SLIDE Intelligenza Emotiva

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nostro tempo è che un alto IQ porti a equilibrio emotivo e maturità mentale. ... Il concetto di Intelligenza Emotiva .... SECONDO GOLEMAN L'INTELLIGENZA.
Considerate questo: Nel gennaio 2000, Time Magazine ha votato Albert Einstein "Persona del Secolo". Mentre i suoi risultati scientifici sono certamente formidabili, essi non hanno prodotto nulla di essenziale per la felicità umana. Perché premiamo la razionalità al di sopra del cuore e dell'anima? Il fatto che un alto IQ è spesso stato trovato in correlazione con la depressione non depone a favore dei suoi vantaggi adattativi. C'è di più, l’IQ ha uno scarso valore predittivo circa il successo nelle relazioni umane, non ha nulla a che fare con la soddisfazione nella vita o la salute fisica e psicologica. Uno dei più comuni e tristi malintesi del nostro tempo è che un alto IQ porti a equilibrio emotivo e maturità mentale. (Robin Grille, IQ Is Only Half The Picture: Cultivating your Child's Emotional Intelligence, The Natural Child Project, http://www.naturalchild.org )

LA NOZIONE DI INTELLIGENZA EMOTIVA DERIVA DALLA MESSA IN DISCUSSIONE, DA PARTE DELLE SCIENZE SOCIALI E BIOLOGICHE, DI UN MODELLO DI INTELLIGENZA BASATO UNICAMENTE SULLE COMPETENZE LOGICO FORMALI

NON SEMPRE IL PENSIERO FORMALE, SECONDO PAPERT È LO STRUMENTO PIÙ APPROPRIATO NÉ QUELLO PIÙ POTENTE PER TUTTI

UNA ELEVATA COMPETENZA LOGICA FORMALE NON GARANTISCE UNA VITA RELAZIONALE SODDISFACENTE, UNO SVILUPPO ARMONICO DELLE PROPRIE CAPACITÀ, IL SUCCESSO NEL LAVORO E NELLA SOCIETÀ, LA CAPACITA’ DI APPRENDERE E DI UTILIZZARE I PROPRI APPRENDIMENTI LE COMPETENZE LOGICO FORMALI NON SONO NEPPURE UN INDICATORE UNIVOCO DI EQUILIBRIO EMOTIVO E DI MATURITÀ MENTALE

Il concetto di Intelligenza Emotiva nacque nel 1990 ad opera di due Psicologi, Peter Salovey e John Mayer, che la definirono – per la prima volta in termini ufficiali – come la “capacità di monitorare e dominare le Emozioni proprie e altrui e di usarle per guidare il pensiero e l'azione”.

L’intelligenza emotiva secondo Peter Salovey e John Mayer 1. Percezione , valutazione ed espressione delle emozioni La capacità di riconoscere correttamente le informazioni emotive verbali e non verbali in se stessi e negli altri e quella di esprimerle è fondamentale per poter sviluppare una buona Intelligenza Emotiva

2. Facilitazione emozionale del pensiero: cioè usare le emozioni per facilitare il pensiero Le Emozioni entrano a far parte del sistema cognitivo sia come sentimenti pensati, come nel caso in cui qualcuno pensi: "Io sono un po’ triste adesso”, sia come nelle percezioni alterate di una persona triste che pensa: "Sono inutile”. Questo aspetto dell’ Intelligenza Emotiva si riferisce alla capacità di sfruttare le Emozioni nella risoluzione di problemi, nel ragionamento, nel prendere decisioni e nei momenti creativi.

3. Comprensione e analisi delle emozioni: coinvolgimento della conoscenza emotiva Dato che le Emozioni formano un ricco e complesso sistema di simboli, capire le Emozioni significa saper rielaborare a livello cognitivo il proprio e l’altrui sistema emozionale: cioè essere capaci di identificare le Emozioni con le parole corrispondenti, riconoscere le relazioni fra i vocaboli del lessico affettivo e tra i componenti delle famiglie emotive che sono insiemi sfocati … capire in che relazione sono più Emozioni tra di loro e come si modificano col tempo.

4. Regolazione consapevole delle emozioni che promuove la crescita emozionale e intellettiva Gestire le Emozioni significa saper “utilizzare” e convivere con le Emozioni proprie e degli altri.

1 - Percezione , valutazione ed espressione delle emozioni 1.a Capacità 1.b Capacità 1.c Capacità 1.d Capacità di identificare di identificare di esprimere di le emozioni in discriminare le emozioni le proprie tra espressioni modo nelle altre emozioni: appropriato e delle persone, nei nel proprio disegni, nelle di esprimere i emozioni stato fisico, appropriate e opere d’arte, bisogni nel proprio correlati a tali inappropriate ecc…, vissuto e tra emozioni. attraverso il e nei propri espressioni linguaggio, i pensieri. sincere e non suoni e le sincere. immagini.

2 Facilitazione emozionale del pensiero 2.a Capacità di lasciare che le emozioni svolgano la propria naturale funzione: rendere prioritario un pensiero dirigendo l’attenzione su informazioni importanti.

2.b Capacità di: accedere alle emozioni in modo sufficientemente vivido e disponibile da poterle generare volontariamente come aiuto ai processi di giudizio -e di memoria di quegli aspetti che hanno a che fare con i sentimenti.

2.c Capacità di contrastare lo stato emotivo/umore, responsabile del normale slittamento della prospettiva individuale da ottimistica a pessimistica prendendo in considerazione una molteplicità di punti di vista.

2.d Capacità di avere un approccio differenziato ai problemi specifici sulla base dei differenti stati emotivi come, ad esempio, quando la felicità favorisce il ricorso al ragionamento induttivo ed alla creatività.

3 Comprensione e analisi delle emozioni: coinvolgimento della conoscenza emotiva 3.a Capacità di dare un’etichetta verbale alle emozioni e riconoscere la relazione tra le parole e le emozioni stesse

3.b Capacità di interpretare i significati che le emozioni veicolano nelle situazioni relazionali, come, ad esempio, la tristezza che spesso accompagna le situazioni di perdita.

3.c Capacità di comprendere le emozioni complesse: sentimenti simultanei di amore e odio, o combinazioni di emozioni come, ad esempio, lo spavento che è una combinazione di paura e sorpresa.

3.d Capacità di riconoscere possibili transizioni tra diverse emozioni come, ad esempio, la transizione dalla rabbia alla soddisfazione, o dalla rabbia alla vergogna.

L

F

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4 Regolazione consapevole delle emozioni che promuove la crescita emozionale e intellettiva 4.a Capacità di mantenere aperta la possibilità di provare emozioni, sia quelle che sono piacevoli sia quelle che sono spiacevoli.

4.b Capacità di rimanere coinvolti (o prendere le distanze) da un’emozione, in modo consapevole, sulla base di quanto si ritenga che essa possa essere utile o apporti informazioni.

4.c Capacità di monitorare riflessivamente le emozioni riguardanti se stessi e gli altri

4.d Capacità di gestire le emozioni in se stessi e negli altri, moderando quelle negative e mantenendo quelle positive senza reprimerle

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A

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L’intelligenza emotiva secondo Daniel Goleman

INTELLIGENZA EMOTIVA PERSONALE

CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA: RICONOSCIMENTO DELLE PROPRIE EMOZIONI E DEI CONSAPEVOLEZZA LORO EFFETTI DI SE’ CONOSCENZA DEI PROPRI PUNTI DI FORZA E DEI PROPRI LIMITI AUTOSTIMA

INTELLIGENZA EMOTIVA PERSONALE AUTOCONTROLLO: DOMINIO DELLE EMOZIONI E DEGLI IMPULSI DISTRUTTIVI PADRONANZA DI SE’

ASSUNZIONE DELLE RESPONSABILITÀ FLESSIBILITÀ NEL GESTIRE IL CAMBIAMENTO ATTEGGIAMENTO APERTO DI FRONTE A IDEE, APPROCCI E INFORMAZIONI NUOVI

INTELLIGENZA EMOTIVA PERSONALE IMPULSO A MIGLIORARE

MOTIVAZIONE

IMPEGNO: ADEGUAMENTO AGLI OBIETTIVI DEL GRUPPO O DELL'ORGANIZZAZIONE INIZIATIVA: PRONTEZZA NEL COGLIERE LE OCCASIONI OTTIMISMO: COSTANZA NEL PERSEGUIRE GLI OBIETTIVI NONOSTANTE OSTACOLI E INSUCCESSI

INTELLIGENZA EMOTIVA SOCIALE

CONSAPEVOLEZZA DEI SENTIMENTI, DELLE ESIGENZE E DEGLI INTERESSI ALTRUI EMPATIA INTERESSE ATTIVO PER LE PREOCCUPAZIONI DEGLI ALTRI SFRUTTAMENTO DELLA DIVERSITÀ: SAPER COLTIVARE LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DA PERSONE DI DIVERSO TIPO

INTELLIGENZA EMOTIVA SOCIALE COMUNICAZIONE: INVIO DI MESSAGGI CHIARI E CONVINCENTI

ABILITÀ SOCIALI

CAPACITÀ DI INIZIARE O DIRIGERE IL CAMBIAMENTO CAPACITÀ DI NEGOZIARE E RISOLVERE SITUAZIONI DI CONFLITTO CAPACITÀ DI FAVORIRE E ALIMENTARE RELAZIONI UTILI CAPACITÀ DI LAVORARE CON ALTRI VERSO OBIETTIVI COMUNI

L’INTELLIGENZA LOGICO FORMALE TENDE A STABILIZZARSI VERSO I SEDICI ANNI. SECONDO GOLEMAN L’INTELLIGENZA EMOTIVA PUO’ ESSERE MIGLIORATA NEL CORSO DI TUTTA LA VITA

"Curriculum" dell'intelligenza emotiva ESSERE CONSAPEVOLI

osservare sé stessi e riconoscere i propri sentimenti costruire un vocabolario per i sentimenti conoscere il rapporto tra pensieri, sentimenti, reazioni

DECIDERE PERSONALMENTE

esaminare le proprie azioni e conoscerne le conseguenze sapere se una decisione è dettata dal pensiero o dal sentimento applicare queste idee alle vicende importanti della vita

CONTROLLARE I SENTIMENTI

"colloquiare con sé stessi" capire che cosa c'è dietro ad un sentimento (ad es. il senso di offesa è sotteso alla collera) trovare modi per controllare paure, ansie, collera, tristezza

ESSERE EMPATICI

comprendere i sentimenti e le preoccupazioni degli altri e assumere il loro punto di vista apprezzare i diversi modi con cui le persone guardano alla realtà

COMUNICARE

parlare dei sentimenti con efficacia saper ascoltare e saper fare domande distinguere tra ciò che qualcuno fa o dice e le tue reazioni al riguardo esporre il proprio punto di vista invece di incolpare gli altri

ESSERE APERTI

apprezzare l'apertura e costruire la fiducia in un rapporto

ESSERE PERSPICACI

identificare modelli tipici nella propria vita emotiva e nelle proprie reazioni

sapere quando si può parlare dei propri sentimenti

riconoscere modelli simili negli altri ACCETTARSI

sentirsi orgoglioso di sé riconoscere i propri punti forti e le proprie debolezze essere capaci di sorridere di sé stessi

ESSERE PERSONALMENTE RESPONSABILI

assumersi le responsabilità riconoscere le conseguenze delle proprie azioni accettare i propri sentimenti e umori mantenere gli impegni assunti

ESSERE SICURI DI affermare i propri interessi o punti di vista senza SE' rabbia o passività SAPER ENTRARE NELLA DINAMICA DI GRUPPO

saper collaborare

SAPER RISOLVERE I CONFLITTI

saper affrontare lealmente gli altri ragazzi, i genitori, gli insegnanti

sapere come e quando comandare e come e quando eseguire

saper negoziare i compromessi in modo soddisfacente per entrambi

CONTROLLARE LO imparare il valore dell'esercizio, della STRESS immaginazione guidata e dei metodi di rilassamento

Le principali famiglie emozionali COLLERA furia, sdegno, risentimento, ira, esasperazione, indignazione, irritazione, acrimonia,animosità, fastidio, irritabilità, ostilità, odio e violenza patologici. TRISTEZZA pena, dolore, mancanza d'allegria, cupezza, malinconia, autocommiserazione, solitudine, abbattimento, disperazione, depressione PAURA ansia, timore, nervosismo, preoccupazione, apprensione, cautela, esitazione, tensione, spavento, terrore, fobia e panico GIOIA felicità, godimento, sollievo, contentezza, beatitudine, diletto, divertimento, fierezza, piacere sensuale, esaltazione, estasi, gratificazione, soddisfazione, euforia, capriccio, entusiasmo

AMORE accettazione, benevolenza, fiducia, gentilezza, affinità, devozione, adorazione, infatuazione, plagio SORPRESA shock, stupore, meraviglia, trasecolamento VERGOGNA senso di colpa, imbarazzo, rammarico, rimorso, umiliazione, rimpianto, mortificazione DISGUSTO disprezzo, sdegno, aborrimento, avversione, ripugnanza, schifo