e personale

5

Procedure e documentazione

Procedure e documentazione

Procedure e documentazione

6

Procedure per il controllo operativo

Procedure per il controllo operativo

Procedure per il controllo operativo

7

Formazione e informazione

Formazione e informazione

Formazione, informazione, coinvolgimento

8

Audit

Audit

Audit

9

Comunicazione esterna

Comunicazione esterna

Comunicazione esterna

IL SISTEMA DI GESTIONE DELL’ENERGIA NORMA ISO 50001

LA NORMA ISO 50001: CENNI Nel 2011 è stata emanata la norma ISO 50001:2011: il nuovo standard internazionale per la gestione dell'energia. La ISO 50001 è una norma valida a livello mondiale e prende il posto della precedente EN 16001:2009 norma emanata dal CEN/CENELEC e valida esclusivamente in ambito europeo. Lo standard ISO focalizza l’attenzione sulle prestazioni dell’organizzazione, il rendimento energetico nello specifico, e soprattutto richiede che la promozione dell’efficienza energetica venga considerata lungo tutta catena di distribuzione dell’organizzazione e, importante novità, che sia un requisito da richiedere ai propri fornitori. La Lastruttura strutturadidifondo fondodella dellanorma normaèèlalastessa stessadelle delleprecedenti: precedenti:ililmodello modellodel delciclo ciclodi diDeming Demingee l'approccio l'approccioPlan-Do-Check-Act. Plan-Do-Check-Act.

FINE 2A PARTE