The red shoes (Scarpette rosse) - Fondazione Giorgio Cini

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FONDAZIONE. GIORGIO CINI. ONLUS. THE LUDWIG VAN PICTURE SHOW n. 30 – 11 ottobre 2008 – ore 17 a Palazzo Cini. The red shoes. (Scarpette rosse).
FONDAZIONE GIORGIO CINI ONLUS

THE LUDWIG VAN PICTURE SHOW n. 30 – 11 ottobre 2008 – ore 17 a Palazzo Cini

The red shoes (Scarpette rosse) Un film musicale-horror di Michael Powell ed Emeric Pressburger (1948) Dalla fiaba di H. Ch. Andersen Con Moira Shearer - Leonide Massine - Ludmila Thcerina Robert Helpmann - Marius Goring - Anton Walbrook - Edmond Knight Musica di Brian Easdale, premio Oscar per la musica Scene di Hein Heckroth, premio Oscar per la scenografia

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Una ballerina giovane e promettente, raggiunge il successo con un balletto "Scarpette rosse", che narra la favola tragica di Andersen, viene convinta subito però dall’amante ad abbandonare la carriera. Si pentirà poi e qualche tempo dopo tornerà sul palcoscenico. Si chiama Vicky Page è bella e giovane, e il celebre impresario Lermontov è convinto della sua brillante e radiosa carriera. Innamorata di un giovane compositore, tale Julian Craster, si lascia convincere a non seguire più Lermontov. Il ritorno al ballo, di cui si diceva sopra, la identificherà però nel personaggio della favola horror, ballerà così fino a morire. Su questa base, un po’ kitch, Powell e Pressburger costruiscono un film visionario e immaginifico, che onora le loro prestigiose firme, e determinano per The red shoes il destino del cult movie. Da segnalare la qualità dei colori, fiammeggiante, e la presenza nel cast di Leonide Massine, Nel 1999 il British Film Institute ha inserito The red shoes al nono posto della lista dei migliori cento film del XX secolo. È nello stesso tempo un’opera romantica ed espressionista, una fantasticheria e un orrendo incubo, un dramma psicologico e una favola, una miscela di narrativa popolare, cattivo gusto, abuso di stereotipi e nel contempo di grande sperimentazione visiva, ribaltamento delle convenzioni, vertiginosa reinvenzione della leggenda della ‘morte per l’arte’. È dichiarato film d’affezione estrema di Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e Brian De Palma. Archetipo indiscusso del mélo cinematografico.